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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

Un anno in più alla scuola materna...

MeiMei Post: 548
modificato marzo 2015 in Discussioni tra genitori
Probabilmente era una domanda da inserire nella sezione discussioni tra genitori, o forse in entrambe le sezioni, non lo so... ma volevo sentire il parere di voi ragazzi e adulti, quindi provo a postare qua, nel caso i moderatori lo ritengano meno adatto sposteranno loro (grazie!).

Ieri mattina ho incontrato per caso nell'androne della scuola un'insegnante delle scuole elementari dove andrà mio figlio. Lui ha appena compiuto 5 anni, ha ancora qualche difficoltà a livello di verbalizzazione, e una compromissione particolarmente forte nella sfera delle relazioni sociali, in particolare con i coetanei.
Le due mamme in compagnia delle quali ero hanno chiesto all'insegnante chi prenderà le prime il prossimo anno scolastico. Diciamo che è una scuola piccola, con una sola sezione per anno, e che le insegnanti reputate 'brave' (per preparazione, voglia, capacità di mettersi in gioco) sono 4. Una ha preso la prima quest'anno, l'altra  quella con cui abbiamo parlato ieri, le altre due prendono le prime l'anno prossimo. Il che equivale a creare in me il dubbio: se lo lascio (come ipotizzato) un anno in più alla materna rischia di trovare una delle insegnanti che ci mettono il cuore ma non ci arrivano più di tanto.
Panico.
Panico, perché mi sono chiesta se ha senso cercare di aiutarlo a maturare nelle relazioni sociali per poi rischiare di essere 'penalizzato' sul piano cognitivo.
Inoltre, mio figlio effettivamente fatica a interagire coi pari, ma in classe con lui ci sono un bimbo e una bimba a cui è molto legato e lasciandolo alla materna un anno in più li perderebbe.
Ho naturalmente tempo per valutare a fondo la situazione, e avevo ipotizzato inizialmente di fare comunque l'iscrizione a gennaio e decidere a maggio se era il caso o meno di confermarla.
Però però... ho cominciato a pensare. Magari lui si sentirebbe più a suo agio in un ambiente dove si sta seduti a fare cose per lui interessanti invece che colorare (cosa che odia?) magari con un ausilio informatico potrebbe rivelare le sue competenze sul piano cognitivo (sicuramente più elevate di quelle relazionali?).
La cosa che mi preoccupava maggiormente era il suo disinteresse per impugnare biro matite o quant'altro. Quindi, l'idea di mandarlo a scuola non mi aveva sfiorato proprio. Però non vorrei che fosse praticamente più pronto per le elementari e che lasciarlo alla materna gli procurasse più una tortura che un piacere...
Lui tra l'altro è un bimbo che si muove molto ed è molto libero, ma ha anche una buona capacità di concentrazione, se sta facendo una cosa che lo interessa...
Avete ricordi del passaggio da una scuola all'altra?
Quali sono state le vostre esperienze?

Vi ringrazio in anticipo
Post edited by yugen on

Commenti

  • Semir78Semir78 Post: 1,101
    modificato settembre 2012
    Avete ricordi del passaggio da una scuola all'altra?
    Quali sono state le vostre esperienze?

    I miei genitori mi hanno fatto fare le scuole tutte regolarmente. I miei compagni all'elementari erano anche gli stessi coetanei che abitavano nello stesso quartiere, perciò: stessa età = stessa classe.
    Infatti, non essendo mai bocciato, ho fatto il percorso regolarmente. Cinque-sei anni era l'età con cui si cominciava l'elementare: e così fu.
    18-19 è l'età dell'esame di maturità e del foglio rosa per guidare l'auto: e così fu.
    Se fossi bocciato, o avessi fatto la scuola materna un anno in più, mi sarei sentito indietro rispetto ai miei coetanei. Adesso, a 34 anni, considero coetaneo anche chi ne ha 30 o 38, ma quando si è bambini si guarda anche il mese di differenza!

