Quando desideri e sentimenti sono in conflitto...

Vorrei sapere se c'è un termine per definire quando desideri e sentimenti sono in conflitto.
Esempio:
Desiderio: vorrei avere un marito, figli e una famiglia mia.
Sentimenti: non sopporto la vicinanza fisica ed emotiva con un'altra persona, dormire nello stesso letto, fare sesso, i bambini piccoli ecc.
Ho trovato i termini "conflitto", "dissonanza", "contrasto", ma vorrei sapere se questa cosa ha un nome specifico e come la si può risolvere.
Ho letto che i sentimenti hanno la meglio sui desideri e nel mio caso sembra proprio essere così, ma si possono cambiare i sentimenti sulla base dei desideri? o devo rassegnarmi ad una vita solitaria?
Qualcun altro ha questo problema? Cosa ne pensate?
Per favore aiutatemi, ogni commento sarà apprezzatissimo.
Grazie
Esempio:
Desiderio: vorrei avere un marito, figli e una famiglia mia.
Sentimenti: non sopporto la vicinanza fisica ed emotiva con un'altra persona, dormire nello stesso letto, fare sesso, i bambini piccoli ecc.
Ho trovato i termini "conflitto", "dissonanza", "contrasto", ma vorrei sapere se questa cosa ha un nome specifico e come la si può risolvere.
Ho letto che i sentimenti hanno la meglio sui desideri e nel mio caso sembra proprio essere così, ma si possono cambiare i sentimenti sulla base dei desideri? o devo rassegnarmi ad una vita solitaria?
Qualcun altro ha questo problema? Cosa ne pensate?
Per favore aiutatemi, ogni commento sarà apprezzatissimo.
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Commenti
Personalmente non sono d'accordo sulla frase: "se non la/lo baci o abbracci non è amore". Per me basta il solo desiderio di stare insieme, e spero che chi sia d'accordo su questo e rispetti le necessità e i bisogni dell'altro ND ci sia. Pure se in una relazione non ci sono particolari manifestazioni affettive (poche o assenti) per me si può dire amore.
E sono d'accordo che ci può essere amore senza tutte le manifestazioni fisiche tipiche dei NT. L'importante è aver voglia di stare insieme, come dici tu!
Il tuo commento è stato molto utile, sono d'accordo e ti ringrazio per aver capito!
I desideri sono desideri, spesso sono ideali slegati da qualsiasi contesto pratico e quindi liberi di librarsi negli splendidi campi della nostra immaginazione. Una volta calati nella "realtà" sono necessari degli aggiustamenti perché se pretendiamo di seguire il nostro ideale "duro e puro" rischiamo di sbattere la testa, e di farci molto male. Occorre saper scendere a compromessi, non solo con la realtà circostante e le altre persone, ma anche con noi stessi, con le nostre mancanze, le nostre debolezze.
Ad esempio ho rinunciato ad una attività che mi piaceva fare solo che poi finivo con lo stare male e non sapevo nemmeno il perché, dato che non ero consapevole delle mie caratteristiche. E rischiavo non solo di stare male io ma di rovinare l'esperienza alle altre persone. Una volta diventato consapevole ho smesso di praticare quell'attività con dispiacere, però ho capito che non ero compatibile con le modalità attraverso cui tale attività veniva portata avanti dalle persone in quel contesto.
Non è che detto che in futuro non riesca a trovare delle soluzioni, delle strategie che mi consentano di riprendere tale attività. Non significa mai più, significa solo che attualmente (il momento in cui ho decido di interrompere) non ero in grado di trovare soluzioni e dato che non si trattava di una attività necessaria né fondamentale ho dato la priorità ad altro.
Più siamo compatibili con le persone e le cose più è facile relazionarsi. Meno siamo compatibili più occorre trovare delle soluzioni, degli aggiustamenti, e nel caso delle persone è un lavoro che va' fatto da entrambe le parti, io mi sforzo di venire incontro alle tue esigenze e tu ti sforzi di venire in contro alle mie, con tutte le difficoltà e i fallimenti del caso, altrimenti non potrà funzionare soprattutto nel lungo periodo.
Ad esempio, io desidero fare un lavoro che qui non sto a spiegare ma che è molto stressante, con turni massacranti, sottopagato, mal riconosciuto e che richiede enormi sforzi, praticamente un sacrificio (?? Chi te lo fa fare... dirai). Mi sentivo come se fossi fortissima e invincibile, mentre lo facevo, e vorrei ricominciare (pausa maternità che dura da troppo). Ma ora che so di essere autistica, che mi conosco meglio e sono in grado di ascoltarmi più onestamente, in fondo so che è molto doloroso per me adattarmi così tanto e puntualmente finisco per esagerare e rimanere senza energie. Lo so, che è dannoso per me, perché non è adatto alla mia sensibilità, eppure lo desidero. Non sono sicura che il mio desiderio derivi 100% da me, quanto da qualche immagine riflessa mia o altrui, mentre lo svolgo. Forse c era una forma di gratificazione socialmente riconosciuta (mentre mi considero una buona madre, e questo però non lo riconosce mai nessuno, compagno a parte... le madri per la società sono scontate, un peso, eppure fanno così tanto...).
Non credo che il mio essere autistica sia un limite in senso stretto, credo di non essermi mai conosciuta, apprezzata abbastanza, per cui sento di non conoscere i miei veri desideri e vorrei arrivare ad ascoltarmi più profondamente. Io ho una famiglia, un compagno, due figlie piccolissime, è sfiancante, ma al contrario di tutte le attività promosse come gratificanti dalla nostra società per me si tratta di una necessità istintiva, io desideravo in modo radicato fin da bambina prendermi cura degli altri, amo la compagnia dei miei simili (sottolineo simili) e anche se esauriscono le mie energie la sera sono felice di aver investito il mio tempo nelle persone che amo, mentre in fondo, nonostante il mio desiderio, so che non lo sarei altrettanto facendo quel lavoro. Se mi conoscessi più a fondo, forse saprei che lavoro fa per me e smetterei di crucciarmi. Sono stata troppo tortuosa! Spero che in un qualche modo questo mio pensiero possa essere utile. Mi scuso, scrivo sempre di getto e fatico a riorganizzare i pensieri.
Ci possono essere 1000 motivi che stanno nella nostra storia personale e nelle nostre radici.
La ricerca può essere un viaggio interessante e sorprendente
Anche io sono come te. Penso che ogni singolo gesto d'affetto quando vogliamo bene a una persona sia qualcosa che diamo all'altro con il cuore.
Un piccolo gesto che ci dona l'altro, anche quando sente di non riuscircelo a dare sempre, per me ha molta più importanza di un abbraccio dato sempre.
Per me il vero amore è dare importanza a queste piccole cose e pensarsi sempre anche quando non si sta insieme