Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale). La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo. Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio. Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa. Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei. Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale). La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo. Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio. Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa. Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei. Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
Agevolazioni da parte dell'università riguardo alla condizione dell'asperger ci sono?
Sì. Se hai un'invalidità riconosciuta puoi avere benefici sulle tasse universitarie. Per gli esami si possono richiedere strumenti compensativi/tempo aggiuntivo/tutor per lo studio presentando la propria diagnosi all'ufficio disabilità e dsa. Non sono troppo informato su tutte le possibilità (io chiedo solo di usare il computer agli scritti e in alcuni casi il tempo aggiuntivo), ma so che si può chiedere molto altro.
Sì. Se hai un'invalidità riconosciuta puoi avere benefici sulle tasse universitarie. Per gli esami si possono richiedere strumenti compensativi/tempo aggiuntivo/tutor per lo studio presentando la propria diagnosi all'ufficio disabilità e dsa. Non sono troppo informato su tutte le possibilità (io chiedo solo di usare il computer agli scritti e in alcuni casi il tempo aggiuntivo), ma so che si può chiedere molto altro.
Caspita, mi sento già più sollevata. Ti ringrazio infinitamente
Mai riuscito a ingranare con l'università, da giovane. Ho mollato dopo aver dato pochissimi esami. Sono riuscito a prendere una laurea triennale solo molti anni più tardi, mentre lavoravo, a 39 anni.
"There are those that break and bend. I'm the other kind"
Decisamente negativi, faccio lingue e ti dico che la mala organizzazione del mio corso mi sta facendo uscire di testa, gli strumenti compensativi sono per me inutili, la maggior parte dei professori non ti vengono incontro per nessun motivo, penso di laurearmi solo con un anno fuori corso ma sto faticando tanto e mi sto deprimendo ancora di più. La magistrale la farò non più secondo il criterio della università che ti offre la miglior preparazione ma nella università dove ci sia una buona organizzazione e dove i professori siano umani.
La mia esperienza è positiva, perché lo studio coincideva sostanzialmente con i miei interessi speciali (medicina, ricerca biomedica).
Una situazione del genere è abbastanza comune tra gli appartenenti allo spettro che conosco.
La mia impressione è che, in generale, quando lo studio universitario riguarda i propri interessi speciali, le motivazioni sono talmente forti da poter compensare anche gravi problemi didattico-organizzativi.
("Caducità delle umane cose!" - considerazione indifferentemente attribuibile a Umani e Non)
le motivazioni sono talmente forti da poter compensare anche gravi problemi didattico-organizzativi.
Dipende se sei uno che si adatta o uno che crede che tutto gli sia dovuto in quanto "diverso".
O magari una persona non riesce ad adattarsi. No?
Ti dirò una cosa che spesso dicono a me: il mondo non è bianco o nero, @Markov.
How wonderful it is that nobody need wait a single moment before starting to improve the world. - Anne Frank
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
Non ho specificato le cause del mancato adattamento, ma credo che uno che non si adatta avrà difficoltà pure se studia i propri interessi "speciali" (altrimenti noti come "interessi", nel mondo che non mette enfasi su di sé).
Non ho specificato le cause del mancato adattamento, ma credo che uno che non si adatta avrà difficoltà pure se studia i propri interessi "speciali" (altrimenti noti come "interessi", nel mondo che non mette enfasi su di sé).
Infatti io ho difficoltà a studiare qualsiasi cosa, @Markov. Non riesco ad adattarmi e scusami se mi sono sentita chiamata in causa dalla tua affermazione.
Ma ho capito il punto di vista che volevi esprimere...
Io con l'università ho avuto una altra vita. Una vita che prosegue lentamente ma che prosegue. E' stata fonte di traumi, piaceri, conoscenza, consapevolezza, depressione e felicità. Al momento prevalgono le emozioni negative perché sono molti anni fuori corso, ho ancora molti esami da fare e non riesco a smuovermi. A volte mi viene voglia di buttare via tutto nel cesso, insieme alla mia dignità. Se ce l'ho ancora, visti gli anni che ho raggiunto senza risultati...
Ho un insieme di problemi io, però, non solo l'asperger. Sono dislessica e discalculica e molto probabilmente ho qualche deficit dell'attenzione. Condiamo infine tutto con depressione, ansia e stress post traumatico.
Al momento poi me la sto passando male ma in generale preferisco la vita universitaria a quella scolastica.
How wonderful it is that nobody need wait a single moment before starting to improve the world. - Anne Frank
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
Diciamo che i termini li ho scelti in modo tale da evidenziare con chiarezza (ed in anticipo) le cause più frequenti di insuccesso universitario pure in presenza di forte motivazione. Così se in futuro dovesse iniziare il primo anno trovando "professori lenti", "ambiente troppo scolastico", "lezioni banali ma esami difficili" si ricorderà che l'università non è solo far quello che piace nelle modalità scelte da sé.
le motivazioni sono talmente forti da poter compensare anche gravi problemi didattico-organizzativi.
Dipende se sei uno che si adatta o uno che crede che tutto gli sia dovuto in quanto "diverso".
O magari una persona non riesce ad adattarsi. No?
Ti dirò una cosa che spesso dicono a me: il mondo non è bianco o nero, @Markov.
Concordo pienamente, io ho difficoltà nelle prove di dettato e l'unico supporto che mi viene dato è un PC che ho scelto di non utilizzare per "Protesta", perché nel mio, caso non mi aiuta, quindi sono condannato a sentirmi dire che non so determinate cose quando non è vero.
@Sissolina92 Personalmente sono autodidatta, perchè l'ambiente scolastico mi è sempre stato indigesto per via della comunione con il prossimo. Il semplice fatto che voi ce l'abbiate fatta però è cosa gradevole, anche se noto delle difficoltà. Io per anni non ho potuto conversare, ad esempio, sul fatto che il mio scrittore prediletto fosse Rabelais, perchè non essendo andato a scuola, non sapevo ancora come pronunciarlo. Una cosa abbastanza buffa e triste allo stesso tempo. Resto comunque abbastanza colpito che ci siano molti laureati su questo Forum. Per me sarebbe stata davvero una cosa impraticabile. Sono sempre stato molto polemico, oltretutto, nei confronti dei professori. O si impegnavano troppo. O mai abbastanza. L'unica con cui andavo veramente d'accordo mi disse un giorno che avrei fatto il giornalista. Ma io imprudentemente, a causa della gioventù, mi offesi replicando che il "giornalista" era un poveraccio perchè aveva a che fare con il quotidiano. Mentre lo "scrittore" con l'eternità. E stupidamente non ci parlammo più per un anno. Ma ho ancora dei suoi libri, e spesso guardandoli, penso a lei con molta nostalgia.
