prepping in vista della guerra

Come pensate di organizzarvi per i tempi che verranno? Sto leggendo diversi libri di "prepping" da brava paranoica.
Sembra un argomento impegnativo, ma vorrei sentire come e se pensate di organizzarvi.
Hora, dies et vita fugiunt; manet unica virtus.
(intj)
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Commenti
Se lo faranno, meglio così, in caso avrò cibo che scadrà tra 15 anni (militare) e in caso di qualsiasi disastro potrò aiutare anche altre persone. Se non lo faranno, visto che la precedente guerra fredda è durata 44 anni con ripercussioni ed instabilità a livello mondiale trovo che sia sempre bene essere organizzati anche se non dovesse succedere nulla.
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Ovviamente essendo gli esseri umani normalissimi animali, le cose vanno male sui bisogni primari: aria (ancora nessuna ne parla, ma sara' la nuova acqua), acqua (se ne parla ma ancora non siamo nel mezzo), cibo (ti parlo da una UK post-Brexit dove e' chiara la spianata che e' stata promessa alle compagnie americane), shelter (case di qualita' infima, in cui ancora usiamo acqua da bere per tirare il cesso, materiali assolutamente devastanti, cemento in primis, per non parlare dell'urbanistica inesistente perche' bisogna far soldi su qualsiasi cm2), vestiti (la famosa fast fashion), trasporti (non c'e' nenache da dettagliare qua, e' piuttosto evidente) e quella che io chiamo socialita' (per farla breve, se uno non e' sui social non esiste, ma sto banalizzando).
Ora, la permacultura non e' prepper perche' e' ovvio che neanche Terminator puo' resistere da solo. Ti puoi nascondere ma il mondo e' piccolo, te ne accorgi se cerchi di fare hutting in Scozia per piu' dei 28 giorni consentiti (non che io lo faccia, ma leggo i forum). Inoltre, se hai cibo armi ecc, sei solo un bersaglio. Per il teorema del gallo del pollaio, ci sara' sempre un gallo piu' forte e quando si parla di strategie, devi calcolare il caso, quindi cosa fai in quel caso? Insomma, la migliore strategia e' avere conoscenza e sperare che il bullo di turno sia un minimo illuminato.
Per quanto riguarda le tecniche invece, la' vabbe' ti ci puoi sbizzarrire.
Il prepping come la permacultura e' personale e puo' essere adattato a qualsiasi situazione, persona e luogo. Ovvio che alcune cose possono essere universali altre no. Quindi rispondere in maniera generica non ha molto senso se non per dare spunti ma devi sempre pensare alla tua situazione e agli scenari che secondo te possono realmente avvenire.
Purtroppo non penso che succedera' molto in realta', si andra' avanti con le dinamiche che ci sono gia'. Quindi molto sta nel far parte del sistema al meglio possibile, cosi' da avere una buona retribuzione monetaria . Certo non so quanto gente come noi possa contare su questa strada, anche se siamo molto specializzati, non ci vedo in ruoli "politici/manageriali" con i quali sono associati decisamente piu' soldi delle mansioni srettamente tecniche.
Oppure cerchi di andare verso altre forme di esistenza, che siano piu' rigenerative e che non siano legate troppo strettamente al mercato gloablizzato e alle solite materie prime. Cio' non vuol dire fare gli hippie, ma anzi, essere molto informati in molti campi, dalle costruzioni in bioedilizia, alle tecniche antiche di uso di materiali vegetali che non si usano piu', alla finanza personale e all'investimento, all autoproduzione cibaria e tessile e alla conoscenza del territorio er economia di scambio con altri individui o realta' simili, ecc, ecc.