    Tuo figlio ha dei problemi relazionali, ma non penso che rimanendo un anno in più alla scuola materna  li risolverà. Forse pensi che stando alla scuola materna, dove passano gran parte del tempo a giocare, migliori la sfera delle relazioni sociali. Invece, alle elementari, dove deve stare seduto e "studiare" avrebbe meno tempo  per socializzare. Beh... non si socializza solo a scuola: a 5 anni potrebbe cominciare a far uno sport di gruppo.

    Nel tuo caso contano anche gli insegnanti, su questo non ci piove. Ma riguardo ai programmi di sostegno non ne so niente, mi spiace.

    Post edited by Semir78 on
     55°34'30.44"N 12°49'38.68"E
  • corneliacornelia Post: 1,185
    Ciao MEI,
    mi intrufolo solo per dirti che secondo me fai bene ad iscriverlo alle elementari, poi sei sempre in tempo per lasciarlo un altro anno alla materna. Siamo solo a settembre e ancora non puoi sapere i progressi che può compiere in tutti questi mesi. Quindi tra un anno potrebbe essere pronto per la scuola e lasciarlo ancora alla materna sarebbe penalizzante. Insomma, aspettiamo fiduciosi.
    Mi piacerebbe sapere se anche per i bambini aspie ci sono quegli scatti improvvisi che avvengono per i bimbi NT. A me sembra di si. I miei bimbi fanno degli scatti in avanti improvvisi (entrambi). Mia figlia ad agosto ha fatto un enorme scatto in avanti per quanto riguarda la "presenza". Non si assenta più come prima, ora c'è, a modo suo ma c'è sempre. Scatto avvenuto da un giorno all'altro. Mio figlio ha fatto uno scatto sempre in agosto diventando un pò "carognetta" nel senso che ha iniziato a tirare fuori le unghie, fino a poco fa era un ingenuone dolcissimo zuccherino, ora è un pò più peperino.Anche lui dall'oggi al domani. Le maestre mi hanno detto che è tipico del passaggio da 1 a 2 anni. Al tuo sono capitati questi scatti? Se sì, magari potrebbe averne uno importate durante l'inverno o a primavera ed essere pronto per le elementari
  • MeiMei Post: 548
    Grazie ad entrambi.

    Semir, hai ragione. In effetti uno dei problemi 'grossi' che abbiamo con mio figlio è che i suoi coetanei insistono nel definirlo più piccolo (credo sia stata una strategia delle insegnanti che hanno così cercato di far capire ai suoi compagni della stessa età che lui è immaturo in alcuni ambiti - come il linguaggio o l'interazione). Hanno anche fatto giochi (puzzle, memory e altro) in cui lui riesce meglio e hanno capito un po' meglio che lui non è stupido o altro, solo diverso.

    Siccome lui su questo non verbalizza proprio, non ho idea se la questione grande/piccolo lo sfiori o meno. Sembra impermeabile. Ma dico sembra, perché la volta che è capitato che un bimbo piccolo lo definisse 'stupido' gli è praticamente saltato alla gola (a mio parere a ragione, confesso, anche se non amo le manifestazioni di rabbia fisiche ma lo capisco).

    Mi do' tempo per ragionarci su. Il fatto, Cornelia, è che se decido di mandarlo in prima è probabile che io debba lavorare su alcune attività preparatorie adesso. E questo non lo posso decidere a maggio, ma ben prima.

    ;)
  • MeiMei Post: 548
    @Semir, da quel che scrivi tu non avevi ritardo di linguaggio... ho capito bene?
  • Semir78Semir78 Post: 1,101
    @Semir, da quel che scrivi tu non avevi ritardo di linguaggio... ho capito bene?
    No, infatti non ho avuto nessun ritardo. Ho cominciato a parlare verso i 3 anni o 3 anni e mezzo.
    A leggere e a scrivere in prima elementare, ma fu così per molti, dato che in alcuni asili non veniva insegnato. Il primo mese della prima elementare, metà alunni (tra cui io) imparavano a leggere e a scrivere, gli altri disegnavano.
     55°34'30.44"N 12°49'38.68"E
  • MeiMei Post: 548
    Grazie. Mio figlio ha ancora un ritardo importante del linguaggio (nel senso che ad aprile l'età equivalente per il linguaggio era di 3 anni e 4 mesi, un anno e mezzo in meno della sua età anagrafica). Credo sia un fattore importante da tenere in considerazione

