Lo sguardo dell'altro... Uno sguardo integrato

Non sapevo come intitolare la discussione...
Volevo postare questo e altri video di Daniela Lucangeli Professore Ordinario in Psicologia dell'Educazione e dello Sviluppo presso l’Università di Padova.
Vi risparmio il lungo elenco di titoli e competenze, riporto solo questo perché è l'area della sua instancabile attività divulgativa
"Le sue principali aree di ricerca sono: i processi maturazionali del neurosviluppo con particolare attenzione al rapporto tra apprendimento ed emozioni. Gli ambiti di ricerca sperimentale in specifico riguardano i trend evolutivi (intelligenza numerica) e difficoltà di apprendimento."
Ho postato alcuni video suoi nella sezione del" bar" (video box), quindi non accessibile alla sezione pubblica, ma credo che il suo punto di vista possa aiutare molti genitori e molti adulti, perché tutti, ma proprio tutti siamo creature fragili.... anche chi ha dimenticato di esserlo
https://fb.watch/2gbjeCgVQc/
Voglio proporre questa discussione per postare video e commenti su questi temi che mirano a vedere la persona come un sistema integrato. Non siamo fatti di pezzi sconnessi
Volevo postare questo e altri video di Daniela Lucangeli Professore Ordinario in Psicologia dell'Educazione e dello Sviluppo presso l’Università di Padova.
Vi risparmio il lungo elenco di titoli e competenze, riporto solo questo perché è l'area della sua instancabile attività divulgativa
"Le sue principali aree di ricerca sono: i processi maturazionali del neurosviluppo con particolare attenzione al rapporto tra apprendimento ed emozioni. Gli ambiti di ricerca sperimentale in specifico riguardano i trend evolutivi (intelligenza numerica) e difficoltà di apprendimento."
Ho postato alcuni video suoi nella sezione del" bar" (video box), quindi non accessibile alla sezione pubblica, ma credo che il suo punto di vista possa aiutare molti genitori e molti adulti, perché tutti, ma proprio tutti siamo creature fragili.... anche chi ha dimenticato di esserlo
https://fb.watch/2gbjeCgVQc/
Voglio proporre questa discussione per postare video e commenti su questi temi che mirano a vedere la persona come un sistema integrato. Non siamo fatti di pezzi sconnessi
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Commenti
Dedicato alle diversità che non disturbano.
"ora che mi hai tolto l'errore, mi togli che mi fa male?"
Quando ho sentito questa frase mi è venuto in mente quando la mia terapeuta mi dice che faccio "pianti antichi" le lacrime impiangibili dei bambini.
Le memorie del dolore... L'onda celebrale lunga e bassa, che come un ronzio sussurra a lungo!
Caspita! Fa pensare!
DSA parte 1
https://www.facebook.com/danielalucangeliofficial/videos/687694618761739/
DSA parte2
https://www.facebook.com/danielalucangeliofficial/videos/825753281294670/
L'avevo già sentita parlare di "impotenza appresa" ma in modo più esteso.
Dovremmo proprio ricordarci che siamo creature da maneggiare sempre con cura
Ma in una situazione di pericolo l'unico istinto reattivo è la fuga? Non sarebbe possibile invece il confronto diretto?
"Li hai già bastonati abbastanza che li fai fuggire a fare?" (soave)
"Li faccio fuggire perché potrebbero riorganizzarsi e contare sulla maggioranza numerica oltre a delle valide motivazioni belliche" (sincero)
Ma per favore, dite apertamente che la scuola fa danni e smettetela di pagarvi il mutuo della casa. I bravi insegnanti si arrangiano in affitto e così danno prova di amare quello che vogliono dare ai loro allievi.
Infatti in uno dei video dice chiaramente che si può parlare di disturbi dell'apprendimento se è solo se, dopo un paio di cicli di potenziamento fatti bene non vi è recupero.
Dusturbo non è difficoltà
Poi vi è l'impotenza appresa... Tout court, o insieme a vere e proprie disturbi dell'apprendimento
Sulla paura...
Non sono sicura di avere ben capito il dialogo che hai postato... Anzi non l'ho proprio capito.
Comunque, parliamo di bambini, non di adulti, il confronto sarebbe comunque impari
Poi sono arrivati i benevoli specialisti dell'apprendimento che vogliono aiutare quella parte di popolazione che reagisce meno bene ai progetti di istruzione tout court ed è soggetta all'incapacità di insegnamento di coloro che dovrebbero occuparsi della specializzazione. Si dimentica che il disturbo è tipicamente subito da chi è mal collocato e l'impotenza è appresa dall'insegnante incapace.
