Psicologia/Persuasione Coercitiva

La persuasione coercitiva, se una persona va a googlare trova questo:
"La persuasione coercitiva è un meccanismo cognitivo che opera attraverso false credenze e idee sbagliate. Porta una persona a credere che sia desiderabile e conveniente perpetuare il legame che ha con il suo maltrattatore."
Ho aperto questo topic perché credo di aver svelato alcuni aspetti delle nostre quotidianità/relatà nelle mie ricerche mentali ed esperienze vissute. Partiamo dall'analizzare la descrizione citata sopra; si parla di un esempio fatto in correlazione a un aspetto negativo, "il maltrattamento". Tale persuasione coercitiva però può avvenire anche in differenti situazioni che non sempre sfociano in maltrattamenti, ovvero, truffe, inganni, raggiri, che a loro volta possono comprendere, tendenze, mode, dipendenze.
Prendiamo l'esempio classico religioso cattolico; quindi parliamo dell'intrinseca ipocrisia che lo circonda al fine di sfatare ciò che più persuade le persone a un certo tipo di comportamento, dettato oltremodo da diversi scritti che ne completano una funzionalità più vasta. Preciso che non sto facendo teologia o filosofia, ma solamente un estratto logico. Quale è la cosa che più comunemente viene messa in risalto riguardo Dio? Il dono del libero arbitrio nei confronti dell'uomo, dove si applica quindi la psicologia o persuasione coercitiva in tutto ciò? Alla confessione dei peccati, alle penitenze e postumo inferno e purgatorio che si è instillato nelle menti dopo gli scritti di Dante Alighieri. Quindi il libero arbitrio in parole povere non c'è, se ti comporti in un modo bene, altrimenti ci sono delle conseguenze, le quali possono spaziare, parlando di realtà, dall'allontanamento di tale comunità, parliamo dunque di emarginazione fino a sopraggiungere al disprezzo e l'intolleranza oltre che, il maltrattamento. Dunque anche questa religiosa è una forma di persuasione coercitiva, ma la si può trovare anche nell'intera società fino a spaziare dalle tendenze, le mode, i modi di fare, di lavorare, di essere.
Siamo arrivati al punto di chiamare questo modo di comportarsi "da ignoranti", quando il realtà il suo nome scientifico secondo me, è proprio "Psicologia Coercitiva" e viene comunemente messa in atto dalle società stesse e dai suoi governi poggiandoci poi sopra le basi della propria cultura volta a determinarne una stabilità e un modo comune di esistere e coesistere.
Noi altri presi singolarmente dalla nascita sviluppiamo modi di essere, fare e pensare unici ma anche un forte senso di doversi adattare all'ambiente che ci circonda con il solo scopo di viverci e sopravviverci, in tutto questo aiuta e fa giogo la persuasione coercitiva che ci fa sembrare alcune cose esattamente per come appaiono, quando in realtà magari la sostanza è completamente diversa, faccio un esempio: l'acqua la bevi, ma si può usare per bollire, per creare vapore, per far girare turbine, per estrarne l'idrogeno, per separare altri liquidi di differente consistenza, per farsi gavettoni, per lavarsi eccetera eccetera. Ora applichiamo lo stesso discorso a qualcosa di differente dall'acqua come per esempio, il sesso, la religione, la politica, i soldi, il lavoro, la famiglia eccetera eccetera. Ogni cosa si va a scoprire abbia determinate funzionalità e a questo punto uno si chiederebbe, "quindi la psicologia coercitiva che centra?" Centra in base all'utilizzo comune che si fa di quella tipologia di cose, idee, modi di fare e di essere; ne può determinare un diverso scopo e diverse finalità anche contrapposte fra loro. Non c'è alcuna legge in natura che impone nulla su nulla, anzi, la natura stessa ci dona il libero arbitrio(quello vero) sul farci ciò che vogliamo e quindi la psicologia coercitiva è una creatura sintetica creata esclusivamente dalla nostra razza, la quale definisce il normale dall'anormale, l'essere dal non essere e tutti, nessuno escluso ne siamo vittime, come anche lo stesso a capo di tanti che la conosce e l'utilizza per i suoi scopi. Si esatto la si può utilizzare conoscendola e manipolare sia a fin di bene, sia a fin di male, visto come vanno le cose, sono più i casi della seconda opzione citata che della prima, ma quella è un'altra "teoria".
Riconducendo ora il tutto nei confronti dell'Autismo e dell'Asperger, secondo voi, il fatto che siano "disabilità" e fonte "per tanti" di disprezzo e disagio verso tale "patologia", è una questione di psicologia coercitiva positiva o negativa della comunità nei confronti di questo modo di essere e di nascere?
"La persuasione coercitiva è un meccanismo cognitivo che opera attraverso false credenze e idee sbagliate. Porta una persona a credere che sia desiderabile e conveniente perpetuare il legame che ha con il suo maltrattatore."
Ho aperto questo topic perché credo di aver svelato alcuni aspetti delle nostre quotidianità/relatà nelle mie ricerche mentali ed esperienze vissute. Partiamo dall'analizzare la descrizione citata sopra; si parla di un esempio fatto in correlazione a un aspetto negativo, "il maltrattamento". Tale persuasione coercitiva però può avvenire anche in differenti situazioni che non sempre sfociano in maltrattamenti, ovvero, truffe, inganni, raggiri, che a loro volta possono comprendere, tendenze, mode, dipendenze.
Prendiamo l'esempio classico religioso cattolico; quindi parliamo dell'intrinseca ipocrisia che lo circonda al fine di sfatare ciò che più persuade le persone a un certo tipo di comportamento, dettato oltremodo da diversi scritti che ne completano una funzionalità più vasta. Preciso che non sto facendo teologia o filosofia, ma solamente un estratto logico. Quale è la cosa che più comunemente viene messa in risalto riguardo Dio? Il dono del libero arbitrio nei confronti dell'uomo, dove si applica quindi la psicologia o persuasione coercitiva in tutto ciò? Alla confessione dei peccati, alle penitenze e postumo inferno e purgatorio che si è instillato nelle menti dopo gli scritti di Dante Alighieri. Quindi il libero arbitrio in parole povere non c'è, se ti comporti in un modo bene, altrimenti ci sono delle conseguenze, le quali possono spaziare, parlando di realtà, dall'allontanamento di tale comunità, parliamo dunque di emarginazione fino a sopraggiungere al disprezzo e l'intolleranza oltre che, il maltrattamento. Dunque anche questa religiosa è una forma di persuasione coercitiva, ma la si può trovare anche nell'intera società fino a spaziare dalle tendenze, le mode, i modi di fare, di lavorare, di essere.
Siamo arrivati al punto di chiamare questo modo di comportarsi "da ignoranti", quando il realtà il suo nome scientifico secondo me, è proprio "Psicologia Coercitiva" e viene comunemente messa in atto dalle società stesse e dai suoi governi poggiandoci poi sopra le basi della propria cultura volta a determinarne una stabilità e un modo comune di esistere e coesistere.
Noi altri presi singolarmente dalla nascita sviluppiamo modi di essere, fare e pensare unici ma anche un forte senso di doversi adattare all'ambiente che ci circonda con il solo scopo di viverci e sopravviverci, in tutto questo aiuta e fa giogo la persuasione coercitiva che ci fa sembrare alcune cose esattamente per come appaiono, quando in realtà magari la sostanza è completamente diversa, faccio un esempio: l'acqua la bevi, ma si può usare per bollire, per creare vapore, per far girare turbine, per estrarne l'idrogeno, per separare altri liquidi di differente consistenza, per farsi gavettoni, per lavarsi eccetera eccetera. Ora applichiamo lo stesso discorso a qualcosa di differente dall'acqua come per esempio, il sesso, la religione, la politica, i soldi, il lavoro, la famiglia eccetera eccetera. Ogni cosa si va a scoprire abbia determinate funzionalità e a questo punto uno si chiederebbe, "quindi la psicologia coercitiva che centra?" Centra in base all'utilizzo comune che si fa di quella tipologia di cose, idee, modi di fare e di essere; ne può determinare un diverso scopo e diverse finalità anche contrapposte fra loro. Non c'è alcuna legge in natura che impone nulla su nulla, anzi, la natura stessa ci dona il libero arbitrio(quello vero) sul farci ciò che vogliamo e quindi la psicologia coercitiva è una creatura sintetica creata esclusivamente dalla nostra razza, la quale definisce il normale dall'anormale, l'essere dal non essere e tutti, nessuno escluso ne siamo vittime, come anche lo stesso a capo di tanti che la conosce e l'utilizza per i suoi scopi. Si esatto la si può utilizzare conoscendola e manipolare sia a fin di bene, sia a fin di male, visto come vanno le cose, sono più i casi della seconda opzione citata che della prima, ma quella è un'altra "teoria".
Riconducendo ora il tutto nei confronti dell'Autismo e dell'Asperger, secondo voi, il fatto che siano "disabilità" e fonte "per tanti" di disprezzo e disagio verso tale "patologia", è una questione di psicologia coercitiva positiva o negativa della comunità nei confronti di questo modo di essere e di nascere?
L'amore è un sogno e chi lo possiede non potrà mai riceverlo, perché è solamente suo, quindi lo potrà solamente donare, tutto il resto sono solamente chiacchiere. (B y mE!)
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