  • Mei, anche io lo scorso anno avevo i tuoi stessi dubbi ed alla fine ho scelto per l'anno in piu alla materna! E devo dire che ad oggi ne sono contenta. Il mio cucciolo e' di meta Novembre quindi anche piccolo di età anagrafica. Le maestre sono state molto brave a prepararlo a rimanere e nessuno se ne e' fatto un problema, ne lui ne i suoi compagni. Lui e' contento di stare ancora all'asilo..ovvio situazione e persone che conosce bene.. Prendo questo anno come preparatorio, una corazza in più per il passaggio alla scuola, e nel suo PEI verranno inserite attività ad hoc preparatorie.
  • MammaSoleMammaSole Post: 10
    modificato settembre 2012
    Ciao MEI,
    mi intrufolo solo per dirti che secondo me fai bene ad iscriverlo alle elementari, poi sei sempre in tempo per lasciarlo un altro anno alla materna. Siamo solo a settembre e ancora non puoi sapere i progressi che può compiere in tutti questi mesi. Quindi tra un anno potrebbe essere pronto per la scuola e lasciarlo ancora alla materna sarebbe penalizzante. Insomma, aspettiamo fiduciosi.
    Mi piacerebbe sapere se anche per i bambini aspie ci sono quegli scatti improvvisi che avvengono per i bimbi NT. A me sembra di si. I miei bimbi fanno degli scatti in avanti improvvisi (entrambi). Mia figlia ad agosto ha fatto un enorme scatto in avanti per quanto riguarda la "presenza". Non si assenta più come prima, ora c'è, a modo suo ma c'è sempre. Scatto avvenuto da un giorno all'altro. Mio figlio ha fatto uno scatto sempre in agosto diventando un pò "carognetta" nel senso che ha iniziato a tirare fuori le unghie, fino a poco fa era un ingenuone dolcissimo zuccherino, ora è un pò più peperino.Anche lui dall'oggi al domani. Le maestre mi hanno detto che è tipico del passaggio da 1 a 2 anni. Al tuo sono capitati questi scatti? Se sì, magari potrebbe averne uno importate durante l'inverno o a primavera ed essere pronto per le elementari


    Non per scoraggiare, ma purtroppo non ci sono solo scatti in avanti...mio figlio questa estate senza psicomotricità per due mesi ha perso un po' di terreno, tornando a difficoltà che sembravano superate...spero che non succeda mai ai vostri cuccioli, ma tenetene conto!
  • corneliacornelia Post: 1,185
    Grazie Mammasole per la franchezza. Si, è un pò scoraggiante, ma preferisco saperlo e prepararmi piuttosto che scoprirlo da sola e deprimermi/preoccuparmi. Ma tu ritieni che psicomotricità sia efficace per i nostri bimbi? La mia è talmente piccola (2 anni appena compiuti) che almeno per qualche mese non me la sento di caricarla con terapie sicuramente efficaci ma più impegnative (anche perchè a tutt'oggi siamo senza diagnosi), ma al tempo stesso la psicomotricità mi sembra una, diciamo, scemata. 
    MEI: da quello che ho capito il problema principale del tuo bambino risiede nel linguaggio non nella comprensione (oltre alla socialità). Prova a parlarne con la maestra che ritieni essere brava e vedete se si può provare. Comunque perdere un anno di scuola non è la fine del mondo, anzi, secondo me 6 anni sono pochi per star seduti tutto il tempo. Più che altro è per non perdere la possibilità di avere una maestra che può essere una guida.
  • MeiMei Post: 548
    modificato settembre 2012

    Comunque perdere un anno di scuola non è la fine del mondo, anzi,
    secondo me 6 anni sono pochi per star seduti tutto il tempo. Più che
    altro è per non perdere la possibilità di avere una maestra che può
    essere una guida