Alla fine si gioca a fare dell'oggetto della discussione un mistero perché non si è mai realizzato un intervento che valorizzasse le risorse migliori che il paese disponeva in ambito educativo. Si è proceduto per astrazioni successive basate sull'importazione di schemi e modelli dall'estero. Infine si è consolidata l'impressione che esista un sostanziale obbligo formativo che non offre alcuna garanzia di retribuzione futura perché tutto quel combinato disposto di cui ti parlavo si è realizzato in un paese che aveva prospettive di piena occupazione e non aveva alcuna etica liberale di massa per tutti gli interessati. Il risultato è un disastro, perché il paese ha una disoccupazione strutturale eterodiretta altissima, attraversa fasi di deindustrializzazione successiva e non ha nè un mercato del lavoro e nemmeno un etica sociale e lavorativa degna di un paese moderno.
Gli specialisti dell'apprendimento non si rivolgono alle famiglie fornendogli le coordinate necessarie per scegliere una formazione per i figli nei limiti in cui si può fare una scelta e si prodigano a supportare le politiche di educazione fallimentari e rivoltanti di un paese di fantasia.
Queste sono tutte tecniche becere per collocare i problemi dalla parte dei bambini e salvaguardare la propria posizione sociale e un baraccone scolastico da cui tutti traggono sostentamento a danno di chi è obbligato a subirlo.
Quanto a quello su cui non sono stato chiaro, proverò a spiegarmi meglio. Il confronto non è impari perché esiste un contesto sociale e storico.
In senso sociale non si possono maltrattare dei bambini affidati solo perché sono piccoli, lo si può fare perché esiste un obbligo penale di affidarteli che ti tutela. In tal senso le classi sociali che studiavano volevano una certa disciplina per i propri figli perché erano classi più o meno dominanti. Quando è iniziata la scolarizzazione di massa c'era molta disciplina perché vi erano tutti diversamente abituati (il cattolicesimo discipliava gli analfabeti assai bene) e perché era un piano assoluto di istruzione obbligatoria (e sanzionatoria) che però si basava sul negoziato che: 1. solo i maschi e per pochi anni 2. sapranno almeno leggere e scrivere e per un sottoinsieme di fortunati sarà un vantaggio 3. scordatevelo che sarà utile a tutti perché non siamo i Riformatori del XVI secolo.
In senso storico i bambini intimoriti diventano adulti pieni di rivendicazioni. Ma a questo punto si alza l'asticella degli anni di studio dell'universalità ad ambo i generi e magari di una certa formazione professionale in ambiti non proprio raggiungibili dal comune apprendistato (cosa nemmeno sempre vera). Di conseguenza si finisce diritto a questioni tipo l'educazione universale dei bravi cittadini democratici, la questione umana e tutto ciò che serve a rabbonire di conseguenza alla violenta pianificazione iniziale che aveva tutt'altre ragioni. In questo senso si tratta di uno sviluppo eufemistico che tenta di rendere in cambio una formazione umana a vivere in una società moderna che però non esiste e a nessuno interessa avere fuori dal perimetro scolastico.
E quindi sul piano dell'istruzione generale ci si ammorbidisce sostituendo la disciplina con il moralismo colpevolizzatore. Però esiste anche una educazione indirizzata a delle questioni concrete perché servono via via nuove figure professionali ma la popolazione non è libera di scegliere perché non ne esiste la possibilità. Si è assoggetati ad un piano che però è fallito. Il paese previsto non esiste. Inoltre le scuole private che potevano almeno fare innovazione vendendo formazione a chi se la poteva permettere erano innanzitutto scuole confessionali che drenavano soldi verso apparati ecclesiastici INEFFICIENTI dando in cambio una formazione umana alternativa ai sensi del conflitto di civiltà. Hanno edulcorato la cosa per motivi di mercato perché non eranno nemmeno concorrenziali ma difatti non hanno fatto niente di valido come alternativa perché avevanno un modello economico feudale e degli strumenti culturali del tutto privi di cognizioni tecniche. Poi sono giunti i diplomifici dove acquisti un pezzo di carta che per assurdo vale pure qualcosa (veramente assurdo...).
Su questo diverso piano l'insegnante è una figura semibarbarica che si occupa di materie che hanno un rilievo professionale senza mai aver tratto altro frutto dalle sue conoscenze se non l'insegnamento. Quelli realmente bravi e motivati lavorano lontano dalla scuola e dunque la scuola non ha competenze e le competenze non fanno scuola. Oggi siamo arrivati a che queste figure semibarbariche sanno compilare meravigliosi curriculum che illudono le allodole e si fanno pagare direttamente dai loro allievi in scuole private dove, per darti un esempio. un matematico di bassa lega che non ha mai lavorato come programmatore insegna programmazione a degli ex liceali peggio che negli ITIS a chi aveva solo la licenza media e oramai solo sulla base del fatto che i liceali sono i più fessi e comprare un libro costa meno ma non ti serve a niente se non ti alzi la mattina e vai a ricevere una lezione frontale che mai farà di te un professionista come speri.
