Cancellarsi dai social?

Sta facendo attualmente discutere un libro di Jaron Lanier (un teorico della realtà virtuale e pioniere di Internet) che dice di cancellarsi da tutti i social network e che internet va "ripensato".
Che ne pensate?
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Commenti
Detto questo potrei dire che cancellarsi o non essere mai stati iscritti ad social non preclude la possibilità degli effetti di alcuni fenomeni quali hate speech .
I rapporti costruiti in rete e privi di seguito nel mondo reale lasciano il tempo che trovano. Non hai bisogno di social network, ed anche se si sta diffondendo la convinzione che vivere senza social network e' impossibile, io ti assicuro che puoi vivere agevolmente anche senza.
Il fatto che tutti hanno facebook non significa che stanno messi meglio di te.
Ai social network non interessi tu come nome e cognome, ma le tue relazioni, le tue attività on line (sia nel network che fuori), i tuoi like e tutti gli altri dati che possono estrarre da te che interagisci con gli altri (data mining).
Tutti quei dati vengono elaborati e servono a proporre agli inserzionisti pubblicitari dei target mirati a cui mostrare le loro inserzioni. Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che con la profilazione degli utenti così spinta, noi utenti perdiamo la libertà di scegliere, perché l'algoritmo dei social ci conosce meglio di noi stessi e ci propone prodotti, servizi, idee, slogan ecc. di cui ancora noi non abbiamo piena coscienza, ma sa già che ci piaceranno.
Della TV puoi dire che è diseducativa, degenere, scandalosa, immorale ecc. ma dei contenuti in Rete sei sempre entusiasta (pensa alle code per comprare un iPhone, ad esempio).
Se non sei più neanche chiamato a scegliere, perché l'algoritmo sceglie al posto tuo cosa ti piace, che senso ha la tua esistenza?
Stranamente appena c'è traccia di monitoraggio scatta subito la caccia al Big Brother…
Pure con le prove INVALSI non ho mai capito dove sia il problema… temono che dietro ci sia qualcuno che voglia schedare gli studenti in ogni tappa della crescita… quando invece, pure se in extremis fosse vero, nessuno verrebbe limitato da una cosa del genere, neanche per i lavori statali.
Se hai uno smartphone allora hai un account, quindi non sei fuori dal circuito. Hai WhatsApp? Non sei fuori, ma dentro. Usi Google? Uguale.
Lo scopo non è schedarti ma estrarre valore dalle nostre abitudini, relazioni, azioni ecc. sia per la pubblicità (il rischio minore) sia per automatizzare l'umanità perché si comporti nel modo più prevedibile possibile.
I sociale, ho letto, funzionano come una religione.
Io penso che nel contesto virtuale c'e' di buono che le persone psicologicamente forti hanno il buon senso per non farsi "fregare" dai siti che divorano la vita di una persona, quindi evitano di mettersi nella situazione di sprecare il loro tempo per cose che non porteranno ad alcun beneficio nel mondo reale.
Del resto vi siete mai chiesti cosa rimane di voi se spegnete il modem? Quello e' cio' che realmente siete.
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@SoylentGreen nessuno vuole privarti del libero arbitrio, perche' le persone che sono consapevoli di non essere libere, tenderanno a ribellarsi.
L'idea e' appunto darti l'illusione che sei libera, cosi' non hai alcun motivo per ribellarti, quando poi in verita' sei soggetta a tutta una serie di restrizioni senza senso apparente (il senso c'e' ovviamente, ma va per lo piu' a vantaggio di una stretta minoranza di persone che sono interessate a consolidare la propria posizione).
Da te vogliono tre cose: soldi, e se non vogliono i tuoi soldi, vogliono il tuo tempo, e se non vogliono il tuo tempo, vogliono informazioni sul tuo conto per sapere come possono influenzarti.
Dobbiamo distinguere almeno tra internet, web e social network. E anche tra app di terze parti come WhatsApp che appartiene a Facebook.
Non parlo - e l'ho detto - del rischio di essere spiati dall'impiegato disturbato di Facebook.
Non parlo neanche di persone sole che vivono attaccate al computer.
Nel mio discorso il singolo non conta nulla. Io non conto nulla per Facebook. È il miliardo di persone che interessa a Facebook (o altro network).
L'elaborazione dei dati consente di tracciare ritratti emotivi degli utenti (non tanto del dato utente). Così, l'algoritmo adeguatamente impostato, o abusato, può agire sullo stato emotivo degli utenti.
Alcuni autori spiegano il social con il rito della confessione e le notifiche sarebbero i richiami affinché ci comportiamo "bene" sul social: rispondere ai commenti, fare gli auguri, guarda la reaction, guarda la diretta ecc. La religione del social è riuscita ad avere un miliardo di "fedeli" in pochi anni. Il cristianesimo, per esempio, ci ha messo secoli.
Il discorso, poi, andrebbe allungato anche all'Internet delle cose e ai motori di ricerca, ma è off topic.
Aggiungo che per la mia età conosco la vita senza il modem. Per questo dico ciò che ho detto.
sicuro sicuro?
Non so quanto a fondo conosci l'ambiente android, ma come sviluppatore presumo di sapere quel che c'e' da sapere, ed il mio discorso non si focalizza troppo sulla questione di essere spiati o meno.
Nulla e' gratis. Se android e' gratuito, significa che il prodotto sei tu
Quanto dico prende per lo piu' in considerazione l'impatto che possono avere i social-network sulla qualita' della vita di un'individuo, e sulla sua vita nel breve, medio e lungo termine.
(nella pausa tra una lezione e l'altra, mi chiedeva di donne e perversioni sessuali).
Non ti ho contraddetto, ho solo fatto notare che anche le cose che sembrano più "innocenti" potrebbero non esserlo.
Per quanto riguarda l'impatto sulla qualità della vita e la personalità, direi che siamo d'accordo
Su "la questione di essere spiati o meno" - su cui tu non ti sei focalizzato ma altri si - ricordo che per ora ciò che contano sono i dati aggregati (di milioni di persone, non del singolo). Quando saranno messi a punto algoritmi di analisi dei dati puntuali, magari sarà diverso...
Vero ci sono persone che hanno più vita socia che vita reale, che creano alter ego virtuali non corrispondenti con il reale, ma possono essere utilizzati al pari di strumenti atti a recepire informazione ( come quando si sfoglia un depliant).
Essere iscritti a fb, non significa passare 5/6 ore al giorno a scambiarsi like.
Sto su fu, ma direi che al max lo apro per un paio di minuti, anche perché ho poche e ben selezionate amicizie, e se non c'è un riscontro anche nella realtà (frequentazione) le elimino.
Sono al pari di una rubrica telefonica.
Altri social li uso, per pochi minuti, il tempo scambiare due parole ma con l'obiettivo di far amicizie reali. Se il fine non è quello, chiudo e blocco i contatti.
Boh... probabilmente non è un uso comune il mio, difatti quando scremo o blocco si stupiscono, mentre a me sembra assurdo interagire se poi manca la frequentazione vera.
Il fenomeno a mio avviso deve essere guardato in maniera più ampia. Non credo che basti più dire "non usiamoli più".
Il fenomeno dilagante ha modificato il modo di stare al mondo, come accadde con la stampa o con altre evoluzioni culturali. Chi volesse starne fuori oggi fa veramente fatica.
Then someone will say what is lost can never be saved
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune
E comunque ieri sera ho ceduto; ho dato una sbirciata e sono stata male.
La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, e quando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò. - Frank Herbert, libro Dune