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Saturazione neurologica e shutdown

Icaro89Icaro89 Post: 1,223
modificato marzo 2015 in Sensi, percezioni, attenzione
Mi sono reso conto di essere sostanzialmente incapace di gestire un'improvviso "afflusso di informazioni sensoriali" tanto positive quanto negative. Mi spiego meglio con un esempio già fatto altrove: qualche giorno fa finita la lezione, sono andato a firmare il foglio delle presenze e mi sono imbattuto in un ragazzo tremendamente carino che avevo già notato e, che senza che io me lo aspettassi, mi ha rivolto la parola sorridendomi e invitandomi a firmare per primo. Sono rimasto sconvolto ed inebetito per il resto della serata, all'inizio mi tremavano perfino le mani e mi si è un po' annebbiata la vista. Ho fatto moltia fatica a ripulirmi dello stato di ansia e agitazione prima di poter parlare tranquillamente con i miei amici che dovevo incontrare più tardi. Per fare invece degli esempi di informazioni sensoriali negative, quando sono oberato di impegni divento incapace di un contatto piano e lineare con gli altri e divento aggressivo e intollerante. Oppure al contrario mi accade che in situazioni di forte stress sensoriale (nel senso che sto eseguendo un'operazione materiale importante sottoposto al giudizio altrui) perdo il controllo razionale della situazione, mi si annebbia la vista, l'udito si attenua, perdo prudenza e autocontrollo, compio gesti sbagliati che in situazioni di normalità non compirei mai.

 Parallelamente ho avuto alcuni problemi di (quello che credo si chiami) meltdown, cioè una sensazione di depressione esplosiva che ho percepito sia quando ero da solo sia anche in contesti sociali, ossia in situazioni in cui magari sono in biblioteca, o al bar con gli altri, o sono in fila per comprare una cosa, oppure sto tornando a casa e attraverso una strada affollata e, venendomi in mente una serie di pensieri tristi, mi sento una stretta soffocante di rabbia e frustrazione che mi fa desiderare di tornare immediatamente a casa e tenermi lontano dagli altri (e questo credo sia più propriamente un aspetto di shutdown, correggetemi se sbaglio).

E' corretto inserire queste situazioni nelle definizioni che ho adoperato? Si può imparare a controllarle in maniera efficiente?
Oppure l'unico "scampo" all'insopportabilità ed ingestibilità della saturazione è dato dallo shutdown periodico e dal distacco sociale programmato (sparizioni, evitamento)?
Post edited by yugen on

Commenti

  • Andata2Andata2 Post: 935
    Tu o qualcun altro sul forum avete mai la sensazione di sentirvi "blindati"?
    E' una frase che mi ha detto una volta il mio ex amico aspie, che c'erano giorni in cui si sentiva talmente blindato che nemmeno vedere l'odiata vicina chiusa nell'ascensore lo avrebbe fatto ridere.
  • iilaieliilaiel Post: 175
    @Patty

    Hmmm non sapendo cosa intendesse il tuo ex amico è molto difficile rispondere. Se intente schiacciato o il percepire il proprio essere come una gabbia che ti impedisce di esprimere direi di si.


    Io quando vado in sovraccarico provo una sensazione di costrizione fisica, come se qualcuno mi avesse avvolto con delle fasce di metallo e stringesse sempre di più. Poi arrivano anche i crampi, principalmente intercostali e faccio fatica a respirare e muovermi. Mi tremano le mani e le gambe.
    Mi succede quando ho troppe cose da fare o devo interagire con troppe persone contemporaneamente (sopratutto se si accavallano a parlare).
    Mai superato veramente. Ho imparato a nasconderlo agli altri. Poi mi rintano in bagno o faccio finta di uscire a fumare una sigaretta:forzo la respirazione a livelli normali (e fà male) e mi mi concentro a pensare ad un soggetto specifico che mi aiuta a mettere ordine nella testa (tipo come riparare un interruttore oppure che percorso specifico serve per raggiungere una certa località).
    Nella maggioranza dei casi funzione abbastanza bene, riduce lo stato di malessere a livelli molto più normalmente gestibili... anche se in realtà resta un senso di disagio e ansia per ore. Per questo ho preso l'abitudine di andare e tornare dal lavoro a piedi ascoltando musica, mi aiuta a ripulire la testa. 
    "People live their lives bound by what they accept as correct and true. That's how they define "Reality." But what does it mean to be "correct" or "true"? Merely vague concepts... their "reality" may all be a mirage. Can we consider them to simply be living in their own world, shaped by their beliefs?" --Masashi Kishimoto Io sono una selva e una notte di alberi scuri, ma chi non ha paura delle mie tenebre troverà anche pendii di rose sotto i miei cipressi. -- Friedrich Wilhelm Nietzsche
  • Andata2Andata2 Post: 935
    @ Iilaiel Schiacciato lo sento spesso tra gli aspie. Con blindato forse intendeva ripiegato in se stesso, impermeabile alle sollecitazioni dall'esterno, chiuso, non so.
  • marielmariel Post: 1,551




    ..... Per questo ho preso l'abitudine di andare e tornare dal lavoro a piedi ascoltando musica, mi aiuta a ripulire la testa. 
                 Che grande cosa la musica per ripulire la testa!! Condivido!1
  • Icaro89Icaro89 Post: 1,223
    modificato marzo 2012
    @iilaiel: è vero lo faccio spesso anche io, è molto piacevole!

    @patty: la blindatura può essere intesa in vari modi... a me capita il senso di schiacciamento, di oppressione soffocante, un po' come essere con e spalle al muro, il concetto di gabbia rende molto bene l'idea. Però senza manifestazioni psicofisiche così forti come iilaiel.
    Tendenzialmente a me si manifesta come uno stato di agitazione e ansia generalizzata, e anche di frustrazione insopportabile che però ho imparato a nascondere.
    A volte mi sento come rinchiuso in un parallelepipedo di plexiglass trasparente e insonorizzato che mi impedisce di riuscire a cogliere veramente il significato delle azioni e emozioni altrui e di poter comunicare agli altri quello che sto pensando. Come se ci fosse una barriera dalla quale mi giungono solo le formalità altrui, non la sostanza. E' un guardare all'eserno e percepire solo la consapevolezza della generale impossibilità di fondo di capire gli altri. E quindi l'inutilità del relativo tentativo.
    luli12367
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