Quindi in senso generale, se la scuola è obbligo formativo ambiguamente bi-valente è ovvio che la spinta brutale non è mai del tutto cessata. Primo perché le traformazioni eufemistiche conservano comunque un contenuto moralistico. Infatti non esiste cittadino italiano intelligente che sia come la scuola ha voluto che fosse se non nella cordialità dinanzi ad un aperitivo. Poi c'è l'impotenza educativa di coloro che dovrebbero occuparsi dei risvolti pratici che diventa disturbo dell'appredimento (solo loro gli impotenti e sono loro il disturbo). Infine c'è il mercato e i privati oramai possono tanto vendere a caro prezzo e tardi, senza inconvenienti per il ritardo, formazione specializzata o nagari solo un intrattenimento di qualità. Tanto va tutto bene visto che loro non sono i responsabili della mancata allocazione delle risorse umane.
Quindi è ovvio che nella scuola pubblica DEVONO fare un mare di danni e il discorso soave sul clima di paura non ha senso perché non tiene conto che esso è necessario anche solo per valorizzare delle materie di insegnamento fuori dal tempo stabilendo sulla base di esse una qualità dello studente e per evitare che una domanda aggragata e consapevole finisca per collocare sul patibolo l'insegnante che non solo è inutile ma è anche dannoso.
La verità è che l'insegnamento di qualità persegue oramai fini prettamente ESTETICI, se ne frega della valutazione, se sbatte delle diagnosi che manco Scientology è più anti-specialisti-della-sofferenza, ed è capace di sfidare le prove IVALSI perché il gioco oramai è quello: sei capace sulla base della libertà di insegnamento (che ti dobbiamo concedere perché abbiamo fallito) di essere STAY HUNGRY STAY FOOLISH e dare davvero qualcosa di buono che quelli che ha noi ci interessano superano le prove INVALSI e gli altri (che possono pure schiattare) magari pisciano sopra quelle prove che è INUTILE superare e allegramente vanno a lavorare con gioia per JUST EAT capaci di cavarsela come dei veri Americans?
Ma a che serve soffrire tanto per l'aritmetica se nemmeno fai il cassiere e nemmeno il cassiere deve fare i conti a mente. Le persone che soffrono a ragione per queste cose sono quelli che dimostrano teoremi che non ci sono o fanno calcoli che sono necessari. Dire che il ragazzino è straordinanriamente intelligente perché sbaglia i prodotti ma ha un talento matematico nascosto è una presa per il culo. Perché solo i buoni matematici hanno il diritto di stabilire che i ragazzini che sbagliano prodotti in una determinata struttura algebrica in realtà sono dei geni che ne consideranno un'altra che può essere altrettanto ben definita. Sono i matematici che stabiliscono se i loro allievi sono bravi oppure no. Se poi i matematici che abbiamo a scuola fanno cagare diciamolo chiaramente e senza remore.
Ma no... se sostanzialmente è la scoperta dell'acqua calda allora devono inventare delle malattie tropicali che emozionino molto altrimenti quelli che usano già l'acqua calda non imparano che debbono finanziare l'acquisto di una intera fabbrica di scaldabagni.
Insomma o noi siamo davvero fessi o loro sono davvero scaltri... Secondo me è molto più semplice pensare che la fabbrica degli scaldabagni sia obsoleta e che lo scaldabagno non sia l'unico mezzo possibile di avere l'acqua calda.
Questi specialisti riparatori di fabbriche di scaldabagni obsolete hanno un dannato bisogno che gli scaldabagni guasti da acconciare nascondano il fatto che quelli perfettamente funzionanti sono del tutto superati da delle condizioni oggettive. Perché la fabbrica deve rimanere la stessa e nessuno abbia un bagno caldo gratis in cambio di non si sa cosa.
Ma figuriamoci, da sempre si parte da delle assunzioni ragionevoli per giungere poi a dei risultati del tutto inessenziali. Se la gente non si accorge che abbiamo scoperto l'acqua calda il problema non si pone affatto. Puoi raccontargli di tutto e penserà che è una novità, che hai prodotto qualcosa. Del resto continuiamo a vendere scaldabagni a gente che non sa a cosa servono. La scienza è anche questo.
Tornare all'acqua e pane, dice.
