Viaggiare da soli
Credo che se fosse socialmente accettato lo farei molto volentieri (soldi permettendo), invece ho una sorta di timore a dover poi dire alle persone che sono andata da sola, a dover spiegare che non ho trovato nessuno interessato ad accompagnarmi.
Perché mi piacerebbe viaggiare da sola? Vari motivi: mi toglie l'ansia di dover chiedere a qualcuno se ha voglia di venire con me, sapendo già che mi diranno no. Le uniche persone con cui ho abbastanza confidenza per andare sono tutte "accoppiate" per cui se fanno un viaggio lo fanno con il partner. L'idea di fare più di un viaggio l'anno, poi, non sfiora nessuno, quindi zero possibilità di riuscita.
Inoltre a viaggiar da soli non c'è il problema di dover trovare una meta che piaccia a tutti, e una volta lì evito l'ansia di non annoiare i miei compagni di viaggio perché a me piace fare, lo ammetto, cose noiose. E poi niente casini per orari, pasti e simili. Io ho la tendenza a cercar di vedere il più possibile, visto che con ogni probabilità non ci tornerò a breve (o non ci tornerò mai), per cui mi pare di "sprecare" soldi e tempo se non li sfrutto al massimo.
Ho fatto un solo viaggio da sola. Ho ovviato al problema dell'imbarazzo dicendo che andavo a trovare un amico. In realtà son stata via 5 giorni e ho passato dal mio amico solo una notte, per il resto ho girato per altre città (in tutto ho visto Tallinn, Riga e Tartu). Tutto sommato son stata bene (a parte un freddo pazzesco perché era gennaio), non ho avvertito la solitudine e ho visto un sacco di bei posti. Mi chiedo se la compagnia di un'altra persona, con cui sto davvero bene, con cui riesco a trovar un buon accordo, avrebbe reso il viaggio più bello.
Per gite di un giorno, invece, credo che lo star da sola o in compagnia non cambi moltissimo, perché sono molto concentrata su quello che voglio vedere, e davvero non avrei tempo per avvertire la mancanza.
Ci sono altri viaggiatori solitari?
Perché mi piacerebbe viaggiare da sola? Vari motivi: mi toglie l'ansia di dover chiedere a qualcuno se ha voglia di venire con me, sapendo già che mi diranno no. Le uniche persone con cui ho abbastanza confidenza per andare sono tutte "accoppiate" per cui se fanno un viaggio lo fanno con il partner. L'idea di fare più di un viaggio l'anno, poi, non sfiora nessuno, quindi zero possibilità di riuscita.
Inoltre a viaggiar da soli non c'è il problema di dover trovare una meta che piaccia a tutti, e una volta lì evito l'ansia di non annoiare i miei compagni di viaggio perché a me piace fare, lo ammetto, cose noiose. E poi niente casini per orari, pasti e simili. Io ho la tendenza a cercar di vedere il più possibile, visto che con ogni probabilità non ci tornerò a breve (o non ci tornerò mai), per cui mi pare di "sprecare" soldi e tempo se non li sfrutto al massimo.
Ho fatto un solo viaggio da sola. Ho ovviato al problema dell'imbarazzo dicendo che andavo a trovare un amico. In realtà son stata via 5 giorni e ho passato dal mio amico solo una notte, per il resto ho girato per altre città (in tutto ho visto Tallinn, Riga e Tartu). Tutto sommato son stata bene (a parte un freddo pazzesco perché era gennaio), non ho avvertito la solitudine e ho visto un sacco di bei posti. Mi chiedo se la compagnia di un'altra persona, con cui sto davvero bene, con cui riesco a trovar un buon accordo, avrebbe reso il viaggio più bello.
Per gite di un giorno, invece, credo che lo star da sola o in compagnia non cambi moltissimo, perché sono molto concentrata su quello che voglio vedere, e davvero non avrei tempo per avvertire la mancanza.
Ci sono altri viaggiatori solitari?
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Commenti
Parlando propriamente di viaggio, distinguere tra il solo tragitto e il viaggio vero e proprio.
Nell'ultimo caso, ero da solo 4 giorni e il problema erano i pasti: entrare in un locale e pranzare o cenare da solo. Per la colazione combinavo in albergo, che comunque già conoscevo. Mangiavo in camera snack che compravo al supermercato.
@Peregrino io quello lo chiamo sfruttamento dei posti letto. Attività a me sempre gradita (ovviamente ricambio appena possibile). In genere cerco di alternare: un po' sto con chi mi ospita, un po' sto per conto mio a vedermi quello che mi piace.
Sinceramente il disagio di viaggiare da sola, l'ho provato solo quando gli altri mi guardavano un po' straniti nel capire che viaggiavo da sola, se non fosse per gli altri io non lo avrei mai provato. Devo dire che all'estero (Europa non mediterranea) non ho avuto la percezione di essere vista come "strana".
Per me sono sempre una enorme botta di autostima: mi piace organizzarmi i voli (a suo tempo sono andata perfino in banca per chiedere la carta di credito!), cercare gli ostelli, programmare a casa le macro tappe, pianificare tutti gli imprevisti per sapere cosa fare e non andare in panico, razionalizzare al massimo il bagaglio, gestire i rapporti con gli sconosciuti, in loco programmarmi per benino la giornata successiva facendo le "quadrature del cerchio" con i vari mezzi pubblici, godere della compagnia altri solitari giusto il tempo di una gita e poi basta, studiare i posti per non perdermi ..... e ritorno pure a casa contenta per i posti, ma in cuor mio, più contenta per quello che sono riuscita a fare.