    Grazie mammaSole, hai centrato il punto.
    Lui ha una maestra in gambissima alla materna, per quello lasciarlo un anno in più non mi spaventava più di tanto.
    Oggi le ho accennato i miei dubbi, e lei mi ha detto che in effetti sono sensati.
    Lui continuerà a fare i laboratori coi 5enni e vedremo come reagirà alle attività di preparazione alla primaria in termini di attenzione. Devo dire che le maestre che prendono le prime l'anno prossimo sono abbastanza intelligenti da evitare ai bimbi di stare seduti tutto il giorno al banco.
    Anche per questo eviterei di trovarmelo con una meno intraprendente.

    Grazie davvero.
    @Cornelia, si è capitato che in estate ci fossero scatti in avanti. E' anche vero che, anche per noi, ci sono anche regressioni. Se consideriamo che lo sviluppo non procede in linea retta ma a spirali, ed è così anche per i bambini NT, ci risulta tutto più chiaro e meno preccupante. Ma è anche vero che nel caso di bambini particolari ogni piccola cosa fa entrare subito in allarme, vero?

    Grazie ancora dei vostri preziosi contributi
  • biancabianca Post: 1,380
    Sono andata a scuola a 6 anni giusti, essendo di ottobre. Non sono mai andata alla materna. Non credo che mia madre pensasse che io avessi dei problemi (non avevo alcun ritardo verbale), penso mi ritenesse caratterialmente molto "particolare". Sapeva che stavo bene solo con gli adulti, per me stare con i bambini era un'autentica tortura. Riflettevo sul fatto che oggi verrebbe ritenuto tremendo non andare alla materna. In realtà, da tutto quello che leggo qui, mi sento molto più "sociale" di altri. Esco spesso, ho un certo numero di amici, vado volentieri persino ai matrimoni ;-) Potrebbe essere perché non ho mai subito una "socialità forzata", vengo da una famiglia di orsi!
    Il secondo giorno di prima elementare ho detto che stavo male e mia madre è venuta a prendermi. Appena a casa, mi sono messa a giocare allegramente e lei mi ha fatto notare che avevo mentito. Le ho risposto che sì, era così, e che la scuola "non mi interessava"... Inutile dirvi che dal terzo giorno ho capito che il mio parere sulla questione era ininfluente ;-)
    Il fatto di essere la prima della classe, molto amata dalla maestra (ero una bimba timidissima e per nulla oppositiva) mi ha aiutato molto, perché ho sempre avuto bisogno di piacere al mondo. In seconda sono venuta a vivere a Milano, in un palazzo con un bel giardino e tanti bambini e lì è cominciata per me "l'era sociale", che non si è mai interrotta. Gli altri bambini capivano che ero diversa, però mi hanno sempre rispettata come tale, perché in certi frangenti sapevo trovare soluzioni logiche che a loro non venivano in mente.
    Riguardo alla scelta asilo/scuola, io sceglierei la scuola per due motivi:
    - Maestra dell'anno prox più brava
    - Se tuo figlio è capace in certe cose, aumenterà di più la sua autostima rispetto ad una situazione di gioco. Credo che alla materna io sarei morta, ricordo come odiavo l'intervallo alle elementari... Ma non conosco abb tuo figlio, naturalmente. Tu iscrivilo e poi ci penserai!
  • wolfgangwolfgang Post: 10,787
    No, infatti non ho avuto nessun ritardo. Ho cominciato a parlare verso i 3 anni o 3 anni e mezzo. 
    Questo è considerato un ritardo.
    Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
  • wolfgangwolfgang Post: 10,787
    @Mei

    un anno in più da un lato non è la fine del mondo, dall'altro è un anno in più a scuola (brutta cosa..). Io fossi in te gli fare fare le attività insieme ai bambini di 5 anni. La pre-scuola comunque la deve fare. Iscrivilo. Poi vedi quando è tempo se è pronto oppure no. Un linguaggio da 3 e mezzo a 5 anni potrebbe creare problemi. Ma quello lo puoi vedere solo te. Diciamo che se deve "faticare" a scuola, è meglio tenerlo 1 anno in più all'asilo secondo me.
    Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
  • mi ritrovo abbastanza nella descrizione di Bianca bambina. io sono la persona meno adatta a dare un consiglio in questo caso però, anche se non so quanto possa essere significativa, racconto la mia esperienza.

