Cosa significa la parola "bellezza"?
Se un abitante di un pianeta lontano vi chiedesse di spiegargli il concetto umano collegato alla parola "bellezza", voi come rispondereste?
Questa è una di quelle cose per le quali, per cercare di capire, ho speso molti ragionamenti e costruiti molti schemi, nella mia vita.
Grazie a chi vorrà lasciare il proprio contributo. Simone
Tutto ciò IO penso (e scrivo).
Post edited by Andato_Sim on
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Commenti
La bellezza è - per me - un'operazione che ciascuno di noi applica alla propria immagine mentale dell'universo, comprendendo nell'universo sia le cose concrete, sia le cose astratte.
L'operazione è applicata all'immagine mentale e non all'oggetto direttamente perchè entrano in gioco, come avete detto anche voi, fattori culturali, sociali, estetici ecc., che sono il campo della nostra libertà, limitato e deformato da imposizioni consapevoli e non consapevoli
Per me la bellezza è definibile solo all'interno della temporalità: è un momento di scoperta, comprensione, che porta all'emergere di nuovi dubbi e ad un desiderio di ricerca. E' un attimo totalizzante di attrazione verso un oggetto o una persona che innesca un complesso meccanismo di reazione che ha valore sia sul piano fisico (coinvolgimento dei sensi) sia sul piano intellettuale (desiderio di conoscenza e comprensione). Non è strettamente legata all'armonia ma a un qualcosa che potrebbe essere, ad una pienezza dell'essere e dell'esistere in quel preciso momento.
Forse potrei meglio dire che per me non esiste la bellezza in sé, ma emerge solo nel momento in cui qualcuno la percepisce e la trasforma in un desiderio di altro, di scoperta e cambiamento. Una specie di dialogo dove non esiste un soggetto ed un oggetto, ma dove entrambi i termini coinvolti nel processo sono soggetti attivi e necessari.
Non solo, la bellezza porta con sé un qualcosa di antico, arcaico che risuona e riverbera dentro di noi in modi che non sempre siamo in grado di definire e capire. Esiste pertanto, a mio parere, in questo processo una parte oscura e indefinibile che va al di là della pura spiegazione intellettuale o psicologica.
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
Ciao, Cito prima Aspirina perchè io non avrei saputo spiegarlo così bene e mi ritrovo nelle sue parole.
Aggiungo il resto del mio modo di intendere la bellezza:
in questi due modi di descriverla: per Schelling "La bellezza è la percezione
dell'infinito nel finito." Per Keats "La bellezza è verità", "L'eccellenza di qualsiasi arte è la sua
intensità, in grado di far svanire tutte le cose sgradevoli per la loro
vicinanza con la bellezza e la verità". Questa è una frase controversa, ma basandomi su questo principio ho vinto una partita di "forza quattro 3d" un po' di anni fa.
Non so se ho mai provato a definirla in un concetto, però la cerco ed è
legata alla poesia, alle arti visive, e a ciò che mi circonda, non so a
volte la vedo nei nodi di una superficie del legno levigato, o in un
albero, o in pietre, o in certe pareti in cui ha ceduto l'intonaco, ma
anche in una goccia d'acqua al microscopio, o nelle costellazioni (le
nebulose fotografate dal satellite) o in una superficie turchese, o in un rosso carminio, e molto altro.
La bellezza per me
è armonia, anche armonia dei contrasti. E' tutto ciò che evoca il
respiro, che mi trasporta in una dimensione dei sensi e dei pensieri che
si danno completamente a forme e colori e materie, che
diventano uno spazio in cui sto bene e mi trovo completamente in un
tempo sospeso.
Ciao.
Se una cosa ti piace allora è bella per te .
>-)
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
" bellezza = libertà . """
La bellezza è la sintesi estetica dell'istinto di sopravvivenza.
Con il progredire del benessere il concetto di bellezza si è declinato rappresentazione evoluta dell'istinto: il potere.
Quindi caro alieno, troverai nella specie umana punti comuni ma al contempo diversi, sia nelle aree geografiche che nel tempo, in quanto l'esercizio del potere e la sua sintesi (la bellezza) sono variate nei modi.
https://www.google.it/search?q=la+venere+preistorica&oq=la+venere+preistorica&aqs=chrome..69i57.6679j0j7&client=ms-android-samsung&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8
https://www.google.it/search?q=venere+statua+greca&client=ms-android-samsung&prmd=insv&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiJ0P3cyb_ZAhXByqQKHXzUCOMQ_AUIESgB&biw=360&bih=560#imgrc=0gwYgegYaTpKrM:
Poi si aggiungono altri fattori relativi alle esperienze individuali, emotive, condizionamenti sociali ecc.
Ma all'alieno, già stressato per il lungo viaggio, gli darei un'unica e semplice risposta: la bellezza è un fattore principalmente geometrico.
@poke , non è stato stabilito che la Venere di Willendorf fosse una rappresentazione di "bellezza" paleolitica. Poteva benissimo rappresentare tante altre cose. Anche in India ci sono pitture che rappresentano umanoidi con la testa da elefante e con otto braccia (che idea si farebbe l'alieno?)
Vedendo i due tuoi link non penso alla diversità di intendere la bellezza. Penso piuttosto alla diversa capacità tecnica di rappresentarla.
Quindi legata a due istinti insiti nell'uomo, procreazione e nutrimento.
Quello che in certi contesti è manifestazione di potere.
Nella società attuale i parametri di potere si sono spostati, e sono rappresentati dalla scelta, dal controllo del proprio corpo, vedi bellezza=magrezza.
Nell'evolversi il potere viene a trasformarsi e dalla bellezza del leader, si va' al fenomeno della bellezza delle rock star (vedi il fenoneno delle grupies - F. Zappa non era propriamente più bello del suo vicino di casa, eppure è ragionevole pensare che abbia avuto più opportunità).
Per passare alla bellezza intellettuale di un noto brutto w. Allen (anche lui vanta un buon parco di conquiste).
La donna essendo meno coinvolta attivamente nella dimostrazione delle varie declinature di potere resta vincolata al potere seduttivo che i maschi esibiscono come potere intrinseco ottenuto.
Per come la vedo io, l'unica bellezza propriamente detta non può essere che quella "geometrica" (potresti mai giudicare "brutto" il David di Michelangelo?). Inoltre la grandezza di un popolo è sempre andata di pari passo con la sua capacità di rappresentare la bellezza, intesa anche come perfezione, come ordine delle cose.
Molti sostengono che sia soggettiva, mentre in realtà è oggettiva e misurabile in base a determinati criteri, su tutti appunto l'armonia.