The social dilemma

Torno dopo, diciamo, "un po' di tempo" su questi lidi, per parlarvi dell'ultimo film su Netflix, che (a quanto sembra) ha scatenato il pandemonio, sui social media.
Questo topic potrebbe essere benissimo uno spin-off di "Cancellarsi dai social" (https://www.spazioasperger.it/forum/discussion/11723/cancellarsi-dai-social/p1 ), ma andiamo al dunque.
Il film l'ho visto, a parte qualche esagerazione (e ripetizione di cose che già sapevo), non ha tutti i torti nel criticare i social media (specialmente sul fatto che sono fatti per creare dipendenza e che stanno "polarizzando" (se non "radicalizzando") le posizioni e le idee delle persone). Ho trovato calzata a pennello la critica che ha fatto nel film Jaron Lanier, che diceva "immaginate se Wikipedia desse una pagina personalizzata dell'argomento ad ogni utente, in base alle sue idee. Non sono così i social?".
Comunque io sono della stessa idea espressa da Walter Veltroni sul "Corriere della sera", che dice che è un documentario da vedere "laicamente" e "con la mente aperta, senza preconcetti" ( https://www.corriere.it/tecnologia/20_settembre_15/i-social-ci-sono-sfuggiti-mano-documentario-pasoliniano-vedere-la-mente-aperta-e222d3fc-f750-11ea-93fd-0a842553a1d8.shtml ).
E voi? Avete visto il film in questione? Cosa ne pensate?
PS: Scusate se son sembrato ripetitivo in certe parole, ma ho scritto di getto.
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Commenti
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Aggiungo:
quando furono inventati i caratteri mobili la stampa fu rivolzionata e ciò portò ad una diffusione della carta stampata (giornali e libri) prima impensabile, e i libri che un tempo erano assai rari e preziosi e costosi, riservati a pochissime persone (infatti la maggioranza della popolazione, in qualsiasi parte del mondo era analfabeta) esplosero e la cultura si diffuse molto più rapidamente.
I social hanno avuto un effetto simile a quello dei caratteri mobili con la differenza che hanno diffuso le vite private nel pubblico: idee, esperienze, foto, video, creazioni artistiche etc etc di singole persone a livello di massa. Hanno agito a livello personale, intimo, più che diffondere una cultura ufficiale/accademica che era già stata ampiamente diffusa tramite il passaggio dalla cultura orale a quella scritta e poi successivamente tramite l'invenzione dei caratteri mobili.
Ogni volta che si è verificato un salto in avanti le persone hanno espresso timori, diffidenza, alcuni si sono schieranti apertmente contro elogiando il passato, mitizzandolo anche, ricordandolo più bello di quello che era in realtà, perché si sentivano persi e non riuscivano ad accettare i cambiamento che inizialmente porta sempre con sé instabilità e crea scompiglio.
Aggiungo, Andy Warhol disse : Un giorno chiunque avrà i suoi 15 minuti di celebrità ed io aggiungo (molto umilmente) che aveva ragione ma non ci voleva proprio.
Scherzi a parte ho trovato il film ben fatto e diceva cose assolutamente giuste, Non nuove certo, ma viste e sentite tutte insieme fanno effetto.
Mi preoccupa molto il fatto che si possano manipolare le opinioni così facilmente, su un substrato della popolazione che è palesemente incapace di leggere dati e concetti in modo logico e serio, davvero puoi far credere alle persone quello che vuoi,
Io spero che arrivi il momento che la gente si stufi dei social, almeno come sono concepiti oggi, ma francamente la vedo ancora lontana.
In termini di dipendenza ho conosciuto gente che sta peggio del personaggio del film.
E' da vedere.
" Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi....."
Cioè se vedi un film che ti parla dei social, magari ti dice che fanno schifo, che devi evitarli e andare al cinema o farti un abbonamento alla piattaforma del suo produttore, ma non potrà mai essere onesto e sincero al punto di dirti apertamente che stai consumando un prodotto di intrattenimento a base di pettegolezzi su altri prodotti che spettegolano allo stesso modo.
Si limitano a dire: " ma non sarà pericoloso che così tanti se la menino e se la cantino da soli se, da quando esiste la comunicazione di massa, noi ci frusciamo di stabilire il bello e il cattivo tempo, in pace e in guerra, con la sola eccezione che noi usiamo la penna e non la spada?"