Parla come un "troglodita", ma CANTA!
Salve a tutti carissimi genitori, sono nuovamente qui per esporvi un altro quesito. Mio figlio, (Ritardo dello sviluppo psicomotorio e linguistico), ha oggi 35 mesi esatti. Sta maturando molto solo andando al nido, non segue terapie da Gennaio. La comprensione, che fino a Dicembre era pari a zero, è esplosa: comprende tutto ed esegue ogni "comando", anche se nel mentre sta facendo altro, tipo guardare la tv, mangiare, usare il cellulare...il linguaggio è molto, ma molto elementare, immaturo, incompleto e comprensibile solo a metà, (cioè noi genitori capiamo tutto ciò che dice, gli altri no). Però quando canta lo fa perfettamente, sia per "tempi musicali" che per correttezza delle parole usate. Ieri sd esempio mi tira giù dal divano e mi dice MAMMA, GIO GIO OOO, poi però quando iniziamo a girare, lui comincia a cantare e dice perfettamente GIRO GIRO TONDO, QUANTO È BELLO IL MONDO...cioè, bho, non capisco come interpretare questa cosa. Oppure...se gli.mostro i pupazzetti dei Pjmasks e gli chiedo COME SI CHIAMA QUELLO VERDE? Lui risponde GECIO, se gli chiedo COME SI CHIAMA LA FEMMINA? Lui risponde SUETTA, però poi canta la sigla e dice GUFETTA, GECO, GATTOBOY! Avete esperienze analoghe? Io non credo che un Ritardo dello sviluppo psico motorio c'entri molto con questa cosa. Grazie.
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Commenti
Ti spiacerebbe farmi un esempio più concreto di come potrei "insegnargli a parlare mugolando e poi aggiungendo i fonemi"? Grazie mille.
Un piccolo genio per me lo è di certo, se penso ai progressi che ha fatto del tutto da solo.
Sì, ci ho pensato spesso. Però ecco...la lettura globale che mi ha spiegato @mammaconfusa80...il fatto che non sappia parlare, ma che sappia cantare bene...l'altalenanza, (2 giorni sembra migliorare e progredire, altri 3 peggiorare e regredire)...non riesco a spiegarmeli. Lo so che il forum si chiama Spazio Asperger, solo parlando con voi mi sento capita, a casa insomma. Ti ringrazio, mi scuso ancora.
Ho invece percepito un suo bisogno di “comprendere”, indotto da una sua percezione di “illogicità” fra le “vecchie” valutazioni dei “neuropsichiatri infantili” e ciò che lei sta osservando.
Ascoltando questa sua percezione, e scrivendo qua, AliceinW sta acquisendo nuove informazioni che potrebbero aiutarla a comprendere meglio il “suo bambino”, a vedere la “logicità” in ciò che osserva.
Penso che laddove non si riesca a individuare una logica sia importante approfondire, viceversa si rimarrebbe in balìa delle “superficiali” osservazioni e giudizi svolti da altre persone (l’osservazione di un NPI, per esempio, è “inevitabilmente” superficiale, se paragonata a quella che possono fare genitori e altre persone che vedono spesso il “bambino”).
Ai genitori invece manca spesso (più che ai “NPI”) la “conoscenza” necessaria a comprendere i comportamenti dei bambini con “sviluppo atipico”.
Attraverso il dialogo “fra genitori e medici”, se da entrambe le parti ci fosse “ascolto”, si potrebbe arrivare molto più vicini alla “verità”. AliceinW, alla prossima osservazione “del bambino” (da parte di un NPI) potresti portare anche quanto scritto da @Corocottas.
Penso che sarebbe anche meglio evitare di mostrarsi “ansiosi”, ho notato che solitamente le persone “non riescono” a recepire le utili informazioni che spesso si possono celare dietro atteggiamenti e toni che dimostrano “ansia”. Quando io temo che l'ansia possa impedirmi di comunicare in modo “efficace”, solitamente preparo qualcosa di scritto (in generale la scrittura mi sembra un metodo comunicativo “migliore” se l’obbiettivo è la comprensione di qualcosa tramite l'uso della “logica”).
AliceinW, a me la tua presenza sul forum non da alcun fastidio, e penso che possa essere “utile” a “voi”, così come “arricchente” per “questo spazio”, quindi per le persone che lo frequentano.
Percepisco e forse un po’ “comprendo” anche il tuo “amore” per “questo spazio”, dove hai trovato ascolto e accettazione in momenti di grande “vulnerabilità”.
Non comprendo, in questo contesto, l’utilizzo del termine “rasserenarsi” (ciò non significa che io pensi che esso non sia “corretto”).
Ho insegnato tantissime cose a mio figlio con piccoli motivetti inventati di sana pianta da me, spesso abbinati a gesti per favorire la coordinazione motoria, ancora adesso li uso per molte cose: alfabeto, giorni della settimana, ecc.
Ha imparato a contare scrivendo il numero e battendo sul tamburo, ora sto preparando dei motivetti per aiutarlo, nella scrittura, a distinguere i suoni più difficili.