Avete mai l'impressione di spaventare le persone
Quando "entrate in scena" perche' non sapete "introdurvi"? a me molte volte capita che mi dicano "oddio mi hai spaventato/a" perche' ad esempio entro all'improvviso in una stanza o chiamo a voce alta una persona girata di spalla o perche' nei luoghi pubblici esco da una porta e le persone che stanno fuori mi "trovano" di fronte (piu' di una volta aprendo una porta all'improvviso ho rischiato di fare male a qualcuno che me l'ha fatto notare. Insomma non riesco a "introdurmi" con naturalezza..non so se mi capite..qualcuno di voi si e' trovato nella mia stessa situazione?
E' vero se è vero che è vero che..
che mi fa impazzire se penso che le cose che ho toccato insieme a te debbano svanire...dimmi che non è, dimmi che non è tutta un'illusione...un'illusione"
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Commenti
Un po’ di tempo fa mi capitava quasi tutte le volte che dovevo interagire con qualcuno che non fosse un familiare in casa.
Non avendo amici, non mi sto riferendo a “situazioni sociali”, quindi quando devo interagire con qualcuno è quasi sempre qualcuno che non se lo aspetta.
Forse in generale nessuno si aspetterebbe che io interagisca con lui, a meno che sia uno sconosciuto che mi vede per la prima volta, in quei primi istanti che occorrono perché “capisca” (non so bene cosa “capiscano” le persone di me).
Per esempio, se sto camminando dietro qualcuno che conosco, e devo farmi notare, non so bene come fare. Se lo chiamo da lontano, mi dico, temo di fare una piazzata e/o non riuscire a farmi sentire. Così finisco per camminare fino ad affiancarlo e iniziare a parlargli così, come se niente fosse, uscendomene con un "allora, che si dice?" Normalmente, quello si stupisce, magari non si spaventa ma sicuramente resta un po' perplesso...
non so se si parla della stessa cosa o meno, spero di non andare ot.
Avviene molto spesso che le persone non si aspettino da me determinati comportamenti o determinate modalità con le quali affronto i problemi,
per poi rimanere basite, nel bene o nel male,
quando mi "manifesto" per quella che sono.
Io non faccio caso a questa cosa, di solito la elaboro molto a posteriori, rispetto a quando mi viene riferita.
E quando esordisco con queste frasi mi guardano come alieno.
in passato ho fatto largo uso del "passo da ninja" per, al contrario, scomparire senza dovermi formalmente congedare, tant'è che per un periodo una ragazza mi ha chiamata "Casper".
tra le due situazioni trovo molto più stressante la seconda, ma penso che sia perché attualmente non saluto nessuno (non ho nessuno da salutare) e non devo quindi preoccuparmi di come introdurmi.
mi ha fatto sorridere il commento sugli scarponi rumorosi, in effetti è una tattica che può funzionare, purtroppo io odio avere ai piedi qualsiasi cosa che faccia anche solo il più piccolo rumore.
Non mi sentono arrivare nella stanza, ad esempio in cucina.
Mi chiamano "la pantera rosa" xD
(Eppure in altre circostanze, quando sono "per conto mio", so essere abbastanza "rumorosa". Sono gli spostamenti ad essere eseguiti con il mantello dell'invisibilità).
Questo succede in casa e ci scherziamo sù, ma in un paio di occasioni mia mamma si è proprio arrabbiata, perché ha proprio avuto un sobbalzo di paura con tanto di batticuore prolungato, come se fossi "apparsa".
Addirittura è successo che entrassi in cucina mentre lei era ai fornelli e mi accostassi al lavello, che è attiguo ma ad angolo retto, quindi non del tutto di spalle.
Lei non si accorgeva di me finché non aprivo il rubinetto dell'acqua...
E a quel punto si voltava spaventata e "se la prendeva" con me!
A me viene sempre da ridere in questi casi, perché trovo eccessiva la sua reazione e perché davvero non lo faccio di proposito, così lei si "arrabbia" ancora di più perché io me la rido...
Ho detto che potrei indossare uno di quei sonaglini per gatti...
Più di questo non saprei cos'altro fare...
(mi stanno venendo in mente alcuni colleghi che strillano sovente "è arrivata” perchè spesso non misuro le forze e sbatto troppo forte la portiera della macchina, preannunciandomi cosí inevitabilmente )