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Punti di vista insegnanti e famiglie

Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
modificato agosto 2014 in Esplorare i sentimenti
Ho visto che è stata avviata interessante discussione fra dubbi e consigli insegnanti/famiglie.
Creo discussione apposita in modo da lasciare pulita l'altra.
Ciao. Grazie. Simone
Tutto ciò IO penso (e scrivo).
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Commenti

  • Il mio bimbo ad alto funzionamento ha solo tre anni ed entrerà alla materna a settembre, quindi ancora non ho esperienza pratica della dialettica tra famiglia e insegnante. Una cosa però mi preoccupa molto. Mi è stato detto dalla direttrice della scuola che l'insegnante di sostegno potrebbe non saperne un granché di problemi dello spettro autistico e che quindi sarà necessario istruirla. Quel che mi preoccupa é: sarà una persona umile e accetterà i consigli? Farà di testa sua?
    Sono perplessa.
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato agosto 2014
    Il mio bimbo ad alto funzionamento ha solo tre anni ed entrerà alla materna a settembre, quindi ancora non ho esperienza pratica della dialettica tra famiglia e insegnante. Una cosa però mi preoccupa molto. Mi è stato detto dalla direttrice della scuola che l'insegnante di sostegno potrebbe non saperne un granché di problemi dello spettro autistico e che quindi sarà necessario istruirla. Quel che mi preoccupa é: sarà una persona umile e accetterà i consigli? Farà di testa sua?
    Sono perplessa.
    No, ma scusami, io non ho capito.
    La insegnante di sostegno a bimbo nello spettro autistico NON sa molto di spettro autistico?
    MA a me sembra inaccettabile cosa, scusa, eh.

    Allora.
    Io chiarirei IMMEDIATAMENTE.
    Io mi incontrerei con insegnante e direi: STIA ATTENTA, ORA IO LE SPIEGO.

    Tu potresti fare piccolo vademecum operativo magari di situazioni più "delicate" da gestire.

    Io ho scritto mio libro delle istruzioni per madri di cui io mi fido.
    (anche se ho visto che non è che hanno letto proprio proprio bene tutto, eh. Come questione del compleanno. Va beh.)

    Però io sono sempre più sconcertato.

    Come mandare a un pasticcere un aiuto pasticcere che fino a giorno prima ha fatto carpenteria metallica. Eh.

    Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Ha ragione Simone, prima di tutto vai a parlare prima dell'inizio dell'anno scolastico e "prepara" anche l'insegnate di classe perchè non possono demandare tutto alla sola insegnate di sostegno.
    Secondo, richiedi un incontro scuola-npi di zona per far ricevere le giuste direttive alle insegnanti. Anche se si tratta di scuola materna è fondamentale che sappiano come comportarsi tutte. Considera che il sostegno non ce l'hanno per tutte le ore del giorno ma ci sono ore che il bambino è in classe solo con le insegnanti di classe.
    Ti dico questo perchè conosco la realtà della scuola essendo amica di insegnati che spesso non sanno nemmeno loro come comportarsi.
    La mia esperienza è un pò diversa dalla tua in quanto non abbiamo il sostegno e ci configuriamo solamente con le insegnanti di classe.
    Ciao
    Lidia
  • Simone purtroppo le cose non sono semplici
    Nell’ambito del sostegno sono previste le seguenti tipologie di posti a cui possono accedere i docenti forniti del titolo valido per le diverse tipologie: 
    - sostegno per minorati psicofisici 
    - sostegno per minorati dell’udito 
    - sostegno per minorati della vista 
    Ammesso che si abbiano tutte le abilitazioni sulle tre tipologie di sostegno l'insegnante viene assegnata per graduatoria prima che per competenze quindi se c'è un insegnate che ha "preferenza" su udito ma punteggio più alto di chi ha preferenza su psicofisici ottiene il posto quella col punteggio più alto.
    Se già all'interno della scuola c'è un'insegnante disponibile gli viene assegnato l'alunno a meno che non abbia l'abilitazione per la tipologia di handicap.
    In oltre la specializzazione su sostegno per minorati psicofisici è fin troppo generica per cui nel calderone rientrano così tante patologie da risultare poi impreparati sotto molti aspetti per non parlare del fatto che troppo spesso ci si basa su concetto di minorati e chi ha un alto funzionamento e QI elevato viene addirittura escluso, estromettendolo dal discorso sostegno come è successo a mio figlio, per non parlare del fatto che fin troppo spesso l'insegnante di sostegno viene intesa dai colleghi come baby sitter.
    Purtroppo questa è realtà italiana.
    Ciao, Lidia
  • damydamy Post: 1,196
    A mio figlio lo scorso anno fu affidata un' insegnante di sostegno molto giovane e senza alcuna esperienza. Vi dirò che è stata una meraviglia. Con lei e grazie a lei mio figlio ha raggiunto tanti obiettivi: va da solo in bagno, scrive e colora, ha migliorato talmente la manualità che mangia da solo senza sporcarsi ( è anche fortemente disprassico) e poi mio figlio la adorava, come arrivava la mattina lui la prendeva per mano per andare a giocare. Lei era molto umile, mi chiedeva consigli e nel frattempo ha letto dei libri sull' autismo, ha creato schede plastificate per stimolarlo, gli ha comprato un puzzle e altri giochi senza chiedermi nulla. Zero esperienza con autismo. Purtroppo a settembre non so se la rivedremo, io lo spero tanto. Però molto dipende dal tipo di persona che deve amare i bambini ed essere umile.
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    L' Asperger non e' una patologia, e non e'detto secondo me che i bimbi abbiano bisogno del sostegno.
    Il mio e'stato tanto senza, non aveva comportamenti tipo logorrea o altro, tuttalpiu' sarebbe bocciato.
    Aveva disagio con i compagni,questo si, eraisolato, ma se lo lasciavi nel suo mondo poteva restare senza diagnosi, con la sua sofferenza che portava a casa.
    Alle medie ha avuto il sostegno in terza, prima era diagnosticato Dsa.
    L' asperger lo conoscono in pochi, e'recente e poi lo vogliono levare anche dal dsm, figuriamoci.
    e' un po' misterioso:)
    Prima cari miei i nostri figli sarebbero stati solo ciuchi.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Tante volte la gente non se ne accorge mica.Dicono che E supereducato, un signorino.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Secondo me L ' asperger e'una scoperta recente, degli psichiatri.
    quindi un ins di sostegno, che e' abituato alle cose gravi, si chiedera' che deve farci, e' normale.
    Il nostro ci ha detto che adorava nostro figlio, che con lui stava a meraviglia, che era piu grande dei suoi compagni e che era per questo chevnon ci si trovava.
    E'paradossale
    .
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Per dire, se ora che va alle superiori dovessi scoprire che va comunque, io il sostegno glielo faccio togliere.
    Se e' solo per il sociale..potrebbe essere che sono gli altri che non vanno.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Se un bimbo diventa oggetto di bullismo, il sostegno va messo al bullo.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Dovete sapere che l' ins di sostegno spesso non ha specializzazioni, e' un normale insegnante di materia dirottato su quella funzione.
    Funge appunto da sostegno, che e' una funzione generica, un aiuto, un raccordo, un mediatore, un semplificatore un chiarificatore.
    Quindi e' concettualmente sbagliato rivolgersi solo a lui, per le materie bisogna rivolgersibagli insegnantivdibclasse, sentire cio'che succede nel gruppo classe, l ' alunno genericobdeve fruirecdibun insegnamento collettivo.
    solo se questo non basta interviene il sostegno e non e detto su tutto tutto.'

