Le paure non vanno superate, le paure vanno comprese. Una volta che le comprendiamo si può scegliere se è il caso di superarle o di evitarle. Solo chi vive la sua paura può decidere cosa è più adatto per se stesso e per stare bene.
Io ho mille motivi per essere una persona ansiosa e fobica primo tra tutti l ereditarietà! Bravo running, farmi vedere in panico mi fa aumentare l ansia tanto che quando avevo attacchi di panico il mio pensiero num 1 era scappare, restare sola. So che non muoio, non divento pazza però non voglio condividere quel momento con nessuno anche perché ho bisogno di tutte le mie energie e vedere un altro che si preoccupa o chiede mi dà più ansia. Io la vivo con serenità mi fa paura e la evito come chi ha paura della nave aereo o ascensore ecc. Non voglio neanche sforzarmi oltre, non sono perfetta mi vado bene con i miei limiti, non mi pesa ...quando avrò voglia motivazione ecc ci riproverò. Per ora mi auguro che continuino a testare auto che guidano da sole ; )
Non ti pesa: hai già risposto. Sinceramente non ho mai creduto a fobie e ansia che provenissero dal nulla: chiaramente ne hai la predisposizione. Poi in molti non si slatentizza. Auto che guidano da sole sono inaffidabili temo al momento. Capisco che non voglia mostrarti a persone quando ti accade. Non riferendomi al tuo caso perchè hai scritto che non ti pesa... lo scrivo in generale: si attivano aree cerebrali specifiche negli autistici ad esempio bullizzati alcune risultano aumentate over 16 anni (del 20%) non evitare è fondamentale cercare persone fredde che non ti creino ansia, pongo un esempio: a me capitò con una persona che possiede una forza eccezionale. Questo soffriva di attacchi di panico in ascensore. Caso volle che si fermò per circa 2 secondi. Lui andò in totale panico e si gettò verso le porte dell'ascensore(era di quelli vecchia generazione) Fu tutto cosi rapido che per quell'azione rimasi spiazzato. Non lo toccai, gli dissi subito di fermarsi, parlandogli e senza toccarlo, la mia voce era pacata. Ma lo chiamai per nome (era con me), gli dissi di fermarsi e non andare avanti . Facendo cosi avrebbe per davvero bloccato tutto. Lui si placò, perchè veramente le aveva aperte in trasversale e si vedeva che eravamo con il muro di fronte. Gli parlai con calma ma senza fermarmi nel farlo. Avevo un vantaggio : sapevo come ragionasse. Paura, azione,e forza per risolverla se non poteva fare diversamente(per il resto era bravissimo nel comunicare) Parlando si frenò la sua paura. Vedendo che non tentassi di toccarlo non reagi verso di me(ehm!), continuando a dirgli cose logiche lo distrassi dal suo fare. Per fortuna le porte le mollò. E si girò a guardarmi. Incuriosito dal fatto che tenessi in mano il cellulare :per lui era rassicurante che lo avessi (Potevo chiedere aiuto ad esempio) Stà di fatto che tutto si sbloccò e l'ascensore sali a qul banale secondo piano e si apersero le porte. Cambiai totalmente discorso e dissi di cercare le chiavi del suo ufficio. Non commentai proprio la situazione. Come se non fosse avvenuta . In ogni caso non potevo fare null'altro e allora perchè dirgli che avesse fatto una cosa dettata dal terrore (Perchè poi mi ringraziò e mi disse che fosse una sua paura e quello un attacco di panico). Non so se ne abbia avuto poi degli altri . Spero di no. Ma non ne parlammo più.
Credo dipenda dalle persone con le quali si stia in quei frangenti. Non ne parlai con nessuno(in ufficio non eravamo da soli) Ogni tanto mi guardava.
L'ansia cresce se chi si abbia vicino inizi a rompere le scatole con domande inopportune, meglio non chiedere nulla. Divergere se possibile da quello che stia portando all'ansia dell'altra persona.
Ecco perchè consigliavo di non dirlo a chiunque ma solo alle persone giuste. Fidate, meglio se fredde. Se non ci si senta giudicati la paura spesso scompare, un attacco di panico non mi era mai capitato di assistervi. Fu interessante, anche se il dover rimanere li chiusi....sinceramente non mi andava tanto a genio: Fosse accaduto mi sarei seduto all'angolo ad aspettare soccorsi.
L'ultimo viaggio in aereo beccai un ragazzo Tedesco con la fidanzata Cinese che lo teneva per mano. Lui parlava in Italiano: Vedendo il dettaglio della mano e lei che gli toccasse la fronte,di tanto in tanto , mi preocupai perchè erano due cose che alimentvano le sue paure. Cercai di farlo parlare. Era un ingegnere parlammo di quello. Mi disse subito della sua paura. Passammo le ore del viaggio a parlare. L'importante per me era che arrivasse in orario l'aereo . Cosi fu. Lui fece l'inverso del tenerselo per se. Forse il mio fare , non lo so. Avrei voluto compiere un viaggio in silenzio. Mission impossible. vabbè!
In fondo a me la psicologia piace alquanto! Quindi usai quel tempo come per apprendere da lui. E lui da me: gli spiegavo talvolta in inglese che anche io avessi dei problemi ma viaggiavo lo stesso. Strana situazione.
Molte situazioni si innescano anche a causa altrui.
Poi se importante è meglio non evitare mai le proprie paure.
Nel tuo caso va bene come scrivi.
*Penso non si debba mai andare oltre le risposte fornite. Se per te va bene cosi,va bene cosi.
Poi , insomma , non è limitante no?
Quindi rimani cosi come valuti giusto fare. In linea di massima se ci si può convivere perchè stressarsi?
@Running_Free sì immaginarsi un se stesso che supera la fobia è sicuramente l approccio che mi aiuta di più. Non mi aiuta invece avere qualcuno accanto, preferisco essere sola. La verità è che potrei provare pian piano ma è uno sforzo talmente grande e le sensazioni sono talmente spiacevoli che poi non lo faccio mai. Nelle strade "normali" guido senza problemi, anche nelle città...il problema con la guida è che hai paura anche di causare un incidente sentendoti così fuori controllo. Io le altre paure le ho superate bene, della serie non muoio di panico e non devo fare niente se non gestire la mia ansia. Alla guida no devi gestire e guidare...il problema è anche questo faccio un enorme sacrificio e supero la paura. E poi? Tanto non farò mai lunghi tratti e non sarà mai per me naturale per cui ...non so se ne valga davvero la pena.
Sai @bet mi aaccorgo che facendo una cosa poi riesca a risolverne un altra. Questo quando la cosa da fare è spiacevole intendo.
A volte mi viene da pensare "cavolo: se persona "A"non mi avesse messo in condizione di dovere fare questo , adesso starei tranquillo a casa, e da tempo.
Poi dopo se rianalizzo quello che indirettamente mi ha portato a fare quella interazione per me nociva, vedo di essere riuscito a fare delle cose che non avrei mai fatto.
Cioè da una cosa brutta all'infine una piccola parte di questa per me è diventata utile.
*A volte si è obbligati a dover saltare nel vuoto sperando di riuscire in quel salto in avanti a raggiungere la sponda opposta. Per ora ci sono riuscito.
Per autoprotezione avrei certamente evitato di farlo.
Si alcune cose sono spiacevoli hai ragione.Molto spiacevoli.
Quando guido non ho mai brutte sensazioni altrimenti non guiderei proprio.
In città è un casino : penso che la maggior parte delle persone non sappia guidare o faccia cavolate.
Prima era un problema nelle rotonde ad esempio.
Perchè non capivo le intenzioni altrui, adesso guardo verso le macchine, come si posizionano, come orientano le ruote, se mettono la freccia per far capire dove caspita intendano andare, o ,pur non capendo cosa pensino gli altri vedo che il mio guardare verso il guidatore Occasionalmente che incontro lo inibisca dal fare azioni che definisco stupide. Mi chiedo posssibile che in una rotonda non si pensi che la si possa percorrere anche facendone il giro?
Perchè se non conosco una strada magari valutare meglio...
Ieri mi sono sentito suonare per avere fatto il giro della rotonda: ma è possibile farlo. E mi sono sentito suonare per avere fatto transitare un ciclista tra l'altro sulle striscie pedonali.
Che dovevo fare ?Andargli contro?
Penso che molte delle paure che sono state descritte tra il codice della strada che cambia (In peggio nelle multe) e le scatole nere che dopo il 2022 tutti dovranno avere in macchina(E non sarà una sola) la gente guiderà per forza di cse quei "barattoloni a 4 ruote, che pesano tonnellate ,con maggiore prudenza, anche perchè tutto verrà registrato dalle assicurazioni,Compreso lo stile di guida sbagliato.
Quando avevo paura da piccola si cercava di convincermi che la cosa che pensavo terrificante non era poi così paurosa banalizzandola per farmi tornare alla realtà. E in effetti avevo delle paure esagerate anche per cose che non esistevano o che immaginavo potessero esistere. Avevo più paura di queste cose immaginarie ma che con convinzione ritenevo reali che di quelle cose reali che avrebbero spaventato qualunque altra bambina. Quando era una cosa reale a farmi paura però avevo delle reazioni esagerate, piangevo, gridavo e mi dimenavo anche davanti a tutti. Penso che il razionalizzare le paure sia una buona strategia, anche se da piccoli ci vuole un po' più di impegno a mettere da parte dall'immaginazione.
