per sole femmine

ciao! come da titolo, una domanda alle utentesse: da maschio mi chiedo quali elementi possono far capire che un pensiero è espresso esattamente secondo una logica o modalità femminile?
mi è venuto oggi un dubbio rispetto ad una amica trans (m to f), nel modo in cui esprime i suoi aspetti esistenziali.
so che ci sono aspetti soggettivi caratteriale e culturali, ma c'è anche un quid univoco?
Post edited by yugen on
Accedi oppure Registrati per commentare.
Commenti
Per esperienza personale (conosco persone che lo fanno) posso dirti che:
- l'autore degli articoli spesso non è affatto un esperto delle cose di cui parla: sceglie l'argomento da trattare in base alle statistiche di google sulle parole più cercate;
- per convincere le persone ad acquistare i suoi prodotti (che poi altro non sono che video e/o ebook sull'argomento) l'autore scrive articoli sfruttando qualsiasi luogo comune, convinzione accadimento apparentemente realistico, purché supporti la propria tesi e convinca il lettore della perizia dell'autore stesso e dell'infallibilità del metodo proposto.
Edit: con ciò non dico che le singole informazioni contenute nell'articolo non possano essere corrette ma spesso gli questo tipo di articoli vengono costruiti mettendo insieme informazioni reperite su siti internet diversi per supportare la tesi dell'autore (e dunque credo sarebbe fuorviante "confondere" quanto scritto lì con l'asperger)
Pensando alla prima dicotomia proposta, interconnessione/settorializzazione, mi è venuto in mente che non solo, in linea di massima, è vero, ma negli Aspie mi pare che la cosa sia enfatizzata. Per esempio io spesso mi perdo perché non riesco ad affrontare le cose a piccoli blocchi, ma quando guardo ad un problema mi arriva tutto in una volta, come un enorme blocco, e siccome non ho dei buoni filtri, ne vengo sopraffatta, nel senso che ogni elemento di quel problema mi arriva addosso con pari intensità: tutto è collegato a tutto quindi non riesco ad affrontare una parte senza considerare anche tutto il resto. Invece gli uomini AS mi paiono eccedere nel lato opposto, ovvero razionalizzano tutto e scompongono tutto in piccoli elementi (il che è sicuramente meglio), molto più degli NT che lo fanno in maniera più grossolana; così però si perde il rischio di perdere la visione del tutto.
Era per dire che un fondo di verità c'è, che le differenze tra pensiero maschile e pensiero femminile c'è (poi non sempre un uomo ha pensiero maschile e una donna ha pensiero femminile, e non sempre uno ha "solo" pensiero maschile "solo" pensiero femminile, ma ci sono "ibridi" e sfumature) e che spesso negli Aspie queste caratteristiche sono maggiori. Lo stesso discorso avrei potuto farlo per l'emotività di noi donne AS (non vale per tutte, chiaro), ma siamo in tante a farci travolgere dalle emozioni, più delle NT.
Sono innumerevoli gli ambiti ancora oggi quasi del tutto maschili. Sono convinta che le ragioni risiedano solo in parte in una reale differenza, trovo molto rilevante il fattore educativo e culturale.
Ricordo però che la mia analista invece in più occasioni ha espresso un parere diverso.
Mi diceva ad esempio che per un uomo e' più semplice dividere gli ambiti della propria vita, e le emozioni relative, in compartimenti stagni, mentre una donna tende a una visione "olistica".
Credo esistano studi su questo, all'epoca avevo trovato degli articoli.
Secondo me c'è, tendenzialmente (cioè non vale come regola assoluta), un insieme di differenze innate fra i modi di funzionare del cervello maschile e di quello femminile. È importante rilevarle queste differenze perché possono essere utili a curare malattie o risolvere problemi ( http://www.nature.com/ncomms/2013/131122/ncomms3771/full/ncomms3771.html ), in quanto su persone diverse funzionano meglio tipi di cure diverse o modi di comunicare diversi.
Descrivere a parole come vedo il pensiero femminile diverso da quello maschile è molto difficile e rischio di offendere qualcuno, ma posso dare una metafora per una delle sensazioni diverse che mi danno: il pensiero maschile lo percepisco tendenzialmente come più spigoloso e solido, quello femminile invece lo percepisco come più smussato e liquido (o a volte gassoso, nel senso che "scappa" fuori con più facilità dal "recinto" del concetto su cui c'è il focus, come se quel recinto fosse in realtà uno "scolapasta"). Questo solo tendenzialmente e non è che ci sia sta grande differenza su questo aspetto. E poi quando necessario entrambi impegnandosi possono funzionare nel modo meno innato, è solo una questione di facilità e attitudine.