Lo sguardo dell'altro

Salve a tutti,
rieccomi dopo un po' di tempo, purtroppo ancora una volta a lamentarmi, mi spiace che questo forum sia diventato il mio muro del pianto, ma non so davvero a chi rivolgermi e ho bisogno del parere di qualcuno.
Oggi discussione con mio marito:
Mio figlio, dopo la chiusura degli ospedali, ha dovuto interrompere il percorso in ospedale e siamo tornati al nostro centro privato.
Le ore sono solo 3, ci hanno proposto di aumentare ma ho rifiutato perché avrebbe perso giorni di asilo e non lo tengo un giorno in casa per un'ora in più di terapia.
Oggi, succede che va prenderlo mio marito, si intrattiene con la terapista che gli dice che non riesce a tenerlo, che è diventato molto forte, che si ricordava che volevamo una persona in casa, quindi forse sarebbe il caso. In pratica è molto peggiorato (strano, visto che il percorso nel pubblico doveva migliorarlo enormemente).
Io inizio a dubitare dell'efficacia della terapia.
Mio marito mi dice che in fondo non possiamo pretendere, che la vita di nostro figlio (5 anni) è una vita sprecata, (ha usato proprio questo termine) che non è interessato a niente e che è inutile che ci illudiamo, non ce la farà mai! Non sarà mai lo strano che troverà mai sua strada, perché è un poveretto lontano anni luce rispetto agli altri. Il tutto detto non con un dolore e con un dispiacere immenso.
Sto lavorando molto su me stessa sull'accettazione, sul considerare gli autistici dei " tipi umani" e non dei malati ada curare, per educare il mondo all'accettazione e mi trovo a combattere certi mostri in casa.
Scusate lo sfogo! Dovevo dirlo a qualcuno.
rieccomi dopo un po' di tempo, purtroppo ancora una volta a lamentarmi, mi spiace che questo forum sia diventato il mio muro del pianto, ma non so davvero a chi rivolgermi e ho bisogno del parere di qualcuno.
Oggi discussione con mio marito:
Mio figlio, dopo la chiusura degli ospedali, ha dovuto interrompere il percorso in ospedale e siamo tornati al nostro centro privato.
Le ore sono solo 3, ci hanno proposto di aumentare ma ho rifiutato perché avrebbe perso giorni di asilo e non lo tengo un giorno in casa per un'ora in più di terapia.
Oggi, succede che va prenderlo mio marito, si intrattiene con la terapista che gli dice che non riesce a tenerlo, che è diventato molto forte, che si ricordava che volevamo una persona in casa, quindi forse sarebbe il caso. In pratica è molto peggiorato (strano, visto che il percorso nel pubblico doveva migliorarlo enormemente).
Io inizio a dubitare dell'efficacia della terapia.
Mio marito mi dice che in fondo non possiamo pretendere, che la vita di nostro figlio (5 anni) è una vita sprecata, (ha usato proprio questo termine) che non è interessato a niente e che è inutile che ci illudiamo, non ce la farà mai! Non sarà mai lo strano che troverà mai sua strada, perché è un poveretto lontano anni luce rispetto agli altri. Il tutto detto non con un dolore e con un dispiacere immenso.
Sto lavorando molto su me stessa sull'accettazione, sul considerare gli autistici dei " tipi umani" e non dei malati ada curare, per educare il mondo all'accettazione e mi trovo a combattere certi mostri in casa.
Scusate lo sfogo! Dovevo dirlo a qualcuno.
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Commenti
Io mi sento di cambiare e credo che lo farò. Quest'aba non ha dato i frutti sperati, non so se dipemda dal tipo di terapia, che magari non è adatta a mio figlio, o dal modo in cui viene applicata. Magari dopo tre anni il bambino non ne può più o ne possono più loro.
Giovedì lo porterò io. Voglio sentire cosa mi dice.
Una cosa è certa che una professionista dovrebbe riuscire anche a motivare i genitori e non deprimerli.
Questa per me è una grave mancanza di professionalità. Specie se il quadro peggiorativo è mirato ad un aumento delle ore.
Mio figlio non è asperger è un grado 2 che odia le imposizioni. Diventa bravissimo quando fa un po' di terapia a tavolino e si abitua all'operatore, ma fuori dalla loro stanzetta è sempre uguale. La sua evoluzione non è attribuibile alla terapia.
Lui ne fa tre a tavolino perché purtroppo non riuscivamo a fare coincidere la disponibilità oraria.
In precedenza ne faceva 6 e la terapista andava una volta alla settimana a scuola creando una bella sinergia con le maestre.
Quest'anno mio figlio ha intrapreso questo strabiliante percorso nel pubblico 6 mesi di intensivo: 2 h al giorno per 5 giorni a settimana.Il tutto sospeso di punto in bianco a causa dell'emergenza covid19.
Siamo tornati al nostro vecchio centro privato, ma avevano poche ore disponibili. Adesso sarò brutale, ma è quello che penso, quando i soldi che ricevono per fare terapia a mio figlio calano per qualche ragione, fanno leva sul peggioramento del bambino per costringerci ad aumentare le ore e le attività.
Potrei sbagliarmi, ma si sono ricordati che in passato avevamo chiesto per educatore a casa solamente ora, passato un anno, perché gli introiti delle ore di aba sono diminuiti.
Infine, non voglio assolutamente un educatore che lo porti in giro, non ne posso più di questa gente che si intromette nelle mie dinamiche familiari, vorrei invece, che gli insegnassero a gestirsi e contemporaneamente facessero a me e a mio marito un po' training.
Al di là di ciò che vedono o ti dicono gli altri credo che nessuno conosca meglio di te tuo figlio,nel tuo cuore di mamma sai già rispondere a tante domande e non serve il parere di una terapista che non conosce tuo figlio e oltretutto non sa come approcciarlo.
Purtroppo questa storia del covid sta mettendo a dura prova noi genitori ma soprattutto i nostri cuccioli,mio figlio sembra buon leone in gabbia mai visto così.
Credo che il tutto vada ridimensionato sinceramente in quanto viviamo tutti ormai un momento di forte disagio.
Ti abbraccio ♥️
Importante che vengono forniti caratteristiche
positivi del bambino al genitori. Penso che nel caso di @loconi ,non è stato fatto.
@Linna, hai ragione, non è stato fatto e io avrei voluto, anzi è sempre stato dincentivato.
L'asilo invece, credo sia una buona palestra, con tanti coetanei e con il supporto giusto può fare la differenza. Ovviamente siamo ancora all'infanzia, poi si vedrà.