Qual è il vostro rapporto con i numeri?

Salve a tutti!
Sfrutto una mia piccola disavventura che mi è capitata stamattina per porvi una domanda:
Io, per esempio, sono una frana in matematica (per passare l'esame all'università ci ho messo 3 volte, non so fare i conti a mente e a stento mi ricordo le tabelline), inoltre faccio un sacco di fatica a leggere cifre numeriche, soprattutto se molto lunghe (mi si incrociano letteralmente gli occhi!). Stamattina, infatti, mi sono resa conto di aver prenotato l'appello di esame sbagliato, proprio perché ho confuso due date pressoché identiche.
DITEMI CHE NON SONO L'UNICA, VI PREGO!
Sfrutto una mia piccola disavventura che mi è capitata stamattina per porvi una domanda:
Come ve la cavate con i numeri?
Non mi riferisco per forza alla vostra capacità di calcolo e al vostro rapporto con la matematica (il mio è pessimo), ma faccio riferimento anche ad azioni comuni come per esempio scrivere un numero di telefono o un IBAN, memorizzare delle date, leggere l'orario su un orologio analogico.. Cose di questo tipo insomma!Io, per esempio, sono una frana in matematica (per passare l'esame all'università ci ho messo 3 volte, non so fare i conti a mente e a stento mi ricordo le tabelline), inoltre faccio un sacco di fatica a leggere cifre numeriche, soprattutto se molto lunghe (mi si incrociano letteralmente gli occhi!). Stamattina, infatti, mi sono resa conto di aver prenotato l'appello di esame sbagliato, proprio perché ho confuso due date pressoché identiche.
DITEMI CHE NON SONO L'UNICA, VI PREGO!
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Commenti
Però c'è stato un periodo, durante le superiori, in cui ho avuto un professore di matematica piacevolissimo: è stato il primo l'unico che riuscivo a capire quando spiegava. Tanto che dalla mia insufficienza cronica ho iniziato a prendere 7 e 8.
Per un po' ho avuto difficoltà a leggere gli orologi a lancette, quando le lancette stanno tra due ore, ma ora non mi crea più problemi.
Una cosa interessante è che se uno mi legge un numero di telefono in modo diverso da come l'ho memorizzato, non capisco che è lo stesso numero. Devo leggerlo con le suddivisioni particolari con cui l'ho memorizzato per capire che è quel numero.
Dico curiosa faccenda... Ma non troppo.
In realtà il succo dell'apprendimento sta tutto lì...
Non passano nozioni se non sono condite dall'amore
e io aggiungo: anche la capacità di dare senso pratico conta, soprattutto se si ha difficoltà con le astrazioni, e la matematica ne è piena.
Uno degli esempi che ogni tanto faccio è quello delle radici quadrate: spiegate come metodo per trovare +/- le dimensioni delle pareti di uno spazio. Esempio banale se vogliamo, che a me servì tanto, portando l'astrazione al senso pratico.
Molte volte non è chiaro proprio il rapporto di dipendenza tra le variabili, ma per alcuni è un concetto veramente ostico.
Un'altra cosa che ho notato che non é "scontata" e neppure uguale per tutti è il concetto di "uguaglianza", non in senso etico o filosofico, ma in senso "matematico"
Il benedetto simbolo di = al quale io mi attacco come la "coperta di Linus" e che mi ha sempre dato un senso di fiducia nelle aree logico matematiche, per molti è un simbolo di cui sembrano ignorare il valore.
Comunque la cosa del confondere le cifre è interessante, magari hai qualche forma di discalculia (la dislessia dei numeri)?
Ma come mai diagnosticare neurodivergenze negli adulti è sempre così complicato?