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Luoghi e nazioni "confortevoli" per un ND

AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
modificato febbraio 2015 in Regioni e territorio
Ho sempre amato viaggiare, fuggire e cambiare aria, al punto da diventare una vera e propria passione. Lavoro duramente ed a parte un "fondo cassa" per le emergenze (calcolato metodicamente ed in maniera ossessiva a mo'di operatore finanziario o addirittura ministro delle finanze, ma questo è un altro discorso), spendo tutti gli avanzi in vacanze. Ho viaggiato parecchio in Italia ed Europa, poi sono passato all'Asia... Thailandia, Cambogia, Giappone, Corea del sud; nazioni magnifiche. In Asia in genere e soprattutto nell'ultimo stato che ho indicato, ho trovato persone corrette, una certa serenità, un rispetto ed una cordialità, tali da rimpiangere veramente l'ostinazione e la paura di nuove sfide che mi porta a rimanere in Italia. Anche il paesaggio sembra creato per aiutarmi a stare "in equilibrio con me stesso".
Sarà banale ma questa cosa la provo anche alla visione del mare.
Vi è mai capitato qualcosa del genere?
Post edited by yugen on

Commenti

  • Credo che la svezia sarebbe confortevole. Freddo a parte (cosa che neanche soffro), lì le persone dovrebbero essere più oneste. È da considerare che noi italiani siamo ai loro occhi delle nullità, quindi non ne sono proprio sicuro.
    Poi ci sarebbe Princeton, cittadina allegra e pittoresca del New Jersey. È tranquilla e immersa nel verde, la immagino come un luogo di quiete.
    A me non piace lottare col mondo, preferisco vivere da solo e in tranquillità. Spero di potermene andare dall'Italia io, preferirei andare a Boston. O magari a Cambridge, quella nell'area metropolitana di Boston intendo, non quella in Inghilterra (sarebbe sempre bella credo). Lì c'è il Massachussetts Institute of Technology (MIT), e mi farebbe davvero piacere lavorare lì come fisico teorico.
  • ValentaValenta Post: 10,754
    Anche io amo il mare,
    ho amato tanto l' Inghilterra, in cui ho lavorato le ultime estati,
    Milano, ho passato lì per studi un paio di periodi lunghetti più qualche viaggio breve,
    Roma.

    Viaggio esotico l' ho fatto in Africa ma non fa per me,
    l' impatto con quella realtà è stato sconvolgente, non ci vivrei proprio.

    Comunque potessi scegliere sceglierei di continuare a vivere in Italia.
    Vale (egli\lui\gli)- feedback e reactions sempre graditi
  • Credo che la svezia sarebbe confortevole. Freddo a parte (cosa che neanche soffro), lì le persone dovrebbero essere più oneste. È da considerare che noi italiani siamo ai loro occhi delle nullità, quindi non ne sono proprio sicuro.
    Poi ci sarebbe Princeton, cittadina allegra e pittoresca del New Jersey. È tranquilla e immersa nel verde, la immagino come un luogo di quiete.
    A me non piace lottare col mondo, preferisco vivere da solo e in tranquillità. Spero di potermene andare dall'Italia io, preferirei andare a Boston. O magari a Cambridge, quella nell'area metropolitana di Boston intendo, non quella in Inghilterra (sarebbe sempre bella credo). Lì c'è il Massachussetts Institute of Technology (MIT), e mi farebbe davvero piacere lavorare lì come fisico teorico.
    Sono stato a Princeton per lavoro un paio di volte, sono stato anche a Cambrige, quello inglese. Se frequenti l'università a Napoli come toccò al sottoscritto, ti sembrerà di toccare il paradiso, non conosco tutte le università italiane, ma rispetto a quella napoletana siamo in un'altra galassia !
    La cittadina è come l'immagini tu, tranquilla, pulita, ordinata, piena di studenti di tutte le nazionalità. Cambridge poi è ancora con struttura medioevale, centro cittadino accessibile con bici e barche sul fiume Cam. Mia figlia ha 10 anni ma le sto già facendo il lavaggio del cervello...
    Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me. (G. Marx)
  • Quella del posto giusto dove vivere è una domanda che mi faccio da quasi 20 anni.
    Per noi Asperger, la tentazione di rispondere Germania, Svizzera o Giappone è forte.
    Io ho visitato molte città Tedesche e mi sono sempre trovato bene (meno in Baviera - ed Austria - dove secondo me la gente non è sempre alla mano). Mi sono particolarmente piaciute Frankfurt (am Main), Colonia, Brema, Erfurt, Lübeck...ecc... certo la lingua è una barriera importante se si considera la Germania...



  • AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
    Quella del posto giusto dove vivere è una domanda che mi faccio da quasi 20 anni.
    Per noi Asperger, la tentazione di rispondere Germania, Svizzera o Giappone è forte.
    Io ho visitato molte città Tedesche e mi sono sempre trovato bene (meno in Baviera - ed Austria - dove secondo me la gente non è sempre alla mano). Mi sono particolarmente piaciute Frankfurt (am Main), Colonia, Brema, Erfurt, Lübeck...ecc... certo la lingua è una barriera importante se si considera la Germania...


