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Come introdurre la possibilità dell'Asperger a un'adolescente

DannoDanno Post: 6
modificato dicembre 2022 in La Piazza (discussioni generali)
Salve, sono nuovo sul forum e spero di fare tutto correttamente, in caso contrario siate clementi, proverò a migliorare.
Vi scrivo perché mi trovo in una situazione particolare, ho il forte sospetto (diciamo anche la certezza) che la mia nipotina di 12 anni abbia la sindrome di Asperger. Vorrei provare a farle presente questa possibilità, perché so che potrebbe cambiarle la vita, ma non so quale sia il modo giusto per farlo.
Vado con ordine e vi racconto la nostra storia.
Io sono il marito della zia di C (sorella della mamma). Pur non avendo legami di sangue, da quando C ha iniziato le scuole elementari, ho iniziato a sentire un forte legame e una somiglianza negli atteggiamenti e nel modo di essere, dovuto al fatto che rivedevo in lei tante mie difficoltà dell'infazia e dell'adolescienza. C ha difficoltà a fare amicizia, ha forti mal di testa quando viene esposta a determinate luci e rumori, non ama uscire da casa (e a volte fuori casa sembra un pulcino spaurito), va in confusione quando qualcuno che non conosce (o che conosce poco) le rivolge la parola, ha bisogno di isolarsi, parla con una voce molto bassa, ha difficoltà ad esprimere le emozioni e non ama il contatto fisico (se non da pochissime persone che considera speciali, come per esempio mia moglie) ecc ecc. Pensavo che queste affinità tra me e lei (mi riconosco in tantissimi suoi sintomi, specie quando avevo la sua età) fossero dovute al caso, o al fatto che siamo entrambi introversi. L'ho sempre aiutata e incoraggiata, nel farlo non ho mai potuto evitare di scavare dentro me, cercando esperienze e assonanze che potevano aiutarmi ad aiutarla. Abbiamo un bellissimo rapporto. Poi, una settimana fa, l'illuminazione: mi è capitato sotto mano un articolo sull'Asperger e mi ci sono rivisto, ma soprattutto ho rivisto lei. Vorrei iniziare un percorso di diagnosi e vorrei anche far presente a lei questa possibilità, senza forzarla. Settimana prossima parlerò anche con mia cognata e le farò presente questa mia idea.
La domanda è: come si affronta questa cosa con una ragazzina di 12 anni? Come dirle che sospetto sia una persona Aperger? Ho paura che possa spaventarsi oppure sentirsi ancora più strana e rifiutare la cosa. In tutti questi anni (sono nella sua vita da quando è nata) non ho mai capito quanto viva con serenità la consapevolezza di essere diversa dagli altri. Tuttavia mi sembra assurdo tacere la cosa oppure iniziare a fare accertamenti senza renderla partecipe di cosa sta succedendo. Voi avete esperienza in questo? Qualche consiglio?
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.
Post edited by riot on

Commenti

  • Scusate come modifico il thread? Magari cambio l'errore nel titolo
  • Grazie per il tuo post @Danno

    Forse non sono la persona più indicata per la modalità in cui comunicherai questo a tua nipote, ma da come ci descrivi la situazione è comunque qualcosa che dovrai fare. Tua nipote pare risentire molto dei sintomi che elenchi e non sembra essere per nulla in grado di socializzare come gli altri in maniera tipica. Essendo anche alle porte dell'adolescenza, questo periodo non potrà essere gioioso per lei se continuerà (od estremizzerà) alcune delle sue caratteristiche.

    Tieni anche presente che (oltre a rischi sulla sua salute fisica e mentale che potrebbero derivare dal suo modo di essere per via di come potrebbero trattarla gli altri) non comprendi quanto possa essere ingenua sui comportamenti delle altre persone e questo la espone ad ulteriori rischi. Farla aiutare da una persona specializzata (e spiegarle anche tu di persona, se si fida, alcune cose) potrebbe risparmiarle molti eventi spiacevoli. Forse queste cose non potranno mai essere gestite come attività piacevoli, ma devi comunque farle anche per il bene di tua nipote e per proteggerla (e verificare che chi la avrà in cura e le insegnerà alcune cose lo faccia proprio per questo motivo).

    Non potrà dunque essere all'oscuro di questo in futuro, ma forse in un primo momento potrebbe essere più utile al fine di non far mascherare alcune di queste sue caratteristiche agli specialisti. Se invece supponi che lo farebbe se si sentisse esaminata, dovresti allora tentare di spiegarle queste cose in modo che si faccia visitare per il suo bene. Io non posso consigliarti bene da qua in quanto non conosco tua nipote. Dovresti forse discutere della cosa con i suoi genitori per sondare il terreno e comprendere come procedere.

    Spero che qualcun altro commenti e ci illustri la sua esperienza. Qualsiasi cosa farai, tieni presente che per il pubblico puoi impiegare più di 6 mesi per avere una prima visita solo conoscitiva da uno specialista per i minorenni e più di due per gli adulti. Se ne hai la possibilità, io mi rivolgerei ad un privato per la diagnosi iniziale e farei un percorso nel pubblico per tua nipote. Nel tuo caso, forse non ha nemmeno senso passare per il pubblico ma sono valutazioni che devi fare tu. Io ti posso inviare la pagina web del telefono blu della ANGSA dove una volontaria mi ha poi inviato il contatto di uno specialista della mia zona: https://angsa.it/contatti/telefono-blu/

    Se vuoi, ad ogni modo, facci avere un riscontro su alcune cose e magari potremo aiutarti meglio.

  • riotriot Post: 6,942
    modificato dicembre 2022
    Danno ha detto:

    La domanda è: come si affronta questa cosa con una ragazzina di 12 anni? Come dirle che sospetto sia una persona Aperger? Ho paura che possa spaventarsi oppure sentirsi ancora più strana e rifiutare la cosa. In tutti questi anni (sono nella sua vita da quando è nata) non ho mai capito quanto viva con serenità la consapevolezza di essere diversa dagli altri. Tuttavia mi sembra assurdo tacere la cosa oppure iniziare a fare accertamenti senza renderla partecipe di cosa sta succedendo. Voi avete esperienza in questo? Qualche consiglio?
    Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.

    Benvenuto Danno!
    Gli interventi in tenera età aiutano tanto, ma secondo te perché non è stato presa in considerazione questa eventualità dai suoi genitori?
    Comunque, anche se la tua premura verso tua nipote è davvero encomiabile, tuttavia trattandosi di una minorenne, la responsabilità nei suoi riguardi è, prima di tutto, dei suoi genitori.
    Quanto ho citato del tuo messaggio è cosa che potrebbe davvero avvenire, cioè scioccarla, e quindi tutto deve essere affrontato attraverso gli specialisti, e non improvvisato (scusa ma non basta avere la sensazione di essere simili).

    In sintesi, devi tentare di convincere i suoi genitori, anche attraverso tua moglie se è una via più semplice, per farla sottoporre ad un consulto presso un centro specializzato per l'Autismo.
    Se i genitori si rifiuteranno, allora potresti darle degli input a partire dalla tua personale esperienza, dandole dei modelli per superare le difficoltà, ma senza mai nominare Asperger ed Autismo: attenzione insomma anche a non creare attriti con i genitori.
    Inoltre, proprio gli specialisti potranno capire, dalla sua osservazione, se sono tratti riconducibili ad una forte timidezza o avversione sociale.
    WhiteWolf
  • Grazie davvero a tutti.
    Ovviamente i genitori non saranno all'oscuro. Parlerò con mia cognata questo fine settimana e sarà lei a decidere il da farsi. Diciamo che vorrei aiutarla (mia cognata) e magari darle subito qualche idea su cosa fare nell'immediato. I genitori hanno sempre notato la "diversità" della figlia, ma da qui a pensare all'Asperger ce ne passa. Io stesso mi sono trovato a capire questa cosa per puro caso. C'è inoltre una resistinza del papà a parlare di psicologo ma é una cosa risolvibile con un po' di confronto. Inoltre mamma e figlia, pur adorandosi, vivono continue incomprensioni e non sempre riescono a dialogare nel migliore dei modi. Anzi, mia nipote ha la tendenza a confidarsi prima con mia moglie che con la madre. Questo è il motivo per cui mi sono permesso di chiedere indicazioni a voi prima di prospettare il tutto ai genitori.
    Non voglio assolutamente prevaricare i genitori e non ne avrei neanche la facoltà, ma essendomi imbattuto io per primo in questa ipotesi, mi sento in dovere di illustrarla in modo corretto e informato, quanto meno a mia cognata. Che sicuramente avrà a sua volta il problema di come affrontare l'argomento con la figlia. 
    Detto questo credo che effettivamente parlare con uno specialista e farsi consigliare sia la cosa migliore.
    Per quanto riguarda me, ho già deciso di iniziare questo percorso.
    Vi tengo aggiornati su come andranno le cose.
    Grazie
    riot
  • riot ha detto:

    Quanto ho citato del tuo messaggio è cosa che potrebbe davvero avvenire, cioè scioccarla, e quindi tutto deve essere affrontato attraverso gli specialisti, e non improvvisato (scusa ma non basta avere la sensazione di essere simili).

