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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

Voti, Voti, Voti

Salve, mi sono appena iscritto e volevo chiedere un consiglio. Frequento la classe 2^ di Liceo Scientifico SCA e amo molte delle materie che mi insegnano, in particolare fisica e chimica. Faccio però fatica dal punto di vista dei compiti in classe, durante i quali non ho tempo oppure mi stresso moltissimo, tanto che rendo la metà di quello che potrei.

La mia media voti è sul 7 e mezzo, per me lo studio è tutto (viste le scarse capacità sociali) e per carità, la mia parte razionale e più che soddisfatta e continua a impegnarsi a tale livello. Ma, dato che associo comunque i voti alti (da 8.5 in su) al riuscire nella vita, cosa che non ho ancora capito se giusta o Sbagliata, ogni volta che mi viene consegnato un compito in classe in cui non ho preso il voto che volevo divento una belva. Nel vero senso del termine.

Sbatto, urlo, piango, mi tirò i pugni in testa e mi viene voglia di uccidermi, e tutto in classe! Questo comportamento rischia di farmi andare nelle grane. Voi cosa ne pensate? È giusta questa concezione del sistema di valutazione?
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Commenti

  • MarkovMarkov Post: 10,947
    No.
  • @Marcof Perchè? Che cosa pensi al riguardo?
  • SirAlphaexaSirAlphaexa Post: 3,410
    modificato aprile 2018
    I voti si basano sulla prestazione, non sulle conoscenze effettive. 
    Essere super preoccuparti per i voti scolastici e paragonarli alle tue vere capacità é come cucinare qualcosa che hai appena imparato: se la sbagli non significa che non sai cucinare, così come puoi conoscere altre ricette e farle 100 volte meglio.

    Poi boh, non so come sei messo con i prof, ma alcuni di essi possono avere una "visione" di te lasciando piu o meno i stessi voti. C'è anche da considerare la sensibilità degli insegnanti.

  • I voti alti non c'entrano nulla col riuscire nella vita, io avevo la media del nove ma non sono riuscita a laurearmi perché il mio funzionamento fa schifo mentre autentiche capre hanno oggi lo stipendio fisso . E poi scusa ma un 7 di media mi sembra normale per chi si impegna non per chi ritiene lo studio la cosa più importante.
  • marco3882marco3882 Post: 1,871
    modificato aprile 2018
    Il voto dei compiti in classe e quello della maturità non conta nulla. Avevo compagne studiose con la media del nove ma che nelle esercitazioni pratiche con gli strumenti di misurazioni topografiche erano impedite.

    In più il voto alto non conta riuscire nella vita.

    E poi mettersi ad andare di matto per il voto non è politicamente corretto e potresti essere ripreso dal professore. Se ne hai uno di quelli che non si fanno mettere i piedi in testa tipo quelloi che Avevo io.
  • NemoNemo Post: 3,738
    A costo di sembrare pedante, mi unisco a chi ti ha risposto qui sopra: il voto, in sé, è poco indicativo. E' molto più importante capire, saper ragionare, aver introitato il sapere e riuscire (poi) a metterlo a frutto.
    Questo, è una parte del tuo futuro. L'altra parte, ahimé, è legata alle abilità sociali, e lì ho ben poco da suggerire: sopravvissuto ai primi cinquant'anni di vita, continuo a rendermi conto di aver capito ancora poco o nulla di come si deve "stare al mondo", figuriamoci "riuscire nella vita".

    Diciamo che si sbaglia, si sbatte il muso, si cade, ci si rialza, si risbaglia, si risbatte il muso, si ricade... con tempi diversi nel ciclo, man mano che si avanza nell'età.

