Sondaggio su tematiche LGBT

Volevo sapere cosa ne pensavate dell origine di omo/bisessualita e transessualità, genetica, ormonale, sociale..se per voi è vero che nasciamo tutti bisessuali, ad esempio.
Ovviamente nessun giudizio su opinioni rispettose e civili, le due questioni essendo diverse sono distinte in domande diverse.
Buona giornata!
Ovviamente nessun giudizio su opinioni rispettose e civili, le due questioni essendo diverse sono distinte in domande diverse.
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Vale (egli\lui\gli)- feedback e reactions sempre graditi
Identità di genere e orientamento sessuale
- Secondo voi come si sviluppa il proprio orientamento sessuale?55 Voti
- È una caratteristica innata41.82%
- Nasciamo bisessuali, poi le esperienze ci fanno sviluppare una preferenza  1.82%
- Un mix di entrambi i fattori30.91%
- Altro  9.09%
- Non saprei16.36%
- Si può modificare orientamento nel corso della vita?55 Voti
- Sì, la sessualità è fluida50.91%
- Non penso: si può solo scoprire chi si è già36.36%
- Non saprei12.73%
- Secondo te perché alcune persone presentano "disforia di genere"?55 Voti
- Caratteristiche naturali innate, il cervello non è abbinato al sesso corporeo e non lo riconosce41.82%
- Principalmente per la società che non accetta persone di genere "variante"  7.27%
- Esperienze della vita che portano ad un' identificazione nell' altro genere  5.45%
- Mix tra più cause (ad esempio predisposizione genetica+societa)38.18%
- Altro  0.00%
- Non saprei  7.27%
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Commenti
1 THESSALONIANS 4:11
1)orientamento sessuale: la teoria che nasciamo tutti bisessuali ha un fondo di verità. La bisessualità è uno spettro che va dall'eteroflessibilità all'omoflessibilità (non so se esiste quest'ultimo termine) e sembra che molti bisessuali siano nascosti, non solo alla società ma anche a se stessi. È probabile che i bisessuali siano molti di più di quanto si pensi, dato che con questo termine si intendono tutte le persone appartenenti a uno spettro, e che addirittura siano quasi quanto, se non di più, gli etero.
È qui che interviene la società: se anche i gay, a cui piacie solo il proprio stesso sesso, spesso fanno fatica ad accorgersi di esserlo perché la loro mente lo rifiuta, figuriamoci se uno a cui piacciono entrambi potrà mai accorgersi del suo lato omosessuale, se può facilmente distrarsi con i membri del sesso opposto, soprattutto se ha un orientamento più tendente all'eterosessualità. Ci possono essere benissimo molti bisessuali inconsapevoli di esserlo e che soprattutto non hanno alcun problema sessuale per questo, dato che possono tranquillamente intrattenersi con l'altro sesso.
Questo avviene chiaramente se si vive in una società molto improntata sull'eterosessualità e sulla logica cristiana di natura e contro natura. Le uniche eccezioni a questa regola sono stati i luoghi dove era impossibile avere rapporti con membri del sesso opposto, come carceri ed equipaggi di navi
2)Identità di genere: contribuiscono a formarla sia fattori innati, sia condizionamenti imposti dalla società. Molte caratteristiche che si ritengono tipiche dei due generi in realtà sono prodotto dell'educazione ricevuta e, come per il discorso della bisessualità, ci possono benissimo essere delle tendenze al genere opposto che vengono represse nell'infanzia. Pure l'identità di genere è un qualcosa che si muove tra cis e trans, che sono due estremi.
Una prova indiretta a mio favore: gli psicopatici e i sociopatici sono la categoria di uomini con la più alta percentuale di bisessuali; mi sembra che la bisessualità sia addirittura tra i criteri diagnostici del disturbo antisociale della personalità. Credo che il tasso di bisessualità tra di loro sia addirittura pari tra uomini e donne o che comunque, se non è pari, la differenza è molto meno di quella tra bisessuali uomini e bisessuali donne negli empatici (è difficile fare dei conti perché molti di loro sono ad alto funzionamento e sono quasi impossibili da identificare). Ma c'è di più: molti di loro non sentono di appartenere a nessun genere o sono indifferenti a questo, anche se magari la loro maschera è quella dell'uomo etero o della donna etero perfetta. Questo però non vale per tutti loro: molti altri sentono di appartenere al genere in cui si trovano e hanno un orientamento sessuale etero o omosessuale, quindi non si può dire che la bisessualità e l'indeterminatezza di genere siano un effetto diretto della loro condizione.
Io vedo in questo una conferma di quello che ho scritto prima: le norme molto restrittive della nostra società cancellano un'intera zona grigia che esiste tra i generi e gli orientamenti sessuali, che lasciano poca traccia a chi ha l'inconscio recettivo alle influenze della società, però non hanno effetto sugli psicopatici e i sociopatici che presentano questi tratti, dato che loro non apprendono in modo inconscio le norme sociali
trovo da sempre interessante il concetto di bisessualità innata ma faccio fatica a scovare in me ricordi di "indecisione", perfino all'asilo (fase della mia vita in cui ero decisamente autistico+alienato) provavo attrazione per le bambine, pur non avendo neppure il coraggio di guardarle (sguardo inchiodato fisso sul pavimento) "qualcosa di non ben definito" me le faceva trovare desiderabili, direi anzi che il cercare di trovare un modo per relazionarmi con l'altro sesso è stata l'unica molla che m'ha motivato ad uscire dal mio isolamento, da bambino ero rassegnato al non riuscire a connettermi al prossimo e sostanzialmente non mi interessava imparare a farlo, con l'arrivo dell'adolescenza (e degli ormoni conseguenti) ho cominciato a vivere con disperazione questa incapacità di aggancio del prossimo proprio perché le ragazze mi piacevano fin troppo e mi urgeva scendere giù dalla luna e scoprire un modo per comunicare con loro, la cosa curiosa è che mi sono "specializzato" poi proprio nella socializzazione (anche amichevole, mica ho il colpo in canna per ogni tizia che mi dice ciao) con donne rimanendo molto più "rudimentale" in quella con gli uomini (mai riuscito a sviluppare amicizie solide con persone del mio stesso sesso, posso aver piacere nello scambiare input culturali ma di base mi ci trovo a disagio)
Capt. Kirk: Mr. Spock, we seem to be taking an unscheduled ride. Spock: Interesting.
@riot
Io sono per l’innato, ma non sono certo un esperto.
Ho avuto dubbi sulla mia sessualità fino all’adolescenza, per fattori vari. Devo ancora capire quel periodo. Probabilmente ho anche difficoltà a parlarne.
Piccola parentesi: con norme sociali non intendo le mode superficiali solo per apparire a cui i neurotipici sono spinti ad aderire, ma intendo le norme che regolano i rapporti tra gli individui che noi e i neurotipici abbiamo impresse nell'inconscio mentre le personalità antisociali no.
Per farti un esempio: noi e i neurotipici non riusciremmo mai a riempire di botte un vecchio zoppo e a fregargli il portafoglio, questo perché questo ci dà un forte senso di disgusto. Per gli psicopatici questo senso di disgusto non c'è: pure lo psicopatico prosociale non sente nessun disagio a procurare danni alle altre persone, ma non lo fa perché può combattere la noia in modi innocui e perché ritiene conveniente essere amichevole con gli altri, così che in futuro possano tornargli utili
per me è un mix: una parte d'innato, una parte di culturale e una parte dovuta alle precedenti esperienze.
nell'innato c'è l'identità di genere e l'orientamento sessuale.
la parte culturale può "mascherare" o liberare sia l'identità e sia l'orientamento.
le esperienze avute (o non avute) dovrebbero portare a focalizzare se stessi e quindi liberarsi dai preconcetti.
questo punto di vista dovrebbe essere il più fluido ed indefinito possibile: accettare l'eterosessualità al 100% (ce ne sono), la bisessualità (episodica o meno che sia), l'omosessualità, il transessualismo, ecc. ecc.
come avevo scritto tempo fa, le categorie sessuali sono fondamentali per il proprio percorso di crescita, poi si devono abbandonare e rinnovare secondo la propria singolarità.
infatti, anche nel mio specifico non esistono gay identici ad altri gay. esistono affinità se vogliamo, ma gli stili di vita sono infiniti.
e sempre nel mio specifico, io ho notato nelle persone più giovani (entro i 30 anni di media) tanta "fluidità" a livello di pensiero (gay che vorrebbero provare con donne, presunti bisex, gay che improvvisamente si sentono transessuali), e poi a distanza di anche 20 anni, la stragrande maggioranza di loro ti dice di non aver portato avanti nulla di tutto questo.
la cosa è interessante per me sotto il profilo delle emozioni che le persone provano in determinati momenti: da quali contesti hanno assimilato nuove idee o maturato immaginario e/o desiderio, quali personalità li hanno colpiti ecc.
se cose del genere le dice un adulto maturo (soprattutto sentirsi bisessuale), per me si tratta di bisogno di nuove esperienze. va bene anche così.
ad esempio, per la disforia di genere, per la quale ho molta esperienza indiretta per aver avuto 3 amici transessuali M2F.
per il suo superamento entrano in gioco tanti fattori:
- l'età in cui si "scopre" di essere transessuali, che se tarda condiziona pesantemente
- la qualità del supporto ricevuto
- avere a che fare con problemi familiari, sociali e burocratici
- l'aver correttamente individuato l'identificazione (appartenenza) all'altro sesso (convinzione assoluta)
quest'ultimo è un fattore primario e purtoppo per alcune persone di difficile soluzione.
quindi direi che il "mix" è più ampio di quello descritto nel questionario.
effettivamente è sulle norme implicite o sulla necessità di interpretare in maniera flessibile le "certe" che mi son sempre reso ridicolo più che sul bisogno eventuale di trasgredire quelle a me chiare (la mia massima "trasgressione" adolescenziale da dire "ohhhh questo avrà un futuro nel crimine"
ho portato avanti questo meccanismo (adesso son più flessibile&bastardo, mi son de-autisticizzato perfino troppo direbbe qualcuno
suona brutto se confesso che ho passato una bella fetta della mia vita per così dire un po' ad invidiare (quel tipo di persone da ragazzo m'han sempre affascinato e... ovvio fatto del male :( ) i cosiddetti sociopatici (nel senso di bastardi che fanno cosa vogliono e quando vogliono senzas un grammo di coscienza o vergogna)
Capt. Kirk: Mr. Spock, we seem to be taking an unscheduled ride. Spock: Interesting.
Comunque non stavo parlando di neurotipici stronzi con un futuro nelle patrie galere, ma di psicopatici e sociopatici veri e propri (quelli ad alto funzionamento non hanno per niente l'aspetto da coatti, ma sembrano in tutto e per tutto neurotipici
comunque (puoi rispondere altrove) la differenza tra cosiddetto neurotipico stronzo criminale incallito e sociopatico con la pulsione irrefrenabile di fo**ere il prossimo non mi pare nel vivere pratico (evito chi ha una fedina penale lunga, evito chi ho l'impressione stia facendo "giochetti strani") sia così significante, è un problema dello psichiatra stabilire chi è cosa non del comune mortale la cui unica diagnosi credo possa essere "tizio che porta guai e va evitato"> approccio da pragmatico, come dice sempre Wolfgang un professionista ha a disposizione un casellario di decine di problematiche diverse un dilettante può accontentarsi di cinque o sei (capta chi è pericoloso e tienitene alla larga, a categorizzarlo ci penserà chi deve)
Capt. Kirk: Mr. Spock, we seem to be taking an unscheduled ride. Spock: Interesting.
Che alcune persone ne soffrono di meno pur partendo dalla stessa situazione transessuale perché vivono condizioni più favorevoli?
O perché giungono prima al trattamento?
una volta che l'esito è favorevole, la persona vive a pieno il proprio naturale essere mettendosi tutto finalmente alle spalle. ma certo questo non esclude aspetti caratteriali e di comorbidità.
una cosa ormai certa è che non ci sono psicoterapie di accettazione dello stato esistente che tengano (accettarsi per come si è nati), come a volte tentavano di gestirla un tempo.
poi l'esito è tutto soggettivo, e il "drop" è accertato su circa il 50% delle persone interessate dalla disforia di genere.
c'è chi a 14/16 anni sa benissimo chi è, e quindi non rimane che affrontare l'aspetto medico-chirurgico col giusto sostegno psicologico.
altri vengono presi da dubbi tremendi e continui, allora spetta agli psichiatri fare bene il proprio lavoro ed aiutarli/e a decidere quale percorso affrontare, in che tempi, a cosa dare priorità.
io ho visto queste cose: fare il percorso con decisione (anche sorprendendomi per i tempi), avere dubbi e quindi rinunciare alla riassegnazione, fare tutto il percorso per poi pentirsene, iniziare molto tardi il percorso avendo così sofferto per metà della vita.
considerando tutte queste ipotesi, la teoria che il superamento avvenga solo attraverso l'adeguamento al sesso desiderato non esaurisce tutta la questione: si dovrebbe considerare come superamento della disforia di genere, anche rimanere trans a vita, quando è vissuto bene.
