Superstizione

Rispondendo alla discussione sui numeri di Simone, mi è tornato in mente uno dei miei scheletri nell'armadio: mi sono sempre definita una persona estremamente razionale e superiore alle credenze del popolino.
Ma mi sono ricordata che per una decina d'anni, dai dodici ai ventidue sono stata parecchio superstiziosa, non avevo paura del gatto nero o di passare sotto una scala, mi inventavo proprio dei rituali.
Ero convinta che se non avessi percorso sempre lo stesso tragitto da casa a scuola avrei trovato i miei genitori di cattivo umore, che la seconda e la quarta volta che facevo una cosa (ad esempio i miei primi esperimenti culinari) sarebbe venuta peggio rispetto alla prima e alla terza. Che se traboccava il latte la giornata sarebbe cominciata male, più tardi avevo dei vestiti da evitare quando davo gli esami all'università. Per fortuna poi mi è passata.
Erano profezie che si auto avveravano quasi sempre. Ripensandoci poteva essere un tentativo di trovare un ordine nel mondo. A voi è mai successo?
Post edited by Andato_Sim on
Taggata:
Accedi oppure Registrati per commentare.
Commenti
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
Un tempo ero più superstiziosa, ma mantengo alcune abitudini superstiziose anche oggi, come il non voler passare sotto le scale o un atteggiamento di forte sospetto verso il giorno 17 (con il 13 invece non ho alcun problema) o fare gli scongiuri come mi ha insegnato mia nonna quando qualcuno mi augura buona fortuna o mi fa dei complimenti palesemente finti. Dimenticavo, mi fa impazzire vedere il pane posato al contrario. So benissimo che sono idiozie, ma continuo ad applicarmici perché non fa del male a nessuno e, in fondo, mi rassicurano.
La cosa più preoccupante di me, però, è la mia parte animista. Quando sono molto stressata tendo ad attribuire intenzioni o volontà alle cose inanimate, principalmente agenti atmosferici o elementi naturali. Posso tranquillamente mettermi ad intavolare un discorso con la luna, che a dire la verità saluto sempre mentalmente, o con un fiume.
Ed ora, per favore, non suggerite il ricovero.
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
Esempi di superstizione: i miei ultimi esami e l'esame di abilitazione li ho fatti in autunno/inverno con gli stessi maglione, camicia e pantaloni.
Esempio di auto-condizionamento: per scegliere una cosa da un mucchio, faccio come i rabdomanti con l'acqua; non visito più il sito di un quotidiano on line, non bevo acqua l'ultima mezz'ora in ufficio, devo toccare alcune cose con tutte le dita, incrociare le dita quando incontro qualcuno in bici, farmi il segno della croce dopo lo sciacquone del water (questa è brutta e non me la spiego ma è così e mi capita solo fuori casa), voltarmi da destra a sinistra o vicevera (a seconda di) ecc.
Poi, spesso alcuni presentimenti e sogni premonitori si avverano, tanto che alcuni dicevano che portassi sfortuna.
Fin da bambina avevo dei rituali particolari da rispettare, specie quando mi alzavo al mattino e quando andavo a letto la sera. Ero convinta anche io che se non avessi rispettato quel cerimoniale mi sarebbe accaduto qualcosa di brutto o che sarebbe accaduto a qualcuno a cui volevo bene.
Con l'adolescenza il disturbo è diminuito un po', forse a causa dell'assunzione di antidepressivi, ma il vero cambiamento si è verificato appunto con la meditazione come dicevo prima.
Animismo è quando rendo persona qualcosa che non lo è, ad esempio intavolo un dialogo silenzioso con la luna, dandole anche i tempi vuoti per le risposte. Da un punto di vista razionale, credo che si tratti di un modo per elaborare il pensiero in forma di dialogo, che mi deriva da quando ero bambina e sperimentavo da sola come si poteva parlare con gli altri. Da un punto di vista totalmente irrazionale, devo ammettere che mi sembra di percepire qualcosa, un'energia o quant'altro, come se stesse avvenendo uno scambio reale.
Il pensiero magico è invece quando attribuisco a certi miei comportamenti la possibilità di influenzare la realtà. Tipo, se riesco ad incrociare tutte le dita delle mani durante il decollo, l'aereo non avrà incidenti. In verità anche questo mi capita, ma molto più di rado.
Questa la differenza secondo me, ma ovviamente potrei sbagliare.
P.S.: @aspirina, molti anni fa dei parenti barbaricini (molto anziani) di mio nonno mi insegnarono che le fonti vanno sempre onorate!
Come John Forbes Nash in A Beautiful mind?
Ma non so quanto ci sia di romanzato in quel film e quanto invece fosse realmente ispirato al vissuto del matematico...