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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

consapevolezza delle differenze

chiaracainellichiaracainelli Post: 12
Buongiorno a tutti, volevo aprire una discussione sulla consapevolezza delle sue difficoltà e delle differenze con i compagni...ditemi se urto la sensibilità di qualcuno.
Sono educatrice a scuola e il bambino (10 anni) con cui lavoro sta affrontando un periodo difficile perchè sente molto la differenza con i compagni. differenza, ben inteso, non a livello cognitivo (anzi, è molto sveglio e capisce bene le verie materie quando è tranquillo). E' molto arrabbiato con me perchè sono sempre lì con lui e gli "sto troppo addosso". Noi cerchiamo di fargli acquisire autonomia e una migliore gestione delle sue emozioni, ma quando è stanco e preoccupato non riesce a controllare i suoi comportamenti e può disturbare e offendere gli altri (non importa se lo fa con me, è il mio lavoro..).
Vorrei sapere se avete affrontato un periodo simile e, soprattutto, che cosa vi ha aiutati di più ad affrontarlo.
grazie mille, buona giornata
Post edited by yugen on

Commenti

  • wolfgangwolfgang Post: 10,787
    Spero non dia fastidio come discussione perché la reputo molto interessante. 10 anni è un periodo (pre-adolescenza) in cui i ragazzi iniziano a sentire parecchio la "pressione del gruppo", penso quindi che il suo sentimento sia normale. Non conosco la situazione quindi non posso valutarla veramente. Non sono un educatore, quindi non posso darti consigli di prima mano, ma posso dirti una cosa che ha funzionato per casi simili con mia madre (è vicepreside in una scuola media e un'ottima educatrice a mio avviso). Bisogna distinguere le ragioni che, pur essendo molteplici, spesso possono rifarsi o a comportamenti derivanti da incomprensioni/temperamento innato o comportamenti reattivi. Nell'ipotesi che sia il secondo caso, la pressione è possibile che lo "deresponsabilizzi" rendendogli più "accettabile" comportarsi in quel modo. Un sistema potrebbe essere quello di dargli delle responsabilità (che quindi di per se lo gratificano, rinforzano positivamente, nel mantenere un rapporto corretto attraverso il meccanismo di approvazione sociale, che è una delle cose che, da quel che dici, cerca di più). Ad esempio assegnandogli il compito di gestire "l'ordine" in classe, o altri compiti del genere. In quel modo gli verrebbe riconosciuto un ruolo gratificante socialmente che contemporaneamente diminuisce la sua ricerca di approvazione (per la quale si oppone al tuo stargli addosso) e nel contempo lo stimola a mantenere un comportamento corretto per "meritarsi" il privilegio.

    Fammi sapere se può avere senso secondo te.
    Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
  • Grazie per il commento, in effetti ha molto senso. sono un pò in dubbio solo perchè temo che un compito da "controllore" non sia quello adeguato per lui: tende ad essere già di per se "controllante" con se stesso e il resto della classe e penso non faciliterebbe la situazione con i compagni.
    però di sicuro è possibile assegnargli altri compiti importanti, e questo, in parte, già lo facciamo.
    la cosa difficile per me è proporgli delle attività in cui si più riposare, sia a livello cognitivo sia a livello relazionale (tipo piccoli gruppi, attività io e lui) perchè ora spesso le rifiuta. ora sto pensadno anche ad attività che possono mostrare le capacità e le difficoltà sue e dei compagni nelle attività a scuola (sempre senza colpevolizzare nessuno e "distruggere" l'autostima di nessuno). So che sarà un lavoro lungo, soprattutto perchè è intelligente e sensibile.
    vi ringrazio ancora per i vostri commenti
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