Come vi sentite di fronte a chi ha successo?
Mi è capitato, dopo un momento di particolare fatica e stress, di incontrare una vecchia conoscenza.
Questa persona, molto gentile, cordiale e spigliata, mi ha salutato con un enorme sorriso, al quale credo di aver ricambiato.
Mi ha fermato per chiacchierare e mi ha presentato il compagno, mia moglie ci ha raggiunti poco dopo.
Mentre parlavamo mi ha raccontato della sua carriera lavorativa, e lì sono crollato.
Sentivo ansia e angoscia che aumentavano e, nonostante fossi realmente contento per questa persona, lentamente mi sentivo scivolare nello sconforto.
Ascoltare questa persona che, mentre parlava della sua carriera (sottolineo che è avvenuto a seguito di mie domande), coglieva ogni occasione per farmi i complimenti su che bella famiglia avessi, mi ha fatto stare malissimo.
Ho iniziato a sudare, mi sentivo la voce tremolante ed era come se non riuscissi a stare fermo in un punto, mi sentivo enormemente agitato.
Dopo averla salutata, siamo andati all'auto, ero come sotto shock. Sentivo la mascella morbida, come se la pelle volesse scivolare via e cadere, una fitta alla schiena e una strana sensazione sulle braccia, come se avessi un peso appoggiato sulla pelle.
Vorrei descriverlo meglio, ma non ci riesco.
Vi è mai capitato di sentirvi così? Avete avuto esperienze simili?
Questa persona, molto gentile, cordiale e spigliata, mi ha salutato con un enorme sorriso, al quale credo di aver ricambiato.
Mi ha fermato per chiacchierare e mi ha presentato il compagno, mia moglie ci ha raggiunti poco dopo.
Mentre parlavamo mi ha raccontato della sua carriera lavorativa, e lì sono crollato.
Sentivo ansia e angoscia che aumentavano e, nonostante fossi realmente contento per questa persona, lentamente mi sentivo scivolare nello sconforto.
Ascoltare questa persona che, mentre parlava della sua carriera (sottolineo che è avvenuto a seguito di mie domande), coglieva ogni occasione per farmi i complimenti su che bella famiglia avessi, mi ha fatto stare malissimo.
Ho iniziato a sudare, mi sentivo la voce tremolante ed era come se non riuscissi a stare fermo in un punto, mi sentivo enormemente agitato.
Dopo averla salutata, siamo andati all'auto, ero come sotto shock. Sentivo la mascella morbida, come se la pelle volesse scivolare via e cadere, una fitta alla schiena e una strana sensazione sulle braccia, come se avessi un peso appoggiato sulla pelle.
Vorrei descriverlo meglio, ma non ci riesco.
Vi è mai capitato di sentirvi così? Avete avuto esperienze simili?
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Commenti
I complimenti per la tua famiglia ti hanno messo a disagio?
Forse questa persona aveva tutto tranne una famiglia, dei figli, e sinceramente invidiava te?
Chiaramente qualcosa (anche inconscio) ti ha mandato nel panico, ma non sembra tu abbia riconosciuto cosa o perchè ti abbia scatenato quel malessere, prova ad analizzare tutto l'incontro e forse ne vieni a capo.
Il riviverlo, è garantito che il disagio ti torna, per i complimenti a te? o per la sua carriera?
I complimenti per la mia famiglia fanno sempre piacere, quasi sempre.
Credo mi abbia messo fortemente a disagio sapere che questa persona ha fatto carriera: della serie "sono partito dal basso e adesso tanti dipendono da me".
E' quel genere di cose che mi fa sentire piccolissimo e fallito. Razionalmente so che è una stronzata, perché il successo non funziona così e ognuno persegue i propri obiettivi, come io ho perseguito prima la famiglia questa persona si è focalizzata sul lavoro.
Non è la prima volta che mi capita, di sentirmi a disagio di fronte a persone che hanno avuto successo lavorativamente, ma credevo di averlo in parte superato, ed invece oggi ho avuto una reazione più forte del normale.
