Leggendo un commento di @A87 sul suo profilo in cui dice che è fiero di AVERE l'Asperger, fulmineo m'è venuto in mente il quesito: ma è ESSERE o AVERE l'Asperger? o tutt'e due? :-/
Io credo di sentirmi meglio nel dire "sono asperger" piuttosto di "ho l'asperger", perché trovo che con la prima espressione si intenda un modo d'essere, con la seconda, invece, mi pare di dare un connotato negativo, ovvero di considerarla più come una patologia. Ho l'influenza, appunto, una malattia che si cura e va debellata. Invece dico: "sono simpatica" (sempre che lo sia ovviamente XD) e non "ho la simpatia". Ribadisco però che è una cosa del tutto irrazionale e personale, a sentimento!
Comunque la parola gayite è davvero originale. Mi ha fatto sorridere.
Io credo che si possa dire "ho l'Asperger" se ci si vuole riferire all'Asperger come Sindrome e che invece si debba dire "sono Aspie" se si vuole presentare questo come una banalissima caratteristica.
"avere" suona piú come una malattia. Non si dice essere affetti da neurotipicità... I genitori spesso invece preferiscono questa formula per non identificare il figlio con la sindrome.
"The Enlightened Take Things Lightly" - Principia Discordia
É vero è più elegante "sono aspie" ed ha anche un suono meno minaccioso. Preferibile. Anche se personalmente preferirei il più asettico ed enigmatico Neurodiverso, anche perché esprime una certa serietà della cosa.
Secondo me si dovrebbe usare il verbo avere quando si considera l'Asperger come caratteristica accessoria della persona, e il verbo essere quando lo si considera propria sostanza...se ci pensate é diverso dire ho la la tisi o sono tisico, in questo secondo caso è come se la tisi ti qualifichi come persona...
Ok, ma così anche uno esperto nell'argomento non capisce.
Guarda che se dici "sono Aspie" sono comunque pochi a capirti.
Le altre persone possono capire che sei diverso se lo sei davvero, non serve nemmeno dirlo.
Ma io non mi definisco mai asperger e non parlo dell'AS con chi non sa cos'è (è inutile) e con gli altri la metto in modo capiscano o sono più rigoroso (non è che abbia bandito le parole "aspie", "AS", "asperger" dal mio vocabolario; è solo una preferenza). Comunque è vero, è una scelta linguistica basata più su motivi estetici che logici.
Io mi definirei アスピー人 (aspie-jin, asupii-jin) perché 1) assona con saiyan, in giapponese, saiya-jin (サイヤ人) 2) l'ideogramma jin (人) vuol dire persona, questo valorizzerebbe l'essere personale (me medesimo in questo caso)
3) dà l'idea appunto di una specie più evoluta della precedente detta in questo modo.
Io credo sia importante usare il verbo essere per far capire che è qualcosa che è parte fondamentale del proprio essere, che non è una caratteristica aggiuntiva che si può togliere. I genitori preferiscono usare il verbo avere perché pensano che sia una malattia, un qualcosa di sbagliato che quindi non può essere parte integrante e fondamentale della natura del proprio figlio, preferiscono vederlo come "ah, se non avesse l'asperger lui sarebbe x, y,..", non capiscono che senza quella caratteristica loro figlio non esisterebbe neppure, nel senso che non sarebbe la stessa persona.
La Sindrome di Asperger è solo uno spunto per conoscere meglio se stessi e gli altri.
All'inizio, quando non accettavo la mia diagnosi, dicevo "ho l'Asperger" perchè vedevo questa Sindrome come una caratteristica aggiuntiva ma non essenziale; ora invece dico "sono Aspie" perchè ho capito che è parte costitutiva di me, fondamentale, senza la quale non sarei quella che sono
Commenti
E' uguale.
Comunque non far caso a quel commento, l’ho scritto in un momento di rabbia. xD
Ribadisco però che è una cosa del tutto irrazionale e personale, a sentimento!
Anche se personalmente preferirei il più asettico ed enigmatico Neurodiverso, anche perché esprime una certa serietà della cosa.
Comunque è vero, è una scelta linguistica basata più su motivi estetici che logici.
1) assona con saiyan, in giapponese, saiya-jin (サイヤ人)
2) l'ideogramma jin (人) vuol dire persona, questo valorizzerebbe l'essere personale (me medesimo in questo caso)
e dopo posso dire
(keitai wo tsukaiteru kara, romaji dake desu)
Io trovo sia preferibile il verbo essere, perché appunto pone l'accento sul fatto che sia un modo di essere e di vivere diverso.