Spazio personale

Non ho trovato nessuna discussione specifica, a riguardo, ma solo accenni sparsi in vari thread del forum. Se i moderatori lo ritengono, possono eventualmente accorpare il messaggio ad altre discussioni...
Pare che una caratteristica ricorrente degli AS sia quella di non gradire il contatto "leggero", i tocchi occasionali, i contatti corporei lievi (mentre in generale, se ho capito bene, gli abbracci sono accolti con più facilità. Correggetemi però se sto dicendo qualche sciocchezza). Io condivido tutto questo, ma sinceramente vado anche oltre: se una persona da me non invitata, o a volte anche un oggetto, invade quello che percepisco come il mio spazio personale (arrivando a una prossimità di qualche centimetro da me) mi sale un senso irresistibile di ansia e rabbia.
In ufficio mi è capitato di chiedere che fossero spostate delle borse dalla postazione accanto perché arrivavo quasi a toccarle. Ricordo che un collega che mi lavorava accanto, che a volte doveva muoversi con la sua sedia nella mia direzione per controllare una cosa sulla stampante, mi arrivava spesso a pochi centimetri di distanza. Capitava diverse volte, nel corso della giornata, e non riesco a descrivere il senso di fastidio fisico che provavo.
Al cinema spesso è un problema: se qualcuno accanto a me ha un giubbotto in grembo, che arrivi anche solo a sfiorarmi, gli chiedo di toglierlo. Stessa cosa per le borse: se anche solo un lembo della tracolla arriva a sfiorarmi, devo per forza chiedere che venga spostata. Gli amici con cui vado al cinema ormai si sono abituati e non ci fanno caso, però mi rendo conto che è un comportamento percepito come strano.
Anche in metro ormai è un problema, specie in questo periodo in cui i vagoni sono costantemente strapieni. Ogni volta che prendo la metro, mi preparo per default a un bel quantitativo d'ansia.
Anche in metro ormai è un problema, specie in questo periodo in cui i vagoni sono costantemente strapieni. Ogni volta che prendo la metro, mi preparo per default a un bel quantitativo d'ansia.
C'è qualcun altro che ha un problema analogo con lo spazio personale e con le "intrusioni" in esso?
Accedi oppure Registrati per commentare.
Commenti
Anche per me, ad esempio, la metro è molto problematica da questo punto di vista (e anche da altri, ma non voglio andare off topic).
La mia reazione, quando percepisco una "invasione del mio spazio", può essere anche piuttosto brusca: digrignare i denti, stringere i pugni, ringhiare (a bassa voce), spostarmi di scatto (quando è possibile, ma a volte anche quando non lo sarebbe (il che crea ulteriori problemi, perché poi non ho più un posto dove mettermi e rimango come "sospeso", alla ricerca del mio "nuovo" spazio)), dare un calcio al mio zaino o al palo più vicino (di quelli per sorreggersi), etc.
Mi sto impegnando molto, in questo ultimo periodo, per cercare di gestire questa "rabbia" (non so nemmeno se si possa definire così), o almeno evitare di esternarla in modo così palese.
Una strategia che mi sta dando dei piccoli risultati è quella di viaggiare con gli occhi chiusi (e auricolari con musica nelle orecchie), immaginando che non ci sia nessuno intorno a me.
Piccoli risultati perché, comunque, basta il minimo contatto a "rompere l'incantesimo".
Poi spesso la presenza dell'altra persona si "sente" senza il bisogno di vederla.
Non è insomma una strategia efficacissima, ma è la migliore che ho trovato finora.
Anch'io, come Newton, mi "pulisco" quando qualcuno mi tocca.
Mi ricordo che a scuola, già alle elementari, non sopportavo che il compagno di banco invadesse il mio spazio con il quaderno o l'astuccio e me la sono porata avanti fino all'Università questa necessità, spostando quaderni quando occorreva.
