Non capisco i sentimenti

Allora, ho deciso di fare una riflessione su come sento i sentimenti. La riflessione è che non li sento. Questa è tutta la riflessione.
Voglio dire, mettiamo che io conosco una persona, ci parlo, mi piace e tutto quanto. Poi non provo un sentimento, cioè l'amore perchè non riesco a provarlo per natura ma provo qualcosa che è simile a un voler bene a modo mio. Vi è mai capitato di sentirvi in questo modo?
Secondo me razionalizzo troppo il sentimento, l'intelligenza mi fa vedere tutto razionale e non sono in grado di provarne. Quindi non provo un sentimento.
Poi passiamo alla razionalizzazione dei legami sentimentali, di un ragazzo che si ha in questo caso.
Per me è come se lo stare insieme sia una cosa che avviene con distacco, come se ogniuno per conto suo e quando ci si sente si parla.
Poi anche la razionalizzazione delle manifestazione affettive, non manifesto molto e non mi piace riceverne se non poche ogni tanto. Niente sdolcinatezze e smancerie, niente abbracci e via dicendo.
Io così mi trovo bene. In altro modo non sarei io. Sono anche un po' romantica alla dramma shakespeariano, ma solo in quei momenti in cui ti viene da piangere.
Voglio chiedervi se qualcuno si ritrova e come vivete voi le relazioni insomma.
Voglio dire, mettiamo che io conosco una persona, ci parlo, mi piace e tutto quanto. Poi non provo un sentimento, cioè l'amore perchè non riesco a provarlo per natura ma provo qualcosa che è simile a un voler bene a modo mio. Vi è mai capitato di sentirvi in questo modo?
Secondo me razionalizzo troppo il sentimento, l'intelligenza mi fa vedere tutto razionale e non sono in grado di provarne. Quindi non provo un sentimento.
Poi passiamo alla razionalizzazione dei legami sentimentali, di un ragazzo che si ha in questo caso.
Per me è come se lo stare insieme sia una cosa che avviene con distacco, come se ogniuno per conto suo e quando ci si sente si parla.
Poi anche la razionalizzazione delle manifestazione affettive, non manifesto molto e non mi piace riceverne se non poche ogni tanto. Niente sdolcinatezze e smancerie, niente abbracci e via dicendo.
Io così mi trovo bene. In altro modo non sarei io. Sono anche un po' romantica alla dramma shakespeariano, ma solo in quei momenti in cui ti viene da piangere.
Voglio chiedervi se qualcuno si ritrova e come vivete voi le relazioni insomma.
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Commenti
Poi non so, forse complice la psicoterapia, qualcosa è cambiato.
Ho iniziato a essere più emotivo, provo più emozioni in generale, e spesso mi capita di piangere. Ho addirittura pianto di felicità, diverse volte. E credevo fossero solo cazzate, queste smancerie.
La malinconia e la nostalgia le sento parecchio. Mi basta qualche sigla di cartoni animati anni 80/90 e piango al 90%.
Gli abbracci mi piacciono, ma non devono essere una forzatura.
In generale sono affettuoso, ma di fronte alle richieste di affetto tendo a ritrarmi.
Provo amore, ma rifuggo l'innamoramento.
Lo considero estremamente pericoloso: offusca la mente e i ragionamenti e non permette di vedere la persona per come è davvero.
Al contrario l'amore è alla fine un forte voler bene, una totale accettazione dell'altro, di ciò che è, ciò che ci da, ciò che si è e che si sarà insieme.
E poi le mie figlie. Mi sbriciolano con uno sguardo. Se loro sono felici io sono felice, se loro sono tristi soffro con loro. La sola idea di perderle mi fa male mentalmente e fisicamente.
La rabbia la sento, anche troppo. Cerco di trasformarla in una risorsa, e credo sia una mia grande amica, quando non mi fa dire cazzate incredibili.
Quando mi offendo o mi infastidisco particolarmente, vado in versione off e mi chiudo a riccio, provando solo distacco, rancore, indifferenza. (questa regola non si applica alle mie figlie, e in parte neanche a mia moglie, le quali riescono a smuovermi sempre in positivo)
Mio padre è così, non prova sentimenti perchè li razionalizza troppo. Sente un affetto di qualche tipo e basta. Secondo me i sentimenti si vengono a perdere quando si è troppo intelligenti.
Secondo voi si può vivere lo stesso una relazione così? Cosa si viene a perdere se c'è tanto distacco affettivo?
Ma è molto passeggero, forse per la razionalità ne usciamo facilmente e rimaniamo ad un sentimento che è un forte affetto verso la persona cui eravamo "innamorati perdutamente"
Ovvero, in conclusione, direi che l'amore sia inversamente proporzionale all'intelligenza.
