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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

Stare nella 'Bolla'

E' così che definisco un mio particolare stato emotivo che mi porta a sentire un muro tra me e tutto quello che c'è all'esterno, come stare in una bolla, come se gli altri non sentissero me e io non sentissi gli altri. Non lo reputo un qualcosa di negativo, mi si attenua anche l'ansia e di tanto, forse perché non sento più le pressioni sociali e le preoccupazioni dovute ai rapporti con amicizie, famiglia, fidanzato e tutto il resto. E' come se il mondo fosse in pausa, come se non m'importasse. Mi sento tra il tranquillo e il triste/malinconico, forse è senso solitudine, non saprei, ma va bene, è molto meglio dell'ansia costante. Mi sembra tutto così lontano, lo osservo come se non fosse mio, come se io non ne facessi parte. Mi succede dopo un periodo fortemente emotivo, di emozioni forti e intense e che non riesco a gestire. Non mi dispiace stare nella bolla, è come mettere le cuffie anti-rumore quando il rumore non riesco più a sopportarlo.

Riconoscete questo stato? Se sì, com'è che lo definite?
Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev'essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.

Frida

Commenti

  • RobKRobK Post: 1,267
    Si, mi sento come se flutuassi. É estremamente positivo se non dura troppo tempo.
  • PhoebePhoebe Post: 2,066
    RobK ha detto:

    Si, mi sento come se flutuassi. É estremamente positivo se non dura troppo tempo.

    uhm no, non lo definirei estremamente positivo, solo meglio delle emozioni intense e negative. 
    Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev'essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.

    Frida
  • Sembra una cosa tipo dissociativa.
    Anche io mi assento a volte, soprattutto quando sono stanca.
    Possono tirare le bombe che non me ne accorgo.
    Ma forse non è la bolla che dici tu.
  • Per quanto riguarda l'esperienza post-stress si, ho un po' la sensazione che dopo aver fatto qualcosa di impegnativo si sia concluso qualcosa di molto importante, sento una specie di distacco che è di gran lunga preferibile allo stato di tensione ma che ha un po' il gusto dolceamaro di un addio. Non lo definirei una "pausa", è un qualcosa di diverso che mi fa sentire chiaramente lontana dagli altri; mi fa chiedere "e adesso cosa faccio? Dove vado?"
    Poi però stare in bolla è un'altra cosa. Per me è arrivare in anticipo ad un appuntamento e perdersi a osservare il resto del mondo, e allora la malinconia è una cosa che accolgo con gioia, come se il mio sentimento fosse la tristezza e io, osservante, amassi questa tristezza. Quando tutto si fa troppo intenso, poi, è davvero come fluttuare, e quasi la malinconia non c'è più: a quel punto, ma solo a quel punto, mi sento benissimo.
    ❤️
    but the Earth refused to die
  • RobKRobK Post: 1,267
    Phoebe ha detto:

    RobK ha detto:

    Si, mi sento come se flutuassi. É estremamente positivo se non dura troppo tempo.

    uhm no, non lo definirei estremamente positivo, solo meglio delle emozioni intense e negative. 
    Io la prendo come una cosa positiva, perché mi permette di affrontare meglio certe situazioni
  • ZenzeroZenzero Post: 645
    modificato settembre 2015
    Io vivo in una Bolla.
  • @Phoebe nel tuo post mi riconosco in molti punti. Ho notato che il paragone della bolla ricorre abbastanza di frequente negli AS, anche io lo feci durante una seduta e c'è un articolo qui su spazioasperger intitolato "Solo con lei nella mia incredibile sfera di cristallo". La cosa curiosa è che il senso di fondo della bolla come isolante dal mondo c'è sempre, ma visto con accezioni diverse: ad esempio nell'articolo ha un'accezione che si considera positiva, il fatto di vederla come un rifugio dalle ansie è una cosa che anche io provo. Durante periodi senza ansie però ho modo di vedere il lato negativo della bolla, che risiede nell'essere isolato non fisicamente né emozionalmente, ma su un livello più sottile di isolamento (che credo sia insito nella condizione umana): non poter essere capito veramente da nessuno, ci penso e mi chiedo "l'uomo decontestualizzato dal ruolo che interpreta è definibile oppure è solo "potenzialità" rispetto al ruolo che interpreterà eventualmente?"  (credo che la risposta sia la seconda)
    In questo senso mi sento abbastanza malinconico, ma ci ho fatto l'abitudine e ci convivo bene ultimamente.

    Ti mando un saluto :)

    "La biologia carica il fucile, la psicologia prende la mira e l'ambiente tira il grilletto" 

    "Guardo i film, so come ci si comporta" 

    Scoprii che ignorava totalmente la Teoria Copernicana e la composizione del Sistema Solare. (…) "Lei dice che giriamo intorno al sole. Anche se girassimo intorno alla luna non farebbe un soldo di differenza per me o per il mio lavoro." (Sherlock Holmes) 
  • WandaWanda Post: 374
    EstherDonnelly ha detto:

    Per quanto riguarda l'esperienza post-stress si, ho un po' la sensazione che dopo aver fatto qualcosa di impegnativo si sia concluso qualcosa di molto importante, sento una specie di distacco che è di gran lunga preferibile allo stato di tensione ma che ha un po' il gusto dolceamaro di un addio. Non lo definirei una "pausa", è un qualcosa di diverso che mi fa sentire chiaramente lontana dagli altri; mi fa chiedere "e adesso cosa faccio? Dove vado?"

    Poi però stare in bolla è un'altra cosa. Per me è arrivare in anticipo ad un appuntamento e perdersi a osservare il resto del mondo, e allora la malinconia è una cosa che accolgo con gioia, come se il mio sentimento fosse la tristezza e io, osservante, amassi questa tristezza. Quando tutto si fa troppo intenso, poi, è davvero come fluttuare, e quasi la malinconia non c'è più: a quel punto, ma solo a quel punto, mi sento benissimo.
    Esther, incredibile, potrei sottoscrivere ogni tua parola. Dalla nostalgia e il profondissimo senso di smarrimento dopo il raggiungimento di un obiettivo, l'essere una felice osservatrice della propria malinconia, al fluttuare, che è una parola che ho usato molto spesso per descrivere uno stato di serenità estrema senza motivo, che emerge quando tutto è talmente "troppo" che non riesco più a reggerlo.
  • Mi succede ad esempio quando faccio qualcosa di faticoso oppure quando mi concentro troppo su una cosa da non percepire tutto il resto e non lo vedo come un male. Mentre quando sono troppo stanca vedo tutto incrociato e mi sento sollevarmi da terra.
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