Vero!Bel post di Blunotte. MI piace quando si sottolinea il post migliore.
Paure : insomma, quando si è piccoli gli strumenti per fare argine sono minimi. Credo abbiano agito bene perchè ti spiegavano razionalmente cose che non potevi essere in grado di processare in quei frangenti: Si può razionalizzare dopo, si. Da piccoli non lo vedo possibile sulle paure ,anche se si sia maturi psicologicamente, alcune condizioni le si acquisiscono solo dopo quindi è improbabile allora. Dopo si. A volte dopo è tardi.
Anche io adoro scandagliare la mente, cercare di capire e su di me non ho molti dubbi. Ho una forte predisposizione genetica più un infanzia non proprio serena e quindi anche troppo bene come è andata! Ho avuto periodi di depressione e ansia fortissimi cose da dimagrire 15kg in un mese avere 100 battiti in relax e tante altre somatizzazioni terribili. Quella della superstrada autostrada so che potrei superarla come ho già fatto in passato ma adesso sto così bene che mi voglio godere queste belle sensazioni di calma e serenità senza andare a smuovere cose strane. So di essere sempre in equilibrio precario, posso gestire la situazione ma rimango sempre una persona estremamente delicata quel punto di vista.
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Una volta che le comprendiamo si può scegliere se è il caso di superarle o di evitarle.
Solo chi vive la sua paura può decidere cosa è più adatto per se stesso e per stare bene.
Sinceramente non ho mai creduto a fobie e ansia che provenissero dal nulla: chiaramente ne hai la predisposizione.
Poi in molti non si slatentizza.
Auto che guidano da sole sono inaffidabili temo al momento.
Capisco che non voglia mostrarti a persone quando ti accade.
Non riferendomi al tuo caso perchè hai scritto che non ti pesa...
lo scrivo in generale:
si attivano aree cerebrali specifiche
negli autistici ad esempio bullizzati alcune risultano aumentate over 16 anni (del 20%)
non evitare è fondamentale
cercare persone fredde che non ti creino ansia, pongo un esempio:
a me capitò con una persona che possiede una forza eccezionale.
Questo soffriva di attacchi di panico in ascensore.
Caso volle che si fermò per circa 2 secondi.
Lui andò in totale panico e si gettò verso le porte dell'ascensore(era di quelli vecchia generazione)
Fu tutto cosi rapido che per quell'azione rimasi spiazzato.
Non lo toccai, gli dissi subito di fermarsi, parlandogli e senza toccarlo, la mia voce era pacata.
Ma lo chiamai per nome (era con me), gli dissi di fermarsi e non andare avanti .
Facendo cosi avrebbe per davvero bloccato tutto.
Lui si placò, perchè veramente le aveva aperte in trasversale e si vedeva che eravamo con il muro di fronte.
Gli parlai con calma ma senza fermarmi nel farlo.
Avevo un vantaggio : sapevo come ragionasse.
Paura, azione,e forza per risolverla se non poteva fare diversamente(per il resto era bravissimo nel comunicare)
Parlando si frenò la sua paura.
Vedendo che non tentassi di toccarlo non reagi verso di me(ehm!), continuando a dirgli cose logiche lo distrassi dal suo fare.
Per fortuna le porte le mollò.
E si girò a guardarmi.
Incuriosito dal fatto che tenessi in mano il cellulare :per lui era rassicurante che lo avessi (Potevo chiedere aiuto ad esempio)
Stà di fatto che tutto si sbloccò e l'ascensore sali a qul banale secondo piano e si apersero le porte.
Cambiai totalmente discorso e dissi di cercare le chiavi del suo ufficio.
Non commentai proprio la situazione.
Come se non fosse avvenuta .
In ogni caso non potevo fare null'altro e allora perchè dirgli che avesse fatto una cosa dettata dal terrore (Perchè poi mi ringraziò e mi disse che fosse una sua paura e quello un attacco di panico).
Non so se ne abbia avuto poi degli altri .
Spero di no.
Ma non ne parlammo più.
Credo dipenda dalle persone con le quali si stia in quei frangenti.
Non ne parlai con nessuno(in ufficio non eravamo da soli)
Ogni tanto mi guardava.
L'ansia cresce se chi si abbia vicino inizi a rompere le scatole con domande inopportune, meglio non chiedere nulla.
