Innamorarsi e il Caos
Finché la posizione, il ruolo e la situazione sono chiari tutto è
gestibile, ad esempio con gli amici. Quando resta tutto stabile e dentro di me senza che questo
influenzi l'esterno, allora va bene perché a volte è solo il modo in cui interpreto una nuova relazione che poi prende forma di amicizia sano, aperto, è solo un sintomo di attenzione per qualcuno e ci sto bene. Senza che ci siano richieste o
pressioni all'impegno tutto ok. Tutto si struttura in equilibrio
intorno all'assenza di turbamento. Ma poi a volte arrivano cose nuove,
incomprensibili e ingestibili che aprono il vaso di Pandora, e ciò che
sembrava stabile e fermo si muove e crea reazioni altre e fa emergere di
colpo novità, senza possibilità di una verifica perché il rischio è di
fare ancora più casino. E il corpo risponde con chiari messaggi,
fisicamente mi distrugge e mi logora finché non passa perché nel
frattempo ho rovinato tutto e tutto ciò che non capivo o per paura. E' stato così col primo amore e quando è tornata
la calma mi sono detta che non ci sarei passata mai più. Abbassare le difese
comporta molti rischi alcuni prevedibili altri no. E c'è sempre la paura
di travolgere le persone che ami o a cui vuoi bene e ferirle o farle arrabbiare perché nemmeno sono in grado di esprimere tutto questo, perché le difese si alzano e scatta l'istinto di fuga. Io non
voglio ferire nessuno, ma a volte succede. Perché a volte supero il limite e cado in preda delle emozioni, dei sentimenti che mi devastano. E' come se in un mondo dove le persone vivono a Tokio, vicino al batter d'ali delle farfalle, io fossi nel bel mezzo dell'uragano a Ny. E comunque ho paura anche delle farfalle che si muovono in modo disordinato e le ali fanno rumore.
E sta volta sono scappata, ma so che sto perdendo molto e non gli ho nemmeno chiesto scusa o cercato di spiegare. Eppure avrei voluto raccontargli di me, lasciare che mi conoscesse, e avrei voluto conoscerlo, passare del tempo insieme. Mi dico che potrei che sono ancora in tempo, ma è una persona straordinaria e io sono un porcospino.
Voi come affrontate le paure? State male anche fisicamente? Avete mai affrontato la paura superandola?
Scusate lo sfogo, forse gli dirò proprio queste cose così come sono. A costo di uno shutdown clamoroso.
gestibile, ad esempio con gli amici. Quando resta tutto stabile e dentro di me senza che questo
influenzi l'esterno, allora va bene perché a volte è solo il modo in cui interpreto una nuova relazione che poi prende forma di amicizia sano, aperto, è solo un sintomo di attenzione per qualcuno e ci sto bene. Senza che ci siano richieste o
pressioni all'impegno tutto ok. Tutto si struttura in equilibrio
intorno all'assenza di turbamento. Ma poi a volte arrivano cose nuove,
incomprensibili e ingestibili che aprono il vaso di Pandora, e ciò che
sembrava stabile e fermo si muove e crea reazioni altre e fa emergere di
colpo novità, senza possibilità di una verifica perché il rischio è di
fare ancora più casino. E il corpo risponde con chiari messaggi,
fisicamente mi distrugge e mi logora finché non passa perché nel
frattempo ho rovinato tutto e tutto ciò che non capivo o per paura. E' stato così col primo amore e quando è tornata
la calma mi sono detta che non ci sarei passata mai più. Abbassare le difese
comporta molti rischi alcuni prevedibili altri no. E c'è sempre la paura
di travolgere le persone che ami o a cui vuoi bene e ferirle o farle arrabbiare perché nemmeno sono in grado di esprimere tutto questo, perché le difese si alzano e scatta l'istinto di fuga. Io non
voglio ferire nessuno, ma a volte succede. Perché a volte supero il limite e cado in preda delle emozioni, dei sentimenti che mi devastano. E' come se in un mondo dove le persone vivono a Tokio, vicino al batter d'ali delle farfalle, io fossi nel bel mezzo dell'uragano a Ny. E comunque ho paura anche delle farfalle che si muovono in modo disordinato e le ali fanno rumore.