Quelle sensazioni fisiche vi sono familiari? Avete provato qualcosa di simile in altre situazioni?
Ho un infinita voglia di piangere, e invece ho appuntamento con un amico e non posso dargli buca all'ultimo. Non so come ma ce la farò.
grazie al c****, io ho avuto solo violenze e averi avuto anche io quelle cose se avessi avuto una vita normale...
il fatto di non aver potuto far carriera in nulla è conseguenza di quello
uno come me non può in nessun caso ambire a nulla, quindi si, capisco il disagio, ma in me è più rabbia
è una cosa tua che non riuscirai a superare, è il tuo tallone d'achille, pensi di esserci riuscito, ma in situazioni simili avrai l'attacco di panico, il disagio, l'ansia, le gambe che ti mollano ecc
prova a metterla così, ora rinunceresti alla tua famiglia per una carriera di successo? non credo, ripetitelo ed elabora questa cosa, forse la prossima volta scoprirai che hai più di lui.
Come ti capisco... mi sento così sprecato. Mi ritrovo spesso a pensare a come sarebbe andata se non mi avessero affossato tutta la vita.
Assolutamente no, non rinuncerei a loro per niente al mondo. Grazie Charlie.
E poi grazie al c****, io ho avuto solo violenze e averi avuto anche io quelle cose se avessi avuto una vita normale... riassume bene come mi sento.
Ciò non toglie che tu non possa rralizzarti lo stesso in qualcosa di più piccolo o che tu non possa avere altri tipi di soddisfazioni nella vita. Datti tempo, sei ancora giovane mi pare di capire. E se non ci riesci lo stesso non ti dare colpe, hai avuto le tue difficoltà e hai fatto quello che hai potuto.
La intrapprendenza non è il mio forte. Devo non avere scelta per tentare, per buttarmi
Se fossi finita in un'azienda mi sarei fatta mettere i piedi in testa. Sicuro.
Forse avrei dovuto rimanere all'università, ma so che per l'arroganza cge avevo in quegli anni sarei stata una insegnante senza sale.
Ho avuto la fortuna di avere a mio fianco poche persone nella mia bolla lavorativa, ma queste erano persone che mi hanno insegnato molto, con pazienza sopportando anche le mie crisi
Io sono a lenta crescita.
È vero che molte persone hanno ottenuto risultati professionali migliori dei miei. (attenzione, non è però tutto oro quel che luccica), ma ognuno è come è.
Una volta mi sono sentita una nullità quando per caso ho trovato su internet notizie di una persona che ritenevo completamente inetta. Io mi sentivo migliore di questa persona, piu volitiva e più intrapprendente...(soprattutto ai tempi della nostra frequentazione)
In quella occasione ho riscontrato quanto la mia immobilità, la mia scarsa propositività e capacita di prendere decisioni mi abbia fatta restare ferma nel tempo.
Perfino questa persona si è trovata un posto nella società ... Mi sono detta.
Non c'è invidia. È pura constatazione.
Casomai, ripensando a questa persona, mi sono sentita un po' boriosa. Allora, in quegli anni, avevo una sicurezza pompata dentro di me a forza, come se bastasse dirsi che si è ok per sentirsi ok....
Puo funzionare per un po... Poi diventa una maschera e io ho finito per non riuscire piu a scollarmela dalla faccia.
Molto hanno fatto le aspettative di cui sono stata oggetto. Ho giocato un ruolo non mio.
Anche l'immagine che gli altri mi danno di me stesso è quella di un talento sprecato. In effetti, non conoscono i grandi problemi che devo affrontare, però vedono che nella vita non combino nulla, né dal punto di vista lavorativo, né da quello affettivo.
E io stesso non mi sento affatto realizzato.
Cerco di non far scontare agli altri questa situazione, però a volte appaio scontroso.
La frustrazione è dovuta propria a questo, al sapere di avere le capacità per fare lo stesso e a non poterlo fare per non aver avuto il supporto adatto nel mio passato e dovermi trovare in difficoltà enormi adesso.
