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Uscire in piena notte

Mi piace interloquire con voi e volevo condividere una mia cosa. 
Esco spesso in piena notte, tanto come esco arrivano i gatti che non dormono mai, faccio qualche passo, osservo le stelle, di solito c'è un po' di vento, sono nella natura/collina, quindi silenzio, poche luci, le stelle si vedono.
Sempre le stesse stelle leggermente spostate per il variare delle stagioni. 
Mi vorrei/mi proietto su stelle lontane, un pianeta tra le stelle delle Pleiadi, esisterebbe una notte li?
O tutto oltre il conosciuto e umanamente visibile.
Riesco a figurarmelo nella mente, i sistemi binari che dicono siano la norma, due soli, noi solo uno ne abbiamo.
Probabilmente per convenienza, due soli contrapposti non ci spettavano.
Il contratto diceva "sole uno e tenere bene il pianeta..."
É un vuotare i pensieri, farli vagare in cose obiettivamente e totalmente inutili, senza senso.
Pensare a cose senza senso -visto quanto elaboro- è distogliere dal mio costante loop che è il mio essere.

Non metto in dubbio che ci sia un altro essere senziente li fuori che osserva il suo cielo notturno e pensa le stesse cose riferendosi a me quaggiù.
Magari deve distrarsi pure lui, staccare un attimo dal tornare al suo onnipresente presente.

A voi capita di cercare uno stacco dal normale percepire la realtà che ci circonda? ciò che immagino mi si figura nella mente, non mi crea difficoltà farlo, ma una simile immaginazione esclude qualsiasi altro processo in atto, ma poi comunque qui torno...



betvera68madomadoLaRosadiAndromedaCyrano

Commenti

  • luli12367luli12367 Post: 799
    modificato luglio 2022
    charlie ha detto:
    Mi piace interloquire con voi e volevo condividere una mia cosa. 
    Esco spesso in piena notte, tanto come esco arrivano i gatti che non dormono mai, faccio qualche passo, osservo le stelle, di solito c'è un po' di vento, sono nella natura/collina, quindi silenzio, poche luci, le stelle si vedono.
    Sempre le stesse stelle leggermente spostate per il variare delle stagioni. 
    Mi vorrei/mi proietto su stelle lontane, un pianeta tra le stelle delle Pleiadi, esisterebbe una notte li?
    O tutto oltre il conosciuto e umanamente visibile.
    Riesco a figurarmelo nella mente, i sistemi binari che dicono siano la norma, due soli, noi solo uno ne abbiamo.
    Probabilmente per convenienza, due soli contrapposti non ci spettavano.
    Il contratto diceva "sole uno e tenere bene il pianeta..."
    É un vuotare i pensieri, farli vagare in cose obiettivamente e totalmente inutili, senza senso.
    Pensare a cose senza senso -visto quanto elaboro- è distogliere dal mio costante loop che è il mio essere.

    Non metto in dubbio che ci sia un altro essere senziente li fuori che osserva il suo cielo notturno e pensa le stesse cose riferendosi a me quaggiù.
    Magari deve distrarsi pure lui, staccare un attimo dal tornare al suo onnipresente presente.

    A voi capita di cercare uno stacco dal normale percepire la realtà che ci circonda? ciò che immagino mi si figura nella mente, non mi crea difficoltà farlo, ma una simile immaginazione esclude qualsiasi altro processo in atto, ma poi comunque qui torno...



