Aiutatemi

Oggi mi sento particolarmente giù. Da un sacco di tempo non mi va più di fare niente, mi sento impazzire non so neanche quello che scrivo. Le mie dita cliccano dei tasti sulla tastiera e formano delle parole, le quali magari formano tutte proposizioni insensate ma bho. A scuola mi sentivo male, mi sentivo di svenire e mi faceva male la pancia. Sono stato interrogato su cose stupidissime, eppure non mi andava di parlare, non è che non sapevo le cose, ma non riuscivo proprio a trovare la forza di produrre rumori con la bocca o di alzare il braccio per scrivere sulla lavagna. Mi ricordo che mi sono successe altre cose e che avrei voluto scriverle qui su questo coso ma non mi ricordo, la mia mente è un casino. Di solito mi sento male per altri motivi, mi sento uno schifo, sto sempre da solo, devo sempre nascondere alcune cose, ho paura di un sacco di roba e vabbè. Ora però è diverso, sto male perché c'è così tanta roba nella mia testa che non mi viene da fare niente. Si capisce anche dal modo orribilmente vago in cui sto esponendo la cosa (cosa=vocabolo vago per eccellenza). Che faccio? Come faccio? (anche fare è il verbo vago per eccellenza) la cosa peggiore è che DEVO fare qualcosa altrimenti mi annoio e comincio a smaniare. Però non mi viene da fare niente lo stesso, e per questo impazzisco, mi fa male la testa e vorrei piangere ma non ne ho la forza. Ringrazio in anticipo davvero tantissimo per i consigli ammesso che qualcuno riesca a capire qualunque cosa abbia appena scritto.
We could belong together, (PALEO)ART-POP!
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Commenti
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
b-(
Ci sono voluti 3 giorni. Avevo 14 anni compiuti.
Spero ti passi presto; poi, magari, ripensaci e di' a te stesso che è passata.
Per me era di aiuto la musica, qualsiasi che sia in chiave con quello che senti.
Poi e' salutare quando sto cosi' guardare un film o prendere un libro, qualcosa che mi coinvolge in quel momento e concentrarmi nella lettura.
Se e' appassionante e magari divertente funziona. :-)
ps: ieri sera ennesimo meltdown in chiave depressiva..visualizzavo me stessa come un nafrago su una zattera in mezzo al mare, sempre piu' lontana da un riferimento visibile, alla deriva.
Ho pianto come una fontana per un paio di ore.
Poi ho acceso la tv, orario improbabile, ho trovato un film inglese "Killer in viaggio". Commedia ..quasi.
Carino.
Ho sentito la tensione scendere piano piano, alla fine ero rilassata e sono riuscita a dormire.
Sono piccole strategie, ma sono riuscita a distogliere la mente da pensieri ossessivi.
davvero!
niente mi piace quanto l'ironia!!!
forse proprio perche' tendo a drammatizzare troppo :-)
Di solito c'è sempre una causa scatenante per questi shutdown. Ma poi si finisce per passarci sopra, nella speranza che il silenzio e il rifugiarsi nel proprio universo interiore porti all'esaurimento il problema, come se questo fosse un acquazzone passeggero e l'unica cosa da fare sia rifugiarsi nella propria casetta aspettando che spiova. Ma non è mai così, gli altri non sono un acquazzone e il rapporto con loro da pioggerella può diventare tempesta ed anche uragano se non partecipiamo alle relazioni (per quanto problematiche siano) e lasciamo che le cose vadano alla deriva fingendo di non esistere.
Quando avrai inquadrato qual è la cosa che ti ha sconvolto parlane coi diretti interessati. Esprimersi è l'unica strada. Se non riesci subito a parlarne coi diretti interessati puoi parlarne prima con qualcuno di cui ti fidi. Di solito questo è un valido modo per sbloccarsi.
Questa è la risposta migliore secondo me, bellissima immagine
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
Purtroppo (o per fortuna, non lo so) conosco bene il caos e il suo potere devastante.. In quei casi si può essere insieme una pietra e una voragine di confusione. In quei casi è utile saper regredire, e in fondo quella che ho descritto è una regressione - ma gestita e contenuta - a uno stadio di sviluppo arcaico. Tornare bambino, gemere la propria fragilità e dipendenza, può essere un modo per allearsi con la propria parte sofferente invece di combatterla.
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
>:D<
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola