Come dirlo?
Buonasera a tutti, ho un ragazzo di 12 anni e da quando ne aveva 6 ho sempre avuto il dubbio che qualcosina non andasse: Troppo pigro, poco socievole, o troppo introverso o troppo estroverso. A scuola poca attenzione e scrive malissimo, quindi ho seguito la posta del DSA, ma nulla!
Qualche mese fa, dopo vari centri e dottori, ho avuto la diagnosi. Asperger! Lieve spettro autistico.
Qualche mese fa, dopo vari centri e dottori, ho avuto la diagnosi. Asperger! Lieve spettro autistico.
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Commenti
(Scusate le chiacchiere). Ora mi chiedo: Come faccio a dirglielo? Come inizio? Cosa dico?
Ha fatto qualche mese di terapia, mi hanno detto che l'avrebbero informato loro perché è giusto che il ragazzo conosca la verità così da conoscere i suoi "limiti" per poi abbatterli, ma non gli hanno ancora detto nulla. Intanto ho sospeso la terapia, ma devo fare qualcosa perché lui si sente DIVERSO. Io devo dirglielo! Consigliatemi, grazie.
Jonathan
Perché hai sospeso la terapia?
Non ti sorprendere se non glielo hanno ancora detto, magari non era tempo propizio.
In un dialogo terapeutico non sempre il terapeuta fa come vuole, perché moltissimo dipende dal paziente e dal contesto che il paziente porta con sé.
Un'altra cosa: Vorrei la certezza della diagnosi, perché dirmi che è asperger e non scriverlo sulla diagnosi?