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Difficoltà a comprendere e collocare la natura dei miei sentimenti + crollo della maschera

PulpetzPulpetz Post: 821
modificato marzo 2015 in Gruppi
Ieri è emerso, oltre alla questione delle antenne percettive da affinare, anche la mia confusione circa le emozioni che provo... credo sia uno dei nodi cruciali su cui dovrò concentrarmi. Inoltre mi ha colpito molto questo passaggio dell'articolo "Mi sento un alieno intrappolato in un corpo umano":

"Quando ho realizzato la corrispondenza delle mie caratteristiche "anomale" con i tratti della neurodiversità, la mia reazione è stata di una sorta di euforia, forse perché di tutte le identità che avevo cercato di calarmi addosso quella era la prima a somigliarmi.


Ne è seguito un periodo in cui sono sembrata molto "più autistica" del solito - ciò perché avevo deciso che ero stufa di molte "maschere" che usavo per sembrare normale, sul momento non riuscendo a calibrare quali fossero utili in qualche modo e quali per nulla, così che piuttosto le rifiutavo tutte in massa. - See more at: http://www.spazioasperger.it/index.php?q=caratteristiche-dell-asperger&f=229-mi-sento-un-alieno-intrappolato-in-un-corpo-umano#sthash.h6u5DnDj.T6peHEi2.dpuf"

Infatti è esattamente ciò che mi è successo e che mi sta succedendo... ho focalizzato meglio tanti miei aspetti, e mi sono sentita, le prime settimane, come se fossi retrocessa a quando avevo enormi problemi a stare in gruppo, e dovevo bere per riuscire a dissimulare il mio disagio, con il risultato che, il giorno dopo, stavo malissimo sia per i postumi dell'alcool che per l'aver dovuto tenermi su questa dannata maschera sociale, per evitare di dovermi sentire una sfigata cronica, come mi sono sentita per la maggior parte della mia infanzia e adolescenza. E un altro passaggio, subito successivo, che dice:

"Il lato negativo è stato una maggiore insicurezza derivata dalla consapevolezza dei miei limiti, che prima ero solita ignorare brutalmente.
La maggior conquista è stata probabilmente potermi "perdonare" per la mia infanzia infelice, per la quale ero solita detestarmi al punto di non poter nominare i miei comportamenti di allora senza che ne seguisse una crisi di rabbia; e in generale smetterla di colpevolizzarmi tutte le volte che ero detta "strana", realizzando che non era una colpa e nemmeno per forza di cose un tratto negativo."

E il fatto di non rischiare, adesso, di focalizzarmi sull'identificazione con il gruppo Aspie (e qui forse ho capito cosa voleva dirmi @xyz tempo fa, mi pare nel post dove parlavo dell'incontro con la neuropsichiatra, sulla tematica "Aspie wanna be"), con il rischio di fermare la mia evoluzione e di incancrenire gli aspetti più ostici dello spettro. Ora mi sento irrequieta e confusa, oltre che stanchissima, e sento che è fondamentale ripartire da qui per andare avanti a migliorare e cercare di stare sempre meglio.

Il fattore maschera è stato centrale, negli ultimi anni di vita, ovvero il volermi rivelare il più possibile per ciò che sono, perché ero sfibrata dal continuo fingere. Ho finto per anni che mi interessassero cose che non ho ancora capito bene se mi interessano davvero... e qui mi riallaccio a @IlViandante e al discorso sul "lo voglio davvero oppure è un condizionamento culturale?".
Ed è un gran casino questo punto... sono etero? Bisex? Lesbica? Alien-sex? Aspie-sex? Crisi... non lo so. Ci scherzo su, ma davvero non lo so... so solo che sento che mi manca un'intimità, prima di tutto emotiva, poi anche fisica, ma fisica come? Con chi? Ecco, qui bisogna che trovi un indirizzo per capirmi meglio... 

Per il resto sono giunta alla conclusione che basta compromessi, preferisco stare per conto mio piuttosto che dovermi ubriacare per fingere di star bene in contesti sociali dove bene non sto. E penso che da qui si possa ripartire anche per avere più scrupolo nell'avvicinare persone o creare amicizie. In poche parole, indirettamente rispondo a tutte quelle persone che, nel corso degli anni, mi hanno detto più volte "ma perché devi complicarti la vita?".... risposta: e chi se la complica, io sto tentando, disperatamente, di semplificarla!!
"Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica". Albert Einstein "Il cavaliere coraggioso è quello senza armatura" Pulpetz "Solo il viandante, che ha peregrinato nel suo infinito mondo interiore, potrà accostarsi all’Anima, scoprendo che per anni altro non ha fatto che cercare Lei, poiché Lei è dietro e dentro ogni cosa. I viaggi, si fanno per cercare Anima e le persone si amano in quanto simboli di Anima." Carl Gustav Jung
Post edited by yugen on

Commenti

  • KrigerinneKrigerinne Post: 3,163
     indirettamente rispondo a tutte quelle persone che, nel corso degli anni, mi hanno detto più volte "ma perché devi complicarti la vita?".... risposta: e chi se la complica, io sto tentando, disperatamente, di semplificarla!!
    Domanda di merda...
    Backend developer ~ Asperger ~ ex tutor ABA
    You split the sea so I could walk right through it
  • Capisco perfettamente.. la diagnosi è un punto di arrivo e di partenza.. ma non bisogna rischiare di fermare il processo di crescita personale, nè lasciare che i tratti autistici diventino troppo accentuati da far creare problemi nella socializzazione.. ovviamente mascherarsi sempre è stancante e dopo un po' si crolla.. bisogna trovare un giusto compromesso..

    Il cammino è appena cominciato e la strada va sempre avanti... ma qua e là incontrarai dei viandanti con i quali potrai percorrere, a volte una piccola a volte una grande, parte di strada.. e poi ognuno continuerà da solo.. ma forte del fatto di non esserlo mai davvero..
    In montagna non si è mai davvero soli.. le strade su cui si cammina sono le strade su cui moltissime altre persone hanno camminato e cammineranno.. voglio sperare che questo possa anche avvenire tra noi aspie.. penso che questo forum ne sia una testimonianza!

    (ovviamente sono ossessionato dai viandanti ma spero che il messaggio si capisca :P)
  • per dirla con un detto orientale gli antichi maestri hanno tracciato la via, sta a noi seguirla, il problema è che questi "antichi maestri" oltre ad essere piuttosto recenti sono anche difficili da identificare...
  • PulpetzPulpetz Post: 821
    modificato agosto 2013
    Capisco perfettamente.. la diagnosi è un punto di arrivo e di partenza.. ma non bisogna rischiare di fermare il processo di crescita personale, nè lasciare che i tratti autistici diventino troppo accentuati da far creare problemi nella socializzazione.. ovviamente mascherarsi sempre è stancante e dopo un po' si crolla.. bisogna trovare un giusto compromesso..

    Il cammino è appena cominciato e la strada va sempre avanti... ma qua e là incontrarai dei viandanti con i quali potrai percorrere, a volte una piccola a volte una grande, parte di strada.. e poi ognuno continuerà da solo.. ma forte del fatto di non esserlo mai davvero..
    In montagna non si è mai davvero soli.. le strade su cui si cammina sono le strade su cui moltissime altre persone hanno camminato e cammineranno.. voglio sperare che questo possa anche avvenire tra noi aspie.. penso che questo forum ne sia una testimonianza!

    (ovviamente sono ossessionato dai viandanti ma spero che il messaggio si capisca :P)
    Sai che io ho dei problemi con i viandanti come concetto? È una sensazione strana, ma mi lascia come un senso di vuoto e smarrimento l'idea di conoscere tante persone e poi, magari, non rivederle piú... che poi è quello che succede continuamente, nel corso della vita...
    "Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica". Albert Einstein "Il cavaliere coraggioso è quello senza armatura" Pulpetz "Solo il viandante, che ha peregrinato nel suo infinito mondo interiore, potrà accostarsi all’Anima, scoprendo che per anni altro non ha fatto che cercare Lei, poiché Lei è dietro e dentro ogni cosa. I viaggi, si fanno per cercare Anima e le persone si amano in quanto simboli di Anima." Carl Gustav Jung
  • Lo so.. bisogna invece prendere quel che c'è di buono da ogni incontro senza pensare al fatto se rivedrai o meno quella persona.. e non essere troppo proiettati nel futuro perchè altrimenti si scorda quello che si sta facendo.. (lo dico anche a me stesso) :)
  • AerisblackAerisblack Post: 11
    modificato settembre 2013
    Le maschere. Le ho sempre chiamate anche io così. Ne ho tante: quella che gioca di ruolo dal vivo, quella che lavora, quella che è l'anima della festa, quella per non far preoccupare il fidanzato... Sono sempre eccessiva e invadente quando esco con gli amici. Ho sempre l'impressione che la gente si aspetti da me qualcosa quando esco e quindi cerco di interpretare il ruolo dell'animale da festa. Non lo amo e non lo odio, semplicemente se ti dovessi dire chi sono o cosa sono non ne ho idea. Vorrei solo non dovermi impegnare a fare espressioni ad hoc al momento giusto e per il giusto motivo.
    Stavo giocando a D&D con dei cari amici e a un certo punto un mio amico mi ha chiesto se stessi bene solo perchè mi ero dimenticata di tirare su le espressioni. Non è semplice. A volte vorrei poter avere le maschere che caricano all'avvio come i programmi in esecuzione automatica, altre volte vorrei potermene dimenticare e amen.