Non vorrei mancare di rispetto a nessuno rispetto al proprio essere e alla propria sessualità, ma secondo me si tratta della bufala del secolo.
Attendo riscontri scientifici di un certo rilievo.
Quel che cambia è il grado di disforia della persona, alcuni pensano che la società provochi il disagio ma io non credo.
La sessualità anche ha una componente innata.
Entrambi comunque sono degli spettri, sia orientamento sessuale che identità di genere.
Solo che di questi tempi, anche parlando con amici, riscontro che non c'è nessuna rettitudine scientifica in materia.
In questi giorni è stata rinviata a giudizio una dottoressa da parte del circolo Mario Mieli di Roma. Le argomentazioni che porta tale gente fanno il paio con quelle del dott. Money, roba veramente agghiacciante, sopratutto per i discorsi riguardo alla sessualità dei bambini, cose veramente terrificanti che vengono spacciate come alta cultura socio psicologica, ma che da un lato scientifico sono meno che NULLA.
Io chiedevo appunto se foste a conoscenza di ricerche SCIENTIFICHE in
materia, le opinioni personali, sopratutto di profani, come me mi
interessano poco e lasciano il tempo che trovano.
E' come se per parlare di neurodiversità ci si basasse sulle opinioni della gente comune, noi compresi, non è certo un discorso scientifico.
Io credo che in queste teorie ci sia assolutamente nulla di scientifico ma siano strumentalizzate da persone che hanno tutti altri interessi.
Ovviamente rispetto profondamente le scelte personali e le tendenze di tutti, a prescindere dal fatto che siano scientificamente dimostrabili o meno.
Sulla fluidità invece ci si divide.
Nessuno del campione crede all' ipotesi del "nasciamo bisessuali " e solo un utente propende per l' origine da esperienze di vita del transessualismo, e nessuno che sia la società solamente. a portare alla disforia corporea.
http://sitn.hms.harvard.edu/flash/2016/gender-lines-science-transgender-identity/
In una fase successiva per fattori molteplici alcuni sviluppano un desiderio erotico che si innesta verso l'altro, in alcuni possono essere o solo il sesso opposto in altri uno analogo in altri entrambi.
Naturalmente con tutte le combinazioni per quanto riguarda la percezione di sé stessi tra m/f/neutro e verso l'altro.
Nei fattori molteplici non potrei escludere il contesto culturale (antica grecia omosessualità e bisessualità erano frequenti e socialmente accettate, quindi più diffuse, in altri contesti censorei può accadere che questi orientamenti debbano essere repressi per sopravvivere).
Non credo che tutti nasciamo bisessuali, ma penso che almeno in una prima fase si abbiano pulsioni erotiche omosessuali (l'amore per sé io l' interpreto Così) e successivamente ci si indirizzi verso un genere prevalente, ma può anche accadere che più del genere sessuale attragga la persona, e che questa susciti un innamoramento a prescindere dal suo genere.
Penso che le sfumature siano veramente molte, paradossalmente non escludo neanche ipotesi di coppie formate da donna biologicamente femmina, che si sente maschio ma senza necessità di perdere definitivamente le sue connotazioni attratta da uomo fisicamente maschio e mentalmente maschile.
Queste coppie apparirebbero tipiche esternamente ma solo nell'intimità emergerebbe la loro caratteristica.
Dal mio punto di vista le suddivisioni sono solo umane e se culturalmente non insorgono regressioni è probabile che nel futuro ci saranno tanti generi per quanti abitanti, sembrerà estremamente naturale esplorare l'erotismo o la sua mancanza, in piena libertà, nel rispetto delle scelte tra individui consenzienti.
All'ospedale pediatrico Burlo di Trieste stanno studiando da anni la correlazione genetica/innata del transessualismo (transessualità?). Hanno confermato che ci sono dei pattern genetici che si ereditano (geni recessivo) solo che non ho link per mostrartelo perché parlavo solo al telefono o di persona con chi se ne occupa.
La cosa interessante è che, dopo aver tratto questa conclusione, hanno preferito approfondire non quella parte di genetica, bensì le mutazioni spontanee.
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune