sbagliare ogni volta, sempre

Mi sono resa conto di quanto i miei limiti siano per me permeanti, di quanto mi trasformino in un'altra persona sebbene sia impercettibile dall'esterno.
Di quanto vorrei non esistere, non ne posso più di sbagliare, di aver sbagliato, di rovinare le cose e poi doverle ricominciare da capo, di sentirmi in colpa, di provare vergogna e di non essere sempre me stabilmente.
Non ne posso più di sbagliare ed essere vista dagli altri sbagliando.
Non ne posso più di cominciare una cosa, portarla avanti convinta che sia quella giusta e che stia facendo bene e poi accorgermi che non mi riconosco più in essa.
Come con questi post. Non erano le cose che volevo scrivere e di cui volevo parlare, dal primo all'ultimo.
Non mi riconosco più in tanti di essi, come se li avessi scritti senza criterio, altri non mi soddisfano, altri stanno lì a creare confusione, altri non dovevano essere scritti, altri dicono cose di me vere solo per quel momento che ne parlavo.
Come ascolto la musica? Con le cuffie di gomma perchè non mi va di condividere le mie passioni con chi passa di fianco. Con quelle di plastica si sentiva da fuori e mi infastidiva che accadesse.
Perchè ho scritto degli altoparlanti allora? Perchè per come vivo adesso non ho neanche le cuffie e non mi va di comprarle, tanto non cambia niente. Non riesco a godermi una canzone.
Qualche volta sono sola in casa, quando capita, e ascolto una o due canzoni con gli altoparlanti del tablet.
Ho notato che è più divertente se si sente bene come da quelli di un certo tipo di computer.
Non ne posso più di vivere sbrandellata e di dover pensare mille volte a quale sono io tra tutti quei brandelli.
Domani si riprova, i giorni da vivere felici sono sempre di meno e la vita passa senza senso.
Non sto lasciando il forum, nel caso lo si pensasse.
Di quanto vorrei non esistere, non ne posso più di sbagliare, di aver sbagliato, di rovinare le cose e poi doverle ricominciare da capo, di sentirmi in colpa, di provare vergogna e di non essere sempre me stabilmente.
Non ne posso più di sbagliare ed essere vista dagli altri sbagliando.
Non ne posso più di cominciare una cosa, portarla avanti convinta che sia quella giusta e che stia facendo bene e poi accorgermi che non mi riconosco più in essa.
Come con questi post. Non erano le cose che volevo scrivere e di cui volevo parlare, dal primo all'ultimo.
Non mi riconosco più in tanti di essi, come se li avessi scritti senza criterio, altri non mi soddisfano, altri stanno lì a creare confusione, altri non dovevano essere scritti, altri dicono cose di me vere solo per quel momento che ne parlavo.
Come ascolto la musica? Con le cuffie di gomma perchè non mi va di condividere le mie passioni con chi passa di fianco. Con quelle di plastica si sentiva da fuori e mi infastidiva che accadesse.
Perchè ho scritto degli altoparlanti allora? Perchè per come vivo adesso non ho neanche le cuffie e non mi va di comprarle, tanto non cambia niente. Non riesco a godermi una canzone.
Qualche volta sono sola in casa, quando capita, e ascolto una o due canzoni con gli altoparlanti del tablet.
Ho notato che è più divertente se si sente bene come da quelli di un certo tipo di computer.
Non ne posso più di vivere sbrandellata e di dover pensare mille volte a quale sono io tra tutti quei brandelli.
Domani si riprova, i giorni da vivere felici sono sempre di meno e la vita passa senza senso.
Non sto lasciando il forum, nel caso lo si pensasse.
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Commenti
Che fatica campare...
Nel mio specchio compare, sparisce, riflette distorta.
Ma è una cosa "da asperger"?
Essere nd è solo un po' del tutto. Un po'.
"È complicato vivere quando non si sa chi si è davvero"
Per me (mio caso si)
Lo è.
L'empatia non è una sola.
Comunque e per fortuna.
Riguardo i post scritti da Amnesiia ;sono sempre molto interessanti.
Nell'ultimo periodo più brevi ma il risultato non cambia.
Per varie ragioni in quelle immagini riflesse io non mi ci riconosco.
Per altre continuo ad osservare e osservarmi.
Questo solo per capire: ogni dettaglio.
Mi vengono in mentre migliaia di parole.Non le scriverò.
ieri non osservavo le persone, per non essere osservato o non conservarne memoria della loro presenza.
Nella città dove sono momentaneamente se non osservi gli altri gli altri non ti osservano.
Oggi ho cambiato per qualche ora luogo e la gente in realtà più piccole ti osserva.
Ieri l'unica persona che mi abbia osservato e anche sorriso era una ragazza.
Non so il perchè,chiederlo mi pareva imbarazzante.
La sua risposta poteva essere parte di quel riflesso sul quale riflettere(Inteso come pensare sulla risposta: che non ho chiesto, poi di fatto)
Abbiamo bisogno di specchi su cui imprimere quelle immagini affinchè le si possa delineare.
Oggi più sguardi di ieri o del solito (visto che ieri non guardavo tanto gli altri se non per evitarli)
Magari la risposta o non ci sarebbe stata o sarebbe stata sull'apparenza(fisica)
Ieri ho chiesto all'utente dopo di me se capisse il significato(senso) dei sorrisi, intendevo anche se non accompagnati da parole.
Sicuramente il mio modo di guardare e non guardare.
A volte anche conscio.
Penso ...e se subissi uno sguardo ne sarei infastidito e non lo faccio verso la controparte.
Oggi è accaduto molto di più. Non da parte mia.
Un banale cambio di look.
Credo.
Lo sguardo delle persone si limita solo all'apparenza che fa porre loro domande o ha un significato più intenso, profondo?
Ecco: a me sarebbe interessato chiedere solo quello nemmeno stare tanto a interagire.
Era per l'apparenza, la diversità nel fare, o per altro che non ho colto?
A volte chiedo spiegazioni alla persona che sia li con me in quel momento nel caso, e 9 su 10 viene distratta da altri accadimenti :
Per un NT ha tutto un significato cosi limitativo(?)
Cosa ha visto la ragazza che ti ha sorriso sul tuo volto in quel momento?
Lui è Asperger.
Come non riconosce(non so ora non glielo chiedo dal 2016) la sua immagine allo specchio.
Anche se nel mio caso è più complesso, nemmeno io.
Non gliel'ho mai scritto, non so perchè, mi colpiva quanto scrivesse lui.
Almeno ora ho capacità di riconoscermi.
Poi non scrivo di altro ancora.
Il primo è ora riflettente di un qualcosa che non capisco: me stesso.
Cerco infatti di percepire i dettagli che mi servano raccogliendo una sorta di enorme quantitativo di dati dagli altri.
Per anni ho anche involontariamente catalogato gli sguardi.
Come in tante, proprio tante fotografie, che esprimono un pensiero/azione.
Alcune invece sono poche, ed esprimono un avere ottenuto un qualcosa.
Oppure odio, rabbia(non me la spiego : fatico a contestualizzarla, anche nei test fatico enormemente), l'avere avuto soddisfazione, l'avere raggiunto un obiettivo positivo o negativo e queste sono state sia "sparute" che "rade" nel corso degli anni.
Capivo fin da piccolo alcuni miei limiti.
E cercavo strategie per aggirarli o compensarli (non lo so: forse non è comune a tutti voi, forse si invece, non ho mai chiesto )
Alla frase penultima che scrivi non so risponderti.
Era in bici, il semaforo era rosso e siamo rimasti fermi ad attendere il verde(ero a piedi: non mi piace andare in bici, non capisco quel mezzo, e le intenzioni altrui, spostarsi etc etc etc)
Il raggio di azione è corto e le persone cambiano idea sul posizionarsi o per scelta improvvisa loro o per accadimenti i mprevisti (Pedone che faccia qualcosa di errato o altro ancora cose di questo genere)
Lei era ferma dalla parte opposta alla mia. L'avevo frontalmente.
Non so il perchè abbia sorriso .
Ho replicato al sorriso.
Ma per ricambiare il gesto.
Non sapevo che caspita fare.
Ecco di solito se accade cosi non sorrido a persone estranee.
Ora ho compreso serva.
Quindi ci provo: però non so se sia contestualizzato in maniera esatta.
Non sapendo la motivazione altrui : i nt tendono a dedurla o hanno una gamma di espressioni che riconoscono.
Interessante perchè hai colto un punto importante con questa affermazione(ririri di nuovo: non mi capita quasi mai su un forum un 'interazione cosi fluida come con te).
Non lo cosa abbia visto la ragazza sul mio volto: questo io non lo capisco.
Ho chiesto a una persona che era con me non prossima quindi apparivo come "da solo", ma pensavo potesse aiutarmi a capire.
Lo faccio spesso quello di chiedere quando capita qualcosa che mi potrebbe essere utile comprendere.
Ma non guardando verso di lei, ma l'insieme e non il dettaglio, non ha saputo darmi risposta.
Non l'aveva neanche vista.
Le persone che frequento sanno della mia condizione.
Non ci capiscono granchè: pur avendo un QI notevole.
Come nel suo caso: impressionante in alcune particolarità, assente in altre (che invece io possiedo e viceversa, solo che la mia valutazione è alta la sua no.Ma solo perchè non ha la pazienza di dedicarci del tempo , e non rientra in punteggi elevati solo perchè abbia carenze logico matematiche, e non le interessa colmarle.
Per il resto mi serve da specchio: strano ma anche lei lo sa, ha una mente da architetto e artistica impressionante.
Chiedo solo a persone valide.
Mi viene detto che possieda tanta calma e pazienza.
Ma quando dovrebbe addivenirsi la situazione opposta questa pazienza termina velocemente (individui nt ).
Tieni conto che facessi il moderatore per un gruppo fotografico importante.
E delegato anche al cassare immagini non in linea con le logiche della fotografia.
Oltre che commentarle.
A me serviva.
I Fotografi(alcuni erano superlativi).
capivo le foto ma non dei perchè.
Li chiedevo.
Era molto apprezzato questo.
Quella persona ha riflesso quello che avevi sul volto. L'hai guardata senza accorgertene mentre pensavi qualcosa di lieto, lei ti ha visto e ti ha sorriso. Capita anche a me e non sempre chi mi accompagna riesce a cogliere il dettaglio.
Non lo so se l'abbia guardata dopo, mi sono come spostato per premere il pulsante.
Eravamo distanti perchè è un viale piuttosto grande considera almeno 10 metri tra lei e me.
Lei ha notato sicuramente un qualcosa in me.Ma non so cosa, il sorriso in questa città dove sono ora non te lo concedono facilmente tra sconosciuti a me no che non accada qualcosa che implichi un dialogo.
Esempio alle poste: una ragazza in un breve scambio (non ricordo di cosa stessimo parlando), eravamo in fila.
Fuori.
Poi ho io smesso di parlare e di guardarla.
Lei ha guardato per capire il motivo credo.
Li mi è stato chiaro.
Anche che le fossi come simpatico ( non intendo cose diverse dal simpatico, lo era anche lei, ma non volevo dialogare non mi andava affatto in quel momento, mi avrà preso per timido, non lo so, ma per me l'interazione finiva in quel momento che smisi di dialogare)
Mi accadde qualche giorno dopo: in un centro commerciale, non fui io a iniziare il dialogo.A lei serviva un'informazione, mi capita di sovente mi diano come fiducia e me le chiedano.Le ho risposto che non fossi del luogo.Lei era mlto simpatica nel fare, sorrideva.Allora ho chiesto se potesse aiutarla in questo una signora li in fila con noi.
Lo ha fatto .
poi andandosene mi ha salutato con un ciao sempre sorridendo, credo volesse esprimere empatia nei miei riguardi (un grazie credo)
La signora dopo mi ha chiesto perchè non andassi con la mia amica.
Le ho risposto che non la conoscessi, e che volessi solo aiutarla.
In quei casi però ho saputo capire quello che volessero comunicare poichè mi basavo anche sulle parole (era esplicito il dialogo )
Nel caso di cui abbiamo scritto invece no.
Lo sguardo l'ho solo incrociato (reciprocamente ) al nostro vicendevole opposto passaggio.
Non mi sono girato poichè dovevo attraversare , neanche dopo , quindi non so se si sia girata.
Mi interessano molto questi accadimenti perchè mi aiutano a codificare il modo di interazione coi nt.
E cercare di "capire" il linguaggio non verbale.
Si di solito non si guardano le stesse cose o persone.
Seppure si stia camminando prossimi.
Poi tra nt e nd le visualizzazioni dell'insieme sono diverse.
Mi interessava anche perchè questa persona è abilissima a notare i dettagli, in quello ha un QI pazzesco.
Lei poteva essere il mio specchio parlante
Oggi ho capito un altro social skill importante.
Interazione breve e secca.
Bancomat.
Prima di una persona, che pensavo si fosse incasinata e per non metterle fretta o imbarazzarla mi sono posizionato più lontano e di lato.
Ho atteso.
Poi ho compreso che non fosse causa sua: proprio il Bancomat non funzionava bene.
Ho perso circa 12 minuti.
Perchè era lentissimo.
Fuori notavo si aggiungesssero persone in fila.
Non mi interessava ero concentrato sul fare bene le operazioni senza distrarmi.
Si avvicina un signore.
Mi chiede se il Bancomat sia lento.
La mia risposta immediata è stata:_"Lento è una parola troppo veloce "
Si è spostato ridendo.
Finisco e gli auguro "Buona fortuna" e ride di nuovo.
Fuori erano un po' infastiditi:loro lo sapevano fosse lento:
Io no.
Ma per non buttarci 2 euro attendevano.
A me serviva l'estratto conto: i minuti persi pure!
In realtà il mio specchio vaga per suoi lidi del tutto personali!
Io noto dettagli senza importanza per il "Mio" specchio.
Questo sopratutto in fase non statica.
Dove tutto scorre velocemente.
Un po' come una sorta di Freddie Spencer famoso per vedere i passeggeri su un treno in velocità e poterli descrivere uno per uno.
MI capita di capire le cose più in velocità che nel lento.
Il punto è che tutto è come in delay rispetto al mio valutare.Ed alcune cose non sono in grado di valutarle proprio.
Il mio specchio sfugge.
Poi se chiedo le risposte a volte sono che siano solo mie sensazioni.
Io credo che sia dovuto al fatto che in velocità veda meglio(capisca meglio è più coerente)
I dettagli senza importanza invece sono quelli che a me interessano per capire : cioè ed all'inverso del suo pensato sono invece di enorme importanza per me.
Mi concentro su cose in apparenza inutili...ma sono inutili per chi abbia quelle capacità che invece non possiedo.
La mia vita è un'eterna domanda senza risposta alcuna