Mia madre potrebbe essere asperger?
Buongiorno.
Chi mi conosce sa che sono asperger, ho lo spettro autistico di livello 2 secondo diagnosi alla mano.
Ho sempre cercato di valutare questa diagnosi e catalogarla anche in mio padre. Potrei avere ragione ma non ho mai avuto riscontro.
Oggi vi parlo di mia madre.
Mia madre ha 46 anni, è divorziata da mio padre dal 2016 e oltre a me ha un altro figlio, mio fratello che ha 20 anni, quasi 21.
Mia madre è nata in una famiglia non molto benestante e con 1 sorella e un fratello più grandi di lei.
Mia madre ha la caratteristica di essere pignola in tutto, e anche testa dura.
È da sempre amante delle pulizie e dell'ordine.
Non passa un giorno che non usi il suo amato aspirapolvere (e poi si chiede perché la bolletta è sempre cara..).
Da quando io sono stato diagnosticato, mia madre ha sempre tirato un sospiro di sollievo perché sembravo troppo fuori dal mondo. E così si è rassicurata una volta per tutte.
Mia madre è molto precisa con i conti, segna tutto sul calendario, odia le spese superflue e non confonde niente.
Mia madre accudisce mia nonna che ha l'Alzheimer e non le fa mancare niente, concede solo due giorni di pausa nel week end.
Mia madre attualmente è fidanzata ed è in una relazione complicata.
Oggi io ho svelato a mia madre che quando mi sono svegliato ho pensato a tutte le caratteristiche più evidenti che possono portare lei ad avere una sua diagnosi tutta sua.
Mi farebbe in fondo piacere di avere una madre "come me" con qualche caratteristica vicina a me.
Ho sempre pensato che fosse solo mio padre, oltre a me, ad avere molte caratteristiche di questo tipo.
Sono curioso di sapere la verità, ma senza pretese, perché mia madre non per forza si potrebbe farsi fare una valutazione clinica. Lei sta bene (a suo dire) anche così.
Chi mi conosce sa che sono asperger, ho lo spettro autistico di livello 2 secondo diagnosi alla mano.
Ho sempre cercato di valutare questa diagnosi e catalogarla anche in mio padre. Potrei avere ragione ma non ho mai avuto riscontro.
Oggi vi parlo di mia madre.
Mia madre ha 46 anni, è divorziata da mio padre dal 2016 e oltre a me ha un altro figlio, mio fratello che ha 20 anni, quasi 21.
Mia madre è nata in una famiglia non molto benestante e con 1 sorella e un fratello più grandi di lei.
Mia madre ha la caratteristica di essere pignola in tutto, e anche testa dura.
È da sempre amante delle pulizie e dell'ordine.
Non passa un giorno che non usi il suo amato aspirapolvere (e poi si chiede perché la bolletta è sempre cara..).
Da quando io sono stato diagnosticato, mia madre ha sempre tirato un sospiro di sollievo perché sembravo troppo fuori dal mondo. E così si è rassicurata una volta per tutte.
Mia madre è molto precisa con i conti, segna tutto sul calendario, odia le spese superflue e non confonde niente.
Mia madre accudisce mia nonna che ha l'Alzheimer e non le fa mancare niente, concede solo due giorni di pausa nel week end.
Mia madre attualmente è fidanzata ed è in una relazione complicata.
Oggi io ho svelato a mia madre che quando mi sono svegliato ho pensato a tutte le caratteristiche più evidenti che possono portare lei ad avere una sua diagnosi tutta sua.
Mi farebbe in fondo piacere di avere una madre "come me" con qualche caratteristica vicina a me.
Ho sempre pensato che fosse solo mio padre, oltre a me, ad avere molte caratteristiche di questo tipo.
Sono curioso di sapere la verità, ma senza pretese, perché mia madre non per forza si potrebbe farsi fare una valutazione clinica. Lei sta bene (a suo dire) anche così.
