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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

Gli Asperger amano le regole

Parlando con Maddi le raccontavo di un mio ex che non tollera nessun tipo di disciplina, a 15 anni di distanza ancora non sono riuscita ad insegnargli l'inglese perché mi deve contraddire sempre, inutile dirgli che è così e basta, si deve fidare: le lingue si imparano per imitazione, non per logica.
Questo discorso mi ha portato a riflettere sul mio amore per le discipline, ho fatto arti marziali per molti anni e quando ho vedo film in merito in cui l'allievo chiede spiegazioni al maestro inorridisco: come può imparerà se mette in dubbio l'insegnamento? È così e basta, altrimenti sarebbe filosofia e non disciplina. 
Io amo le regole, odio chi commette la pur lieve infrazione stradale, ma mi chiedo: è davvero una caratteristica Asperger o è solo la mia "sindrome della brava bambina" ? O forse (devo chiarirlo alla prossima visita psichiatrica) ho la "sindrome della brava bambina" perché sono Asperger? 
Voi cosa ne pensate? 
Siete disciplinati o indisciplinati? 

Commenti

  • Io amo le regole quando sono poche, chiare ed inequivocabili. Mi piace mantenere una lieve disciplina nelle mie abitudini, senza esagerare. La disciplina mi piace se non è troppa e se permette di lasciare ampio spazio al rilassamento o ad una qualche forma di imprevisto.
    Quando le regole si sommano fino all'esagerazione allora io non riesco più a ritenerne credibile nemmeno una, oppure vado in sovraccarico per l'ansia di violarle inavvertitamente. Ho la sensazione che tante regole sommate significhino l'impossibiltà di rispettarne una senza infrangerne un'altra, oppure l'impossibilità semplicemente di agire in uno spazio. Osservando puntigliosamente come gira il mondo, mi sembra che tante regole in società vengano pronunciate ma mai rese concretamente vigenti, oppure infrante alla giusta occasione da chi ci sa fare.
  • LixxyLixxy Post: 379
    @notediluca
    😁 Mi fai pensare a quando parlo dell'educazione dei bambini, dico sempre: i bambini si devono educare come i gatti: regole poche e sempre quelle. Quando si cominciano a fare le eccezioni sia i bambini che gli animali vanno in confusione e non le rispettano più. 
    Sono d' accordo con te: regole poche, ma immutabili. Da adulti si comincia ad accettare qualche deroga, purché l'eccezione rimanga eccezione e non diventi regola. 
    Per quel che riguarda gli imprevisti: no, grazie
  • FraxoFraxo Post: 454
    Dipende sempre dall'interesse e dalla volontà; ognuno ha la sua e ognuno è fatto a modo suo con quello che piace e non piace. C'è chi fa tanto per e c'è chi fa perché ci si appassiona, in questi due casi non possono sussistere le stesse regole anche riguardo poi agli aspetti economici che ne derivano e dal mantenersi il posto di lavoro. Mi spiego meglio e in maniera più pratica: per i bambini ci sono delle regole, per gli adolescenti ce ne sono altre e per gli adulti altre ancora; il più delle volte tali differenti classi di regole escludono gli altri gruppi e tali classi di persone che possono essere più bambini che adolescenti e più adolescenti che adulti(mentalmente) escludono a loro volta le regole.

    La vita è caos, non è statica ma il dinamismo regna sovrano per ogni singolo individuo che fa sue determinate "regole di vita" fino al punto che gli appartengono più che ad altri. La società è formata e regolamentata per coesistere, gli organi di polizia e di giustizia esistono proprio a testimoniare quanto sia normale trasgredire le regole, altrimenti non ne avremmo avuto bisogno. 