Ciao.
E mi vergogno anche a dormire in pubblico quindo non potrei mai andare negli ostelli oppure ospite di amici e parenti. Purtroppo sono molto più rigido di @Peregrino in questo.
Le prime volte mi sentivo in imbarazzo a entrare in un posto e a mangiare da sola, ma poi ho capito che l'unica che se ne preoccupava ero io e quindi mi sono tranquillizzata. Lo stesso per andare in giro per musei o altro. Mi piace soprattutto quando vado all'estero e quindi mi sento libera da qualsiasi vincolo di apparenza. Se ho voglia faccio amicizia con sconosciuti (Parigi e Edimburgo sono state le più sorprendenti da questo punto di vista), se non ne ho voglia passeggio da sola senza meta, solo per godermi la scoperta di una nuova città.
Purtroppo ormai sono alcuni anni che non mi dedico più ai miei viaggi in solitaria e devo ammettere che mi mancano.
Non so se sia per le mie origini nomadi o per il mio perenne desiderio di fuga, ma trovo che il prendersi e partire (ogni tanto) sia un ottimo sistema per ritrovare la forza di affrontare la quotidianità.
Più brevi trasferte per colloqui e seminari, mai per piacere.
Io non riesco a viaggiare da sola. Cioè, solo entro luoghi conosciuti o dopo aver pianificato la strada con l'auto sino al minimo dettaglio, per evitare di sbagliare o di perdermi. Quindi, sostanzialmente, non vado da nessuna parte perché non conosco nessuno che mi può (o abbia voglia) di accompagnarmi. L'ultimo viaggio che ho fatto, dovevo andare per forza, quindi ho cercato disperatamente compagne di corso per fare il viaggio in aereo e per la stanza in albergo. Ma la mia non è una questione di logistica. Mi so organizzare perfettamente, infatti mi sono prenotata on line l'aereo, e non avrei avuto problemi a trovare una stanza dove dormire. E' che mi spaventa essere da sola in ambienti sconosciuti, poi, credo di aver ho bisogno di supporto per gli imprevisti... Ad esempio, non prendendo mai il treno, avrei bisogno di farlo per alcune volte con qualcuno che lo sa già fare, perché io ho serie difficoltà a capire cose che non ho mai visto. Poi magari, riesco meglio degli altri, dopo che ho capito. Quando ho fatto il viaggio di cui ho accennato, una volta sul posto, non ho più avuto bisogno delle compagne di corso, ho preso una piantina della città e me la sono girata tutta da sola! Che è stato sicuramente meglio. Ho provato solo una mezza giornata a girare con queste persone, alla fine non si è visto nulla. Una era stanca, l'altra voleva andare al bar, l'altra non era interessata a determinati posti, l'altra era preoccupata per dove pranzare... Ed io avrei voluto piantarle lì, con tutte le loro lagne e problemi e andarmi a godere il resto della città che non avevo visto!!!
A volte mi piacerebbe togliermi di dosso questa paura di viaggiare (o meglio, partire) da sola. Ma mi basterebbe anche meno, ad esempio riuscire ad uscire per andare al cinema, o a teatro, o a qualche seminario, manifestazione da sola... ed invece, ahimè, rimango chiusa in casa e guardo i posti dove vorrei andare in TV o su Internet... :(
Comunque per me viaggiare rimarrà per sempre impossibile. Ho a malapena i soldi per comprarmi qualcosa una tantum, quindi...
― Christopher McCandless
Tendo in generale a voler condividere in qualche modo le cose belle che vedo e che faccio, altrimenti per me perdono di gusto. Per cui credo che se facessi un viaggio da solo mi verrebbe, per la prima volta nella vita, un po' di voglia di socializzare, allo scopo di condividere quei momenti. Quindi potrebbe essere anche terapeutico
È una cosa bellissima essere indipendenti.
Penso però che ci sia una piccola differenza tra uomo e donna, l'esempio più lampante: una volta parlando con il mio ex sui giri che abbiamo fatto per conto nostro nelle stesse zone, scherzavo sul fatto che spesse volte mi sono sentita dire "ma sei sola????!!! ma stai attenta, non è prudente" (perché, per chi non lo sapesse, ogni anno i TG e tutti i mass media tacciono sugli escursionisti vittime delle aggressioni delle feroci marmotte!!), lui stupito mi ha risposto che a lui non era mai successo, anzi aveva avuto elogi per l'arditezza dei suoi giri....
Ciao.
Mi faccio un mazzo tanto per uscire, viaggiare, avere la mia indipendenza e sarebbe carino non dico veder riconosciuto lo sforzo (che tanto non sanno che c'è), ma almeno, cavolo, non remate contro!
Ciao.
Sarà che sono rilassata, sarà che non ho quel minimo di socializzazione che solitamente ho e quindi (inconsciamente) la cerco, sarà che sono IO e solo IO a scegliere se socializzare o meno, ma sta di fatto che mi sono trovata a chiaccherare con il mio inglese stentato con autisti di bus in attesa che partisse la corriera, con vecchietti lungo la strada, condividere un pezzo di gita con persone conosciute 5 minuti prima sul traghetto, valutare se uscire a bere con sconosciuti compagni di stanza dell'ostello... alla faccia della solitudine!
Ciao