    non interveniamo mai su dei comportamenti che so diversi o che risultino strani, per noi sono normali! Dovessimo conoscere TUTTE le problematiche da Dsm avremmo TUTTI certificati e saremmo con la laurea in psicologia. Lo stesso vale per le strategie.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Dobbiamo anzi lottare un po' contro l'attuale tendenza a mandare tutti alle asl per la minima diversita' rispetto a cosa poi.
    se guardo i colleghi di lavoro fra loro ci sarebbero due sani, tre depressi, tre nevrotici e tre aspie non diagnosticati, ma sono TUTTI persone non da sostegno.
    Se guardassimo le bizzarrie di comportamento tra ragazzi e tra adulti si va tutti drittivdal neuropsichiatra e tutti con noi devono trovare strategie.
    Prima non esisteva nessun Asperger, dateci tempo di studiare:)) ho ancora i miei dubbi.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    modificato agosto 2014
    Poi: se un Asperger e' ad alto funzionamento, e' ad alto funzionamento nell' apprendimento, le abilita' sociali sono importanti per lui, e l' insegnante di sostegno non potra' insegnargliele, non si insegnano, quindi si chiedera' a cosa serve.
    se invece ci sono problemi cosi seri, l ' alto funzionamento verra' a cadere un po', correggetemi se sbaglio.
    si passera' da Asperger a un ' altra diagnosi.
    Non e' cosi semplice capire.
    un meltdown sara' un gesto inconsulto o una crisi di un attimo, la logorrea non ce la vedo, per esempio.
    ne' grida, ne' disperazioni manifeste.
    Tutti i bambini a volte perdono la bussola e gridano,piangono, scapricciano, violano le regole, parlano tanto, il mio mai. Sempre misurato, sempre ligio alle regole, anche troppo, sempre a evitare casini e sempre emarginato, mai in evidenza con gesti eclatanti, sempre timoroso.

    Non mi tornano proprio alcune descrizioni
    Noi insegnanti abbiamo bisogno anche di piu' precisione.
    Post edited by giovanna on
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • Alcune abilità sociali si possono insegnare  se si trova un metodo corretto per spiegarle, d'aiuto sono vignette, storielle che spieghino il comportamento da adottare in determinati contesti come per esempio attendere il proprio turno in fila cosa che a noi può sembrare banale ma che soggetti come mio figlio hanno difficoltà a fare. 

    Attwood stesso spiega come delle storielle strutturare in maniera tale da avere frasi di tipo descrittive, di prospettiva e di direttiva possano aiutare un bambino capire la giusta strategia comportamentale da adottare in determinati contesti come appunto seguire una fila attendendo di entrare alla mensa scolastica.

    Spesso l'aspie si chiude in se stesso solo dopo aver ricevuto un rifiuto o essere stati derisi dopo aver tentato di comunicare-giocare seppur a modo proprio con i proprio coetanei senza capire i vari segnali che l'interlocutore manda magari quando è infastidito perchè l'aspie monopolizza il discorso su cose che normalmente non interessano affatto il coetaneo o addirittura non vengono capite perchè troppo"strane".

    Ci sono troppe sfumature da capire solo con l'esperienza di un singolo caso, io ad esempio prima di arrivare a capire se veramente è asperger, mi sono consultata con diversi specialisti e centri approfondendo l'argomento con testi di vario genere per avere prospettive differenti.

    Molto utile per me è stato (ma lo sto ancora leggendo) la GUIDA ALLA SINDROME DI ASPERGER di Tony attwood. Libro che consiglio vivamente a genitori e docenti di bambini Asperger.
    L'alto funzionamento o QI elevato riguarda l'aspetto didattico ma non solo, il sostegno in bambini che si annoiano perchè i programmi sono banali per certi aspetti ma che hanno difficoltà per altri come per esempio scrivere perchè non riescono ad organizzare lo spazio foglio, sarebbe d'aiuto per insegnanti e bambini . Altrimenti ci sono i famosi BES o DSA e si demanda tutto alla sola insegnate di classe con grosse difficoltà.
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Molte grazie kreolina.
    L ' unica cosa e'partire dall' assunto di fede che essere Asperger crei effettivamente dei problemi nella vita adulta e che si debbano avere abilita' sociali insegnate senza provare comunque empatia.

    Quella non si insegna neanche a vignette.