    Lavoro per un'azienda tedesca (zona Köln la casa madre, ma è una grossa multinazionale con molte sedi in Germania, Europa e nel mondo) e quindi conosco i tedeschi ben oltre le situazioni turistiche. Non li amo alla follia, i cittadini li preferisco, sono più aperti verso il prossimo. Austria = posto al mondo dove sono stato trattato peggio. Vienna/Graz bene, Tirolo malissimo. Giappone nel cuore, l'ho girato tutto tutto, ma sono troppo timidi ed imbarazzati quindi mi mettono in difficoltà e nervoso a volte. I coreani sono la loro versione "sveglia". Anche in thai si sta bene bene bene.
  • andato13andato13 Post: 47
    modificato ottobre 2014
    Ciao "AJDaisy" !

    Concordo con la tua visione. Anche se i Tedeschi hanno un'ottima birra, il che fa dimenticare la loro "serietà".
    Sei stato fortunato a potere viaggiare in Estremo Oriente cosi tanto. Ti invidio. Il Giappone ha un fascino che non tramonterà mai.
    Post edited by andato13 on

  • AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
    Ciao "AJDaisy" !

    Concordo con la tua visione. Anche se i Tedeschi hanno un ottima birra, il che fa dimenticare la loro "serietà".
    Sei stato fortunato a potere viaggiare in Estremo Oriente cosi tanto. Ti invidio. Il Giappone ha un fascino che non tramonterà mai.
    Pensa che per hobby per un buon periodo ho prodotto birra e sono stato 2 volte in Belgio
  • kachinakachina Post: 560
    quando vivevo in olanda non avevo più nessun interesse per le questioni sociali e politiche perchè non ero stimolata negativamente dalle disfunzioni organizzative ed etiche mediterranee.
    e il fatto di vivere in un paese di, passatemela,  "alcolisti socializzati" era quasi adatto al mio cmq perenne malaise.
    Let us try to teach generosity and altruism, because we are born selfish.             -Richard Dawkins
  • Sono sempre stata attratta dall'estremo oriente per via della riservatezza e freddezza che si tende ad attribuire agli abitanti, ma lì purtroppo per uno straniero non sarebbe facile vivere, credo che sarebbe sempre considerato diverso.
    Make it your goal to live a quiet life, minding your own business and working with your hands.
    1 THESSALONIANS 4:11
  • Temo che non serve andare in Giappone per essere considerati diversi a volte...
    :-j

  • Lì lo si sarebbe per il fatto di non avere i capelli neri, le fattezze orientali e per il fatto di non parlare la lingua del luogo.
    Make it your goal to live a quiet life, minding your own business and working with your hands.
    1 THESSALONIANS 4:11
  • AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
    Sono sempre stata attratta dall'estremo oriente per via della riservatezza e freddezza che si tende ad attribuire agli abitanti, ma lì purtroppo per uno straniero non sarebbe facile vivere, credo che sarebbe sempre considerato diverso.
    I coreani non sono freddi, i giapponesi di Tokio, del Kansai e del sud in genere, già da Nagoya nemmeno e neanche nel nord e nelle città in genere non lo sono. Se vai nei paesini di montagna e prendi come campione gli anziani partigiani che ti scambiano per statunitense è diverso.
  • AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
    Anziani nei paesini a volte sono un po' razzisti.
    In Corea ed in Thailandia non ho riscontrato nemmeno questa cosa.
  • Da turista va bene.. Ma credi che sarebbe altrettanto facile integrarsi nella loro vita quotidiana?
    Make it your goal to live a quiet life, minding your own business and working with your hands.
    1 THESSALONIANS 4:11
  • AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
    Da turista va bene.. Ma credi che sarebbe altrettanto facile integrarsi nella loro vita quotidiana?
    No, ma non per cause loro; lo scoglio + grande è l'abituarsi per esempio a pochissime ferie e quindi diventa difficile gestire le relazioni con chi resta di caro a 10000km in Italia ed il partire da semi-analfabeta.
  • Se fossi obbligato ad emigrare opterei per Canada,paesi nordici e in subordine Islanda, Nuova Zelanda e Giappone,solo perché isolane e spesso terremotate,il fatto che siano quasi isolate costituisce un vantaggio.Tra il dire e il fare ci sono oceani,sarebbe difficile per me abituarmici,temo.
  • Dato che ne studio la cultura, se dovessi spostarmi probabilmente finirei in Giappone o in Corea del Sud. Dato che sono abituata a sentirmi diversa e fuori contesto credo che non mi darebbe fastidio la diffidenza giapponese, al contrario troverei fastidiosa l'"idolatria" dei Coreani. 
    Fosse per i giapponesi e il loro modo di comportarsi (poco invadenti, con norme sociali ben chiare e valori semplici da imparare) il Giappone sarebbe il posto ideale, ma conoscendo i lati peggiori della loro società non riesco a immaginare di viverci se non rinchiusa in un santuario in mezzo alla foresta.

    La cosa migliore sarebbe andare in qualche paese nordico tipo il Canada o i paesi scandinavi ma non sopporto il freddo. Devo informarmi meglio sulle temperature dell'Olanda.
    Always look on the bright side of life.
  • vanessavanessa Post: 1,163
    Visto che parlo francese e spagnolo e patisco il freddo per me non sarebbe facile trasferirmi in un paese aspy friendly, comunque credo che, a parte le persone xenofobe a prescindere, le piccole stranezze (ad esempio la non comprensione dei modi di dire) siano più tollerate negli stranieri che negli autoctoni e che quindi all' estero si possa sembrare relativamente meno diversi.
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