Non si tratta di "aggiustare" uno scaldabagno o di farlo funzionare con qualche accorgimento.
Il primo video parla proprio di questo.
Questo è il messaggio che garbatamente vuole passare.
Che sia scuola, casa, sport non deve essere RECEPITO dal ragazzo come un ambiente ostile.
"Recepito" fa la differenza ed è la sola cosa che davvero conta.
È interessante il fatto che bambini che vivono una forma di disagio psicologico sviluppino un disturbo dell'apprendimento, (meglio una difficoltà di apprendimento) cioè apprendono come se il disturbo (che ha basi neurobiologiche) l'avessero davvero.
Tuttavia corretto l'errore rimane il dolore.
E quello non si cancella più dalle nostre memorie
La ragione però di tanta enfasi che voglio dare a quanto affermo e quella per cui stiamo praticamente discutendo di un sistema scolastico che è disfunzionale rispetto a degli scopi che sono troppo malridotti perché sia ancora logico che il lavoro di soggetti, fondamentalmente terzi rispetto
all'insegnamento e all'organico delle scuole, sia quello da ulteriormente valorizzare per modificare in maniera ragionevole il sistema.
I rilievi a carattere episodico che vengono qui mossi sono solo segni di incompetenza di una parte degli insegnanti e di inadeguatezza della scuola nel suo complesso. Se pure può essere utile sensibilizzare in merito, le diffuse strategie di sensibilizzazionne sociale a cui assistiamo da anni stanno rendendo merito soprattutto ai sensibilizzatori e ai loro seguaci.
Come fai a cambiare la scuola se fai del moralizzatore un soggetto più importante del virtuoso che c'è ed è nascosto a fare il suo lavoro senza poter fare altro che dire "sono tanto bravo" con mezzi curriculari risibili come l'autocertificazione?
Insisto nel sottolineare il carattere sensazionalistico di queste manifestazioni di sapienza professionale. Che l'insegnamento è scadente te lo può testimoniare tanto il disadattato che il disabile e financo il teppista. Davvero c'è bisogno di astrazioni professionali per ascoltare chi ha subito danni e te lo dice con espressioni semplici e spesso colorite?
Ma perché bisogna così CODIFICARE il disagio sociale prodotto? A cosa e a chi serve che delle persone adulte possano APPRENDERE di aver avuto problematiche specificabili secondo questi codici?
E guardate che io sono abbastanza intelligente da capire benissimo che discuto della qualità del vino all'interno di una osteria, ma preferisco essere un po' stupido da non farmene un problema. Perché non sono certo l'unica persona intelligente di questo mondo.
... Docilmente aggiungo io
Se no diciamo che tutto non va e basta, ci lamentiamo e basta, siamo arrabbiati e basta
"Ma perché bisogna così CODIFICARE il disagio sociale prodotto? A cosa e a chi serve che delle persone adulte possano APPRENDERE di aver avuto problematiche specificabili secondo questi codici?"
serve a dare un senso alla sensazione di estraneità. Questa è la risposta che mi sono data io, perché comunque in questo mondo ci devo vivere, con questo mondo ci devo avere a che fare. Serve sostanzialmente a capirsi
E poi serve perché un adulto che si conosce e riconosce (cosa tutt'altro che ovvia) riesce anche a riconoscere identità e valore al bambino, il suo interiore e quelli che incontra, indipendentemente dalle prestazioni e dalle aspettative.
Ma giusto per non buttare il mio tempo e fare qualcosa di utile per valorizzare quanto già fatto, la storia dello scaldabagno è come segue....
10. Questo marketing deve appoggiarsi però ad un dato reale circa lo scopo del prodotto rendendolo stupefacente.
11. Poiché acquistare uno scaldabagno è un obbligo di legge ed una consuetudine sociale non è molto diffusa una reale conoscenza circa
oramai secondario rispetto ad atri interessi preminenti di una popolazione per cui lo scaldabagno in sé non è certo una novità.
12. Non resta allora che inventare l'acqua calda. Ovvero osare riproporre lo scopo più originario dello scaldabagno nella mente del progettista,
che li ha sì progettati ma non è certo un potente industiale o un grande pianificatore sociale. Ha solo progettato un modo per avere acqua calda in casa.
13. Quindi emergono dei nuovi scienziati che vanno a raccontare in giro i prodigi della scoperta dell'acqua calda, ovvero il miracolo scientifico di una termodinamica classica che è amica dell'igiene personale.
14. La gente ci crede perché ha avuto nonni a cui interessava l'igiene personale a mezzo acqua calda ed è affascinata all'idea di potersene fare una ragione scientifica perché oggi non ti basta lavarti con acqua calda e sapone ma vuoi essere immerso nelle equazioni paraboliche e cullato dai fattori integranti delle forme differenziali.