E non è eccezione per gli umani, ogni fastidio è poi soggettivo ma è provato da tutti universalmente perchè cosi DEVE essere. Esattamente come lo provi tu, un fastidio fisico, di invadenza
Quelle persone che "toccano" parlando.. si parla di casi di mancata educazione in età infantile. Non è cattiveria certo ma pur sempre fastidioso
Ma vedi, anche in questo caso le eccezioni fioccano.. non esiste mai la legge assoluta
-fino a che si trovano posti liberi (mettiamo il caso di posti doppi) tutti o quasi ne occuperemo uno al cui fianco non sia già seduto qualcun altro;
-una volta occupati i singoli posti affiancati dal sedile vuoto molti preferiranno rimanere in piedi, in una posizione che possibilmente eviti un eccessivo contatto (in piedi rivolti verso il finestrino);
-le persone dei paesi arabi (questo lo ho letto) e quelle di colore (questo lo noto quotidianamente) sentono meno il problema, guardandomi intorno sul bus sono le prime che occupano i sedili liberi accanto a quelli occupati (possono occuparli anche gli occidentali, ma quasi sempre previa richiesta, come se servisse l'ok dell'altro).
se avete altre osservazioni in merito sarei interessata.
io provo fastidio, ma non reagisco mai in alcun modo, non sono capace e in queste occasioni riesco a sopportare senza troppe forzature. anche io ho la sensazione che il tocco permanga nel tempo, è molto spiacevole. in particolare odio quelle persone che per farti capire che devono passare ti puntellano col dito, magari pure sudato. come @iie anche io a volte chiudo gli occhi, la musica è requisito necessario per frequentare i mezzi.
Quello che non capisco è perché tu sia intervenuto in questo thread, il cui scopo era appunto quello di confrontarsi con altri esseri umani sulla tematica, dicendo "come se gli altri esseri umani non provassero [...]".
Mi sembra una cosa senza senso. Tutto qui.
@nebel giusto, ma contestualizzo la discussione nella sua posizione, italia, quindi si parlerà di italiani 99 volte su 100, sulla pratica facciamo 100 su 100. Altrimenti dovrei dire, gli italiani poco educati ti toccano
Ma gli arabi educati anche
Probabilmente anche gli svedesi maleducati
Chissà quelli della Danimarca???
Rileggiamo con attenzione il post iniziale.
(I) Innanzitutto non è stato scritto "pare sia una caratteristica AS" (il che, mi sembra tu voglia dire, sottintenderebbe che si tratti di una caratteristica esclusiva nell'Asperger).
Quello che è stato realmente scritto è: "Pare che una caratteristica ricorrente degli AS sia [...]", il che mi sembra chiaramente interpretabile come "Stando a quello che ho sentito, letto, etc. [scritto da una persona che in questo periodo si sta informando sulle caratteristiche della Sindrome di Asperger] mi sembra di avere capito che la caratteristica di non gradire il contatto leggero sia particolarmente diffusa tra le persone Asperger {il che non esclude, assolutamente, che possa essere presente anche in persone non Asperger [tra l'altro ti faccio presente che chi che ha scritto il commento non ha mai definito sé stesso "Asperger", né ha mai sostenuto di esserlo (quindi si presenta semplicemente in qualità di "essere umano", come hai scritto tu)]}.
Inoltre, se guardi bene, questo commento sulla ricorrenza negli Asperger era riferito a un'altra caratteristica, non a quella che è poi oggetto della successiva domanda posta da Marco_75 (ossia al non gradire il tocco leggero, non alla questione dell'invasione dello spazio personale).
(II) Lo stesso Marco_75 scrive chiaramente "correggetemi se sto scrivendo qualche sciocchezza". Da questo si deduce chiaramente che Marco_75 non stia scrivendo qualcosa che secondo lui vale "in senso assoluto", ma che stia semplicemente cercando un confronto con altri esseri umani.
(III) Marco_75 parla poi di quella che sente come sua caratteristica personale. La descrive concettualmente, poi ne fa degli esempi. In tutto questo non cita mai una singola volta la Sindrome di Asperger. Sta, semplicemente, parlando di sé stesso.
(IV) Infine, dopo avere descritto la sua esperienza personale, Marco_75 chiede agli altri utenti del forum di parlare delle loro, se provano qualcosa di analogo (e questo è, semplicemente, lo scopo del forum).
