sensorialità, gioco simbolico, routine.
vado al dunque. figlio 5 anni e mezzo, diagnosticato alto funzionamento, linguaggio scadente e comportamenti non adeguati all'età.
in terapia da luglio. (a 5 anni compiuti!!! mea culpa)
1)le terapiste insistono : ' è sensoriale'. e io annuisco, ma non lo riconosco. il bimbo, il mio, non ha mai mai avuto problemi con : luce eccessiva o fioca, luci negli ipermercati, rumori o suoni forti, ovviamente se il suono è eccessivo sobbalza, ha paura se passa un trattore sotto casa e vibrano i vetri, ma nulla di non normale, nessun problema con tessuti, e la nonna esagera sempre nel coprirlo, nessun problema di esperienze tattili, nè di ipersensorialità, nè nell'altro, iposensorialità. solo una grande selettività alimentare, che ci ha fatto, e ci fa, penare, che non voglio assolutamente sminuire. si muove senza goffaggine, mangia a tavola in modo naturalmente elegante. E' dunque 'sensoriale'? non ama sporcarsi con i cibi, ma se capita non succede nulla.
2)le terapiste insistono : il bambino ha bisogno di routine, di schemi, è abitudinario : il bambino dorme in modo indifferenziato in 3 letti o nel divano, mangia in cucina o in sala da pranzo, in casa , una grande casa , si è creato circa sette posticini dove giocare, e gioca dove meglio ci capita nello stesso pomeriggio, posso andare in un posto cambiando strada a mio piacimento, può alzarsi alle 7, alle 9, alle 12. può addormentarsi a qualsiasi ora. può un giorno farsi la doccia e nell'altro lavarlo solo a pezzi.. posso lavarlo di mattina, di pomeriggio, la sera. Posso portarlo dove voglio. (centri commerciali, ikea, montagna, parchi, mare) semmai ogni tanto è stato oppositivo, a volte con grande capacità oppositiva, ma routinario mai. Lo è? routinario? e non capisco il senso? sono io che non riesco ad identificare mio figlio in queste etichette? - - specifico che ha un bel carattere e cerca sempre di imporre la sua volontà, quindi, qualora il cambio di programma gli desse fastidio, monterebbe subito un bel casino, e le sue proteste si leverebbero forti e chiare
3) il gioco simbolico e la teoria della mente : mio figlio lo ha sempre fatto, anche con grande capacità traspositiva, ovvero gli animaletti delle costruzioni o i peluche assumono tutti gli atteggiamenti umani, inclusi l'accudimento dei piccoli come il misurare la temperatura (al tempo del covid) ,(la mamma orsa compie tutte queste azioni con gli orsetti cucciolo ad esempio) mettere i piccoli a letto, fare le coccole, baciarli, cullarli per farli addormentare, rimboccare le coperte e infine leggere le favole, prende un libro piccolo e lo mette nelle mani dell'Orsa mamma, che lo legge all'orso piccolino a letto, dare da mangiare e preparare pure la cottura dei cibi
e perfino lavarli (a me sembra una super teoria della mente, ma forse anche qui io non ne capisco una cippa! (ho letto in questo forum di altri bimbi nello spettro che facevano gioco di finzione senza problemi e mi piacerebbe conoscere la loro evoluzione nel tempo). E' importante la trasposizione, non è lui che si prende cura dei suoi animaletti, come faceva da piccolissimo, ma adesso la mamma giocattolo, assume tutti gli atteggiamenti umani nei confronti dei piccoli giocattolo. ovviamente costruisce con le costruzioni : le casette, il tavolo, le sedie, il camino, e poi tutti gli animaletti siederanno in questo tavolo per il pranzo, davanti al camino, costruisce casette anche con la carta. (riproduce dunque la sua vita quotidiana nei giochi), è questo il gioco simbolico o no????

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Commenti
Alla successiva visita con la npi abbiamo portato i quaderni. Dapprima si è alterata dicendo che mia figlia non doveva essere sottoposta ad un esercizio così intenso di scrittura essendo disortografica e leggermente disgrafica poi si è ammorbidita sia perché noi, bambina compresa, non vedevamo costrizione in tutto questo lavorio sia perché c'era un innegabile miglioramento.
(certo che mia figlia è ancora disortografica, con il test del doppio compito, ultimo svolto quando aveva 16 anni, si evidenzia a meraviglia).
Lo farà quando avrà voglia tanto c'è la tastiera... Non mi trovi assolutamente d'accordo. Oltretutto manualità fine e linguaggio sono strettamente correlati: agisci sulla manualità fine e migliorerà il linguaggio, evidenziava Piaget.
Poi ti capisco, a me sembrava di violentare mia figlia e mi vedevo bambina a sua volta violentata. Per cui non le facevo fare nulla se non costretta e quando ero costretta diventavo un dittatore. Nessuna mezza misura.
Poi I temi non sono il suo forte, durante le interrogazioni orali il discorso può essere stentato oppure essere molto loquace. Non è una questione di "aver studiato", quanto una organizzazione del pensiero.
E ha preso in carico anche me. Oggi il mio approccio sarebbe molto diverso. Allora non ero proprio in grado di toccare alcunché senza fare danni nonostante avessi, questo sì, delle intuizioni su cosa fare, peccato che mi mancasse proprio la capacità di stare accanto. Su questo la terapeuta ha lavorato molto con me su di me. C'erano questioni irrisolte da recuperare e mie tappe evolutive mancate.
Magari se diventerò nonna e avrò un nipotino con DSA...
Premesso che spesso e volentieri le ‘etichette’ che dici tu le hanno attribuite anche a mio figlio.. ed a volte decisamente in modo approssimativo e per cliché come dici tu.
Ad ogni modo, loro dicono che è abitudinario però ha bisogno di schemi e routine?
In questo caso se dovessi interpretare, penserei che non intendono proprio le azioni specifiche e che tu giustamente noti essere variabili come: dormire, percorsi, orari ecc; magari si riferiscono a delle ‘rigidità’ rivolte a degli aspetti più organizzativi e pragmatici (che comprendono proprio linguaggio e aspetto sociale), ed in questo modo per esempio, inserendo delle routine stabili generali, potrebbero intervenire miratsmente su altri.
Forse intendono ‘abitudinario’ il fatto che fa solo quello che conosce lui e quindi è rivolto al suo approccio alle cose.
Per la sensorialità la cosa è un po’ delicata, ed anche al mio attribuivano una sensorialità che io non riconoscevo. Fatto manipolare di tutto da quando ha 9 mesi, luci e suoni ok, niente in bocca e tocca le cose in maniera normale...
Però lui è in continua ricerca di stimolazione sensoriale, soprattutto visiva e tattile. Quindi il guardare le cose di traverso o passarle davanti gli occhi, prima era molto più evidente, ora è talmente tanto veloce che i più o i non addetti nemmeno ci fanno caso.
Spesso si rovescia i giochi addosso, o tocca i rilievi, le trame ecc ma anche qui non è detto in maniera vistosa, ma c’è.
Non c’è nulla di male nel farli, ma riconoscerli per esempio mi fa capire il suo stato d’animo e perché ricerca quella cosa piuttosto che altra.
Aggiungo che io credo che il mio ha una soglia del dolore molto alta quindi anche cercare dolore o tattili diversi, rientra in una stimolazione sensoriale.
Quindi potrebbe essere che loro vedono un comportamento a cui tu magari non attribuisci nulla di stano.
Questo però non vuol dire che c’è qualcosa che non va, ma potrebbe aiutarti anche a capire perché lo fa, che cosa gli piace, ecc.