A questo punto mi fermo con la storiella. La termodinamica è anteriore allo scaldabagno, ma le teorie dell'apprendimento sono posteriori. forse, all'insegnamento buono o cattivo che sia. Sottolineo il forse perché la scolastica medioevale aveva già potenti mezzi di elaborazione teoretica legati a tutto quanto quei fottuti geni facevano alla popolazione che non beneficiava certo dell'insegnamento scolastico. Di sicuro le teorie dell'apprendimento in senso consueto sono coetanee ai grandi processi di scolarizzazione più o meno recenti.
In sintesi, la fabbrica di scaldabagni è la scuola di oggi. Lo scaldabagno è il processo di apprendimento scolastico per singolo utente. La famiglia è sostanzialmente quella, però la metafora è calzante perché ci deve stare almeno un bambino da mandare a scuola e guarda caso una famiglia oggi NON HA BISOGNO di avere tanti scaldabagni. Perché fondamentalmente esisteva il bisogno economico di fare figli piuttosto che il contrario e la scuola era un piano generale della società in cui questo era vero.
Allora il problema serio è che io devo essere schizofrenico perché per me è OVVIO che lo scaldabagno non serve più, ovvero non serve più il processo di appredimento scolastico. Non imparano niente perché non c'è niente da imparare. Eppure mi rendo conto che sebbene esistano millemila alternative in termini di appredimento non abbiamo una via per dismettere una fabbrica costosa e obsoleta senza la quale però siamo a spasso. Dunque credo che sia possibile un valido insegnamento scolastico assai differente da quello a cui siamo abituati.
Ma questi professionisti dell'apprendimento sono retrogradi perché nemmeno lanciano i loro strali direttamente contro gli incapaci a SOSTEGNO di coloro che lo sono. Sono FARISEI che fanno la loro scalata personale sulle rovine degli altri come tutti i sensibilizzatori di professione (ammesso le lo siano, particolare importante). I professionisti seri dell'insegnamento ed anche i veri teorici dell'apprendimento la vogliono radere al suolo la scuola! Ma non fannno certo sensibilizzazione perché hanno di meglio da fare!
Tornando all'igiene personale. Abbiamo dimostrato nei punti precedenti 1-14 che chi valorizza ancora lo scaldabagno pubblicizzando la scoperta dell'acqua calda è un nemico del popolo. Adesso il punto seguente è che poiché come ho spiegato lo scaldabagno è il processo di apprendimento scolastico e la termodinamica oggi serve a rendere nota la scoperta dell'acqua calda. Allora le teorie dell'apprendimento diffuse nei precessi di sensibilizzazione sono essenzialmente volte a continuare la produzione di un mezzo di apprendimento individuale e sociale che è obsoleto. Infatti si valorizza lo scaldabagno e non l'operaio che lo produce meglio o che addiirittura sarebbe capace di produrre altro.
L'episodica dei cattivi esempi di insegnamento sono terrorismo contro gli operai, per i quali nemmeno si è speso a sufficienza perché potessero lavorare bene, ma che debbono vivere nel terrore di questi consulenti della qualità del prodotto altrimenti non lavorano più. Ma il prodotto desiderato è sempre lo scaldabagno e non una ragionevole alternativa che possa essere un preludio a cambiamenti più seri a cui dovremmo prepararci.
Questo perché esiste una ottusità quadratica media che non è facile cambiare perché già tutti sono stati in scuole che hanno già dato il peggio di sé e il sistema tende a riprodursi per convenienza a breve termine. Altro che effetto serra! Ma anche perché la scuola è un potente mezzo di disciplina sociale e se ha pure dei problemi a cui sono tutti debitamente sensibilizzati allora è possibile mobilitare dissenso e azioni desiderose di cambiamento a cui è bene dare un target relativamente innocuo!
Ma non fa ai bambini affatto bene enfatizzare così tanto il cattivo insegnamento, mentre fa certamente bene spiegare agli adulti la situazione concreta fornendo esempi di ottimo insegnamento che ci sono. La difficoltà sta nel fatto che la scuola può funzionare decisamente meglio se non la si addossa di aspettative inadeguate in termini di scopi, cosa che è ovviamente contro le convenienze di breve termine dei responsabili politici del Paese i quali comunque non possono azzardare alcuna programmazione sociale perché, non solo sono privi di mezzi adeguati, sono legati da rapporti di fedeltà a che non ce ne siano affatto.
