e se avesse un attacco di rabbia fuori casa?

Chiedo venia se l'argomento è già stato trattato, nell'eventualità chiedo ai gentilissimi moderatori di spostarmi/cancellarmi e magari inviarmi i link dove poter leggere le vostre opinioni....
:-/
Mio figlio di 6 anni e mezzo è stato diagnosticato: disturbo autistico, verbale, non ha alcun ritardo cognitivo, nè stereotipie motorie, fatta eccezione per qualche tic che può comparire quando è particolarmente nervoso.
Insomma, credo di poter dire che se lo si frequenta occasionalmente o "superficialmente" non si colga nulla della sua ND, per cui in linea di massima mi sembra inopportuno mettere a conoscenza le mamme degli amichetti della sua diagnosi...
Ultimamente però ho un pensiero che mi disturba: mio figlio spesso va a giocare insieme al fratellino di 5 anni da un nostro vicino di casa, senza che io sia presente e finora è filato tutto liscio....
Mi chiedo però cosa accadrebbe se avesse un meltdown a casa di estranei! Preciso che i suoi attacchi finora non sono mai stati violenti fisicamente, strilla, digrigna i denti e al limite lancia oggetti in aria ma fuori casa di solito si limita a strillare.
Insomma, la mia perplessità è relativa alla necessità di preavvisare le eventuali famiglie "ospitanti" dell'eventualità che ciò accada (per la serie "non vi spaventate" mantenete la calma e soprattutto evitate di sgridarlo perchè peggiorereste la situazione....), perchè se succedesse a me con un compagnetto dei miei figli sinceramente mi spaventerei un tantino!
Di solito sono piuttosto tranquilla e cerco di non mettere troppo le mani avanti ma visto che mio figlio e questo altro bambino stanno giocando molto spesso insieme (e temo che prendendo più confidenza, possano esserci più occasioni di black out emotivo) .
Ho letto con molta attenzione le discussioni inerenti la disparità di trattamento dei nostri cuccioli da parte delle famiglie di amichetti e compagni prima e dopo aver saputo della presenza del sostegno ma questa è un pò diversa. Ecco se a casa mia venisse un bambino/a che ad un certo punto avesse una crisi di qualsivoglia natura sarei presa alla sprovvista e incapace di reagire nel modo migliore, credo che me la prenderei se i genitori mi dicessero solo a frittata fatta "Tranquilla non è successo niente di particolare, è lui/lei ad essere ND e ci sono situazioni che possono metterlo/a in crisi"!
Voi cosa ne pensate?
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Commenti
Non dirlo assolutamente in giro, non so neanche se conviene dirlo alle maestre. Se lo sanno le altre mamme incominceranno a sparlare.
Insomma secondo me è meglio avvertirli in qualche modo perché sarebbe un peccato se accadesse e, intimoriti dall’evento, non lo accogliessero più con serenità.
È vero che molti bimbi hanno momenti di sclero e possono passare semplicemente per maleducati @Ronny ma ti assicuro che a quell’eta’ la maleducazione è motivo sufficiente per allontanare il bambino e non invitarlo più a giocare per paura di cattive influenze sul proprio. E lo sparlare è a quel punto assicurato!
Io davo di matto: urlare fortissimo, mordere e picchiare, ribaltare tavoli ecc.
Ma mi sono capitati raramente fuori casa.
E nessuno sapeva che ero asperger, nemmeno i miei genitori.
Ero così e basta.
Quindi non saprei dirti ma di certo sono ancora qui e nessuno mi ha rinchiuso da qualche parte.
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
I tuoi dubbi sono leciti e credo tu abbia tagione di porti il problema di pravvertire la famiglia dell' amichetto con cui gioca tuo figlio.
Concordo anche col parere di @clalui. Comunque avvertire che potrebbe succedere una crisi. (E spiegare come affrontarla al meglio).
Poi parlare o meno della diagnosi quello è personale.
Noi con i genitori di amichetti di nostro figlio abbiamo fatto "outing". Spesso abbiamo trovato comprensione.
Altre volte no. Con quelle famiglie non abbiamo approfondito più di tanto il rapporto.
Nel nostro caso, pure chi sa della diagnosi, ci ha detto che non abbiamo saputo educarlo e che alla sua età non dovrebbe più fare i capricci. Lui però non è violento e le sue crisi sono proprio come dei capricci, nel senso che non perde il controllo, ma si guarda intorno per vedere la reazione alle sue urla.
In più fai bene a farlo andare dagli amichetti senza supervisione, perchè deve fare le esperienze di tutti se vuoi che cresca autonomo.