    Fino alla morte.
    Memento Mori
  • MarkovMarkov Post: 10,947
    In genere quelli che prendono voti alti sono molto versatili e svolgono i compiti capendo cosa l'insegnante si aspetta. Su quello hanno una marcia in più, ma non è detto facciano di più anche dopo perché non è necessario eccellere nella comprensione delle richieste.
  • DomitillaDomitilla Post: 3,106
    Se fossi in te, mi preoccuperei più per le scarse capacità sociali che per i voti.
    Adesso è importantissimo sapersi vendere, se hai tre lauree 110 e lode ma al colloquio di lavoro sembri smarrito, ciao, il posto te lo scordi.
    A meno che non punti ai concorsi pubblici, ma anche lì la socialità è importante.
    Non sto parlando di raccomandazioni, ma nel pubblico se non piaci, visto che non possono licenziarti, applicano il mobbing e se va bene chiedi trasferimento, ma se va male, ti viene l'esaurimento nervoso.
  • nebelnebel Post: 344
    ciao, mi spiace tu la viva tanto male. non posso che unirmi al coro e dirti che i voti sono soltanto numeri e non determinano il successo nella tua vita. prova a pensare a te stesso tra quindici anni, pensi ti ricorderai ogni singolo voto preso? ti chiedo anche se te la prendi per spirito di competizione in classe o se soltanto perché il voto non rispecchia il tuo impegno effettivo. secondo me l'unica cosa che conta davvero è che ami le materie che studi, questo ti rende diverso da chiunque studi soltanto per il bel voto, tu primariamente, visto che hai questa piccola fortuna, puoi studiare per il piacere di farlo.
  • Grazie a tutti per i consigli e la considerazione! Mi impegnerò a mettere in pratica ciò che mi avete detto.
  • AdalgisaAdalgisa Post: 1,793
    Conta la preparazione e l'intelligente. Se sei intelligente e preparato nessuno potra' cacciarti fuori.
    E' vero se è vero che è vero che.. che mi fa impazzire se penso che le cose che ho toccato insieme a te debbano svanire...dimmi che non è, dimmi che non è tutta un'illusione...un'illusione"
  • fattore_afattore_a Post: 2,337
    modificato aprile 2018
    Chi prende voti alti ha fatto una buona verifica; chi prende voti bassi, invece, no.

    Per fare una buona verifica è utile imparare a fare le cose da soli: i compiti, lo studio, confrontarsi con se stessi e gli altri.

    Un corridore non partecipa solo alle gare, ma passa molto del suo tempo a correre in previsione della gara.

    La vita è una. Riuscire nella vita non può limitarsi alla scuola, che prima o poi finisce.
  • vera68vera68 Post: 3,532
    Mi unisco al commento di tutti. I voti servono a poco. Io sono sempre andata bene a scuola, sapevo tutto quello che mi davano da studiare. Per me il voto era importante, era un segno tangibile che misurava l'approvazione e il mio valore. Mi dava sicurezza, (ne parlo al passato, ma sono di fondo così ancora oggi, solo che ora ne ho consapevolezza). Padroneggiare cosa dovevo sapere ( che è diverso dall'amore per la conoscenza che porta con se la curiosità e il piacere dell'approfondimento) mi dava la sensazione di potermi appoggiare a delle certezze. Non pretendevo il massimo, ma mi sono sempre impegnata al massimo. L'importante era non essere bocciati che per me equivaleva a un rifiuto.
    L'unica volta che sono stata bocciata è stato a scuola guida, ho dato di matto.
    Mi sono sempre cimentata nelle cose per me più difficili. Vedevo un mio limite...dovevo superarlo. Dovevo dimostrare a me stessa e agli altri che ero in grado di farcela. Il problema è che non l'avrei dimostrato mai abbastanza.
    Il successo, il superamento del limite, era un "voto", lo spartiacque tra promosso e bocciato, approvato e rifiutato.
    Mi sono laureata col massimo dei voti e persone meno sapienti di me, che hanno strappato con i denti una licenza media, se la cavano meglio di me nella vita. Loro sanno vivere.
  • wolfgangwolfgang Post: 10,787
    modificato aprile 2018
    @LorisBromine
    La media del 7,5 in seconda liceo non è per niente male. I voti tendono ad aumentare andando avanti. Io avevo la media del 7 in secondo liceo e sono uscito con 100 dalla maturità. Tra parentesi ti assicuro che la correlazione tra voti scolastici e successo nella vita è molto, ma molto bassa. E' più importante che impari a rilassarti e a prendere le cose più alla leggera se vuoi star bene ed avere successo, perché in futuro, una prestazione lavorativa da 7,5 non ti creerà nessun problema nell'occupazione, "dare di matto" si.
    Il mio primo capo mi diceva sempre "il meglio è nemico del bene".
    Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
  • @wolfgang tanti saluti al perfezionismo :) 
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