How wonderful it is that nobody need wait a single moment before starting to improve the world. - Anne Frank
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
Io studio logopedia. Non beneficio di tasse ridotte perché non ho alcuna invalidità. Da un punto di vista teorico, il corso di laurea che ho scelto riflette i miei interessi, quindi ho piacere a studiare, e pianificando le giornate mi riesce più semplice. A livello pratico è ben diverso, perché i tutor si sono accorti della mia neurodiversità, e mi chiedono di potenziare il mio 'essere nella relazione' col paziente. Ricevere questo appunto mi ha demoralizzato non poco, ma poi ho cercato di consolarmi spiegando a me stessa che anche nella cucina le prime volte mi dimostravo rigida, ancorata ai miei schemi, ma ora, dopo tanti tentativi sono diventata una cuoca discreta, riesco ad essere più creativa e flessibile. Vero è che le pentole non parlano, ma preferisco estendere questo concetto a qualunque ambito passi per teoria, tecnica e pratica
Io studio logopedia. Non beneficio di tasse ridotte perché non ho alcuna invalidità. Da un punto di vista teorico, il corso di laurea che ho scelto riflette i miei interessi, quindi ho piacere a studiare, e pianificando le giornate mi riesce più semplice. A livello pratico è ben diverso, perché i tutor si sono accorti della mia neurodiversità, e mi chiedono di potenziare il mio 'essere nella relazione' col paziente. Ricevere questo appunto mi ha demoralizzato non poco, ma poi ho cercato di consolarmi spiegando a me stessa che anche nella cucina le prime volte mi dimostravo rigida, ancorata ai miei schemi, ma ora, dopo tanti tentativi sono diventata una cuoca discreta, riesco ad essere più creativa e flessibile. Vero è che le pentole non parlano, ma preferisco estendere questo concetto a qualunque ambito passi per teoria, tecnica e pratica
Ciao, hai scelto un corso di studi veramente importante ed interessante, io mi sforzo molto a frequentare le persone per non perdere l'aspetto sociale della vita, ma capisco che un conto è parlare un conto è comunicare
Per me molto spersonalizzante e difficile da gestire, tant'è vero che ho lasciato. Fino alle superiori (poichè c'erano i registri ed i professori che ti conoscevano, ti seguivano e quasi ti "obbligavano" a sostenere compiti e interrogazioni, pena il brutto voto) non ho mai avuto bocciature e ho conseguito la maturità scientifica (seppure non con un voto altissimo), ma l'università era tutta un'altra cosa
Mai riuscito a ingranare con l'università, da giovane. Ho mollato dopo aver dato pochissimi esami. Sono riuscito a prendere una laurea triennale solo molti anni più tardi, mentre lavoravo, a 39 anni.
Io ancora peggio: mai dato esami davanti una commissione universitaria, solo un test scritto di matematica generale che poi, puntualmente, mi è "scaduto" quando non ho dato il resto entro lo scadere dell'anno, facendomi addirittura "retrocedere" al punto di partenza OrsoX2 ha detto:
La mia esperienza è positiva, perché lo studio coincideva sostanzialmente con i miei interessi speciali (medicina, ricerca biomedica).
Una situazione del genere è abbastanza comune tra gli appartenenti allo spettro che conosco.
La mia impressione è che, in generale, quando lo studio universitario riguarda i propri interessi speciali, le motivazioni sono talmente forti da poter compensare anche gravi problemi didattico-organizzativi.
Tra i miei "interessi speciali" sono sempre stati autostrade e svincoli, ferrovie, binari, treni, ma nessuna predisposizione per disegno geometrico e simili: fin dal liceo per me proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva, compenetrazione di solidi, teorie delle ombre sono stati un incubo, quindi dopo il liceo non ci ho nemmeno pensato ad iscrivermi in ingegneria, nonostante avessi un certo interesse per svincoli a quadrifoglio, a T, ecc (ma sicuramente non hanno bisogno di me per disegnarli). Mi piaceva viaggiare, ma non parliamo di guidare: un disastro! Per cui non ho mai potuto concretizzare i miei interessi in un lavoro vero e proprio. Oltretutto dal mio arretrato paese siciliano inerpicato sull'Etna, la ferrovia non passa nemmeno lontanamente! ..Markov ha detto:
Non ho specificato le cause del mancato adattamento, ma credo che uno che non si adatta avrà difficoltà pure se studia i propri interessi "speciali" (altrimenti noti come "interessi", nel mondo che non mette enfasi su di sé).
Infatti io ho difficoltà a studiare qualsiasi cosa, @Markov. Non riesco ad adattarmi e scusami se mi sono sentita chiamata in causa dalla tua affermazione.
Ma ho capito il punto di vista che volevi esprimere...