La tua presa di posizione mi sembra, quindi, bizzarra e del tutto priva di logica.
Mi ci ritrovo anch'io nella descrizione.
A me dà incredibilmente fastidio se qualcuno invade il mio spazio. Può essere ristretto se è necessario, come su autobus e in macchina (e già restringerlo è stressante) ma mi crea rabbia se qualcuno vi entra o ci mette cose sue.
Per esempio, se al cinema qualcuno
accanto a me appoggia la sua borsa con qualche cm dell’oggetto che supera il limite immaginario che parte
dal mio sedile e arriva al sedile davanti. O se qualcuno tocca qualcosa di mio, ma anche se un mio oggetto è sfiorato dall'oggetto di un'altra persona (come la mia borsa, dalla giacca di un altro).
Detesto le persone che parlano venendoti troppo vicine (se ti tocco alzando il braccio sei troppo vicino, a meno che io non ti conosca davvero bene, come parenti o amici). Per gli amici/parenti vale la regola del passo: stai a un passo da me e tutto andrà bene (LOL). L'unico che può venirmi così vicino da toccarci è il mio compagno.
Allo stesso modo sopporto male gli abbracci (tranne del mio compagno, che mi fanno l'effetto opposto) e peggio ancora i bacini (che brutta abitudine mediterranea! è pure poco igienica!). La stretta di mano invece mi va bene, anzi, mi permette di tenere chi sto salutando alla giusta distanza.
Chi invece ha quella brutta abitudine di toccarti mentre ti parla (ti tocca la spalla, il braccio e movimenti simili) è davvero insopportabile per me. So che è questione di cultura anche, quindi evito di dire qualcosa e se posso mi allontano o concludo velocemente la conversazione.
Per questo motivo scelgo attentamente i posti a sedere che occupo: sul treno mi siedo sempre su quello singolo se è libero, che dà le spalle al muro e mi permette di controllare lo scompartimento. Se invece non è libero quello, mi siedo sui doppi verso il finestrino, appoggio la borsa a lato e mi metto le cuffiette nelle orecchie, in modo che le persone siano scoraggiate dal chiedermi di liberare il posto (ovviamente evito il contatto oculare quando entrano, quindi se vogliono sedersi devono richiamare la mia attenzione e farmi togliere le cuffiette, e questo succede davvero solo se è l'ultimo posto disponibile). Questo mi permette di viaggiare abbastanza in pace. Allo stesso modo in una sala d'aspetto sceglierò il posto a sedere singolo (con il tavolino vicino) e possibilmente in un angolo con le spalle al muro.
@whatsername84anch'io faccio la cosa dei quaderni!!
al liceo (non ero ancora brava a calmarmi da sola) ho quasi lanciato una compagna di banco per terra per questo motivo! Aveva quel maledetto braccio e astuccio che superavano la linea di metà banco (erano i banchi lunghi doppi :( ) e io cercavo di allontanarmi sempre di più dal suo braccio per non farmi toccare, fino ad avere poco spazio per me... mi sono sentita una stupida dopo perché la classe e il professore mi hanno guardata come una pazza :(
@andreaMO per risponderti, nei paesi scandinavi hanno spazi interpersonali molto molto più dilatati di quelli nei paesi mediterranei.
cioè il fastidio dal venir toccati per un fatto di educazione e per la salvaguardia della proprietà privata è una cosa.
altra cosa l'eccesso di sensorialità che porta a reazioni come quelle descritte da Marco_75, cioè la previsione che un certo contatto possa o vada già oltre il limite soggettivamante percepito come "di sicurezza" e possa quindi avvenire o avvenga.
cioè quello che descrivi tu Marco_75 non è un'altra cosa (a mio modesto parere) dall'ipersensibilità sensoriale, ma ne è parte.
il caso degli oggetti è, penso, una questione di ordine.
e l'esempio che hai fatto della metro, mi ha ricordato i tempi delle medie e del liceo quando, non avendo un mezzo mio privato, dovevo usare quelli pubblici. allora mi racchiudevo nel minor spazio possibile, protetto dai tubi reggimano, per evitare la possibilità di un contatto accidentale.