    Per quanto mi riguarda, come anche negli altri, per me ci sono delle regole che sono proprio "principi di vita", le quali ho scelto per perpetuare il "mio modo di vivere", anche se tali regole fanno parte del nostro sistema legislativo e riguardano anche molti sistemi d'istruzione e nel campo lavorativo, è normale di più per me incontrare chi mi disprezza perché le seguo in maniera rigida di chi mi apprezza. Questo cosa ci fa capire ? Che l'individualità vince rispetto a ogni regola "comune", la cultura generale non verte e non verterà mai a normalizzare ma ad evolvere usufruendo dei principi del caos, perché come la vita insegna, al di la delle regole ci sono le nuove scoperte mentre all'interno di esse, esiste solamente lo status quo.
    L'amore è un sogno e chi lo possiede non potrà mai riceverlo, perché è solamente suo, quindi lo potrà solamente donare, tutto il resto sono solamente chiacchiere. (B y mE!)
  • Ritengo di essere stato allevato all'insegna di principii completamente errati (la mia famiglia è al completo estroversa, ostile all'introversione e in generale ai miei comportamenti), quindi ho sviluppato non tanto ostilità alle regole, quanto a ogni regola/principio che sappia anche solo lontanamente di estroversione, socializzazione forzata e convenzioni sociali che non condivido. 
  • LixxyLixxy Post: 379
    modificato 11 novembre
    Idrolitino ha detto:
    Ritengo di essere stato allevato all'insegna di principii completamente errati (la mia famiglia è al completo estroversa, ostile all'introversione e in generale ai miei comportamenti), quindi ho sviluppato non tanto ostilità alle regole, quanto a ogni regola/principio che sappia anche solo lontanamente di estroversione, socializzazione forzata e convenzioni sociali che non condivido. 
    Si parla di disciplina in generale, l'osservanza del codice stradale (per non dire quello civile e penale 😂) , le regole del civile convivere e in più eventualmente anche discipline sportive o altro.
     Le regole conviviali rientrano in una forma di educazione che varia da paese a paese, se non da città a città e quindi soggetta ad una propria interpretazione e che non sono condivise dalla maggior parte di noi proprio perché soggette ad interpretazione e se c'è una cosa in cui non sono bravi gli Asperger sono proprio queste interpretazioni. Quindi: riformula 😉
  • notedilucanotediluca Post: 130
    modificato 11 novembre
    Lixxy ha detto:
    Per quel che riguarda gli imprevisti: no, grazie
    Preciso che con "imprevisti" qui non intendo gli incidenti o gli eventi che si sviluppano in modo imprevedibile o spiacevole; qui intendevo piuttosto i fatti che posso svilupparsi nell'arco di una giornata che non avevo pianificato, ma che proprio per questo motivo mi permettono magari di sorprendermi in positivo, e soprattutto di non abbandonare la mia attenzione alla routine pura e "noiosa" per il mio cervello.
    E, cosa che prima non ho detto, fin da quando ero bambino ho sempre preso alla lettera ogni minima regola che sentivo pronunciata, fino a pure la regola del "non si dicono le parolacce". Negli ultimi anni ho capito che non va a mio vantaggio rispettare tutte le regole che teoricamente sono vigenti in un ambiente e che nemmeno la società le rispetta tutte, sebbene le pronunci.
    Post edited by notediluca on
  • maddi70maddi70 Post: 304
    io certe regole le rispetto più degli altri. Per esempio attraversare sulle strisce, col semaforo verde. MI fanno magari notare che non ci sono macchine ma mi crea disagio. Succede che il mio amico attraversa e rimango sul marciapiede dicendo: ma è rosso! Oppure raccogliere gli escrementi del mio cane. Una volta, siccome l'area canina è vicino ai vigili, stavo di notte con la torcia in mano a guardare tra i cespugli e un vigile dall'altro lato mi si avvicina e mi chiede: ha perso qualcosa?. Io: sì, una merda! E' rimasto un po' lì poi ha capito e ha detto: fossero tutti come lei! Però se una legge non la condivido, non ne vedo il senso mi irrita molto. A volte la vìolo apposta, altre non ci riesco comunque a violarla ma brontolo tanto.
    Per insegnanti e discipline non è che mi fidi moltissimo, vado a controllare tutto ciò che dicono se mi suona strano. Certo, non vado a sindacare su una regola grammaticale, però potrei andare a cercare l'origine e l'etimologia per conto mio, sono mie curiosità. Diciamo che il modo migliore per farmi imparare qualcosa è non rimanere in superficie, tipo"è così e basta" ma spiegarmi tutto, da Adamo ed Eva in poi e a scuola non mi piaceva la fisica perchè non rispondevano alle mie domande, la formula è così e basta. In matematica è più chiaro per me, la formula me la posso ricavare anche da sola, ci sono le dimostrazioni, ma non posso ripetere gli esperimenti di fisica da sola, avrei voluto di più.
  • LixxyLixxy Post: 379
    maddi70 ha detto:
    ,........Diciamo che il modo migliore per farmi imparare qualcosa è non rimanere in superficie, tipo"è così e basta" ma spiegarmi tutto, da Adamo ed Eva in poi e a scuola non mi piaceva la fisica perchè non rispondevano alle mie domande, la formula è così e basta. In matematica è più chiaro per me, la formula me la posso ricavare anche da sola, ci sono le dimostrazioni, ma non posso ripetere gli esperimenti di fisica da sola, avrei voluto di più.
    Su questo sono stata fortunata, alle medie (ma non ero in Italia) avevamo un'aula di scienze fantastica dove una grassa e vecchia insegnante che adoravo ( a quanto pare ricambiata dato che mi invitò a casa sua e mi regalò dei fossili e armi preistoriche che ancora conservo) ci faceva fare gli esperimenti scientifici. Ricordo quando per spiegarci il peso specifico fece galleggiante una sfera di ferro in una boccetta di mercurio. 
    Alle superiori la professoressa di scienze e astronomia non spiegava se non ero in classe e quando le chiesero perché disse candidamente che non era divertente senza di me che la subbissavo di domande e sembravo l'unica a cui interessasse qualcosa. 😁
  • maddi70maddi70 Post: 304
    sarebbe piaciuta anche a me. Purtroppo, al liceo scientifico, c'erano due laboratori, uno di chimica e uno di fisica, credo di aver visto solo due volte quello di chimica. Non si può studiare la scienza così. Alle medie nemmeno ma si è fatto ben poco anche  a livello teorico, mi sembrava che contasse persino poco come materia
  • FraxoFraxo Post: 454
    modificato 11 novembre
    Io all'esame di terza media portai un pannello solare termico per scaldare l'acqua, fatto con materiali semplici come una serpentina ideata da me in rame, pittura nera, polistirolo, rubinetto e serbatoio in plastica. Funzionava una meraviglia, lo mettevi al sole aprivi il rubinetto e usciva l'acqua calda. Non hanno voluto nemmeno vedere se funzionasse, hanno dato per scontato che non funzionava e hanno fatto passare solo l'idea come "buona". Finito l'esame sono uscito e l'ho buttato nel secchio della spazzatura.
    L'amore è un sogno e chi lo possiede non potrà mai riceverlo, perché è solamente suo, quindi lo potrà solamente donare, tutto il resto sono solamente chiacchiere. (B y mE!)
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