"Ho l'Asperger" non è una scusa

Rubo il post da wrongplanet (il nostro equivalente anglofono, o meglio il contrario)
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Se un bambino dice qualcosa di rude, gli dici che è stato rude e che non lo deve fare. Se un adulto fa lo stesso, e tu lo rimproveri, e lui dice solo "Ho l'Asperger, è per questo che faccio così allora lo mandi a quel paese. Se dice "Oh, scusami.." allora accetti le sue scuse. Le persone con l'Asperger possono apprendere le abilità sociali adatte a comportarsi bene.
Le persone possono superare le difficoltà attraverso lo sforzo e la pratica, quindi usarla come scusa per comportamenti sbagliati è una stupidaggine.
Che ne pensate?
Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
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Commenti
Se al giorno d'oggi ci sono ancora tanti stronzi, tanti criminali, tanta gente che compie gesti che voi considerate "da maleducato", vuol dire che questo metodo di attribuire colpe e meriti in molti casi non funziona.
Quindi è inutile che continuiamo a cercare di capire in quali casi abbiamo questa famigerata "colpa" e in quali casi possiamo essere invece "scusati". Andremmo avanti all'infinito a parlare del nulla, senza avere risultati apprezzabili.
Concentriamoci invece sulle cose pratiche che possiamo fare per aiutare queste persone a non avere questi comportamenti, se così dannosi, oppure cominciamo ad accettarli come loro accettano i nostri, perché il fastidio che si prova quando una persona è rude non è un problema assoluto, e non esiste un criterio sensato per determinare cosa è da fare e cosa no. A me ad esempio non da fastidio se una persona è rude, mi da più fastidio ad esempio se una persona fa la gentile per persuadermi a comprare qualcosa da lei, mi da più fastidio se una persona è incoerente. Chi siete voi per porvi giudici di cosa è da maleducati e cosa non lo è? La maggioranza lo decide? E chi è minoranza deve sempre adeguarsi e tollerare i fastidi procurati dalla maggioranza verso di essi?
Questo per dire che i concetti di colpa, merito e libero arbitrio sono dei castelli di sabbia il cui obiettivo finale é incompatibile con la vera equità, ovvero sono incompatibili con un'equa distribuzione del benessere, in quanto se distribuite il benessere in base a colpe e meriti questo non sarà mai distribuito in modo uguale per tutti, ma sarà diviso in base alle colpe e ai meriti, e sarà quindi inequo. Voi mettete alla base di tutto le colpe e i meriti, io questo non lo accetteró mai, io voglio equità indipendentemente dalle colpe e dai meriti, voglio che tutti abbiano lo stesso grado di benessere, e non che questo sia distribuito proporzionalmente a colpe e meriti, e non potrete fare nulla per farmi cambiare idea.
Proprio ieri, un secondo dopo aver detto una frase infelice, il mio amico aspie si è scusato per essere stato un po' rozzo, quindi non è che uno è spontaneo e se ne sbatte o non se ne accorge e sono gli altri che sono ipocriti e falsi.
Ho passato momenti difficili da ragazzino, mi sentivo perso perchè nessuno mi spiegava in che modo avrei dovuto comportarmi per essere conforme e correttamente inserito nella società, per capire cosa pensare, cosa dire, cosa fare, come reagire, quali iniziative prendere, che comportamenti adottare con gli altri.
Mi sembrava di subire un'ingiustizia, cioè venivo "sanzionato socialmente" per azioni od omissioni che non sapevo fossero inopportune. Ma se nessuno me lo spiegava in maniera chiara e razionale, come avrei mai potuto immaginarmi in quali punti stavo violando il codice sociale?
Gli altri sembravano sapere e padroneggiare a priori una serie di comportamenti che invece io dovevo cercare di ricostruirmi mentalmente a tavolino per poterne capire il funzionamento.
Il risultato è stato uno "shutdown di lunga durata" protrattosi per tutta l'infanzia e l'adolescenza in maniera semi-involontaria, forse anche per evitare di fare errori e per non esporsi, se non molto gradualmente.
Poi pian piano l'esperienza ha livellato le differenze. Ma se ben ricordo i miei non sono mai intervenuti attivamente in proposito.
E se penso che la mia dovrebbe comunque essere una situazione di AS leggera, non oso immaginare la frustrazione e lo scoraggiamento di bambini con AS più marcata.