Del resto questo è uno degli aspetti più critici delle società liberali occidentali. La scuola non è liberale se non nei paesi anglosassoni dove esiste una sociatà liberale di massa che in Europa non c'è mai stata prima delle varie conseguenze del secondo dopoguerra. In quei paesi la scuola è sul mercato e basta fin dall'inizio, da noi c'è il monopolio ed esistono profonde differenze tra i processi di scolarizzazione primitivi scaturiti dalla Riforma e quelli successivi come il nostro che è dovuto ad una programmazione economico-sociale.
Noi non siamo oramai né carne e né pesce. L'ossessione per i bambini durante la decrescita demografica di un Paese economicamente decadente e soggetto a dominazionne straniera è il segno che oramai non possiamo nemmeno vantare un po' di ottimismo per il futuro sulla base dell'unica risorsa formativa valida del paese aperta a tutte le famiglie, ovvero la scuola primaria. Era ben considerata persino dai giapponesi, ma si sapeva che la secondaria era scadente e le accademie italiane l'hanno cannibalizzata senza alcuno scrupolo, responsabili come sono tra l'altro di aver giocato la carte della conservazione della baronia ai tavoli dei negoziati europei a cui non si opposero ben sapendo cosa sarebbe accaduto.
In questo senso, non è il caso di incensare e mandare a memoria gli insegnamenti dell'esperto di turno che si paga il mutuo della casa su YouTube. Gli YouTuber bravi ed in generale quelli che si pubblicizzano professionalmente ti regalano un po' di formazione utile.
L'essenziale è che devi volere il trattamento buono per tuo figlio come il figlio dell'amico e che se invece stai a rimuginare su cosa fanno di brutto perché lo hai subito pure tu allora è perché non hai figli da crescere bene. Alcune famiglie hanno dei problemi decisamente seri. Ma in fondo non imparare molto a scuola è normale, lecito e senza gravi conseguenze se non se ne fai un dramma. Tanto la scuola sarebbe utile se non ci fosse, ma poiché c'è è completamente inutile.
Quando scrivono i genitori per i casi di autismo dei bambini io non faccio mai storie perché li rispetto. Ma se un bambino mi dice che non sa fare i calcoli aritmetici gli rispondo che nemmeno io sono bravo quanto vorrei ma comunque me la cavo per ogni cosa che mi interessa. Poi magari gli faccio vedere una calcolatrice e gli scrivo una serie di potenze e gi dico che se sai come funziona è un vero peccato non usarla e affaticarsi se non ne hai la voglia perché non ti da soddisfazione.
I bambini devono crescere coi problemi che hanno perché è questo che poi li spinge a diventare quello che sono. Diventano ragazzi veramente ok che non sanno fare certe cose o che non hanno capito delle altre. Sono incapaci, ignoranti e magari persino menefreghisti perché è così che devono essere. Tutto quello che ci deve interessare è evitare le turpitudini, perché loro non le vedono. Quando hai un ragazzo di fronte, lui non vede il giovane che hai dentro ma se c'è lo sente e non ti crede vecchio. Il problema è che molti adulti questo uomo nuovo dentro di sè non ce l'hanno. Hanno solo un bambino che deve schiattare e non è bello che i ragazzi debbano stare accanto a persone così cattive.
Non accanitevi sui bambini, cresceranno e vi troveranno ovunque voi siate. Fidatevi, sono stato cresciuto da una madre frigorifero che come ogni frigorifero era interessata a che non mi perdessi e di fatti non mi sono perso. Lei sopportava male le mie vicissitudini scolastiche perché debbono sempre costituire un oscuro presagio. E' ora di smetterla e di chiedere solo un voto di condotta e fregarsene dei tecnicismi. A che serve imparare a scuola, DOVE NON C'E' NIENTE DI UTILE DA IMPARARE A MENO CHE NON SIA NON NECESSARIO e crescere infelici?
Io ho scoperto la felicità abbastanza tardi ma in tempo per felicitarmi che la gioia possedesse le chiavi dell'Inferno. Non vedo proprio la ragione di tormentare chi non se lo merita e voi non avete idea di quanto possa essere cattivo un bambino condannato a morire nell'oppressione dettata dall'aggravamento di ogni suo fallimento nel rispondere alle aspettative che crede esistere in cielo e che è assolutamente folle e stupido credere siano quelle degli adulti che nemmeno tengono bene i piedi per terra.
State attenti a voi. L'autismo è una questione seria e relativamente limitata. Perché sono certamente quelli che non faranno la pelle a nessuno e per cui vale la pena di cambiare. I problemi scolastici sono la normalità che dobbiamo accettare rinunciando a che i nostri bambini diventino degli dèi. Poiché è questo il sogno bacato di ogni madre italiana in un Paese dove gli uomini credono che tutte le donne siano delle prostitute tranne la loro madre che è una santa e chissà per quali ragioni.