E sta volta sono scappata, ma so che sto perdendo molto e non gli ho nemmeno chiesto scusa o cercato di spiegare. Eppure avrei voluto raccontargli di me, lasciare che mi conoscesse, e avrei voluto conoscerlo, passare del tempo insieme. Mi dico che potrei che sono ancora in tempo, ma è una persona straordinaria e io sono un porcospino.
Voi come affrontate le paure? State male anche fisicamente? Avete mai affrontato la paura superandola?
Scusate lo sfogo, forse gli dirò proprio queste cose così come sono. A costo di uno shutdown clamoroso.
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Commenti
Quello che più lascia senza parole è l'inevitabilità di questi meccanismi. E' la maledizione che paga l'essere umano per le sue debolezze più profonde e segrete. E' il sortilegio che lo avviluppa beffardo inerpicandosi sulla sua innocenza più ingenua, i sui dubbi più tremolanti, le sue insicurezze più inenarrabili e misteriose.
E' la magia che ti mette in mano un coltello. E' l'incantesimo seducente che ti invoglia a gettarti nella luce elettrica come le zanzare.
Quello che è più terrificante è che le persone si staccano dalla loro materialità per diventare idee. Sogni, aspettative, promesse, desideri, entusiasmi, slanci, tutto ciò che prima era fresco e limpido putrefa divenendo letame nauseabondo e tossico che ti sgorga dalla gola strangolandoti dall'interno.
E' una lotta miserabile che le persone fanno contro loro stesse. Le identità si sgretolano come terra essiccata al sole, i caratteri si sciolgono come statue di ghiaccio, le mani tremano, la voce si spezza.
La mente vacilla e non si ha più idea di come agire: ogni passo avanti, indietro, in qualunque direzione è straziante come calpestare i carboni ardenti. Non te ne sei accorto, ma hai legato una benda nera suigli occhi e hai camminato dritto fino a ritrovarti al centro di un campo minato.
Qualsiasi cosa farai, l'esplosione è imminente. Qualsiasi cosa non farai, ti condurrà alla pazzia.
E' una carneficina miserabile ed illogica. Nulla ha senso. E' tutto nella tua testa, però le budella ti si contorcono per davvero.
Anneghi nell'acqua gelida e sporca. Annaspi cercando un appiglio. Non ce ne sono.
Devi nuotare fino a riva nella solitudine più totale, con le tue sole, misere e ormai esaurite forze che ti hanno spinto fin laggiù a tradimento, lasciandoti illudere di poter dominare le onde del mare aperto come se fossi un delfino leggero e sottile.
E invece no.
Sei solo un insignificante ratto incrostato di scabbia che, chissà come, s'era convinto di poter governare il Mondo e le Cose come se fosse una Divinità.
Hai peccato di una disgustosa, tracotante alterigia come mai avevi osato prima, e ora ti meriti una punizione.
Di sicuro ho creato un'aspettativa ben accolta per poi deluderla. Credo paura del cambiamento e incapacità di andare avanti perché è stato comunque già faticoso così, in effetti le mie routine sono andate distrutte e introdurre novità non è sostenibile per me adesso.
La cosa migliore e che sento di fare è chiedere scusa, poi il resto con il tempo prenderà forma, non so quale ma da quando ho deciso di fare così ho iniziato a sentirmi meno male questo mi fa pensare che sia la cosa giusta per entrambi, di sicuro per me. Se una cosa è buona andrà dove deve andare, né forzando né abbandonando, però è importante non ferire le persone e visto che sono così ed è tutto poco chiaro mi pongo come obiettivi sì scusarmi e poi comportarmi meglio.