    a tre anni esatti (sono nata a settembre) ho affrontato il primo giorno di asilo con molto entusiasmo, ma una volta scoperto cosa si andasse a fare mi sono disperata. per capirci:

    mamma/papà/nonni/zii: ma come, ma se prima non vedevi l'ora di andare!
    me: sì, ma non mi avevate detto che si facevano *quelle* cose, io non lo sapevo! 

    avrei anche voluto socializzare, ma non sapevo come relazionarmi e giocare con gli altri bambini, non mi piaceva né mi interessava nulla di quello che si faceva e che interessava a loro, come per esempio i cartoni e i giochi. non avevo niente in comune con loro, neanche i gusti alimentari! per fortuna i primi due anni mia mamma non mi ha mandata praticamente mai, forse perché le dissi "ma se non volevi stare con me, che mi hai fatta a fare?" (lol)
    con le attività prescolari dei 5 anni andava già meglio, anche se rimaneva l'angoscia per i momenti ricreativi.

    a sei anni ho finalmente trovato la mia dimensione a scuola, dove andavo veramente con entusiasmo perché mi piaceva e mi interessava quello che si faceva - ricreazione e attività fisiche escluse^^
    l'essere brava mi ha aiutato molto, e, per quanto non sia mai stata un genio nelle relazioni sociali, c'erano anche un paio di bambine con cui mi trovavo benino. 
  • MeiMei Post: 548
    Grazie ancora a tutti.
    @Bianca, io sono una di quelle madri considerate degeneri dai più che ritiene la socializzazione forzata del nido prima dei 3 anni un'inutile tortura che ai bambini dovrebbe essere risparmiata. :-O
    E in effetti, mio figlio credo vada volentieri a scuola per altri motivi: le classi sono grandi, ci sono molti giochi per lui interessanti (giocattoli intendo) e un bel giardino.
    Più sì, un paio di bimbi con cui si intende meglio.
    Le due cose che mi avevano fatto propendere senza pensarci allo stop erano mancanza di interesse per il disegno e la scrittura e ritardo nel linguaggio (è vero, @Wolf, che parlare a 3 anni è considerato ritardo nel linguaggio, ma mi pare di avere capito che nel caso di Semir a 5-6 avesse le competenze linguistiche dei pari). Adesso scappo che vuole fare un puzzle con me al pc comunque grazie ancora.
  • Ciao @Mei! Se sei sicurissima che la maestra sia una guida da non perdere allora aspetta che ci sia lei...diversamente per esperienza se il bambino è avanti rispetto ai coetanei (studio, pc etc.) sarebbe meglio mandarlo avanti di un anno...nel mio caso, dopo un inutile tentativo di mandarmi all'asilo

     (mi ritirarono subito perchè non sapendo come interagire o mi ficcavo sempre nei guai o mi isolavo annoiandomi da matti e senza riuscire a capire od apprezzare minimante il perchè di certe attività o giochi che mi apparivano davvero puerili e senza senso...)

    pensarono fosse bene tenermi a casa ancora un anno, essendo di fine gennaio mi ritrovai in classe con bimbi anche di 5 ed io quasi 7enne...un trauma! ricordo ancora i compiti del primo giorno di scuola, li trovai di una stupidità umiliante così come il programma...purtroppo loro erano molto più vivaci e buffi e questo contribuì a rendermi l'ombra silenziosa della classe quella che non parlava e rimaneva in disparte senza interagire e...si rifiutava di studiare o apparentemente non capiva o apprezzava la materia...quindi occasionalmente passavo pure per tonta...

