Si può smettere di considerare i momenti trascorsi con gli altri come uno spreco di tempo?

FInalmente mi sono reso conto in modo chiaro di ciò che mi ostacola moltissimo nel provare ad avere una vita sociale normale o parzialmente normale. Ogni volta che mi si prospetta un'uscita, un appuntamento, un certo lasso di tempo da trascorrere in compagnia di qualcuno a parlare o a fare qualcosa di divertente, o qualche attività diversa dallo studio, o semplicemente a non fare nulla di speciale, inizio a sentire una fortissima sensazione di angoscia perché sprecherò del tempo, perché è come se il tempo che passerò in compagnia di qualcuno mi venisse rubato, come se si perdesse irrimediabilmente creandomi un danno irreversibile e violenti sensi di colpa praticamente impossibili da cancellare.
E' folle, ma non sono mai stato più onesto di così nel descrivere cosa sento.
A voi capita?
Sapete se c'è un modo per smettere di percepire questa sensazione così angosciante, indefinita, orribile e automutilante?
E' folle, ma non sono mai stato più onesto di così nel descrivere cosa sento.
A voi capita?
Sapete se c'è un modo per smettere di percepire questa sensazione così angosciante, indefinita, orribile e automutilante?
Post edited by yugen on
Accedi oppure Registrati per commentare.
Commenti
questo ti succede perchè non hai ancora incontrato persone che sono in gradi di "toccarti nel profondo dell'anima"..col resto ti sembra un'inutile perdita di tempo usciire parlare ecc perchè sono persone che non ti arricchiscono, non ti fanno crescere, non ti leghi con loro anche se dovessi vederle tutti i giorni...e se all'improvviso sparissero non ti succederebbe nulla perchè è come se non ci fossero mai state.
se invece ti leghi a qualcuno lo scorrere del tempo finalmente ti sembra avere un senso anz inizi a misuare lo scorrere del tempo (quello che Bergson chiama "tempo della coscienza") proprio a partire dall'Evoluzione del rapporto con qualcuno che ti arricchisce dentro
Provo più o meno le tue stesse sensazioni...non è sempre stato così. Adesso calcolo il tempo che sprecherei a fare una determinata cosa con altre persone e lo moltiplico per i rischi razionali o irrazionali che siano, che questa situazione potrebbe recarmi fisicamente e psicologicamente. Calcolo la compatibilità di interessi e caratteriali. Calcolo la fatica che faró e l'energia che la situazione mi farà perdere...energia che potrei utilizzare per fare qualcosa di più utile, per me.
Peró a volte sono così esausto che smetto di fare calcoli( a volte non inizio nemmeno) e mi lascio trasportare dagli eventi (succede in media 2 volte l'anno).
I risultati possibili sono sempre due:
- sono così esausto da non riuscire a razionalizzare qualsiasi cosa e quindi mi diverto un casino (o almeno credo che sia divertente)
- mi isolo, mi deprimo e infine decido di lasciare la serata defilandomi in modo furtivo.
Quando ottengo il primo esito (divertimento), tendo ad uscire nei giorni seguenti, creando più o meno la stessa situazione vissuta la prima volta, ma questo mi porta ad annoiarmi, e mi fa sembrare tutto una perdita di tempo.
- nel secondo caso invece, mi dico che la serata è andata male e quindi non c'è motivo per ripeterla, quindi tendo a stare in casa per conto mio molto a lungo, evitando ogni tipo di interazione sociale
Interagire con gli altri mi piace, ma non sempre riesco a fare il primo passo(uscire di casa)
E conosco bene questa sensazione.
Prova a pensare all'uscita tracciando mentalmente un programma su cose che vorresti dire, posti dove vorresti andare, cose che vorresti mangiare ecc. Fa' in modo che l'uscire fuori abbia un senso finale, che ti rimanga qualcosa quando torni a casa.
Con me funzionava, anche se è più di un anno che non esco. Parlo soprattutto degli anni 2005 - 2007.
Poi c'è anche la questione "bisogno di staccare" di cui molte persone hanno bisogno però mentre per me staccare significa chiudermi sottocoperta se sono triste, o fare cose che amo, leggere, scrivere, dipingere e altro quando sto bene; molte persone che conosco amano staccare cioè divertirsi perchè così si rilassano e evadono dalle loro fatiche. Però le stesse persone che si divertono insieme a me nella mia vita, e con cui sento che non è una perdita di tempo ma una bella esperienza, sono quelle con cui mi trovo bene su altri piani, con cui condivido cose veramente importanti e c'è uno scambio.
Quoto cicalina in toto
Ho molti conoscenti (persone che conosco dal vivo e con cui ho rapporti formali oppure molto molto rarefatti) e amici "virtuali". Poi c'è una persona con cui ho un rapporto non ben definito, ma che spesso non ha nulla a che fare con l'amicizia, anzi pare sia il contrario (inimicizia) e con cui ci sono un sacco di difficoltà, di precarietà e io stessa sono convinta (quasi sicura al 100% di ciò), che prima o poi questo rapporto finirà e torneremo ad essere due perfetti estranei. Io lo so che è così, è triste, drammatico, ma è così. Al punto che io a volte non voglio più avere rapporti con altri per timore che facciano la fine di questo o di altri che ho avuto.
Per ritornare all'argomento del topic, anche io ho l'impressione di svuotarmi di energie quando interagisco con gli altri. Non è che spreco tempo, perché per me il tempo è relativo. Ma le energie sì. Spesso mi ritrovo ad ascoltare cose che feriscono la mia mente, per la loro banalità, assurdità o cattiveria. La gente che le pronuncia non si rende conto di cosa stia dicendo, altrimenti non le direbbe certe cose. Ma è così ignorante che non puoi far nulla per fermarla. Io una volta gliel'ho detto a uno di questi "Dici cose assurde, sproloqui insopportabili, perché?". La risposta è stata: "Lo so, ma non posso farci niente".
Secondo me bisogna distinguere tra la nostra "asocialità", quindi la nostra tendenza ad evitare le interazioni, per svariati motivi e la sgradevolezza sociale altrui, ovvero quando gli altri sono sgradevoli da frequentare. È un confine sottile, ma ci sono condizioni palesi, come quelle che ho descritto, in cui certa gente è meglio non frequentarla. Tutto quello che fa male alla mente e la rende negativa, è meglio lasciarlo da parte.
@simone chi ti dice che tutti abbiamo amici? Anzi, in questo forum credo siamo in molti a non averne. O meglio, io ho amicizie virtuali che sento ogni tanto, ma senza chissà quali confidenze; per me l'amicizia vera è altro, sarà che la idealizzo troppo, ma dovrebbe essere innanzi tutto ricambiata, e questa reciprocità nel mio caso viene a mancare da parte degli altri. Ho conoscenti che non frequento. Tu invece a quanto ho capito incontri varie persone a lavoro&co, e questo è già positivo, sei molto più esposto alla socialità di me che sto sempre ficcata in casa.
Ti abbraccio.
Ciao
ancora ciao!
dipende se la cosa vale davvero il tuo tempo, è una questione di rendimento (fisica), di scelta (teoria decisioni)....