Io con l'università ho avuto una altra vita. Una vita che prosegue lentamente ma che prosegue. E' stata fonte di traumi, piaceri, conoscenza, consapevolezza, depressione e felicità. Al momento prevalgono le emozioni negative perché sono molti anni fuori corso, ho ancora molti esami da fare e non riesco a smuovermi. A volte mi viene voglia di buttare via tutto nel cesso, insieme alla mia dignità. Se ce l'ho ancora, visti gli anni che ho raggiunto senza risultati...
Ho un insieme di problemi io, però, non solo l'asperger. Sono dislessica e discalculica e molto probabilmente ho qualche deficit dell'attenzione. Condiamo infine tutto con depressione, ansia e stress post traumatico.
Al momento poi me la sto passando male ma in generale preferisco la vita universitaria a quella scolastica.
Infatti anch'io penso che non basti avere "interessi speciali" per riuscire bene all'università, anche se per assurdo fosse esistita una facoltà di "strade e ferrovie" per come la intendo io, che non è "ingegneria delle infrastrutture" (come dicevo, non ho alcuna predisposizione per il disegno) ma durante i viaggi e le gite scolastiche, mentre gli altri preferivano trascorrere il tempo giocando o chiacchierando fra di loro, io facevo attenzione a svincoli autostradali e stazioni ferroviarie che attraversavamo. Niente a che vedere con l'indirizzo di studi che ho frequentato dopo le medie, il liceo scientifico
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale).
La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale).
La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale).
La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
In Norvegia? Come si sta in quei luoghi? Sempre riferito allo studio e all'asperger?
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale).
La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale).
La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
In Norvegia? Come si sta in quei luoghi? Sempre riferito allo studio e all'asperger?
Ciao Leviosa, avevo scritto quel commento qualche anno fa. In Norvegia era solo una breve esperienza Erasmus, non ho molto da riferire in merito a come sia la situazione Asperger. Gli studenti internazionali tendevano a stare tra di loro e a interagire poco con i norvegesi (anche perché avevamo tutti corsi universitari in inglese). L'impressione è che fosse molto difficile entrare in contatto con i locali. Ora studio nella magistrale (psicologia sociale, del lavoro e della comunicazione) e lavoro in Germania, dove ho deciso di trasferirmi. Posso sfatare un mito che avevo su Europa centrale e Paesi nordici: credevo che i luoghi in cui le persone sono un po' più riservate fossero più facili per me, ma non è necessariamente così. Da persona timida in Italia, sono abituato al fatto che qualcuno mi noti come "nuovo" e cerchi di includermi. In Germania nuovi lavoratori/compagni di classe spesso sono ignorati, ci si aspetta si integrino gradualmente ma spesso non si fa alcuno sforzo attivo in questo senso (ci sono le eccezioni, ovvio). In Italia un atteggiamento del genere sarebbe motivato da antipatia/sopettosità o sentimenti negativi, all'inizio per questo mi sentivo molto molto insicuro, poi ho capito che era la norma anche per persone molto più estroverse. Qui ho imparato a dover essere più intraprendente socialmente, perché altrimenti sarei lasciato "nel mio brodo" di timido a farmi mille pare sul perché mi evitino (quando probabilmente a me non stanno pensando proprio, nel bene o nel male). Se all'inizio era una novità, ora apprezzo il fatto che la vita privata degli altri sia così poco osservata e commentata e il proprio contributo come lavoratore/studente sia spesso ciò che porta a essere gradualmente valutati in modo positivo. Qui vivo difficoltà soprattutto legate alla lingua, ma appaio molto sorridente e amichevole, (sopra la media qui, sarei sotto la media in Italia) e non ho problemi a piacere alle persone.
Aggiungo una nota: svolgo un doppio studio, la mia laurea principale è psicologia e sono in magistrale, per passione ho iniziato la triennale in ingegneria informatica. Inoltre lavoro sempre perché non voglio chiedere soldi ai miei genitori, che non ne avrebbero. Funziono meglio se molto stimolato.
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale).
La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
Io sto terminando il primo anno di Scienze psicologiche cognitive e psicobiologiche (triennale).
La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
In Norvegia? Come si sta in quei luoghi? Sempre riferito allo studio e all'asperger?
Ciao Leviosa, avevo scritto quel commento qualche anno fa. In Norvegia era solo una breve esperienza Erasmus, non ho molto da riferire in merito a come sia la situazione Asperger. Gli studenti internazionali tendevano a stare tra di loro e a interagire poco con i norvegesi (anche perché avevamo tutti corsi universitari in inglese). L'impressione è che fosse molto difficile entrare in contatto con i locali. Ora studio nella magistrale (psicologia sociale, del lavoro e della comunicazione) e lavoro in Germania, dove ho deciso di trasferirmi. Posso sfatare un mito che avevo su Europa centrale e Paesi nordici: credevo che i luoghi in cui le persone sono un po' più riservate fossero più facili per me, ma non è necessariamente così. Da persona timida in Italia, sono abituato al fatto che qualcuno mi noti come "nuovo" e cerchi di includermi. In Germania nuovi lavoratori/compagni di classe spesso sono ignorati, ci si aspetta si integrino gradualmente ma spesso non si fa alcuno sforzo attivo in questo senso (ci sono le eccezioni, ovvio). In Italia un atteggiamento del genere sarebbe motivato da antipatia/sopettosità o sentimenti negativi, all'inizio per questo mi sentivo molto molto insicuro, poi ho capito che era la norma anche per persone molto più estroverse. Qui ho imparato a dover essere più intraprendente socialmente, perché altrimenti sarei lasciato "nel mio brodo" di timido a farmi mille pare sul perché mi evitino (quando probabilmente a me non stanno pensando proprio, nel bene o nel male). Se all'inizio era una novità, ora apprezzo il fatto che la vita privata degli altri sia così poco osservata e commentata e il proprio contributo come lavoratore/studente sia spesso ciò che porta a essere gradualmente valutati in modo positivo. Qui vivo difficoltà soprattutto legate alla lingua, ma appaio molto sorridente e amichevole, (sopra la media qui, sarei sotto la media in Italia) e non ho problemi a piacere alle persone.
Sì in Germania molto più che in Italia essendoci varietà di culture differenti e una socialità differente. Coraggioso due lauree.
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La mia esperienza, questo primo anno, è stata decisamente positiva. La psicologia è il mio "interesse speciale" e ho la possibilità di dedicarmici tutto il tempo che voglio, più approfonditamente lo faccio più è apprezzato. Mi piace organizzarmi autonomamente con il materiale di studio, per quanto io sia pessimo nell'organizzazione lo preferisco ai ritmi imposti del liceo.
Avendo in comorbidità con l'asperger tutti i disturbi dell'apprendimento (tranne la disortografia) e ADHD inattentivo, purtroppo studiando mi distraggo frequentemente e a volte con tempi e pianificazione mi trovo alle strette, però sono convinto che essendo solo il primo anno, la situazione sia in evoluzione, e prendendo confidenza con la materia e il funzionamento degli esami possa organizzarmi meglio.
Le lezioni mi stancano molto, mi è richiesto di mantenere l'attenzione prolungata in un ambiente rumoroso per la quantità di persone presenti (non che siano indisciplinate, ma i piccoli rumori mi distraggono molto), spesso quando riesco ad ascoltare ne ricavo qualcosa.
Con la socializzazione fatico un po', ho fatto amicizia con qualcuno, ma non mi interessano le classiche "serate" e feste universitarie, quindi spero in futuro di parlare con persone con interessi più congeniali ai miei.
Il primo agosto partirò per l'Erasmus in Norvegia. Avrei sempre voluto vivere per un breve periodo in un altro Paese, l'università mi ha offerto anche questa possibilità.
Non sono troppo informato su tutte le possibilità (io chiedo solo di usare il computer agli scritti e in alcuni casi il tempo aggiuntivo), ma so che si può chiedere molto altro.
La mia esperienza è positiva, perché lo studio coincideva sostanzialmente con i miei interessi speciali (medicina, ricerca biomedica).
Una situazione del genere è abbastanza comune tra gli appartenenti allo spettro che conosco.
La mia impressione è che, in generale, quando lo studio universitario riguarda i propri interessi speciali, le motivazioni sono talmente forti da poter compensare anche gravi problemi didattico-organizzativi.
Ti dirò una cosa che spesso dicono a me: il mondo non è bianco o nero, @Markov.
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
Io ancora peggio: mai dato esami davanti una commissione universitaria, solo un test scritto di matematica generale che poi, puntualmente, mi è "scaduto" quando non ho dato il resto entro lo scadere dell'anno, facendomi addirittura "retrocedere" al punto di partenza
OrsoX2 ha detto: Tra i miei "interessi speciali" sono sempre stati autostrade e svincoli, ferrovie, binari, treni, ma nessuna predisposizione per disegno geometrico e simili: fin dal liceo per me proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva, compenetrazione di solidi, teorie delle ombre sono stati un incubo, quindi dopo il liceo non ci ho nemmeno pensato ad iscrivermi in ingegneria, nonostante avessi un certo interesse per svincoli a quadrifoglio, a T, ecc (ma sicuramente non hanno bisogno di me per disegnarli). Mi piaceva viaggiare, ma non parliamo di guidare: un disastro! Per cui non ho mai potuto concretizzare i miei interessi in un lavoro vero e proprio. Oltretutto dal mio arretrato paese siciliano inerpicato sull'Etna, la ferrovia non passa nemmeno lontanamente!
..Markov ha detto: Infatti anch'io penso che non basti avere "interessi speciali" per riuscire bene all'università, anche se per assurdo fosse esistita una facoltà di "strade e ferrovie" per come la intendo io, che non è "ingegneria delle infrastrutture" (come dicevo, non ho alcuna predisposizione per il disegno) ma durante i viaggi e le gite scolastiche, mentre gli altri preferivano trascorrere il tempo giocando o chiacchierando fra di loro, io facevo attenzione a svincoli autostradali e stazioni ferroviarie che attraversavamo. Niente a che vedere con l'indirizzo di studi che ho frequentato dopo le medie, il liceo scientifico
Ora studio nella magistrale (psicologia sociale, del lavoro e della comunicazione) e lavoro in Germania, dove ho deciso di trasferirmi.
Posso sfatare un mito che avevo su Europa centrale e Paesi nordici: credevo che i luoghi in cui le persone sono un po' più riservate fossero più facili per me, ma non è necessariamente così. Da persona timida in Italia, sono abituato al fatto che qualcuno mi noti come "nuovo" e cerchi di includermi. In Germania nuovi lavoratori/compagni di classe spesso sono ignorati, ci si aspetta si integrino gradualmente ma spesso non si fa alcuno sforzo attivo in questo senso (ci sono le eccezioni, ovvio). In Italia un atteggiamento del genere sarebbe motivato da antipatia/sopettosità o sentimenti negativi, all'inizio per questo mi sentivo molto molto insicuro, poi ho capito che era la norma anche per persone molto più estroverse. Qui ho imparato a dover essere più intraprendente socialmente, perché altrimenti sarei lasciato "nel mio brodo" di timido a farmi mille pare sul perché mi evitino (quando probabilmente a me non stanno pensando proprio, nel bene o nel male).
Se all'inizio era una novità, ora apprezzo il fatto che la vita privata degli altri sia così poco osservata e commentata e il proprio contributo come lavoratore/studente sia spesso ciò che porta a essere gradualmente valutati in modo positivo. Qui vivo difficoltà soprattutto legate alla lingua, ma appaio molto sorridente e amichevole, (sopra la media qui, sarei sotto la media in Italia) e non ho problemi a piacere alle persone.