Se te lo dicono non annuire e fatti spiegare bene cosa vedono perché lo fa allora, è ovvio se in quella spiegazione che in quel caso diventa palese, tu continui a non vedere nulla, o te lo devono rispiegare oppure puoi anche contestare ciò che affermano.
Sono professionisti si, per questo devono anche motivare affermazioni, diagnosi e terminologie.
(Parlo proprio per esperienza personale perché ci ho discusso spesso per termini o affermazioni che non condividevo...)
Ultima cosa è la scrittura, ecco se mi permetti colorare con l’iPad o scrivere con la tastiera se non ha effettive difficoltà prassiche, credo che non sia più sufficiente, sopratutto se intendi la scrittura o quella manualità come una cosa che farà quando gli andrà bene (e forse qui ritorniamo al discorso delle routine e degli schemi di apprendimento).
Quindi ti faccio una provocazione:
quando andrà a scuola e non gli andrà di imparare a scrivere e poi fare i compiti e poi tutto il resto... andrà bene finché non gli andrà?!
E se non avesse già imparato a lavarsi i denti, aspetteresti finché non gli va? Capisci che la motivazione non può essere perché non gli va o perché non lo sa fare.. ci vuole tempo, pratica, esercizio ma per la vita di tutti i giorni non per diventare un disegnatore.
Acquisire competenze e fare cose per piacere sono due cose diverse.
Il bimbo, tanto più che è in piena età prescolare, dovrebbe saper più o meno già impugnare ed avere le conoscenze base almeno del disegno e dei colori.
Poi certo la pressione non ci deve essere, ma nel contenuto non nell’azione: deve saper fare un disegno ma non pretendere che sia Raffaello; deve rispettare le richieste e regole, questo non vuol dire forzarlo.
Possono essere questi i motivi per cui non è in linea con i coetanei? Migliorare questi aspetti aiuteranno anche le abilità sociali e rispettivamente consentirà una stimolazione più funzionale anche del linguaggio!
Considera che molti ti potrebbero suggerirti anche di ridurre o togliere i dispositivi per incentivare la comunicazione ed in quel caso le sue capacità di scrittura sarebbero ‘parcheggiate’ inevitabilmente.
Ma ora invece,e visto che ha già questa abilità, dovresti poterla sfruttare al meglio proprio per farlo approcciare alla scrittura e non farlo adagiare!
Fai giochi di riconoscimento, appaiamento, ricopiare o anche ricalco usando sia iPad e foglio e matita. Attraverso attività piacevoli può acquisire le competenze basi.
Oppure fai le lettere su iPad e poi gliele fai riproporre su un vassoio con la sabbia o le farine e viceversa (sempre per la manualità e motricità fine).
Insisti in ogni caso sulla manipolazione sensoriale di materiali e colori, tempere acquarelli ecc
non gli piace disegnare perché non sa come si fa, oppure preferisce le figure già fatte? Si annoia? Non gli piace fare le cose su richiesta? Fa manipolazione libera?
Alla fine di tutto, potresti fargli usare il pennino (ormai costano pochi euri e si trovano ovunque) su iPad per approcciarlo sempre al tratto anche per farlo colorare (anziché far colorare con un semplice tocco perché non è veritiero.
Ci sono tante app per disegni liberi, puoi salvare o addirittura stamparli i fogli disegnati colorato, con pennelli o vari strumenti.
Se hai modo di stamparli poi potete cercare di riprodurli dal vero (o viceversa).
Così vedendolo poi cartaceo e come una cosa che sa fare, potrebbe esserne più incuriosito e stimolato a fare diversi esperimenti su tutti i supporti (e allora potresti proporre fogli, cartoni, stoffe, lavagna ecc)
In questo modo usi il dicitale e il cartaceo in un modo comunque costruttivo e non limitato. Rimane una attività creativa che può incentivare il linguaggio rafforzare la conoscenza dei nomi, numeri lettere o qualsiasi cosa vogliate riprodurre ecc
;D