Non lo faccio se non sono convinta; ma quando mai son convinta?

Forse il mio problema n.1 nella vita è fare le cose a cui non sono abituata e che quasi sempre non mi piacciono; se però sono cose che mi piacciono MA per qualche motivo sono "faticose" (in più sensi) è un casino lo stesso.
E penso: ma che lo faccio a fare? Ma davvero voglio farlo? Come faccio a sapere se voglio farlo o meno? Cose di questo tipo...
Non ho ancora capito quale è il problema, se queste sono solo pippe per avere un alibi o se c'è un problema antecedente da prendere in considerazione: mancanza di autostima e fiducia? Autosabotaggio? Inerzia autistica? Motivazione che non c'è mai e perché?
Sono sicura di non essere sola in questa giungla di confusione e difficoltà, per favore datemi un parere, dite la vostra e se magari qualcuno è riuscito a cambiare...
E penso: ma che lo faccio a fare? Ma davvero voglio farlo? Come faccio a sapere se voglio farlo o meno? Cose di questo tipo...
Non ho ancora capito quale è il problema, se queste sono solo pippe per avere un alibi o se c'è un problema antecedente da prendere in considerazione: mancanza di autostima e fiducia? Autosabotaggio? Inerzia autistica? Motivazione che non c'è mai e perché?
Sono sicura di non essere sola in questa giungla di confusione e difficoltà, per favore datemi un parere, dite la vostra e se magari qualcuno è riuscito a cambiare...
Mi piacerebbe conoscere donne asperger (senza secondi fini, solo per socializzare) o virtualmente o dal vivo, zona Emilia Romagna. Se vi interessa mandate un messaggio e vediamo se andiamo d'accordo 🙃
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Commenti
Scegliere per me è una fatica enorme, perché enorme è la paura di sbagliare.
In effetti io faccio molto meglio se ho una persona a fianco, che alla fine non considero neanche, a cui solo alla fine chiedo un parere, ma che so che c'è e potrebbe intervenire se ci sono aspetti che non considero o errori di valutazione.
Queste mille domande mi portano a iperdettagliare tutto facendo diventare complesse anche situazioni più semplici.
Non è una cosa che ho risolto ancora, forse nei momenti di stress uscirà sempre, come modalità atavica di funzionamento. Però con la psicoterapia va meglio, comincio a riconoscere il problema e soprattutto riconosco quando la mente va a sbriglia sciolta in modo da bloccarmi
Le cause possono essere molteplici, le mie sono tipiche di un vissuto complicato: adattamento all' ambiente
Devi aprire una nuova discussione.
Anche io mi sono sentita così. È la mancanza di fiducia nel futuro che non ci fa cominciare i progetti neanche i più piccoli.
Faccio così. Divido le cose che vorrei fare in cose fattibili a breve termine, cose fattibili a medio-lungo termine e cose poco fattibili.
Provo a portare avanti quelle a breve termine, di solito più semplici, tenendomi sul semplice per essere sicura di riuscire a portarle a termine.
Se non ci riesco pazienza, cambio progetto o mi fermo.
Per quelli a medio-lungo termine e per quelli poco fattibili ma che vorrei provare a fare lo stesso, comincio ad annotare idee e a raccogliere quello che può servirmi. Non lo faccio sempre, quando mi viene un'idea buona o che penso sia buona o quando trovo qualcosa di utile.
Con il tempo mi trovo diverse raccolte di idee di progetti e di cose che mi possono servire per farli. Anche più di un'idea per la stessa cosa, delle volte te ne vengono di più buone o le cambi.
Annoto tutto, preparo il più possibile. Così mi tengo attiva nel mio campo di interesse, mi tengo attiva nell'ideazione, mi automotivo finchè non arriva il momento in cui mi sento sicura di poter realizzare qualcosa con più decisione.
È come iniziare qualcosa che non sai dove ti porta, ma non puoi sapere cosa ti aspetta lungo il percorso. Un'occasione o qualcosa di buono che non potevi prevedere.
È importante anche essere decisi con se stessi. So che sono brava in questa cosa. So che in passato ho fatto una cosa buona e che potrei farne un'altra altrettanto buona in futuro. So che ho il mio modo di fare le cose per farle bene e che ho bisogno di queste cose perchè tengo al mio progetto.
Se mi butto giù e non voglio proprio più continuare, mi fermo e riprendo dopo un po' di tempo.
Pre-vedere, ovvero ricreare una data situazione nella nostra immaginazione per analizzarla e trarne le dovute conseguenze prima che essa accada.
Può essere utile per prepararsi e abbassare l'ansia. Oppure al contrario alimentare ansia.
Prevedere "totalmente" non credo sia possibile, a meno che tu non sia in un laboratorio e ricrei la condizioni che ritieni ottimali per vedere se succede quello che in teoria dovrebbe succedere se tutte le condizioni sono state rispettate.
Vogliamo il controllo (e ne siamo consapevoli o meno) e quando ci rendiamo conto che non possiamo averlo qualcosa si blocca, qualcosa scatta, e potrebbe anche succedere che il tuo cervello pensi: ma io questa situazione non la posso prevedere né controllare come vorrei e allora tanto vale lasciar perdere, troppa ansia, troppi imprevisti, e nessun risultato certo. Oppure dice: è meglio continuare ad analizzare aggiungendo sempre più elementi così la "previsione" sarà corretta, e cos'ì continua e continua e continua e tu nel frattempo ti esaurisci, esaurisci le risorse fisiche e mentali perché è un processo che non smette e scava...
Questo perché quando parliamo di "vita" potresti stare lì ad aggiungere elementi all'infinito perché è un campo troppo vasto e non delimitabile e non prevedibile come quello di un esperimento in laboratorio nelle condizioni ottimali.
L'incapacità di passare dalla teoria all'azione POTREBBE anche essere causato da un eccessiva stimolazione mentale che entra in iper-focus e non ne esce più perché entra in una spirale che si autoalimenta non avendo gli elementi per concludere l'indagine e stabilire un risultato certo e prevedibile.
Occorrerebbe lasciarsi andare, abbandonarsi, capire che non possiamo avere il controllo su tutto e non esiste altro che rischiare senza tutte le certezze e le sicurezze che la nostra mente tiranna vorrebbe.
La flessibilità di un sistema logico che deve in qualche modo contemplare prevedere e smaltire eccezioni perché senza quella flessibilità il sistema andrebbe in blocco al primo imprevisto.
Puoi percorrerlo con un'altra persona ma non puoi sapere se tornerà indietro o se cambierà strada.
Puoi sempre fare in modo che rimanga accanto a te, compiacendola.
Potrebbe rimanerti lei accanto senza che tu debba chiederglielo.
Riflettere ci aiuta ad uscire da una situazione, può richiedere poco tempo o più tempo.
Più tempo riflettiamo sulla stessa cosa più ci sembra di non venirne a capo, di rimanere fermi in un punto.
Pensiamo, pensiamo anche troppo qualche volta. Pensare va bene se fa riflettere.
Pensare va bene se fa cercare soluzioni. Pensare aiuta.
Rimurginare sempre intorno alla stessa cosa senza riuscirsi a lasciare in dietro il passato è inutile.