    Guarda devo dire di sì e devo dire anche che ultimamente sto prendendo in seria considerazione prendere ogni tanto in affitto una casa con giardino completamente in modo privato per starmene tipo con i piedi scalza e fare quello che voglio e cose di questo tipo sento proprio l'esigenza di cambiare ambienti ma di entrare in un ambiente completamente silenzioso è uno spazio tutto mio per non sentire più i rumori che continua a sentire tutti i giorni essendo in un condominio mi sono stancata anche semplicemente di sentirmi vicini di casa che parlano tutte le sere e poi dico ma non si stancano di parlare e tutte le sere sempre la stessa ora fuori dal balcone? (Boh cose no Sens secondo me)
    charliemadomadoLaRosadiAndromeda
    Il mio canale su YouTube: canale YouTube Asperger 
  • Quando vivevo in città uscivo spesso la notte per passeggiare. Lunghe passeggiate in cui consumavo piedi e gambe e lettore mp3. Cercavo la solitudine, vagavo completamente.
    Mentre camminavo facevo 3 tipi di pensieri: 
    1 - programmare obiettivi
    2 - immaginare persecuzioni contro di me
    3 - immaginare di essere l'eroe che salva qualcuno da una rapina o cose simili

    Il cervello mi si scollega completamente dal corpo quando succede, sono in un altra dimensione, arrivo a destinazione senza sapere chi ha camminato o guidato per kilometri.

    Adesso vivo in campagna, la solitudine (famiglia a parte) è il mio regno. Ma ancora non basta, ho bisogno di andare a camminare da solo, un paio di volte a settimana, e perdermi per ore nei boschi.
    Niente è più bello che fissare un ruscello stando seduto su una pietra. Brividi lungo la schiena e testa leggera. E' come se ci entrassi dentro.

    Le stelle mi affascinano tantissimo, ma mi terrorizzano in egual misura. Se le guardo troppo comincio a sentirmi piccolissimo e scompaio.
    charliemadomadoLaRosadiAndromeda
  • charliecharlie Post: 320
    Credo che per noi la natura, stare nella natura sia rilassante.
    Io ora sento i grilli fuori, se esco ho quasi tutto buio, le luci della città sono lontane e se faccio una camminata mi ritrovo nei boschi e in stradine quasi isolate.
    In lontananza, salendo, appaiono le luci delle città, ma rimangono lontane, il frastuono non c'è.

    In effetti in una parte c'è un ruscello, il mio ideale di vita sarebbe abitare accanto ad un fiume, è una cosa che ho da sempre, sentire l'acqua scorrere è magico, una cascata ancora meglio perchè sovrasta ogni rumore.

    Quando esco di notte comunque devo avere con me una torcia e una lama, non ridete, se sento passi nel bosco di norma son caprioli, ma se ci fosse altro?

    Un giorno stavo camminando, il pomeriggio, vedo in mezzo alla strada un serpente che era di oltre un metro, si stava avvicinando un trattore che lavorava le vigne.
    Ho intimato al conducente di fermarsi perchè avrebbe schiacciato più che volentieri il serpente, appena il serpente s'è tolto dalla strada mi sono tolto anch'io.
    Era un giorno che ero particolarmente incazzato, salvare quel serpente mi è servito.
    AlessandroebastaLaRosadiAndromeda
  • Condivido tutto. Compreso il sogno di vivere accanto a un fiume. Non il mare, nonostante sia a 10 minuti da casa preferisco lasciarlo là, troppo caotico, con le onde ritmiche, e troppo vasto. Un fiume scorre, è un flusso continuo, uno scrosciare incessante.

    Al momento sto in campagna ma purtroppo sento il rumore delle auto, ci ho messo mesi per abituarmi a non sentirle più. Ogni tanto penso di voler vendere e comprare ancora più lontano, ma per vari motivi non sarebbe facile, forse è meglio accontentarsi di ciò che ho ottenuto, per adesso. 

    charlieblumina
  • charliecharlie Post: 320
    Al momento sto in campagna ma purtroppo sento il rumore delle auto, ci ho messo mesi per abituarmi a non sentirle più.

    Se è un rumore lontano probabilmente tra un po' non lo avvertirai più, se invece ogni 10 minuti un auto ti passa accanto casa, rompe.