Ma davvero credete che leggere millemila lettere di genitori disperati e sciorinare consigli su internet meriti la sequela che ebbe Padre Pio da Pietralcina? Almeno lui si autocastigava per promuovere qualcun Altro segnandosi le mani con il logo della Sua azienda. E comunque ha tirato su un ospedale. Questa qua perché non la apre lei una scula decente, visto che è tanto brava?
Ah ah ah...
Appunto... Non sono posizioni molto diverse
Se fossi un videogioco lucky duck saresti uno sparatutto...
Ti lascio giocare (e sbollire la comprensibile rabbia)
Come ci sono insegnanti e insegnanti.
Galimberti dice che bisognerebbe fare un test di personalità agli insegnanti anziché un concorso, non diversamente da come si fa nei colloqui di lavoro. Gli insegnanti che demotivano sono distruttivi molto più di quelli che terrorizzato e possono distruggere fino a che non andranno in pensione.
Ora non ricordo più esattamente la frase di quel ragazzino che si trova il commento alla verifica valutata insufficiente, era tipo:
"5- ti sei impegnato, puoi migliorare"
"grazie, anche Lei, prof"
Quando si manda a stendere con stile! (e mantiene un buon voto di condotta)
Questo lo fa un ragazzino che si sente compreso, che conosce sé e che non si riconosce come sbagliato di fronte a un prof che non va oltre gli errori.
Ma il ragazzino si sente compreso solo se qualcuno lo ha fatto sentire compreso, lo ha fatto sentire rispettato, in primis rispettando autenticamente il suo modo di esprimersi.
Quindi c'è un qualche adulto, proveniente da qualsiasi ambiente, che è riuscito ad andare oltre l'errore, oltre la valutazione, oltre il giudizio della prestazione, oltre il "ragazzino-problema", problema perché non fa le cose che l'adulto si attende nel modo in cui l'adulto si aspetta.
Forse concedere tempo, dare la possibilità di fare errori e apprendere da essi, non alimentare sensi di colpa è la strada, almeno per evitare blocchi psicologici che alimentano circuiti disfunzionali
Poi può anche essere che non si sia impegnato, perché anche i ragazzini con difficoltà di apprendimento possono non impegnarsi e avere le loro mancanze. Avere la presunzione di essere vittima a prescindere e non riuscire a vedere anche le proprie responsabilità è una cosa che affligge molti affetti o no da difficoltà deficit ecc... ma ora stiamo parlando di ragazzini con difficoltà di apprendimento, appunto contestualizzando e non generalizzando.
Io ho tutt'altro che posizioni accusatorie o giudicanti, credo che molti operatori lavorino davvero secondo coscienza, allora diventa interessante la posizione di questa signora che invita ad andare sotto all'errore per non vedere solo l'errore e attraverso quello fare un bilancio.
Se il disagio alimenta la difficoltà di apprendimento (non ho detto che è unica causa) e attraverso la fotografia degli errori noi confermiamo la difficoltà senza lavorare sull'autostima, sul diritto all'errore su ciò che un giudizio tranchant produce non si spezza un circolo che diventa vizioso.
Noi ci sentiamo e ci comportiamo per come siamo visti. Diamo all'altro un altro sguardo e un cambiamento può avvenire
Preciso che secondo me la maggior parte lavora secondo coscienza, anche chi pensa che schiacciando un ragazzino lo si costringerà a emergere, a tenere il comportamento conformante (e performante) lavora secondo coscienza. (Le frasi dei commenti precedenti forniscono esempi a iosa della sola cosa che rimane o che riecheggia ad anni di distanza tenendo un comportamento cosi).
Non c'è novità o scoperta sensazionale, ma forse solo il fatto che si prendono più api con una goccia di miele che con un barile d'aceto e che le api lasciare libere ritorneranno per quel miele.
Comunque la discussione si sta indirizzando sulle pecche della scuola, ma non era questo il suo intento, quanto piuttosto su come le emozioni intervengano nel nostro sviluppo e nella nostra costruzione. Non è tutto solo cervello, solo corpo o solo mente separatamente.
Quando hai dinanzi a te un bambino che comincia a provocare e sa esattamente su quali tasti battere perché molto intelligente, in quei momenti l'adulto ci casca con tutte le scarpe. La vita è dura, e ovunque c'è gente che ti scarica rabbia addosso per sentirsi meglio. Torni a casa già arrabbiato di base e stanco della giornata (a volte senza neanche renderti conto), trovi tuo figlio che inizia a snocciolare parolacce e insulti nei tuoi confronti...
Oppure nelle giornate frenetiche dove hai minuti e secondi contati trovi tuo figlio che non ha per nulla intenzione di collaborare: non si veste non si muove, ti urla nelle orecchie...non ha alcuna intenzione di svolgere i compiti...
Insomma io vorrei la Lucangeli a casa mia tutti i giorni...
Ma come lei anche tutti gli psicologi pronti a dire che i comportamenti dei bambini sono conseguenze dell'ambiente...
Sì ok, ma allora come si fa? Un tazzone di camomilla prima di iniziare la giornata? Meditazione zen?
Ho come l'impressione che prima di diventare genitori tutti dovrebbero andare dallo psicologo, guarire le nostr. ferite e traumi e fare una sorta di "praticantato" coi bambini, qualche corso di genitorialità, non lo so...
Imparare a gestire quelle situazioni in cui hai fretta e si presenta la crisi di tuo figlio, allenare la mente a trovare strategie che non siano le tue urla e la tua rabbia, imparare a spostare la sua attenzione come un giocatore di calcio che fa dribbling dinanzi ad atteggiamenti provocatori. Ma tutto ciò PRIMA che nasca.... Quanti errori in meno!!!
Poi è anche vero che come dice un proverbio: "il frutto non cade lontano dalla pianta"
Una volta ho letto un libro interessantissimo "mamme che amano troppo" in questo in un capitolo si parlava del "virus" inoculato dalle aspettative. Virus di non essere una buona madre inoculato alle madri dalle aspettative sociali.
Quando lo lessi, mi tornò alla mente un episodio vissuto all'asilo
I bambini di tutti a 4 anni conoscono i colori, la mia no.
"signora sua figlia non conosce ancora i colori. Li dovrebbe gia sapere"
Io ricevetti queste parole come: "signora è colpa sua se non conosce i colori non è riuscita ad insegnarglieli".... Virus inoculato
Così sembra sempre che gli altri siano perfetti, organizzati ecc...
"signora oggi è arrivata in ritardo"
"signora... Sua figlia non ha fatto questo.... Non ha fatto quello"...signora... Signora... Signora...
Non è diverso da : voto 4. Si impegni di più!
Quanto sarebbe più utile avere qualcuno che accanto a te ti aiuti, capisca cosa c'è sotto....?
È sotto c'è di tutto. Ci sono questioni neurobiologiche ma anche psicologiche mischiate insieme. aggiustare il tiro, a qualsiasi punto del percorso credo valga sempre la pena @mammarosanna. Il percorso non è perfetto fin dall'inizio? Ok occorre solo recuperare. Mandare a quel paese la perfezione e il giudizio degli altri e andare avanti nel proprio percorso
In matemarica la lucangeli parla di errori intelligenti. 6x2=8. È un errore
Può essere un errore e basta o diventare un errore intelligente.
Perché non ha detto 12?
Ha fatto forse 6+2?
Allora si è confuso perché distratto o perché confonde i segni + e x?
Ha problemi di orientamento? Destra sinistra sotto sopra.... Allora forse confonde anche l'orientamento della croce + ex
Questo va sotto l'errore, cerca di dare una spiegazione all'errore. Quindi si aprono ipotesi e si cercano prove a validità e confutazione.
Io credo che andare sotto l'errore si può fare anche con i comportamenti e ogni momento é buono per cominciare. Proprio come hai detto tu, occorre indagarsi.
Perche io, Vera, sono così sensibile al giudizio e devo sempre risultare "accettabile"? (questo mi rende sensibilissisma ad inoculazione di quel virus) cosa c'è sotto?
Errori si fanno, eccome. Io ne ho fatti un casino. E CHISSENEFREGA!!
vado oltre. Dal punto in cui sono parto.
Anzi credo di essere più coraggiosa io che metto insieme i cocci rispetto a chi si bea della propria perfezione.
Io ho conosciuto una persona definita "grande obesa", dopo un grande lavoro su di sé è diventata normopeso. Ha il corpo pieno di cicatrici conseguenti alla riduzione di pelle. Mi piace la punta di orgoglio con cui ne parla. Sono medaglie.
I perfettini non le capiscono queste medaglie al valore. Poverini!
Comunque sono assolutamente convinta che i consigli vadano seguiti, e non colpevolizzarsi eccessivamente se ogni tanto si esce fuori dai binari, perchè la pratica è molto più dura della teoria, e i professionisti sono sempre più autorevoli di noi agli occhi dei nostri figli, che ormai ci hanno ben misurato e sanno bene fin dove spingersi.