    se tu gli sarai accanto, come vedo che fai, e saprai spiegargli come interagire coi compagni, magari preparando un pò le maestre..allora, a parer mio, faresti bene a mandarlo a scuola prima, anche perchè se manterrà il ritmo di anno in anno andrà prima all'università liberandosene prima degli altri...trovando un lavoro prima etc. etc...

    un saluto!:)
  • Io sono nato a fine novembre e ho fatto la primina anzichè l'ultimo anno dell'asilo. Vivo in un piccolo paesino e conoscevo i ragazzi con cui mi sarei trovato in seconda elementare; anche se onestamente la cosa non mi importava più di tanto. Non mi cambiava nulla restare con i miei coetanei o stare invece con bambini più grandi.In classe c'era chi era quasi due anni più grande di me(nato a gennaio). Per il resto sono sempre stato il più piccolo. Sono andato all'università che dovevo compiere 18 anni. No! Non ho mai avuto disagi strettamente riguardanti alla differenza di età. Le uniche differenze (forse anche disagi) le ho percepite nella fase preadolescenziale e a solo a livello fisiologico.
    A me bastano poche persone, anzi anche una sola o addirittura nessuna.
  • MeiMei Post: 548
    Grazie, sia @Paola che @Abraxas.

    Specifico che il mio dubbio non era se fargli fare la primina o mandarlo coi coetanei ma, 'peggio', se farlo andare a scuola a 7 anziché a 6.
    Ho parlato proprio l'altro giorno con una maestra di cui mi fido e anche lei suggeriva, se proprio lo si vedeva faticare, di farlo fermare in prima un anno in più provandoci piuttosto che fermarlo alla materna.

    Comunque per il momento valutiamo la situazione.

    Grazie delle vostre esperienze, mi aiutano sempre
  • Esatto @Mei in ogni caso perchè negargli la possibilità di provarci?
    Se poi vedi che odia colorare come i suoi coetanei si vede che è sin troppo sveglio. Mettitelo sulle ginocchia, apri l'Odissea adattata per i bambini e leggigliela. Imparerà a leggere e scrivere in men che non si dica. Cerca di capire quali sono i suoi interessi e compragli enciclopedie e riviste e libri. Poi ,parliamoci chiaro, la scuola italiana delle maestrine non serve a molto;servirebbe un tutore illuminato e antiaccademico. E non solo per tuo figlio :D
    A me bastano poche persone, anzi anche una sola o addirittura nessuna.
  • MeiMei Post: 548
    Sì, Abraxas, hai un po' centrato il punto. Le enciclopedie ancora non le avevo ipotizzate. Però considera che lui, dopo un periodo di lettura di libri per la sua età piuttosto precoce (già a piccolissimo, 4 mesi, si faceva leggere libri interi) adesso ha un rifiuto quasi isterico per la lettura di libri.
    Al massimo li sfoglia.
    Insieme al fatto che lui per ora continua ad avere un ritardo importante nel linguaggio, credo sia importante valutare la situazione con tutte le cautele.
    La scuola che frequenta attualmente e la scuola elementare in cui andrebbe sono un po' fuori dagli schemi in questo senso (e infatti ritengo piuttosto insolito, confermatomi anche dallo psi che lo segue, che gli siano concesse 17 ore settimanali di lavoro in piccolo gruppo proprio per farlo stare più a suo agio). Anche l'elementare è un contesto un po' sui generis, e le insegnanti che prenderebbero le prime il prossimo anno paiono parecchio in gamba.

    Ora alla scuola dell'infanzia ha delle insegnanti che gli sono sinceramente affezionate, cui oggi ho cercato di spiegare per quale motivo mi pare che lui ora fatichi più degli anni scorsi (coscienza della difficoltà di relazione coi pari), e sono concordi con me.

    Per cui al momento, continuiamo a vigilare sulla situazione e sui suoi progressi, e monitorando mi auguro di arrivare a fare la scelta migliore per lui. E se pure non sarà, non potrò dire di averla fatta a cuor leggero.

    Grazie ancora

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