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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

come amate?

La mia dottoressa mi ha fatto una domanda particolare :"come vuoi bene ai tuoi genitori?" Perché io gli ho detto che gli voglio molto bene.
Però questa domanda mi ha un po' fatto riflettere su come io recepisca i sentimenti in realtà, perciò mi chiedo se io sappia amare realmente.
Voi avete la mia stessa sensazione? Mi piacerebbe sapere la vostra esperienza. Come sapete di volere davvero bene o amare qualcuno?
Hora, dies et vita fugiunt; manet unica virtus.
(intj)

Commenti

  • riotriot Post: 7,064
    Una volta il mio partner mi fece questa domanda "a bruciapelo": che cosa significa per te amare?
    Non seppi rispondere.
    Oggi posso dirti che l'amore e l'affetto sono sentimenti che si provano senza che sia sia per forza un ritorno. Cioè è una tensione verso l'altra persona che non deve soddisfare condizioni di comodo.
    La differenza tra amare ed avere affetto, è che nel primo caso deve esserci anche sesso, o non eserci ma solo come caratteristica o scelta personale, e accettata dai rispettivi partner.
  • Io non credo che la differenza tra amore e affetto sia solo nel sesso, altrimenti avrei detto "ti amo" a molti amici con cui ho fatto sesso. Io personalmente ritengo di amare qualcuno solo quando le sensazioni che quella persona mi fanno provare raggiungono lo stesso livello, intensità, colore e costanza che mi suscitano le altre passioni che nutro da sempre per entità non-umane. Mi accade raramente, così come accade che si accendano per poi spegnersi, ma mi sembra che più o meno sia anche quello che accada nei neurotipici. L'unica differenza probabilmente sta nel modo in cui si ama. Io amo in modo estremamente razionale e controllato perché per far sentire amata l'altra persona ho bisogno di razionalizzare comportamenti empatici che dimostrino il mio volerle bene e il mio mettere il suo bene al di sopra del mio (senza esagerare altrimenti sarebbe una relazione tossica o senza equità). Per l'altra persona forse agire in modo empatico è più spontaneo, ma alla fine nonostante si tratti di empatia calcolata piuttosto che di empatia spontanea, è pur sempre empatia. Quindi, che si tratti di amore istintivo o di amore calcolato, sempre amore è, finché rispetti queste definizioni.

    Se dovessi mai incontrare un mio clone, che ama con lo stesso modo con cui amo io, probabilmente darei molta più importanza ad aspetti che i neurotipici considerano irrilevanti, e molta meno importanza ad aspetti che i neurotipici considerano essenziali in una relazione, ma allo stesso tempo una relazione amorosa con una persona troppo simile a me mi farebbe sentire poco arricchito culturalmente, fortunatamente sono uno xenofilo.
  • riotriot Post: 7,064
    Yxilon ha detto:
    Io non credo che la differenza tra amore e affetto sia solo nel sesso, altrimenti avrei detto "ti amo" a molti amici con cui ho fatto sesso.
    Non glielo dici perché non li ami. Al massimo gli vuoi bene.

    Ma se li ami e non ci fai sesso, allora o è una scelta delle parti, oppure è una relazione "platonica".

    Cioè, non è che se fai sesso con X automaticamente lo ami. Non l'ho  scritto. Ho scritto, invece, che sesso+amore devono esserci entrambi (salvo i casi di scelta anche condivisa).

  • Audreyaddams97Audreyaddams97 Post: 69
    modificato ottobre 2022
    Yxilon ha detto:
    Io non credo che la differenza tra amore e affetto sia solo nel sesso, altrimenti avrei detto "ti amo" a molti amici con cui ho fatto sesso. Io personalmente ritengo di amare qualcuno solo quando le sensazioni che quella persona mi fanno provare raggiungono lo stesso livello, intensità, colore e costanza che mi suscitano le altre passioni che nutro da sempre per entità non-umane. Mi accade raramente, così come accade che si accendano per poi spegnersi, ma mi sembra che più o meno sia anche quello che accada nei neurotipici. L'unica differenza probabilmente sta nel modo in cui si ama. Io amo in modo estremamente razionale e controllato perché per far sentire amata l'altra persona ho bisogno di razionalizzare comportamenti empatici che dimostrino il mio volerle bene e il mio mettere il suo bene al di sopra del mio (senza esagerare altrimenti sarebbe una relazione tossica o senza equità). Per l'altra persona forse agire in modo empatico è più spontaneo, ma alla fine nonostante si tratti di empatia calcolata piuttosto che di empatia spontanea, è pur sempre empatia. Quindi, che si tratti di amore istintivo o di amore calcolato, sempre amore è, finché rispetti queste definizioni.

    Se dovessi mai incontrare un mio clone, che ama con lo stesso modo con cui amo io, probabilmente darei molta più importanza ad aspetti che i neurotipici considerano irrilevanti, e molta meno importanza ad aspetti che i neurotipici considerano essenziali in una relazione, ma allo stesso tempo una relazione amorosa con una persona troppo simile a me mi farebbe sentire poco arricchito culturalmente, fortunatamente sono uno xenofilo.
    Sono perfettamente d'accordo con te. Hai un pensiero molto simile al mio, grazie della risposta 💕

    ---
    riot ha detto:
    Una volta il mio partner mi fece questa domanda "a bruciapelo": che cosa significa per te amare?
    Non seppi rispondere.
    Oggi posso dirti che l'amore e l'affetto sono sentimenti che si provano senza che sia sia per forza un ritorno. Cioè è una tensione verso l'altra persona che non deve soddisfare condizioni di comodo.
    La differenza tra amare ed avere affetto, è che nel primo caso deve esserci anche sesso, o non eserci ma solo come caratteristica o scelta personale, e accettata dai rispettivi partner.

    Grazie della risposta 💕
    Post edited by Sniper_Ops on
    Hora, dies et vita fugiunt; manet unica virtus.
    (intj)
  • Umb51Umb51 Post: 101
    Audreyaddams97 ha detto:
    La mia dottoressa mi ha fatto una domanda particolare :"come vuoi bene ai tuoi genitori?" Perché io gli ho detto che gli voglio molto bene.
    Però questa domanda mi ha un po' fatto riflettere su come io recepisca i sentimenti in realtà, perciò mi chiedo se io sappia amare realmente.
    Voi avete la mia stessa sensazione? Mi piacerebbe sapere la vostra esperienza. Come sapete di volere davvero bene o amare qualcuno?

    Ciao @Audreyaddams97 , spiegare un emozione è complicato per chiunque, figuriamoci per un AS; come si può definire l'amore? La cosa è già di per se riduttiva. 
    Sappiamo che l'amore, o per lo meno l'innamoramento, è generato da una reazione chimica che avviene nel nostro cervello (questo se vogliamo a tutti i costi fare i nerd). La verità è che, al di la di ciò che avviene nel cervello, di cui personalmente mi frega poco, direi che amare significa tenere ad una persona più di quanto si tenga a se stessi.
    Il fatto è, che l'amore non finisce necessariamente se e quando termina una relazione, si può continuare ad amare, senza essere ricambiati per molto tempo (nello specifico io continuo per troppo tempo) 

    Quando poi parliamo di amore per la famiglia la cosa è forse ancora più complessa; il legame di sangue è, in qualche modo, indissolubile. Spesso si sente dire "...cosa ci posso fare è sempre mia madre e le voglio bene".
    Per farTi un esempio, mio padre si è sempre comportato male con me (e nello specifico male è un eufemismo), eppure non riesco ad odiarlo, sono arrabbiato, certo, ma come si dice "...è sempre mio padre"

    Mio nonno (da parte di madre) a cui ho dedicato il mio libro, è morto nel 2017. L'amore che provo per Lui va oltre la morte, ho il suo orologio al polso anche se è rotto, le sue foto in casa, non riesco ad andare al cimitero perché se no sto male per giorni. Mi manca ogni giorno e piango ogni volta che penso a Lui. Ora capisco quando si dice che le persone vivono nei ricordi di coloro che le hanno amate.

  • vera68vera68 Post: 3,532
    Io mi sono sempre chiesta cosa sia amore. Da poco sto capendo cosa sia.
    Da bambina/ragazzina me lo chiedevo spesso.
    Non sapevo rispondere. 
    Nemmeno riuscivo a dire quella parola da bambina e quando la dicevo sentivo che la pronunciavo diversamente dalle altre. Mi ero fatta l'idea che Amore volesse dire che quella persona era "tutto", cioè rappresentava il mio "tutto"
    Cosi avevo definito le prime infatuazioni da bambina/adolescente. Amore doveva essere quello sentimentale da "principe azzurro", da rotocalco o telenovela. 
    Amore come Agape non potevo concepirlo, non lo avevo mai visto né incontrato. 

    Ci sono persone che pensano all'amato, sognano l'amato, stanno in apprensione, si agitano, soffrono se l'altro soffre, godono della felicita dell'altro.
    Io no, mi capita solo se vedo riferita a me quella situazione, non penso " chissà cosa farà..., come starà". Mi preoccupo perche so che non vedo la necessità, che non la anticipo... E che posso facilmente disattendere un bisogno. 

    Tutto molto egocentrato sostanzialmente che non è egoismo... 



  • Umb51 ha detto:
    Audreyaddams97 ha detto:
    La mia dottoressa mi ha fatto una domanda particolare :"come vuoi bene ai tuoi genitori?" Perché io gli ho detto che gli voglio molto bene.
    Però questa domanda mi ha un po' fatto riflettere su come io recepisca i sentimenti in realtà, perciò mi chiedo se io sappia amare realmente.
    Voi avete la mia stessa sensazione? Mi piacerebbe sapere la vostra esperienza. Come sapete di volere davvero bene o amare qualcuno?

    Ciao @Audreyaddams97 , spiegare un emozione è complicato per chiunque, figuriamoci per un AS; come si può definire l'amore? La cosa è già di per se riduttiva. 
    Sappiamo che l'amore, o per lo meno l'innamoramento, è generato da una reazione chimica che avviene nel nostro cervello (questo se vogliamo a tutti i costi fare i nerd). La verità è che, al di la di ciò che avviene nel cervello, di cui personalmente mi frega poco, direi che amare significa tenere ad una persona più di quanto si tenga a se stessi.
    Il fatto è, che l'amore non finisce necessariamente se e quando termina una relazione, si può continuare ad amare, senza essere ricambiati per molto tempo (nello specifico io continuo per troppo tempo) 

    Quando poi parliamo di amore per la famiglia la cosa è forse ancora più complessa; il legame di sangue è, in qualche modo, indissolubile. Spesso si sente dire "...cosa ci posso fare è sempre mia madre e le voglio bene".
    Per farTi un esempio, mio padre si è sempre comportato male con me (e nello specifico male è un eufemismo), eppure non riesco ad odiarlo, sono arrabbiato, certo, ma come si dice "...è sempre mio padre"

    Mio nonno (da parte di madre) a cui ho dedicato il mio libro, è morto nel 2017. L'amore che provo per Lui va oltre la morte, ho il suo orologio al polso anche se è rotto, le sue foto in casa, non riesco ad andare al cimitero perché se no sto male per giorni. Mi manca ogni giorno e piango ogni volta che penso a Lui. Ora capisco quando si dice che le persone vivono nei ricordi di coloro che le hanno amate.

    Grazie mille per le tua bella spiegazione e mi dispiace tanto per tuo nonno 😔♥️

    Hora, dies et vita fugiunt; manet unica virtus.
    (intj)
  • vera68 ha detto:
    Io mi sono sempre chiesta cosa sia amore. Da poco sto capendo cosa sia.
    Da bambina/ragazzina me lo chiedevo spesso.
    Non sapevo rispondere. 
    Nemmeno riuscivo a dire quella parola da bambina e quando la dicevo sentivo che la pronunciavo diversamente dalle altre. Mi ero fatta l'idea che Amore volesse dire che quella persona era "tutto", cioè rappresentava il mio "tutto"
    Cosi avevo definito le prime infatuazioni da bambina/adolescente. Amore doveva essere quello sentimentale da "principe azzurro", da rotocalco o telenovela. 
    Amore come Agape non potevo concepirlo, non lo avevo mai visto né incontrato. 

    Ci sono persone che pensano all'amato, sognano l'amato, stanno in apprensione, si agitano, soffrono se l'altro soffre, godono della felicita dell'altro.
    Io no, mi capita solo se vedo riferita a me quella situazione, non penso " chissà cosa farà..., come starà". Mi preoccupo perche so che non vedo la necessità, che non la anticipo... E che posso facilmente disattendere un bisogno. 

    Tutto molto egocentrato sostanzialmente che non è egoismo... 




    Grazie della tua risposta💕. Io spesso penso di essere egoista , forse in qualche misura lo sono e mischiata alla mia impazienza è proprio fastidioso (difatti mi sento così tanto una schifezza che a volte vorrei sparire). In ogni caso , hai menzionato proprio agape a cui stavo pensando in questi giorni. "Amore altruistico" basato su un principio senza affetto particolare. È quello che sto cercando di sviluppare per essere un po' più umana, molto difficile per me che in prevalenza provo solo rabbia, tristezza e ansia . Le altre emozioni sono rarissime ed effimere.
    La mia testa è davvero un caos totale.
    Hora, dies et vita fugiunt; manet unica virtus.
    (intj)
  • Audreyaddams97 ha detto:
    La mia dottoressa mi ha fatto una domanda particolare :"come vuoi bene ai tuoi genitori?" Perché io gli ho detto che gli voglio molto bene.
    Però questa domanda mi ha un po' fatto riflettere su come io recepisca i sentimenti in realtà, perciò mi chiedo se io sappia amare realmente.
    Voi avete la mia stessa sensazione? Mi piacerebbe sapere la vostra esperienza. Come sapete di volere davvero bene o amare qualcuno?
    Scusa forse ti sto per dare una risposta che non ti aspettavi ma la signora che ti ha chiesto questa domanda secondo me ha sbagliato a porla, cioè secondo me non ha proprio senso chiedere come vuoi bene cioè voleva sapere cosa fai per volere bene? O voleva sapere come fai a capire se vuoi bene? Capire se vuoi bene è semplice la risposta tu vuoi bene ad una persona quando pensi a lei e speri che tutto vada bene quando pensi a lei e ricordi magari i tempi e le cose che avete fatto insieme e ti compare un sorriso molto intimo e di cuore, quando vedi che è da tanto tempo che non la senti e pensi se sta bene e vuoi metterti in contatto per andare a trovarla eccetera eccetera questo è voler bene una persona ❤️🌷
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