Se sei in citta' in una situazione che dsfinirei media, il cibo non e' per forza quello in scatola con i conservanti che dice riot. Puoi fare essicazione (beh magari era da fare d'estate, altrimenti ora spendi un sacco in energia), pero' comunque puoi essicare porzioni in piu' di minestroni, risotti e molti altri piatti magari quando fai altro al forno e da reidratare esattamente come si fa con il cibo iofilizzato, puoi iniziare a usare piante o carta di giornale al posto della carta igienica o non usarla proprio e fare solo bidet. Puoi comprare un filtro d'acqua da situazioni d'emergenza (consiglio le marche che vengono usate nelle missioni umanitarie e non quelli venduti agli "sportivi", anche se ce ne sono di buoni anche). Puoi iniziare a informarti su che foraging puoi fare nella tua zona. Puoi iniziare a crescere funghi coi fondi di caffe' se lo bevi. Puoi cambiare carboidrati invece di usare il solito grano, puoi allevare il Tenebrio Molitor per mangiarlo, boh cosi' idee sparse.
La poverta' e' madre dell'ingegno.
p.s. riguardo l'essicazione e' la pratica in assoluto piu' interessante per usare tutto cio' che compri. si puo' usare i termosifonio quando sono accessi e dare l'ultiam passata in forno solo per essere sicuri di aver rimosso il 90-95% di acqua. Essica le bucce di cipolle e vedrai che avrai un prodotto meraviglioso, gia' solo quello ti renderebbe in situazine di crisi mangiabile una brodaglia.
Una cosa che avrai letto nei libri di prepping e' che e' fondamentale la mentalita'.
Un buon esercizio per il prepping e' iniziare invece che da "la guerra", da cose che si verificano invece molto piu' assiduamente. L'Italia e' territorio sismico. Io vivevo in Friuli e chiunque entrasse sotto il mio tetto sapeva quali sono i muri portanti. Le case private devono avere le cartine per sapere cosa fare in caso di incendio/terremoto/fuga di gas/etc. Queste non sono occorrenze cosi'. Queste cose accadono ogni giorno. Preparare una bug out bag in caso di terremoto da lasciare all'uscita? Ecco questi, sono gli esercizi da cui iniziare.
Ora mi viene in mente quello che e' successo nelle Marche. Ecco li' si' che ci vuole il prepping. Prova a leggere le testimonianze delle persone e pensare cosa potresti fare per prepararti. Immaginati di essere colpita du uno tsunami e scoprirai che tipo di EDC (every day carry) devi avere, ecc....
Assolutamente si', tutto e' utile non non almeno per appunto imparare a pensare e risolvere i problemi.
Prego, grazie a te di aver letto. per altre siamo qui.
Come donna sola la questione è abbastanza grigia. Ma forse devo avere più fiducia nell'essere umano.
Comunque delle pastiglie per potabilizzare l'acqua, primo soccorso/farmaci, torcia, un cambio caldo e impermeabile, assorbenti e un minimo di cibo. Non di più perché preferisco essere veloce e non dare nell'occhio.
Ad ogni modo siamo parte di un sistema organizzato. E' più probabile finire in un centro per sfollati e in metro, dalle mie parti. Ergo la minaccia primaria sarebbe la dinamica di gruppo e non cadere nella disperazione. Mad Max per fortuna resta solo un bel film.
Hai pienamente ragione , in caso sarebbe utile studiare la mappa della zona in cui vivi e trovare spazi per situazioni di emergenza , non si mai. Per il resto davvero una buona strategia .
E niente bussola, mappe, block notes, matite, occhiali da sole, accendino?
Tendo a mettere molto cibo da parte in estate così da avere sempre un po' di cibo in casa, se scoppia la guerra o cosa più probabile un terremoto scassa tutto o si rompe qualche ponte ho un paio di settimane di autonomia buone.
Oltre a questo compro sempre un sacco di riso in più e l acqua 10 cassette per volta quando ne restano 3 vado di uovo a comprarla, ma è più per pratica che per mentalità prepper.
Senza paranoia credo sia cmq il. Caso di tenere a mente che tra governi ed eventi naturali di finire come in Romagna o a Livorno nel 2017 ci vuole poco basta una notte di pioggia