    Hai perfettamente ragione. E' la cosa che mi spaventa di più, metterla in uno stato di angoscia o di shock. Per questo sono qui a chiedere. Passare prima da uno specialista è la soluzione migliore. Quello che temo è che lei difficilmente andrebbe a visita da uno psicologo se non gli si dice chiaramente il motivo. Insomma, dirle semplicemente "andiamo dal dottore, ti farà qualche domanda per capire come aiutarti a socializzare meglio" la farebbe scappare a gambe levate. Non ne può più di gente che la vuole più socievole, di persone che chiedono "perché non parli?" e abbia sviluppato (come accadde anche a me) una sorta di avversione ai tentativi di "educarla" in tal senso. Dirle che sospettiamo questa cosa, e che potrebbe spiegare tante sue particolarità, potrebbe da una parte incuriosirla, dall'altra impressionarla. E' difficile. Comunque sicuramente uno specialista saprà come indirizzarci, non c'è cosa migliore da fare.

    riot
  • riotriot Post: 6,942
    modificato dicembre 2022
    Danno,
    sono assolutamente d'accordo col modo cauto con cui vorrai procedere: è esattamante quello che intendevo.
    Potrebbero esservi utili un paio di libri adatti alla questione.

    Il primo in formato PDF è gratuito, scritto da uno dei nostri fondatori, il Dott.. David Vagni. Lo puoi scaricare dal link che segue e darlo a tua cognata:
    https://www.spazioasperger.it/wp-content/uploads/2021/11/lo_spettro_autistico_risposte_semplici-Vagni.pdf

    Poi ce n'è uno specifico per gestire l'informazione con la ragazza, curato dall'altro nostro fondatore Dott. Davide Moscone, acquistabile presso il sito del Centro CuoreMenteLab (è il centro diagnostico che sta alla base della nostra ONLUS e del nostro forum):
    https://formazione.cuorementelab.it/prodotto/gli-devo-dire-che-e-asperger/

    Mi auguro che tutto questo possa servirvi! E aspettiamo tue notizie :)
    DannoWhiteWolf
  • Grazie di cuore Riot. 
    Vi tengo aggiornati.
    riotWhiteWolf
  • MimiMimi Post: 13
    Ciao sono la mamma di una ragazzina che ha l'età  di tua nipote che è stata diagnosticata qualche mese fa. Io come mamma già  avevo intuito qualcosa ma nel mio caso è stata proprio mia figlia a fare a noi genitori domande su stessa perché  si sentiva diversa dagli altri... lei si era convinta di essere dislessica così l'abbiamo assecondata facendole fare la valutazione DSA...il.risultato poi ha escluso DSA ma era suggestivo per autismo, ci è stata consigliata valutazione NPI che abbiamo fatto e che ha avvalorato la diagnosi. Bisogna comunque esserne convinti perché è un percorso lungo, sono diversi incontri con test da fare, inoltre facendolo privatamente come abbiamo fatto noi è anche costoso. Secondo me la ragazzina dovrebbe essere coinvolta in questa scelta e anche ovviamente devono essere consapevoli i genitori. Per noi è stato facile, mia figlia lo ha richiesto, io lo presupponevo da anni, mio marito era piu scettico, ma su richiesta di mia figlia ovviamente non ha avuto niente da dire. Siamo molto contenti, mia figlia ha avuto le risposte che cercava e ora siamo tutti piu sereni e consapevoli. 
    riotDanno
  • Inizialmente avevo infatti pensato di prospettare la cosa prima a mia cognata e poi magari parlarne tutti assieme con mia nipote. Senza forzarla, solo per darle l'idea di questa possibilità. Lasciando a lei la scelta se proseguire o meno. Avrebbe così avuto questa nozione che magari, anche tra qualche anno, avrebbe potuto "impugnare".
    Come si fa a iniziare un percorso del genere senza renderla partecipe?
    Come si fa a tacere senza sentirsi vigliacchi?
    Come si fa a non dire una cosa che potrebbe cambiarle la vita?
    Poi mi sono venuti un po' di pensieri. Per me é facile, ho 40 anni, nel tempo ho sviluppato un certo orgoglio della mia diversità (che sia Asperger o meno) e anche una discreta autostima. Ma lei ha 12 anni, cosa puó succedere se messa di fronte a questo? Non è detto la prenda come me. C'è anche il rischio di sbagliare le parole e mandarla in paranoia.
    Da qui tutti i miei dubbi che mi stanno letteralmente mangiando la testa. 
    L'indirizzo di Riot mi sembra la cosa migliore, chiedere consiglio a uno specialista per capire come affrontare il discorso con mia nipote. Magari comprare anche il libro che ha consigliato. 
    Questo dirò a mia cognata e valuteremo il da farsi. Certo è che senza un minimo di consapevolezza da parte di mia nipote e senza la sua volontà non si va da nessuna parte. La scelta starà a lei, il problema é metterla di fronta al fatto che una scelta c'è.
    Mimiriot
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