Di inibirmi di fronte ad una persona non mi è mai successo, di provare una forte rabbia e di doverla reprimere sì. Ma non mi capita più da tempo. Una volta tutti i miei coetanei andavano all'università e sembrava avrebbero avuto una vita di successo mentre io non riuscivo ad uscire di casa. Adesso a università finite sono costretti ad inventarsi ruoli lavorativi anche importanti per nascondere che non lavorano e che vivono con i loro genitori in un piccolo paesino del sud.
Dopo aver saputo queste cose mi sono sentita meglio, tutti i miei sentimenti di inadeguatezza sono spariti e ha preso posto un grande imbarazzo nei loro confronti. Io non ho mai cominciato il mio percorso, posso ancora fare qualcosa e ne ho le capacità.
Tu hai incontrato una persona in un'altra condizione, una persona che si è realizzata per davvero. Ma non devi sentirti inferiore, ogniuno fa quello che può.
Mi sento come te solo nei confronti di mio padre, che essendo come me è riuscito lo stesso a realizzarsi. Ma mio padre è nato in un altro periodo storico con un'altro contesto socio-economico. E mio padre non ha avuto i miei stessi problemi e le mie stesse difficoltà dovute a quei problemi, la sua vita è filata piuttosto liscia nonostante la famiglia che non lo supportava per niente. Ma era un'altra persona ed erano altri tempi.
Come dice la mia psichiatra "per te è tutto tre volte più difficile".
Nonostante io abbia una famiglia, una casa e un lavoro, mi sento sempre da meno degli altri. E' un pensiero che mi porto dietro di cui non riesco a liberarmi... Razionalmente so di aver fatto tantissimo, anche perché il mio punto di partenza era molto più in basso di molte persone, ma emotivamente mi fa sempre sentire uno schifo incontrare persone così.
Il punto è che credo, ho quest'idea, che normalmente dovrei sentirmi motivato e dire "se anche lei ce l ha fatta posso farcela anche io".
Invece no, mi sento proprio male fisicamente e mi agito, vorrei andarmene e chiudermi in una stanza al buio. Che stress, devo lavorare su questa cosa, odio i limiti.
Sono stato malissimo, mi veniva da piangere, mi tremavano le gambe e il dolore per quello sguardo mi ha perseguitato per mesi.
Quello che Ti posso dire è che oggi vengo considerato una persona che ha avuto successo nel lavoro... ma Tu hai una famiglia, una moglie e dei figli che sono la Tua vita; bene io direi che hai avuto più successo Tu nella vita, io ho solo il mio lavoro, mi da da vivere bene, e allora?
Con chi condivido i miei "successi"? Te lo dico io... con nessuno
La bella casa, la bella macchina possono dare qualche soddisfazione effimera, ma se non hai con chi viaggiare con quella macchina e la tua casa è vuota... servono a poco
Vogliamo parlare delle vacanze? Io potrei andare dove voglio.. ma non vado da nessuna parte, perché per me la vita è condivisione, ed andare in vacanza da solo è veramente triste.
Come diceva Vecchioni: "...ma dammi indietro la mia 600, i miei vent'anni e la ragazza che tu sai"
A volte piango ascoltando "Culo dritto di Guccini: "...anche se non avrai.. le mie risse terrose di campi, cortili e di strade, e non saprai che profumo al profumo dell'uva rubato a un filare, presto ti accorgerai, di quanto è facile farsi un inutile software di scienza, e vedrai che confuso problema è adoperare la propria esperienza..." io queste parole e questi pensieri ...non ho figli a cui rivolgerle
Insomma, per come la penso io, sei Tu che hai avuto successo nella vita, io ha solo un po' di soldi da parte.
Grazie per le tue parole, mi hanno fatto molto piacere.
Spero troverai la persona giusta con cui condividere la tua vita.
Alla fine il successo è soggettivo, ma diamo troppo peso agli occhi di chi ci guarda, al giudizio degli altri. Forse è quello che mi fa tremare.