    Sto uscendo ora  avendo dallo stesso periodo, Pulpetz, di rifiuto delle maschere. Sinceramente mi domando perchè gli altri non possano prendermi così come sono. Poi ricordo l'infanzia in cui essere come sono mi ha solo portato a soffrire in tutti gli ambiti.
  • JimJim Post: 787
    Lo so.. bisogna invece prendere quel che c'è di buono da ogni incontro senza pensare al fatto se rivedrai o meno quella persona.. e non essere troppo proiettati nel futuro perchè altrimenti si scorda quello che si sta facendo.. (lo dico anche a me stesso) :)
    E' un concetto molto difficile da accettare, un po' simile a quello che un genitore deve accettare quando
    sa dentro di sè che suo figlio/a un giorno crescerà e "spiccherà il volo", sarà un figlio del Mondo.

    Ho ritrovato questo concetto anche nel Buddhismo. Il Buddha credo dicesse: se vuoi essere felice nella vita, non devi avere aspettative.

    Le aspettative sono:
    questa donna che ho appena conosciuto sarà mia moglie perchè abbiamo un feeling emotivo e di pensieri;
    quell'uomo che mi fa ridere e con cui riesco a confidarmi, sarà l'uomo della mia vita e il padre dei miei figli;
    siccome mi piace fare tai-chi questo maestro sarà il mio maestro per tutta la vita;
    mio nonno era ingegnere quindi io devo fare l'ingegnere...

    Un'altra cosa è esprimere sè stessi: bisogna riuscire a essere sè stessi con gli altri, donare il proprio Io, le proprie esperienze,
    passioni, pensieri, insegnamenti, riuscendo anche a tenere a mente che di certo nella vita c'è solo quello che provo
    e quello che è QUI E ORA; il passato non esiste più e il futuro non ancora.

    Un po' come facevamo da bambini al parco giochi: quando incontravi altri bambini, giocavi con loro e ti ci affezionavi anche.
    Poi, dopo qualche giorno, sei tornato al parco e quei bambini non c'erano più, ma ne trovavi altri. Subito piangevi, correvi dalla mamma
    e dicevi che allora "non ci vengo più qui a giocare se non c'è Ivan!"

    Poi, tornavi il giorno dopo (con un gelato nella pancia :P ) e vedevi che tutto sommato
    ha qualcosa di divertente anche il gioco di Giovanni, di Matteo, di Silvia...
    E allora, timidamente, ti fai avanti e dici "Posso giocare con voi?"
    E non ti ricordi più di Ivan, o meglio, quando ci pensi, dici: "Ragazzi! Facciamo questo gioco qua che mi piace tanto?"
    E così fai un gioco già fatto, ma con amici nuovi, e ti sembrerà di farlo per la prima volta, anche se mosca cieca esiste già da un po'...
    Pongo un limite alla mia felicità, per porre una fine alla tua sofferenza. Questo è amore, secondo me. Rinunciare a un piccolo "me" per un piu' grande "Noi".
  • bannato2bannato2 Post: 2,034
    Ieri è emerso, oltre alla questione delle antenne percettive da affinare, anche la mia confusione circa le emozioni che provo... credo sia uno dei nodi cruciali su cui dovrò concentrarmi. Inoltre mi ha colpito molto questo passaggio dell'articolo "Mi sento un alieno intrappolato in un corpo umano":

    "Quando ho realizzato la corrispondenza delle mie caratteristiche "anomale" con i tratti della neurodiversità, la mia reazione è stata di una sorta di euforia, forse perché di tutte le identità che avevo cercato di calarmi addosso quella era la prima a somigliarmi.


    Ne è seguito un periodo in cui sono sembrata molto "più autistica" del solito - ciò perché avevo deciso che ero stufa di molte "maschere" che usavo per sembrare normale, sul momento non riuscendo a calibrare quali fossero utili in qualche modo e quali per nulla, così che piuttosto le rifiutavo tutte in massa. - See more at: http://www.spazioasperger.it/index.php?q=caratteristiche-dell-asperger&f=229-mi-sento-un-alieno-intrappolato-in-un-corpo-umano#sthash.h6u5DnDj.T6peHEi2.dpuf"

    Infatti è esattamente ciò che mi è successo e che mi sta succedendo... ho focalizzato meglio tanti miei aspetti, e mi sono sentita, le prime settimane, come se fossi retrocessa a quando avevo enormi problemi a stare in gruppo, e dovevo bere per riuscire a dissimulare il mio disagio, con il risultato che, il giorno dopo, stavo malissimo sia per i postumi dell'alcool che per l'aver dovuto tenermi su questa dannata maschera sociale, per evitare di dovermi sentire una sfigata cronica, come mi sono sentita per la maggior parte della mia infanzia e adolescenza. E un altro passaggio, subito successivo, che dice:

    "Il lato negativo è stato una maggiore insicurezza derivata dalla consapevolezza dei miei limiti, che prima ero solita ignorare brutalmente.
    La maggior conquista è stata probabilmente potermi "perdonare" per la mia infanzia infelice, per la quale ero solita detestarmi al punto di non poter nominare i miei comportamenti di allora senza che ne seguisse una crisi di rabbia; e in generale smetterla di colpevolizzarmi tutte le volte che ero detta "strana", realizzando che non era una colpa e nemmeno per forza di cose un tratto negativo."

    E il fatto di non rischiare, adesso, di focalizzarmi sull'identificazione con il gruppo Aspie (e qui forse ho capito cosa voleva dirmi @xyz tempo fa, mi pare nel post dove parlavo dell'incontro con la neuropsichiatra, sulla tematica "Aspie wanna be"), con il rischio di fermare la mia evoluzione e di incancrenire gli aspetti più ostici dello spettro. Ora mi sento irrequieta e confusa, oltre che stanchissima, e sento che è fondamentale ripartire da qui per andare avanti a migliorare e cercare di stare sempre meglio.

    Il fattore maschera è stato centrale, negli ultimi anni di vita, ovvero il volermi rivelare il più possibile per ciò che sono, perché ero sfibrata dal continuo fingere. Ho finto per anni che mi interessassero cose che non ho ancora capito bene se mi interessano davvero... e qui mi riallaccio a @IlViandante e al discorso sul "lo voglio davvero oppure è un condizionamento culturale?".
    Ed è un gran casino questo punto... sono etero? Bisex? Lesbica? Alien-sex? Aspie-sex? Crisi... non lo so. Ci scherzo su, ma davvero non lo so... so solo che sento che mi manca un'intimità, prima di tutto emotiva, poi anche fisica, ma fisica come? Con chi? Ecco, qui bisogna che trovi un indirizzo per capirmi meglio... 

    Per il resto sono giunta alla conclusione che basta compromessi, preferisco stare per conto mio piuttosto che dovermi ubriacare per fingere di star bene in contesti sociali dove bene non sto. E penso che da qui si possa ripartire anche per avere più scrupolo nell'avvicinare persone o creare amicizie. In poche parole, indirettamente rispondo a tutte quelle persone che, nel corso degli anni, mi hanno detto più volte "ma perché devi complicarti la vita?".... risposta: e chi se la complica, io sto tentando, disperatamente, di semplificarla!!
    quoto quoto quoto quoto
  • bannato2bannato2 Post: 2,034
    jim basta pippe dai :D
  • JimJim Post: 787
    jim basta pippe dai :D
    La fai facile tu! XD
    Pongo un limite alla mia felicità, per porre una fine alla tua sofferenza. Questo è amore, secondo me. Rinunciare a un piccolo "me" per un piu' grande "Noi".
  • bannato2bannato2 Post: 2,034
    modificato settembre 2013
    no e che faccio facile.. il discorso e' che per te e' diverso vivi in un mondo molto piu libero e hai una eta' che ancora ti permette di cambiare il tuo destino . anche io ce l'ho e quindi boh.. aiutiamoci se ti va..
    io quoto alla grande io pero' (e questo e in effetti il mio problema attuale) non ho ancora fissato dei puntidegli obiettivi dei progetti credo che solo quella e' la maschera che voglio definitivamente per il resto della mia vita.. e la sto gia indossando con queste mie parole.. da qui io non torno piu indietro..
    @xyz
    tempo fa, mi pare nel post dove parlavo dell'incontro con la
    neuropsichiatra, sulla tematica "Aspie wanna be"), con il rischio di
    fermare la mia evoluzione e di incancrenire gli aspetti più ostici dello
    spettro. Ora mi sento irrequieta e confusa, oltre che stanchissima, e
    sento che è fondamentale ripartire da qui per andare avanti a migliorare
    e cercare di stare sempre meglio.

    Il
    fattore maschera è stato centrale, negli ultimi anni di vita, ovvero il
    volermi rivelare il più possibile per ciò che sono, perché ero sfibrata
    dal continuo fingere. Ho finto per anni che mi interessassero cose che
    non ho ancora capito bene se mi interessano davvero... e qui mi
    riallaccio a
    - See more at:
    http://www.spazioasperger.it/forum/discussion/1942/difficolta-a-comprendere-e-collocare-la-natura-dei-miei-sentimenti-crollo-della-maschera#Item_10
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