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Commenti
È solo il mio punto di vista.
Io vorrei solo promuovere la ricerca sulle diagnosi sia negli adulti che negli adolescenti. E il motivo è che più diagnosi si fanno maggiormente sarà possibile osservare come vive la società.
Se nessuna persona andasse dall'oculista nessuno avrebbe potuto indossare degli occhiali da vista che permettano di vedere bene. E così ci sarebbe più responsabilità di catastrofi automobilistiche.
Oppure se nessuno avesse studiato la storia nessuno avrebbe mai capito che siamo noi umani ad avere inventato la ruota. Etc..
Le diagnosi secondo me sono molto utili per tutti, e inoltre io sono stato diagnosticato da adulto e la diagnosi è più che azzeccata.
Hai ragione nel dire che più avanzano gli anni più l'asperger tende a "nascondersi".
Il fatto che mia madre possa essere mille altre cose o nessuna:
Sì è vero, ma se è nata asperger resta asperger;
Se mi sbaglio su di lei si potrebbero scoprire altre verità;
Un aiuto psicologico è sempre indicato per tutti, anche è soprattutto in età adulta, specie quando la vita è un ring dove si finisce sempre al tappeto.
Unico vero difetto è che mia madre non vuole nemmeno pensare di di immaginare se stessa in una qualsiasi diagnosi
Assumendo che tua madre abbia davvero qualcosa in sè di diverso oppure problematico, penso che la differenza principale tra voi due sia che tu sei egodistonico e lei egosintonica... quindi sarebbe difficilissimo aiutarla.
La diagnosi è un concetto medico, che corrisponde a una serie di sintomi e segni, ad un trattamento e ad una prognosi. Non è un modo di essere o uno stile di personalità.
Non indichi una caratteristica precisa.
E non possiamo giocare al gioco della diagnosi.
Che può essere valutata solo da persone qualificate e formate.
Ti si possono dare suggerimenti in generale.
Tua madre di fatto non ritiene utile per se sottoporsi a una diagnosi (mi pare di capire)
Le donne in generale sono sottodiagnosticate (forse di 4 volte rispetto agli uomini)
Hanno meccanismi di eludimento sociale:
Se per lei non è un problema l'eventuale Asperger non puoi imporgliela.
Una diagnosi è pesante di per se.
*Si può fuoriuscire dai parametri diagnostici*
Bhe non ti nascondo che all'inizio la parola "autismo" mi ha fatto versare parecchie lacrime, perché quando si mette al mondo un figlio ci si augura sempre il meglio per lui, che non soffra; che sia in salute e via dicendo.
Ho avuto paura e tanta, io e mio marito siamo giovanissimi, abbiamo entrambi 30 anni e mi chiedevo continuamente "Perché a me? Io non sono in grado di affrontare questa situazione". Ho iniziato a leggere, informarmi il più possibile per aiutarlo e qui esce fuori il perché un figlio autistico cosi giovane.
Dopo qualche mese ho avuto anche io la mia diagnosi, autismo livello 1. In tutto ciò anche mio marito ha molti tratti autistici ma non ha intenzione di andare a ricercare una diagnosi.
Sono sempre stata "strana", per tutta la mia vita fino ad oggi praticamente ma non pensavo avesse un nome e una diagnosi questo mio essere, visto che tutti lo chiamavano "caratteraccio". E rivedo me stessa in mia madre purtroppo. Ho provato a farle capire che da qualche parte arrivano questi tratti che abbiamo in famiglia, che io e lei siamo molto simili in tanti aspetti, ma da quando le ho parlato di questa cosa, il nostro rapporto si è ulteriormente deteriorato (già non andavamo molto d'accordo).
Ora vorrei farti una domanda se non ti dispiace, tu come hai vissuto da figlio di una madre probabilmente autistica?
Io da autistica di una madre quasi sicuramente autistica, ho sofferto molto durante la mia infanzia, lei è estremamente fredda, egoista, poco empatica e di poche parole e questa cosa, nonostante io rientri nello spettro, mi ha fatto stare male e me la porterò dietro per tutta la vita.
Vedevo le altre mamme abbracciare e baciare i miei compagni di classe (io in 30 anni avrò ricevuto 2 abbracci da mia madre).
E oggi penso che le lacune delle persone nello spettro siano talmente grandi che si, potrebbero essere in grado di condurre una vita normalissima con tanto di figli, ma a mio avviso, con una diagnosi in mano non si dovrebbe procreare.
Non perché ci sia il rischio che nascano figli autistici, ma quanto per il fatto che queste grandi difficoltà di una persona nello spettro, inevitabilmente si ripercuotono sui poveri figli che non c'entrano nulla.
È pur sempre una disabilità, c'è un motivo se viene definita così e in quanto tale non si dovrebbe avere la possibilità di riprodursi (lo dico da autistica con un figlio).
Ora, la mia unica speranza è che mio figlio non soffra come me da piccolina, a causa dei miei problemi, perché non mi darei pace per questa cosa. C'è la sto mettendo tutta per non fare gli errori di mia madre, ma è dura, anzi durissima e se non riuscirò da sola a superare certe "fissazioni", il Doc che mi porto dietro da sempre, mi farò aiutare per il suo bene.
"I genitori condividono con i propri figli la metà dei geni per cui se dovesse esistere una mutazione in un gene dei genitori, la metà dei figli saranno portatori asintomatici della mutazione e in questo caso il frutto di un rapporto tra consanguinei avrebbe un 25% di probabilità di soffrire questa malattia."
Quindi il genitore singolo non passa nulla al figlio, ma sono entrambi i genitori che glielo passano, uno ha il 50% di possibilità di passarglielo ma se l'altro ha l'allele recessivo questa possibilità cala al 25%. Quindi quando nasce un figlio autistico, con molta probabilità almeno uno dei genitori e anche lui a sua volta autistico ma non lo sa. Personalmente da quello che vedo girare per strada, ce ne sono tanti ad esserlo ma non farci caso, questo proprio perché si hanno vari livelli di autismo e quelle leggere o con alto funzionamento solitamente è facile che passino per neuro tipici.(Come dico sempre io però, nessuno è neuro tipico, ci vorrebbe una diagnosi per stabilirlo e difficilmente chiunque si sottoponga ai testi psicologici ne esce pulito.)
L' autismo non è soggetto a trasmissione mendeliana, non puoi parlare di geni dominanti e recessivi, è molto più complicato.
Quando il sistema nervoso si sta formando, alcune cellule proliferano "più del normale", quindi ci sono più cellule del normale.
A guidare la formazione delle connessioni del sistema nervoso sono dei segnali chimici che le cellule rilasciano e con cui comunicano le une con le altre. Poichè ci sono più cellule del normale, questi segnali chimici e comunicazioni tra cellule che dicono ai neuroni dove posizionarsi e con cui fare connessione sono leggermente alterati, da cui risulta uno sviluppo del cervello leggermente alterato in funzionalità (questo spiegato nella maniera più semplice possibile, anche se si sta banalizzando molto un concetto complesso).
Questo per dire che la formazione del sistema nervoso non è sotto controllo di un singolo gene che può essere o variante neurotipica o variante neurodivergente, ma sono centinai di geni con diverse varianti che interagiscono in maniera imprevedibile sul modellamento del cervello. Certo ci sono geni che contribuiscono maggiormente al fenotipo autistico, ma sono stati scoperti in seguito a studi statistici su soggetti con diagnosi già confermata. Anche facendo un'analisi completa del DNA (sequenziamento) ad un neonato, non abbiamo modo di dire se il soggetto è neurodivergente o neurotipico. La diagnosi di autismo è quindi una diagnosi prettamente clinica, non esiste e probabilmente non esisterà mai un test di laboratorio in grado di rilevarlo.
