Invalidità civile, L.104, e L.68

Buongiorno a tutti. Ho recentemente ricevuto una diagnosi di autismo di tipo 1 (ho 24 anni, femmina).
Facendo un giro su questo forum ho visto diverse opinioni sull'argomento invalidità civile, legge 104 e legge 68. Diciamo che sono abbastanza sicura di non rientrare né nella 104 né nella 68, ma mia madre mi ha consigliato di fare ugualmente domanda per queste più l'invalidità civile (lei lavora in ambito fiscale e ha una percentuale di disabilità dovuta alla parziale sordità, quindi mi sono fidata della sua opinione).
Ma facciamo finta che io dovessi ottenere tutte e tre, a quel punto sta a me usare o no quelle certificazioni, no? Non è che entro a far parte di un database pubblico, dove chiunque può cercare il mio nome e scoprire che disabilità ho.
Lo chiedo perché leggendo altre conversazioni mi pare di capire che in tanti ritengano che sia controproducente far presente sul luogo di lavoro di essere nello spettro, cosa che capisco, ma non capisco il salto logico successivo: "dunque non richiedere la certificazione". La certificazione posso farla, tenerla per me e poi se ritengo sia il caso, tirarla fuori, giusto?
Io lavoro nel campo dell'educazione, non mi ci vuole chissà quale grande scusa per intavolare una discussione con futuri colleghi e capire se hanno idea o meno di cosa sia l'autismo e se mi conviene o meno fargli sapere di me. (Dovrebbe essere scontato che uno che lavora nell'educazione abbia una mezza idea, ma pare che non sia scontato per nulla, lol)
Grazie a chi risponderà
Facendo un giro su questo forum ho visto diverse opinioni sull'argomento invalidità civile, legge 104 e legge 68. Diciamo che sono abbastanza sicura di non rientrare né nella 104 né nella 68, ma mia madre mi ha consigliato di fare ugualmente domanda per queste più l'invalidità civile (lei lavora in ambito fiscale e ha una percentuale di disabilità dovuta alla parziale sordità, quindi mi sono fidata della sua opinione).
Ma facciamo finta che io dovessi ottenere tutte e tre, a quel punto sta a me usare o no quelle certificazioni, no? Non è che entro a far parte di un database pubblico, dove chiunque può cercare il mio nome e scoprire che disabilità ho.
Lo chiedo perché leggendo altre conversazioni mi pare di capire che in tanti ritengano che sia controproducente far presente sul luogo di lavoro di essere nello spettro, cosa che capisco, ma non capisco il salto logico successivo: "dunque non richiedere la certificazione". La certificazione posso farla, tenerla per me e poi se ritengo sia il caso, tirarla fuori, giusto?
Io lavoro nel campo dell'educazione, non mi ci vuole chissà quale grande scusa per intavolare una discussione con futuri colleghi e capire se hanno idea o meno di cosa sia l'autismo e se mi conviene o meno fargli sapere di me. (Dovrebbe essere scontato che uno che lavora nell'educazione abbia una mezza idea, ma pare che non sia scontato per nulla, lol)
Grazie a chi risponderà
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Commenti
Non esiste che qualcuno privo di autorità possa cercare queste informazioni su di te...
Non ho compreso bene, perdonami. Parli solo della tua diagnosi di autismo o anche delle percentuali di disabilità e invalidità che ti verranno assegnate, nel caso, nei verbali degli esami che andrai, sempre nel caso, a fare?
Io ho richiesto dall'INPS un incontro con la commissione per invalidità civile, l 104 e l 68. Ho diagnosi di autismo, e pochi altri problemi di salute, che probabilmente non mi faranno alzare la percentuale (come scoliosi e cifosi).
So che probabilmente non sarò elegibile né per la 104 nè per la 68, ma la mia domanda verteva su un ipotetico, così, per conoscenza personale.
La mia risposta alla tua domanda cambia se, oltre alla diagnosi, hai in mente di tenere per te anche i risultati degli esami che la commissione ti farà recapitare. Nel primo caso ti risponderei che non sei affatto tenuta a raccontare nulla del tuo autismo. Nel secondo caso però, in particolare per il verbale di disabilità, la questione penso che sarà difficile. Sinceramente non riesco ad immaginare nessun scenario possibile, sarei curioso di vedere se e come ci riuscirai. Se non ti dispiace vorrei vedere come andrà a finire in modo da permettermi, in futuro, di rispondere a domande come la tua in maniera più corretta. Poi mi farebbe piacere se tu ci riuscissi, sempre però riuscendo a non mettere i tuoi colleghi in difficoltà. Grazie mille.
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Cioè, chiaramente per il collocamento mirato devo rendere noto di avere i requisiti per poter accedere. Ma comunque devo essere sempre io che decido di rendere nota o meno la cosa.
Io potrei sempre ottenere (ipoteticamente) questi verbali dalla commissione, infilarli in cassetto e lasciarli là, no?
Sia chiaro. Con una percentuale molto più bassa del 75% (o disabilità di tipo 1) non ci sarebbero problemi, ometti la cosa e via. Ma con una percentuale di invalidità pari o maggiore del 75% e con una disabilità di secondo o terzo tipo, l'informazione dovrà essere comunicata al tuo datore di lavoro, il quale poi dovrà prevedere di informare i tuoi colleghi più stretti, almeno quel tanto che basta per rendere corretta e chiara la questione. Per questo suggerisco di cercare lavoro presso qualcuno degno di fiducia.
Il database del collocamento mirato tiene nota anche di queste tue condizioni, se vorrai ad esempio registrarti nelle categorie protette dovrai necessariamente aggiungere queste note. Ma sei anche libera di non farlo, io stesso in passato ho scelto di non inserire info importanti, nessuno finirebbe nei guai. E potrai sempre inserirle in un secondo momento, o aggiornarle.