Riconoscersi allo specchio.
Ciao.
Mi chiedo se anche voi abbiate questo problema. Specie quando sono stressata o comunque agitata, ma diciamo il 70% delle volte in cui mi guardo allo specchio, non mi riconosco. Ossia: so perfettamente che logicamente quella devo essere io, e perciò lo capisco, ma comunque c'è qualcosa che non va. Quella cosa sembra fatta di gomma e si muove in maniera strana. Ha una strana espressione, cerca di imitare le mie ma arriva con qualche millesimo di secondo di ritardo (o almeno, questa è la sensazione che mi dà). Sono sempre pronta a vederla impugnare una spazzola mentre io ho in mano un pettine, per dire. Come se sapessi perfettamente che prima o poi sbaglierà qualche dettaglio, e io allora la smaschererò.
Ma il concetto non è nemmeno così filosofico. Semplicemente, io sono qui, quella lì SO che devo essere io ma contemporaneamente SO ANCHE che non c'è corrispondenza fra le due. Nessuna biezione. O non sufficienti biezioni. Qualcosa non quadra. E mi agito. Mi agito ancora di più. Inizio a tremare. E non posso guardarmi.
Una cosa che faccio da sempre, che io ricordi, è lavarmi i denti non di fronte allo specchio. Mentre mi lavo i denti sono sempre e solo sulla destra, appena fuori il perimetro dello specchio, e guardo fisso davanti a me.
Anche a voi succede? E' una peculiarità di noi Aspie? Perché mi manca qualcosa? Manca un passaggio. Quello che mi fa percepire la simultaneità di me QUI e di me LI'. Qualcosa. Sento distintamente che è come salire una scala dove un gradino è alto il doppio degli altri. In mezzo, dove doveva esserci il normale gradino a metà, non c'è niente. E lo salto.
"Per me i matti erano loro, per loro il matto ero io; ma loro - maledetti - erano molti di più."
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Commenti
Io credo che tirare in ballo l'Asperger, o pensare che queste e altre siano caratteristiche attribuibili allo spettro autistico, serva a poco. E' semplicemente qualcosa su cui devi trovare il modo di lavorare per diventare una persona adulta solida che sa ciò che vuole e sa imporsi nel mondo mettendo a frutto le proprie capacità e realizzando le proprie aspirazioni.
Se ti guardi allo specchio e non ti piace ciò che vedi o non ti ci riconosci, l'asperger c'entra ben poco. Piuttosto significa che in te c'è una dissociazione, una divisione, fra ciò che sei e ciò che vorresti essere e ancora ciò che il mondo che hai attorno ti chiede di essere.
Devi mediare fra tutte queste cose e trovare il modo per essere Uno. Un uno variegato per l'amor del cielo, pieno di sfumature come ogni essere umano è, ma senza tutte queste spaccature interne che sono proprie più dell'adolescenza che di una donna adulta.
Non so se ti sono stata molto d'aiuto ma questo era ciò che mi sembrava giusto dire:)
http://spazioasperger.it/forum/discussion/20/depersonalizzazione-e-derealizzazione/p1
Un'altra possibilità é che razionalizzi non ti interessi per la scelta di una compagna solo perché lo trovi un criterio "stupido", mentre il tuo istinto direbbe il contrario. Può essere? PS ora mi rivelerai che la parte del corpo in questione erano le rotule e l'esperimento psicologico sarà riuscito.
E' parecchio che non ho la stessa sensazione, anche se, in realtà, è davvero difficile che mi guardi allo specchio e comunque ancora più raro che mi guardi in faccia...del resto non lo faccio con gli altri non vedo perchè debba farlo con me...
Mi capita quando taglio i capelli, se cambio il genere o il colore dei vestiti (infatti amo portare le stesse cose. Compro vestiti in serie e scarpe identiche ma di diverso colore) e se non porto con me i miei oggetti familiari.