E mi son soffermato sull'amare, perchè mi sembrava la tua richiesta più pertinente a questo sentimento misterioso.
Misterioso perchè per me almeno non funziona come scritto nei libri...
Romeo e Julietta, non l'ho mai letto, ma quanto erano strafatti d'amore quei due? e son qui che penso, perchè alla parola "innamorati" non mi appaiono immagini, con molta fatica oltre ai due protagonisti di Shakespeare, mi sono apparsi i pappagallini che si sposano per la vita...
ripensando, le persone semplici vivono molti innamoramenti, e facilmente passano da uno all'altro, poi sembrerebbe che ne trovino uno "per tutta la vita" e ne soffrano quando l'amato muore (parlo di una vita vissuta assieme) che dire, non è una cosa che mi appartiene.
Le persone semplici/normali forse sono innamorate dell'amore, di quella sensazione e la ricercano in mille compagni diversi, ma difficilmente è duraturo e "per sempre".
Un asperger ci cade una volta, poi analizza la cosa e capisce che era solo alterazione chimica del cervello, e con questo ho ucciso millenni e millenni di letteratura romantica!
(domattina rileggerò e mi rivedrò cinico, ma per me è così)
(poi chiedevi cosa ti perdi se in una relazione hai distacco affettivo? da asperger non ti perdi nulla, è così e basta, se ti sentissi perdere qualcosa saresti NT)
@inconscio Mi hai fatto tanto riflettere, tanto che mi hai portato via almeno un 15 minuti di sonno.
Ho riflettuto sulle tue parole e mi sono tornate in mente delle cose.
Hai detto "razionalizzo troppo le emozioni", esatto, niente di più vero, è ciò che facevo anche io, e ora ricordo cosa è cambiato in me.
Ero convinto, prima, che le emozioni fossero qualcosa che si pensa, e che il mio corpo fosse il guscio della mia mente.
Quanto mi sbagliavo!
Il punto focale è proprio questo: noi siamo tanto mente quanto corpo!
E le emozioni non si sentono con la mente, ma col corpo.
Per me il corpo è l'organo di senso delle emozioni.
Avete presente quando si associa l'amore al cuore? Grandi cazzate eh? Be' non è così, perché è proprio col cuore che si sentono la felicità e l'amore. Per me sono proprio sensazioni fisiche che pervadono il mio corpo. Non mi dilungo sugli aspetti biologici.
Se non l'avete mai provato, e vi sembra assurdo, fate così: la prossima volta che vi sentite depressi o tristi pensate "che cosa sto sentendo ora col mio corpo?"
Per me essere triste o depresso significa sentirmi pesante, la mascella cade all'ingiù, tutta la faccia sembra sentire l'effetto della gravità, le mani e le braccia mi si intorpidiscono, ecc ecc.
Se le emozioni "negative" si sentono col corpo, perché non dovrebbero farlo anche le "positive"?
Vi invito a ragionarci e sperimentare. Lo sviluppo della propriocezione e la meditazione possono aiutarvi a sbloccarvi.
Ci sono tante immagini sul web che mostrano con quali parti del corpo si percepiscono le emozioni, una breve ricerca può aiutarvi ad avere maggiore consapevolezza. C'è bisogno di più educazione alle emozioni, perché per molti di noi non sono automatiche, e soprattutto in caso di traumi il corpo tende a staccarsi dalla mente, proprio allo scopo di sentire di meno le emozioni.
Rispondendo al quesito su cosa ci si perde in una relazione affettiva, direi tantissimo.
Innanzitutto ti perdi la gioia, la felicità e tante altre sensazioni che possono pervadere il tuo corpo e la tua mente, le quali danno piacere immenso, a volte meglio di un orgasmo.
In secondo luogo ti perdi l'intimità, la condivisione, l'affetto, la fiducia, l'empatia e la complicità che possono derivare quando si sentono simili emozioni per qualcun altro. Provare per credere!
Innamoramento e amore per me sono due cose molto diverse. L'innamoramento l'ho provato una volta: farfalle allo stomaco (si te le senti proprio dentro che svolazzano, assurdo!), ragionamenti da imbecille, azioni inconsuete e umilianti, salame negli occhi (questo non lo senti davvero), desiderio di possesso. Quando finisce "puff!", sparito, polverizzato.
L'amore è quella cosa che ti fa dire "Voglio stare tutta la vita con questa persona, qualsiasi cosa succeda. Le voglio bene e mi vuole bene, e lotteremo insieme per farcela ed essere felici. