Sensazioni
Buongiorno a tutti, visto che sono appena tornato da un giro solitario tra le vie della mia città voglio battere il chiodo finché è caldo e scrivere qui alcune sensazioni che ho provato per confrontarmi con chiunque abbia sperimentato qualcosa di simile.
Dunque mi sono accorto che quando cammino in mezzo alla gente mi sento a disagio, è come una sensazione di "non comfort" più o meno è come se stessi facendo una sfilata con gli occhi degli altri puntati verso di me.
Inoltre sono completamente nel mio mondo, non riesco a "non pensare a niente" e ad essere semplicemente sciolto e tranquillo ma sono sempre sul chi va là, oltre a sentirmi proprio chiuso ermeticamente verso l'esterno....è una sensazione strana non so come spiegarla con altre parole, è come se tutti gli altri stessero vivendo su una determinata frequenza e io sono in mezzo a loro con un'altra
In particolare mi da fastidio quando passo proprio davanti ad una persona che sta a sua volta camminando oppure che è seduta su una panchina e si incontrano gli sguardi....devo guardarla negli occhi? Per quanto tempo? Di solito getto una rapida occhiata e poi distolgo subito lo sguardo fingendo indifferenza e quando non sono più nel raggio visivo dell'altro mi sento meglio
E' come se dovessi nascondermi e ostentare all'esterno una sorta di "superiorità" o di "indifferenza"
Ho cercato di dirmi di essere spontaneo e sciolto, di non pensare alla gente che mi circonda ma non funziona....
Il fatto è che non so darmi una spiegazione di questo mio disagio per lavorarci sopra....
Ogni intervento è ben accetto, grazie
Dunque mi sono accorto che quando cammino in mezzo alla gente mi sento a disagio, è come una sensazione di "non comfort" più o meno è come se stessi facendo una sfilata con gli occhi degli altri puntati verso di me.
Inoltre sono completamente nel mio mondo, non riesco a "non pensare a niente" e ad essere semplicemente sciolto e tranquillo ma sono sempre sul chi va là, oltre a sentirmi proprio chiuso ermeticamente verso l'esterno....è una sensazione strana non so come spiegarla con altre parole, è come se tutti gli altri stessero vivendo su una determinata frequenza e io sono in mezzo a loro con un'altra
In particolare mi da fastidio quando passo proprio davanti ad una persona che sta a sua volta camminando oppure che è seduta su una panchina e si incontrano gli sguardi....devo guardarla negli occhi? Per quanto tempo? Di solito getto una rapida occhiata e poi distolgo subito lo sguardo fingendo indifferenza e quando non sono più nel raggio visivo dell'altro mi sento meglio
E' come se dovessi nascondermi e ostentare all'esterno una sorta di "superiorità" o di "indifferenza"
Ho cercato di dirmi di essere spontaneo e sciolto, di non pensare alla gente che mi circonda ma non funziona....
Il fatto è che non so darmi una spiegazione di questo mio disagio per lavorarci sopra....
Ogni intervento è ben accetto, grazie

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Commenti
Altre volte é come essere senza pelle e tutto potenzialmente ti può fare male, quando ti toccano o senti un suono avverti tutto fortissimo.
Per me, é così. E non ho nessuna soluzione.
Capita a volte anche ora. Eppure un adulto dovrebbe essere forte.
Eppure non sono stravavante, o meglio io non faccio niente per esserlo. E forse appaio così proprio per il mio minimalismo.
Soluzioni? Evitare ti porta ad un continuo ed ulteriore evitamento. Almeno così accade a me .
Iniziai ad osservare le persone. Per capire se erano tutte realmente uguali tra loro, e quanto fossero interessate a me.
Quando ho constatato che ogni individuo osservato aveva delle sue caratteristiche, e stranezze e che erano tutti presi in sé stessi, ho iniziato a sostenere la mia presenza. Nel senso che passare di fronte a persone, mi provocava via via sempre meno disagio.
Però, non pensare che non abbia ricadute.
Ultimamente, sto ritrovando disagio, ma osservo, e li vedo tutti strani, non tanto dissimili da me, nelle loro peculiarità.
Mentalmente mi fisso i miei obiettivi.
Es: devo far questo, o guardo il cielo, o se mi va' mi lascio andare ad una risatina.