Divergere se possibile da quello che stia portando all'ansia dell'altra persona.
Ecco perchè consigliavo di non dirlo a chiunque ma solo alle persone giuste.
Fidate, meglio se fredde.
Se non ci si senta giudicati la paura spesso scompare, un attacco di panico non mi era mai capitato di assistervi.
Fu interessante, anche se il dover rimanere li chiusi....sinceramente non mi andava tanto a genio:
Fosse accaduto mi sarei seduto all'angolo ad aspettare soccorsi.
L'ultimo viaggio in aereo beccai un ragazzo Tedesco con la fidanzata Cinese che lo teneva per mano.
Lui parlava in Italiano:
Vedendo il dettaglio della mano e lei che gli toccasse la fronte,di tanto in tanto , mi preocupai perchè erano due cose che alimentvano le sue paure.
Cercai di farlo parlare.
Era un ingegnere parlammo di quello.
Mi disse subito della sua paura.
Passammo le ore del viaggio a parlare.
L'importante per me era che arrivasse in orario l'aereo .
Cosi fu.
Lui fece l'inverso del tenerselo per se.
Forse il mio fare , non lo so.
Avrei voluto compiere un viaggio in silenzio.
Mission impossible.
vabbè!
In fondo a me la psicologia piace alquanto!
Quindi usai quel tempo come per apprendere da lui.
E lui da me: gli spiegavo talvolta in inglese che anche io avessi dei problemi ma viaggiavo lo stesso.
Strana situazione.
Molte situazioni si innescano anche a causa altrui.
Poi se importante è meglio non evitare mai le proprie paure.
Nel tuo caso va bene come scrivi.
*Penso non si debba mai andare oltre le risposte fornite.
Se per te va bene cosi,va bene cosi.
Poi , insomma , non è limitante no?
Quindi rimani cosi come valuti giusto fare.
In linea di massima se ci si può convivere perchè stressarsi?
Questo quando la cosa da fare è spiacevole intendo.
A volte mi viene da pensare "cavolo: se persona "A"non mi avesse messo in condizione di dovere fare questo , adesso starei tranquillo a casa, e da tempo.
Poi dopo se rianalizzo quello che indirettamente mi ha portato a fare quella interazione per me nociva, vedo di essere riuscito a fare delle cose che non avrei mai fatto.
Cioè da una cosa brutta all'infine una piccola parte di questa per me è diventata utile.
*A volte si è obbligati a dover saltare nel vuoto sperando di riuscire in quel salto in avanti a raggiungere la sponda opposta.
Per ora ci sono riuscito.
Per autoprotezione avrei certamente evitato di farlo.
Si alcune cose sono spiacevoli hai ragione.Molto spiacevoli.
Quando guido non ho mai brutte sensazioni altrimenti non guiderei proprio.
In città è un casino : penso che la maggior parte delle persone non sappia guidare o faccia cavolate.
Prima era un problema nelle rotonde ad esempio.
Perchè non capivo le intenzioni altrui, adesso guardo verso le macchine, come si posizionano, come orientano le ruote, se mettono la freccia per far capire dove caspita intendano andare, o ,pur non capendo cosa pensino gli altri vedo che il mio guardare verso il guidatore
Occasionalmente che incontro lo inibisca dal fare azioni che definisco stupide.
Mi chiedo posssibile che in una rotonda non si pensi che la si possa percorrere anche facendone il giro?
Perchè se non conosco una strada magari valutare meglio...
Ieri mi sono sentito suonare per avere fatto il giro della rotonda: ma è possibile farlo.
E mi sono sentito suonare per avere fatto transitare un ciclista tra l'altro sulle striscie pedonali.
Che dovevo fare ?Andargli contro?
Penso che molte delle paure che sono state descritte tra il codice della strada che cambia (In peggio nelle multe) e le scatole nere che dopo il 2022 tutti dovranno avere in macchina(E non sarà una sola) la gente guiderà per forza di cse quei "barattoloni a 4 ruote, che pesano tonnellate ,con maggiore prudenza, anche perchè tutto verrà registrato dalle assicurazioni,Compreso lo stile di guida sbagliato.
MI piace quando si sottolinea il post migliore.
Paure : insomma, quando si è piccoli gli strumenti per fare argine sono minimi.
Credo abbiano agito bene perchè ti spiegavano razionalmente cose che non potevi essere in grado di processare in quei frangenti:
Si può razionalizzare dopo, si.
Da piccoli non lo vedo possibile sulle paure ,anche se si sia maturi psicologicamente, alcune condizioni le si acquisiscono solo dopo quindi è improbabile allora.
Dopo si.
A volte dopo è tardi.