    E poi si deve essere d' accordo col signor Asperger buonanima, sxherzo :)
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    modificato agosto 2014
    I bes sono una sigla creata dal ministero e che include Tutti, sono tutti bes disabili stranieri e alunni con difficolta''momentanee e li individua ad eccezione appunto dei Certicati, ilConsiglio di Classe.
    L' asperger e' stato fatto rientrare tra i bes.come cosa a se', con diritto al sostegno, ma hanno dovuto specificarlo, ed e' molto recente la circolare sui Bes.
    E' ovvio che a scuola si debba fare la fila a volte, ma solo per i bimbini, alle medie gia stare in fila non e' richiesto quasi mai, e'inutile perdere tempo a insegnarlo, io mi rifiuterei.


    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Dal punto di vista etico, ci sono delle cose che proprio non insegnerei mai nemmeno nel modo indicato da qualunque esperto o specialista del mondo.
    L' educaZione sociale e' sempre una forma repressiva.Come genitore individuare in mio figlio una sindrome e' optional, serve a me piu che a lui.
    da adulto scegliera' se esserlo o no, spero.
    cosi come insegnante vado sempre coi piedi di piombo rispetto alle istruzioni per l' uso.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    Come genitore individuare in mio figlio una sindrome e' optional, serve a me piu che a lui.
    da adulto scegliera' se esserlo o no, spero. 
    IO non sono proprio proprio di accordo.
    Come ho scritto a un'altra utente alcuni giorni fa, Asperger Syndrome NON si sceglie.
    NON è che una persona dice: AH, io PREFERISCO essere così.
    Io non capisco questo discorso.
    MA non fa niente. PERO' io tengo a precisare che NON è un modo di essere che si sceglie.
    Io comunque NON mi fermo e vado avanti e ce la metto tutta.
    Questo sì. IO NON MI FERMO e non mi accontento.
    MA comunque non è che si sceglie.
    Non è che si sceglie.

    Ciao. Grazie. Simone

    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    Molte grazie kreolina.
    L ' unica cosa e'partire dall' assunto di fede che essere Asperger crei effettivamente dei problemi nella vita adulta e che si debbano avere abilita' sociali insegnate senza provare comunque empatia.

    Quella non si insegna neanche a vignette.

    E poi si deve essere d' accordo col signor Asperger buonanima, sxherzo :)
    MAH.
    Allora.
    Anche qui, io dico che Asperger Syndrome NON è uguale per tutti.
    Alcune persone hanno alcune difficoltà, altre altre.
    E non si può sapere come evolverà capacità di adattamento.
    Attwood sostiene che sia utile cercare diagnosi, da adulti, se ciò ha creato problemi in ambito lavorativo, affettivo, di vita.
    Penso sia un discorso valido, ciò.
    TUTTI sperano che il futuro sia buono. Soprattutto io penso genitori per i propri figli.

    Il discorso su empatia è un pochino più profondo. Richiede considerazioni più profonde.

    Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Non si sceglie di essere, ma si puo' scegliere come chiamarsi o si puo scegliere di non avere etichette addosso.:)) tutto li:))
    tony attwood e' intelligente dice: se crea problemi.
    Ai bimbi glieli creiamo noi a volte:) noi e gli altri. Non hanno scelta:))
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    Non è una questione di scegliere come chiamarsi.
    Io sono una razionalissima persona.
    Io so che se si identifica il problema, lo si può affrontare, poi.
    Bisogna identificare il problema per affrontare le difficoltà che esso comporta.
    Alcune difficoltà sono innegabili, @giovanna.
    Esse non dipendono da nessuno. Dipendono da forma neurologica.
    Attwood non è che è intelligente (io forse ho capito che questa affermazione conteneva tracce di ironia, ma non ne sono sicuro, va beh.
    Attwood è la persona maggiormente esperta al mondo in ciò che tratta.
    Fonda la sua expertise su quasi 30 anni di studi scientifici.
    Bisogna anche sapere riconoscere chi ha più esperieza, io penso.
    Dopo di chè non è che bisogna affidarvi TUTTA la propria vita, eh. Diamine, io non mi fido neanche del mio medico di base.
    MA alcune difficoltà, innegabili, possono essere superate - o ridotte - SOLO con metodi scientifici.
    Tutto ciò, è ovvio, io penso.
    Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato agosto 2014
    @giovanna, io devo essere sincero, io devo dire che io non comprendo a fondo il tuo punto di vista.
    QUI si sta parlando di condizioni neurologiche certificate, e di bambini che hanno difficoltà certificate e riconosciute.
    Tali difficoltà NON dipendono SOLO dal tipo di insegnante che essi si trovano davanti.
    Certo, se l'insegnante è VERO insegnante, allora può aiutare molto, moltissimo.
    MA qui non si sta parlando di bambini magari capricciosi o con "un caratteraccio".

     cosi come insegnante vado sempre coi piedi di piombo rispetto alle istruzioni per l' uso.
    Se ti riferisci all'altra discussione, io penso che qui, nel forum, vi sia incontro di persone che sperano di trovare conforto nel potere esprimere i propri dubbi.
    Ed anche se io purtroppo non sono genitore anche se io lo vorrei tanto, io penso che per un genitore potere lasciare un segno, una impronta al riguardo del fatto che a volte si vede che il proprio figlio non è completamente capito dagli insegnanti per innumerevoli motivi, io penso sia una importante opportunità e un modo per condividere preoccupazioni molto profonde, che io so che non fanno dormire la notte.
    (se sono le stesse che io ho per me, beh, no, non fanno dormire la notte, sai.)
    La discussione, nel titolo che io ho pensato, voleva essere un pochino diciamo così "friendly", perché altrimenti si sarebbe dovuta intitolare: "Statemi ad ascoltare, maestre, invece di pensare di avere la conoscenza divina in tasca, che vi spiego come funziona mio figlio così almeno FORSE riuscite a non farlo sentire un fallito e a non fargli perdere le piccole conquiste che con enorme difficoltà esso raggiunge giorno per giorno con terapie, interventi educativi specifici e tanti sforzi che voi non potrete mai capire fino in fondo".
    (ciò ovviamente NON riguarda te, sia chiaro, ciò, io penso tu abbia capito).

    Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • damydamy Post: 1,196
    Forse ho capito il discorso di Giovanna e cioè che se non ci sono difficoltà evidenti è meglio non mettere un "marchio" addosso al proprio figlio e non farlo sentire "diverso" dagli altri. Giusto?

    Anche io avrei fatto volentieri a meno della 104 del sostegno...etc... Però mio figlio ha difficoltà troppo evidenti. Fin che gli servirà lo avrà.
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Ok
    ma allora se il problema e' neurologico bisogms fare degli esami tipo Tac o altro.
    non c' entrano i neuropsichiatri.
    Per la certificazione ci vogliono ben altre indagini.
    non puoi certificare un problema neurologico con colloqui di osservazione dei comportamenti!
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    Diremo a tutti gli psicologi allora che attendano esiti TAC o che tutta la loro preparazione è nulla.
    (questa è una provocazione).

    @damy ha capito, anche io ho capito, e QUEL discorso io lo appoggio: se non vi sono difficoltà evidenti, allora non serve certificazione.
    Ciò è ovvio.
    Certificazione si cerca se difficoltà sono evidenti, se serve supporto, etcetera.
    Ma è necessaria una assoluta maggiore sensibilità.
    Anche in caso di lievi difficoltà.
    Anche in quel caso.
    Serve sensibilità delle persone alle quali i bambini sono affidati.
    E serve che TUTTI gli insegnanti si ricordino di quando erano bambini.
    Io mi accorgo che spesso, quando diventano insegnanti, cancellano gli anni di quando erano bambini.

    Comunque fa niente, io temo di non riuscire ad esprimermi correttamente, io penso di essere troppo coinvolto e non voglio limitare libertà di espressione in quanto ciò NON sarebbe etico.

    Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    L' unica cosa che non mi piace in questa storia e' che ci siano di mezzo gli psichiatri.Io non la vedo una faccenda da psichiatria.La psichiatria si occupa o almeno fino ad ora si e' sempre occupata di malattie mentali e qui di matti non ce n' e' neanche l' ombra.:))

    Meno male attwood non e' uno psichiatra ma uno psicologo, o no?
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • aspirinaaspirina Post: 3,054
    ciao ragazzi, bellissima discussione
    per Giovanna: è vero, a volte un'etichetta può fare danni. Dipende da come la intendi e come la comunichi.
    Essere Asperger non è né una caratterizzazione definitiva di una persona, né un'opinione. E' un modo di categorizzare e anche spiegare certe difficoltà di alcune persone, in modo che queste persone possano trovare un senso in quello che vivono e soffrono (se soffrono).
    Se le difficoltà creano la sensazione di essere diversi, o strani, o sfasati rispetto agli altri, allora riunirle sotto un "nome" non è solo una comodità per crearsi un'identità, è anche un modo per indagare più a fondo i vari problemi e capire cosa si può fare e cosa non si può fare.
    Se una persona sfarfalla con le mani è un piccolo problema, se una persona che sfarfalla con le mani decide di fare il cardiochirurgo è un grande problema.
    Se una persona sta mezz'ora davanti ad uno scaffale  o ad un armadio senza riuscire a trovare quel che cerca, forse è meglio che non faccia l'infermiere, casomai dovesse cercare un farmaco d'urgenza, no? 
    allora, sapere che "io posso fare queste cose e queste altre no perché ho un profilo nello spettro dell'autismo  o dell'asperger"può aiutare, ma a posteriori, dopo aver provato effettivamente a fare quelle cose e non esserci riusciti. Non è certo un alibi per vivere meno, ma forse può eliminare un sacco di frustrazioni nel constatare che ci sono difficoltà e/o preclusioni.
    Non negherei l'importanza di una diagnosi, che è utile  se diventa una maniera per capire i limiti e le possibilità residue (odio questa parola, residue, ma è così, ci sono cose che non posso fare, e sono meno rabbiosa e frustrata se mi viene spiegato che non è un fallimento ma un limite).
    **
    Vedo che mentre scrivevo ci sono stati altri interventi.
    Giovanna, i comportamenti sono la manifestazione del problema, e non è detto che una indagine neurologica risolva tutto.  I test forse sono neurologici?
    La wisc è neurologica? eppure molti si affidano ai test e alle osservazioni dei comportamenti per fare dei profili, che non sono la verità rivelata, ma orientano l'intervento.
    La diagnosi strumentale è sicuramente importantissima, ma viene sempre dopo la diagnosi funzionale, che porta ad una ipotesi da confermare o disconfermare.
    E la diagnosi funzionale si fa con l'indagine psicometrica e clinica, quindi quando arriviamo agli esami medici dobbiamo avere già un quesito.


    Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
  • Lycium_bLycium_b Post: 1,868
    modificato agosto 2014
    Non si sceglie di essere, ma si puo' scegliere come chiamarsi o si puo scegliere di non avere etichette addosso.:)) tutto li:))
    tony attwood e' intelligente dice: se crea problemi.
    Ai bimbi glieli creiamo noi a volte:) noi e gli altri. Non hanno scelta:))
    Bisogna distinguere due forme della sindrome di Asperger o ad alto funzionamento: una forma subclinica, laddove i tratti autistici sono presenti, ma non creano particolari problematiche al soggetto ne a coloro che hanno a che fare con quest'ultimo; una forma conclamata, laddove i tratti autistici manifestano sintomi evidenti della sindrome creando una serie di problematiche al soggetto, negli ambiti del sociale e dell'interazione con gli altri.
    In quest'ultimo caso è sempre opportuno procedere con la diagnosi e al trattamento poiché è inevitabile che con la crescita, se non si interviene con interventi adeguati, possono instaurarsi ulteriori problemi dovuti all'isolamento e alla mancanza di figure d'appoggio. Possono instaurarsi sensi di colpa molto profondo per il fatto di non riuscire ad essere "come gli altri", a non avere una vita sociale ed al sentirsi soli, quindi possono intervenire condizioni ulteriori come depressione, disturbi d'ansia, disturbi alimentari, ma anche patologie psichiatriche gravi come la paranoia o la schizofrenia.
    Molte persone su questo forum non hanno ricevuto una diagnosi e un trattamento adeguati durante l'infanzia e/o l'adolescenza e si sono portate dietro fardelli enormi per anni ed anni, pagando un prezzo altissimo per gli interventi che non sono stati fatti a tempo debito. Non si tratta proprio di "etichette", ma di una condizione che non è stata riconosciuta o, peggio, in alcuni casi è stata presa per qualcos'altro (come nel mio caso, dove ad esempio prima della diagnosi di Asperger avvenuta a 32 anni, si sono succedute una serie di diagnosi assurde e tutte sbagliate, a partire dai 15 anni).
    Per cui occorre che tutti, caregivers, medici, insegnanti e genitori, prestino grande attenzione ai bambini onde evitare che determinate condizioni vengano scambiate per altre o che passino inosservate, per poi creare grandi difficoltà e problemi ai futuri adulti che saranno i bambini di oggi.
    E questo essenzialmente si mette in pratica con lo studio e l'aggiornamento, oltre che con l'attenzione e la cura verso i piccoli.
    Ok
    ma allora se il problema e' neurologico bisogms fare degli esami tipo Tac o altro.
    non c' entrano i neuropsichiatri.
    Per la certificazione ci vogliono ben altre indagini.
    non puoi certificare un problema neurologico con colloqui di osservazione dei comportamenti!
    La TAC o l'RMN non c'entrano nulla. Ci sono caratteristiche innate, di tipo neurologico che non sono rintracciabili a livello strutturale perché si esplicano al livello della chimica cerebrale, non nella struttura.
    Sia per il mestiere che fa (l'insegnante) sia per il fatto di essere genitore di un ragazzo con sindrome di Asperger, io le consiglierei vivamente letture approfondite sulla sindrome di Asperger o sull'autismo ad alto funzionamento (così come indicata l'AS nel nuovo DMS V) sia sull'autismo classico.
    Post edited by Lycium_b on
  • loraxlorax Post: 71
    modificato agosto 2014
    Mi sono avvicinata da poco allo spettro autistico e, mi pare di aver capito da quello che ho letto, non è un problema psicologico, bensì una neuro diversità, quindi la figura del neuropsichiatra mi sembra la più appropriata e, soprattutto per i bambini, ben venga un'analisi funzionale prima di una strumentale, che può essere anche fastidiosa per un bambino, oltre che avere possibili ripercussioni. Nell'ospedale dove è seguito mio figlio si usano anche indagini strumentali: mio figlio ha fatto elettroencefalogramma, poi ci sono anche altri esami strumentali, perfino il cariotipo.
    Purtroppo, quando un nostro figlio ha una caratteristica che lo fa rientrare nei bes tipo l'asperger o la dislessia, un genitore, per non far trattare il figlio come un fannullone può solo portare all'attenzione delle insegnanti la diagnosi neuropsichiatrica con le indicazioni del neuropsichiatra, e sapere che le insegnanti a cui porti la documentazione ritiene che il neuropsichiatra non centri niente perché è "il medico dei matti", e che le indicazioni mediche sono "istruzioni per l'uso" del bambino con cui "andare con i piedi di piombo" , è per me demoralizzante. Ovvio che un'insegnante può fare osservazioni diverse dal medico ma, invece di parlare di "istruzioni per l'uso" di una persona che dovrebbe lavorare con i matti, meglio sarebbe ascoltare tutti e fare qualche incontro insegnanti-genitori-neuropsichiatra, come succede per chi ha il sostegno.
    Post edited by lorax on
  • Alcuni interventi non li capisco appieno. Mio figlio ha solo tre anni, è un alto funzionamento e ha un ottimo qi a detta degli esperti. Però ha evidentemente bisogno di una mediazione in classe che lo aiuti a rapportarsi con gli altri. Per questo
    ci vuole una diagnosi.
    Il mio bambino non può scegliere se essere autistico o no, lo è e basta.
    Non capisco.
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Ehi, straniero!

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