inizio ad odiare i weekend
in questi giorni trovo faticoso perfino respirare, mi sento totalmente affranta, inadeguata come mamma, nonostante il 90% delle mie energie fisiche e mentali siano a lei destinate , a scapito del figlio più piccolo.
settimane particolarmente stressanti lavorativamente, aspetti come manna dal cielo il weekend per rallentare i ritmo e goderti qualche attimo di relax e riposo ed invece....da settimane sta diventando una "due giorni da incubo".
mi sento rifiutata da mia figlia, mi manca come l'ossigeno un suo apprezzamento o la voglia di condividere piccoli piaceri, invece mi allontana, mi svaluta e resta indifferente alle mie proposte di riavvicinamento.
Poi arriva il meraviglioso appuntamento dei compiti e lì invoco tutti i santi!!!!
Si rifiuta di farli da sola o con il padre, ma anche la mia vicinanza è mal tollerata....non inizia se non sono lì con lei, ma poi non tollera neppure la mia presenza....allora sparisco per un po' facendo altro, quando ritorno d alei capisco che non ha neppure aperto il quaderno, fissando il vuoto per delle mezz'ore.
Allora mi propongo di aiutarla e sostenerla, ma non va bene...risponde male, ci riprovo e va peggio...allora la lascio nuovamente sola a fare i compiti, dicendole che se ha bisogno mi chiama lei, ma anche questa è una risposta sbagliata...in verità non ho ancora ben compreso se esiste una risposta corretta!
questa tarantella prosegue per tutto il sabato e la domenica, alternando momenti in cui le dico di chiudere i quaderni e di fare altro, uscire, giocare da sola o insieme, etc. arriviamo alla sera della domenica che inizia ad avere elevata quota ansiosa perché è impensabile per lei andare a scuola non avendo fatto i compiti!!!!!
Il carico di compiti e commisurato alle sue capacità e devo dire che le insegnanti non la sovraccaricano, anzi!!!!
così, il clima in casa è pesantissimo...mi sento prigioniera dei suoi tempi e "ricatti" nei confronti di tutta la famiglia che ruota intorno a lei e che non trova pace.
Finisce così che anche andare a fare due passi con la prospettiva di fare qualcosa che le piaccia, diventa un percorso ad ostacoli, una trattativa estenuante con promessa di rinforzo positivo (un gelato, delle figurine, un posto che a lei piace) e alla fine crolliamo e disistiamo dall'uscire.
ed è a questo punto che mi sento frustrata, arrabbiata con lei e mi sento "incarcerata" e la mia mente è in blackout....e conto le ore che mancano all'inizio della nuova settimana che mi permette di trascorrere diverse ore lontano da lei e mi sento leggermente più leggera.
Anche quest'anno non vincerò il premio come "mamma dell'anno", faccio del mio meglio ma non mi sento adeguata come madre di bimba asperger
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Commenti
Ti voglio dire però che è possibile che tua figlia ti stupisca migliorando,
è ciò che succede a me
ciao vanessa:)
3) Difficoltà a strutturare la sessione di lavoro
Insegnale che non deve fare le cose quando manca il 'giusto' tempo. Ad esempio non deve fare i compiti calcolando che dalle 16 alle 19 starà lì, perché è una cosa complessa. Perché se apre i libri alle 16 magari trova la concentrazione alle 18, poi è ora di cena e quindi tutto il programma va in frantumi. Ovviamente è un ragionamento complesso che dico a te, non lo devi riferire a lei... Ma se non sa gestire il tempo un ottimo insegnamento che le puoi dare è che le cose importanti si cominciano subito. Il sabato mattina prima di pranzo, quando davanti c'è tutta la giornata. Mettiti vicino a lei e obbligala. Deve capire che è una routine fissa e che non può scappare. Sei tu la madre e sei tu che le dai la struttura che credi possa farle bene. Studiare per alcuni è orribile, c'è poco da fare, e certi bambini bisogna obbligarli. Ti metti lì vicino e resti con lei. Sei tu che leggi i compiti e le dai indicazioni di prendere il libro, aprirlo a pagina tot, leggere la consegna, capire ciò che chiede la consegna, se non l'ha capita ti deve chiedere aiuto, e le insegni a chiederti aiuto, le indichi di procurarsi tutto il materiale, cominciare, leggere insieme se necessario le prime righe. Poi restare nella stessa stanza e magari fai altro, ma la guardi, e quando ha finito le chiedi cosa ha capito. Se non ha capito le fai leggere un paragrafo solo e le chiedi cosa ha capito. Dopo varie sessioni ti prendi nota di ciò che sa fare da sola e ciò che non sa fare da sola. Le lasci fare tutto quello che sa fare e piano piano lasci nelle sue mani un compito alla volta ciò che non sa fare, come ad esempio procurarsi il materiale.
Focalizzati su ciò che è riuscita a fare quel giorno, anche se semplicemente è riuscita a mantenere la calma, e dille quanto è stata brava, e che tu le vuoi bene e che lei è intelligente e che tu l'aiuterai a far vedere a tutti che lei ce la può fare. Fai in modo che o tu o tuo marito siate presenti ogni volta che ha da svolgere un compito, occupandovi non di farle i compiti, ma di farglieli fare, dando tutto il tempo necessario perché lei li faccia.
Se ha già un carico di compiti ridotto significa che già si sta pensando al suo benessere.
Parti dal presupposto che non ti odia, ma che ha molte difficoltà.
Un abbraccio, e vedrai che la tua bambina migliorerà crescendo
In ogni caso se ne hai la possibilità prendi una persona che gli faccia fare i compiti, così il tempo sarà per forza "strutturato" e tu nel frattempo ti dedichi al fratellino o a riposarti; il genitore ha il compito di educare e istruire i figli ma il suo compito può essere "assolto" anche delegando a chi è più formato e ha maggiore predisposizione; i bambini di fronte agli estranei sono spesso più collaborativi e ci sono oggi molte persone preparate.
Comunque non ho capito se la bimba ha "realmente" difficoltà nello svolgimento del compito - tipo DSA - oppure se i suoi problemi sono più comportamentali o di gestione del tempo, ma sa perfettamente come svolgere il compito; credo sia molto importante partire da questo.
Hai un compito impegnativo @vanessa1 ed i momenti difficili come quello che hai descritto fanno parte del vissuto di molti di noi.
Sicuramente l'agenda visiva può essere un ottimo strumento per la gestione del tempo.
Riguardo i compiti, potreste pensare di fare delle pause organizzate prima sull'agenda.
Spetto il problema dell'attenzione crea grosse difficoltà.
Potresti inoltre sfruttare la sua modalità preferenziale di apprendimento (video, o disegni, o mappe, o audio, ecc).
Come hanno già scritto, sono momenti, e per fortuna poi l'implementazione delle competenze con lo sviluppo dà una grande mano.
Se riuscite in famiglia, prendete del tempo per voi, magari alternandovi, se possibile.
Coraggio.
E lavorerei anche sulla sua capacità di "affidarsi" agli adulti di riferimento, nel senso - se la mamma dice qualcosa allora mi posso fidare di lei senza metterlo in discussione - che è quello che fanno tutti i bimbi fino all'adolescenza.
I compiti non mi sembrano quindi "il problema" nel senso che li sa fare, le sue difficoltà sono di natura comportamentale.
Mi sembra che ci sia da lavorare anche perchè sia in grado di stare anche con altri - dai compagni di classe, ad un corso di sport, con una baby-sitter - altrimenti ci credo che "scleri", anzi io sinceramente non so come fai, io al tuo posto avrei già "sclerato".
[detto questo sottrazione con il cambio non si capisce mentre con il riporto è molto più letterale cosa si deve fare; diciamo che in questi casi occorre la capacità di sviluppare la fiducia nell'adulto, perchè se ci si aspetta di voler sempre capire tutto, l'ansia non darà tregua]