"In generale, ad oggi, l'analisi genetica non è riuscita a provare l'evidenza di un coinvolgimento di un solo gene associato all'autismo e vi è consenso nell'indicare un'origine genetica complessa, caratterizzata dal coinvolgimento di molti geni."
Era quello che stavo cercando di dire alla frase che ho quotato dove molti e molte, si pensano di essere i portatori di una malattia, quando in realtà lo siamo tutti portatori di malattie e tra i milioni di possibilità nell'accoppiarsi a chiunque può uscirgli fuori un figlio con una sindrome o una malattia, poi ci sono quelli predisposti e geneticamente analizzabili in laboratorio e quelli che non lo sono, come per l'appunto riguardo l'autismo.
Tutti quelli che pensano che avendo una persona autistica in famiglia siano predisposti per questo ad avere figli autistici sono persone che praticamente non ci hanno capito un'emerita ceppa su come nasce l'autismo e danno adito a leggende metropolitane di cui ancora oggi nessun medico e scienziato ha dato conferma.
@Mendicant_Bias : quando ho parlato di gene dominante e remissivo ho fatto riferimento più che altro alle conosciute malattie genetiche di cui è possibile stabilire in laboratorio il fattore di rischio per cui si presentano, l'autismo funziona praticamente alla stessa maniera hanno detto, però a differenza di altre patologie e malattie è causato non da un singolo e isolato gene, ma da più, come anche spiegano gli scienziati, ovviamente non sapendo e non conoscendo di quali geni si tratti non è che si possa escludere una componente dominante o una remissiva, l'unica cosa che si può escludere è che, sia geneticamente colpa di un genitore se un figlio nasce in un modo, perché in realtà è sempre colpa di due.
Qualcuno sa se ci sono correlazioni tra autismo e altre malattie? Quel che voglio dire è che spesso ogni mutazione ha un significato evolutivo. Per esempio, leggevo che alcune malattie autoimmuni sembrano correlate postivamente con la sopravvivenza alla peste, un eccesso di sistema immunitario ribelle ha sconfitto la peste.
Come mi sono già trovata a dire ci sarebbe anche l'ipotesi che l'autismo sia un tentativo di salto evoluzionistico.
ma in realtà, clinicamente, è accertata l'ereditarietà dei tratti da genitori a figli, che per ora, è solo una questione statistica.
quante volte avete letto qui che una mamma a seguito della diagnosi dei figli, ha "scoperto" di essere anche lei autistica?
però @riot ci sono anche madri autistiche che non hanno avuto (tutti) figli autistici, no? Quindi deve esserci anche una particolare combinazione
Come per tutte le cose genetiche e anche malattie, si può essere anche portatori sani, sia del gene che di una malattia. Quindi evidentemente esiste una combinazione di geni che può dare un'immunità dall'autismo, però mi chiedo io, se fosse un tentativo di evoluzione della specie l'autismo, come si fa a dire che esiste una combinazione di geni che ne renda immuni? Se fosse, chi ha l'autismo in realtà è immune dalla neuro tipicità ?
Non si può essere immuni da una malattia genetica, o si ha o non si ha.
Probabilmente il pool di geni che concorrono all'autismo si stanno presentando con maggior frequenza per via di una minore selezione naturale o perché la selezione naturale ha creato gli autistici funzionali che in un mondo sempre più orientato al progresso scientifico hanno maggiori probabilità di successo e da qui il salto evoluzionistico.
Non la stiamo curando, non si può curare, la stiamo rendendo funzionale e quindi in grado di riprodursi. Siamo giraffe che stanno allungando il collo.