    Il mare non mi dice nulla, non mi affascina, ma un fiume è un altra cosa, rilassante, è una cosa che ho sempre avuto, mi piace e basta.
    Alessandroebasta
  • EliagioEliagio Post: 152
    modificato luglio 2022
    Quando andavo a scuola mi alzavo ogni mattina prestissimo per andare a piedi, erano 45-50 minuti di camminata. La città era silenziosa e potevo prendere quel tempo per riorganizzare i pensieri e prepararmi ad affrontare la giornata. Le interazioni con i compagni erano molto stressanti, ma quelle camminate mi permettevano di riconnettermi con me stesso e i miei pensieri prima di sentirmi sopraffatto.
    Ora studio e lavoro in Germania, purtroppo ho molti più stress e sempre qualche stimolo fastidioso intorno, ma ho un altro modo per staccare, anche quando circondato da persone: pensare in italiano. Non ho amici italiani qui, quindi per me è diventata la lingua della mia coscienza, un comfort in cui rifugiarmi quando non voglio o non posso più sentire i discorsi di chi mi sta intorno.
    AlessandroebastacharlieGeco
  • LaRosadiAndromedaLaRosadiAndromeda Post: 203
    modificato luglio 2022
    Vivo in mezzo al verde, nel silenzio più totale e ci sto morendo in questo silenzio. Non vedere nessuno, non parlare mai con nessuno, vedere sempre e solo verde, estate e inverni da sola, ogni giorno, in ogni momento... È terribile. Sí, la mattina è bello svegliarsi cogli uccellini che cantano ma poi? Poi nulla. Il nulla. Mi mette tristezza camminare da sola. Mi mette tristezza il fatto che non ci siano lampioni e luci e case vicine. Mi fa sentire ancora più sola. Per questo motivo sto cambiando casa. Non ce la faccio più a stare fuori dal monfo, è troppo isolamento e io mi sto spegnendo. All'inizio era bello, sí davvero bello, ma ora no, ora tutto questo silenzio è diventato pesante. 
    Alessandroebastaalexander_pope
  • charliecharlie Post: 320
    LaRosadiAndromeda io non credo mi stancherei mai del silenzio, ne del verde, ne del non avere vicini.

    Forse a te serviva per un periodo, se ora ci stai male è giusto che cambi.

    Sto pensando che amerei anche vivere in un bunker o sull'isoletta del faro, o in quelle baite tra i boschi sperduti, so bene delle storie che portano la gente alla pazzia, ma io son proprio diverso... ovvio, terrei la connessione internet :)


  • Dovresti viverci per degli anni in un certo ambiente per dire poi se ti piace o no. Inoltre in mezzo ai boschi, sull'isoletta, in luoghi sperduti non c'è internet. Dunque la natura per te è solo un contorno e se vivi di web in certi posti sarebbe difficile credo averlo. Stare soli con se stessi non è che porta alla pazzia ma fa uscire il vero sè. Ci sono persone che vivono in certi luoghi sperduti e ci stanno benissimo ma son persone solitarie, evitanti, introverse. Non è da tutti poter stare soli in mezzo al nulla. Io per esempio adoro i boschi e mi ricarico tantissimo stando dentro un bosco ma non potrei viverci mai perchè finirei con l'annoiarmi. Ho fatto la prova stando in uno chalet di montagna per una settimana, senza web ovviamente, senza tv, senza rete telefonica, tra caprioli e uccellini e fiori. Avevo i miei libri, avevo i pennelli e tutto ma dopo una settimana non vedevo l'ora di tornare in paese. Quindi dico che bisogna fare una prova. 
  • CyranoCyrano Post: 1,055
    Io sono cresciuto in un quartiere periferico, ma benestante, ai piedi di una collina coperta di ulivi, che faceva da guardiana a un monte molto più alto.
     Una sera, avevo 14 anni, convinco i miei a lasciarmi uscire a fare una passeggiata. Da un anno ormai, purtroppo, avevano completamente distrutto gli ulivi, per iniziare a costruire l'ennesimo quartiere dormitorio, con palazzi enormi, brutti persino nei colori.
     Ma quello scempio dei miei amatissimi alberi mi dava almeno la possibilità di andare in cima alla collina.
     La collina abitava da qualche anno le mie fantasie. La cima della collina, in particolare. Arbusti, cespugli, alberi e una radura dominavano la città, che si posava come una ragnatela rotta di luci tra la costa e le vallate. Mi ricordava il film ET-L'extraterrestre; avrebbero benissimo potuto girarlo lì. E proprio questa era la mia fantasia, con un lieve ritocco nel cast. Invece di Henry Thomas nella parte di Elliott, io nella parte di me stesso. Ma fantasticavo anche di essere nella parte di ET, alieno lontano da casa, rimasto per errore sul pianeta sbagliato. Per questo volevo raggiungerla. Era il palcoscenico delle mie fantasie. Il nuovo quartiere, ancora un immenso cantiere, prevedeva la costruzione di una strada sino in cima alla collina. La strada c'era, anche se non asfaltata. Ma tra me e la cima della collina c'era il cancello che chiudeva il cantiere. Da un lato però si apriva un pertugio sufficiente a far passare una persona. Tutto era immerso nel buio, illuminato appena da una Luna piena bellissima e preziosa. I grandi palazzi, ancora scheletri, sembravano il set di un film catastrofico. Avevo un po' paura. 
    Appena passato il quartiere nuovo, la strada procedeva abbracciando a zigzag ciò che restava degli ulivi, sino al piazzale in cima, dal quale si apriva la vista della città  notturna. Mi addentrati nel bosco, sino alla radura.
     Non era un periodo facile per me. Tre anni prima avevo iniziato a progettare suicidi, e non avevo più smesso. Incomprensione, solitudine, un'infanzia passata a prendere botte e sentirmi dire da mia madre che ero matto, mi avevano gettato in braccio alla depressione a 8 anni. Ora la mia mente reagiva allontanandosi sempre di più da tutto il mondo degli uomini.
     Quella sera, su quella radura, sopra la ragnatela di luci della città, sotto l'abisso dell'Universo, circondato di Cosmo, dall'albero più vicino alla galassia più lontana, la mia mente fece uno scatto. Dentro. Un intero blocco delle mie fantasie divennero realtà. Non riesco a raccontare i dettagli. Semplicemente divenne reale. Qualcuno avrebbe detto che avevo perso contatto con la realtà. Tecnicamente si. La psichiatra, quando le ho raccontato l'episodio nei dettagli, mi ha spiegato che si è trattato di un attacco psicotico acuto. Un modo di reagire estremo a una situazione estrema. Non so dire quanto sia durato. Non ne ho la più pallida idea. Secondo il mio psicologo per certi aspetti è peggio dei precedenti progetti suicidi, perché il dolore era andato oltre la possibilità di gestire lucidamente la situazione.
     Quella sera sono tornato a casa euforico, leggero. Soprattutto interiormente lontano.

     Di tutte le mie passeggiate notturne è una di quelle che mi ha segnato di più in assoluto.
    charlieWhiteWolfSniper_Ops
    I portoni del mio isolamento cingono parchi di infinito… (Pessoa)
  • Capisco molto bene coloro che talvolta si abbandonino a passeggiate notturne, traendone appagamento. Io stesso lo faccio, piuttosto spesso. In quei momenti penso che il resto della città sta dormendo e ciò mi fa sentire bene. So di essere da solo in un luogo che normalmente è affollato e caotico e questo mi conforta e mi rilassa. Se già di base la notte, per me, è un buon rifugio dalle pressioni e dalle aspettative diurne, l'uscire di casa nelle ore più buie, con le strade deserte, mi fa immaginare di trovarmi in una dimensione parallela, dove tutto mi è familiare ma la vita è molto più facile.
    WhiteWolf
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