@piccolastella170: Se per questo esistono anche genitori autistici entrambi che hanno figlio NT, che uno dei due genitori è autistico o addirittura che nessuno è autistico ma il figlio si. E' tutta una questione di combinazioni che non si possono evitare vista l'attuale immaturità scientifica atta a isolare i geni che la provocano. Per quanto riguarda le difficoltà che incontri, il problema è tuo non dei tuoi figli, infatti in questo forum viene più comunemente ripetuto o fatto notare "anche implicitamente" che non sono i bambini autistici a cercare il dottore, ma sono i genitori a farlo, soprattutto quelli in difficoltà o che pensano di aver partorito un mostro. Io non rispondo più a questo genere di topic altrimenti mi bannano, però questa cosa della trasmissibilità e della genetica non mi piace che passi, perché è solamente una leggenda metropolitana, una teoria non comprovata, attualmente non si sono individuati i geni che la compongono ed è una materia ancora in via di sviluppo. Quindi se un genitore ha difficoltà con il figlio autistico, prima di tutto deve andare da uno psichiatra o uno psicologo che le/gli spieghi che il problema ce l'ha il figlio e non il genitore, poi può andare da uno psichiatra che si intende di tale materia per dare al figlio una possibilità di migliorarsi la dove proprio non riesce da solo.
🤔 anch'io in genere tendo ad essere d'accordo con me stessa 😂😂😂😂
@piccolastella170: tu chiedi come è stato vivere con un genitore Asperger e se una tua diagnosi precoce potrebbe averti aiutato.
Probabilmente, a ripensarci, mio padre potrebbe essere stato Asperger ma mia madre no: era sicuramente NT eppure mio padre era affettuosissimo mentre non ho mai neanche avuto una parola gentile da mia madre, figuriamoci una carezza.
Ognuno è fatto a modo suo, che sia Asperger o meno. Essendo tu stessa nello spettro sarai sicuramente gentile con tuo figlio, anche se ti dovessi sforzare perché sai cosa significa non avere attenzioni. L'unica cosa è che dovrai capire se a lui fanno piacere o no.
Se poi non ti interessa sapere il perché e il per come, forse hai sbagliato topic.
La genetica non mi interessa nella maniera più assoluta, piuttosto preferisco osservare la realtà delle cose e cioè che tantissimi bambini autistici hanno genitori autistici. Punto.
@maddi70 molto interessante il tuo discorso del concetto di disabilità e il paragone con la miopia ad esempio. Peccato io non abbia queste lenti miracolose Probabilmente a tanti di voi fa male vedere che non tutti sono contenti di essere autistici.
Io non sono affatto contenta di essere diversa, di sentirmi sempre fuori posto, di essere giudicata per le mie stranezze o nel peggiore dei casi di dovermi "mascherare" in tutte le situazioni sociali, per non essere giudicata. Ho passato un' infanzia di m***a, un' adolescenza in depressione chiusa in casa da sola. Pensavo che arrivata all'età adulta sarebbe andata meglio, peccato che va sempre peggio.
Sono contenta per tutte quelle persone che nonostante tutto hanno vissuto una vita soddisfacente. Io purtroppo no, sono piena di limiti che non riesco a superare da sola e ho semplicemente paura che mio figlio viva la mia stessa vita. Nella maniera più assoluta non vorrei, ma questo lo può capire solo un genitore.
Mi sto rendendo conto che questo forum accetta ed apprezza solo chi venera la disabilità, in questo caso l'autismo. Chi invece sottolinea quanto sia frustrante essere diversi, sforzarsi sempre di cap
Dicevo che chi sottolinea quanto sia frustrante sforzarsi tutta la vita di capire gli altri e di essere capiti dagli altri, viene attaccato. Credo ci sia molta ipocrisia su questo forum.
Vedo solo gente che sottolinea il "bello" di essere diversi dalla massa. Ma fidatevi che una buona fetta di persone che rientrano nello spettro, pagherebbero per svegliarsi il giorno dopo neurotipici, senza le difficoltà che comporta l'autismo e tutti i lati negativi che ne derivano.
Io da madre in primis, non avrei voluto questo per mio figlio, ma non perché sia un "mostro" come è stato detto sopra. Anzi, mio figlio è la ragione per cui ogni giorno cerco di migliorarmi, è lui che mi da la forza di vivere questa vita che non mi piace.
Scusate se per mio figlio avrei voluto una vita più semplice, scusate se avrei voluto che mio figlio non vivesse le mie stesse difficoltà.
Non riesco a vedere il bello della disabilità che invece voi avete colto, perché quando mi guardo intorno vedo gente che non deve fare tutti i miei sforzi per stare in questa società e questo mi fa rabbia. Perché ci possiamo anche nascondere dietro a un dito, ma la verità è che il 99% della popolazione NON è autistica.
Chiedo scusa già da ora se il mio commento e la mia discussione ferirà in qualche modo qualcuno di voi. Io non sto giudicando nessuno, esprimo solo il MIO malessere nell'essere diversa. E stimo chi invece ha trovato del bello in questa diversità, perché io non riesco.
Ogni giorno mi alzo dal letto e mi sembra di dover scalare una montagna per sentirmi a posto in questa società. Mio personale punto di vista riguardo la mia disabilità.
E credo ci voglia rispetto anche per chi dice di non volere più figli dopo un figlio autistico, non sono egoista e se non ho la certezza che venga neurotipico non lo faccio assolutamente. La prima volta non potevo sapere, ora so che le probabilità sono più alte e preferisco sinceramente utilizzare tutte le mie energie per mio figlio che ne ha bisogno visto che è grave, e non mettere al mondo altri bambini con difficoltà.
Non credo perché non riuscireste a pensare e scrivere così, come non riuscirei io se non fossi livello 1.
Bhe, mio figlio è più grave, addirittura l'ultima neuropsichiatra ci ha detto chiaramente che non si può dire se parlerà mai, che per adesso il suo canale preferenziale di comunicazione, non è il linguaggio. Di iniziare con le immagini se vogliamo comunicare con nostro figlio, visto che non ha neanche comprensione verbale.
Io ho sempre parlato e capito tutto, i miei grandi problemi sono stati e sono a livello relazionale. E solo per questo aspetto ho sofferto tantissimo. Non oso immaginare lui, se neanche riuscirà ad esprimersi come gli altri.
Ognuno sceglie la realtà in cui vivere, c'è quello che sceglie la realtà religiosa, chi quella esoterica, chi quella artisca, chi quella lavorativa, chi quella famigliare, eccetera... poi c'è quello che non sceglie nessuna realtà, sta male con tutto quello che c'è li fuori e non si riesce ad adattare a nulla e:
"C'era talmente tanta roba nella mia testa
La serenità con la felicità non è situata oltre i nostri confini, ma entro di essi e chi non riesce a capire questo e continua a porsi sempre al di fuori di quella linea immaginaria sono colui o colei che perseverano nella loro disperazione. A volte quello che serve è accettare e non curare e di fatto, l'accettazione è anche il risultato di molte cure psicologiche dirette contro la depressione.
Io attualmente sono in cura per quest'ultima, perché non accetto di vivere una vita senza una famiglia e senza dei figli, quindi figurati quanta allegria che mi da leggere tanti commenti che si concentrano sul problema autistico che per quanto mi riguarda lo vedo come qualcosa di risolvibile con cui ci si può convivere visti i tempi e visto l'avanzare della psichiatria. Te hai quello che a me renderebbe felice e io magari ho quello che renderebbe felice te, pensa che paradosso la vita, come possiamo andare d'accordo quando le nostre realtà sono spostate su piani opposti rispetto le nostre relative felicità e depressioni ? Bè io me ne rendo conto, ne sono consapevole e quello che faccio alla fine dei conti è solamente condividere e comunicare, non mi aspetto che gli altri siano d'accordo con me, ma solamente che siano all'altezza della conversazione.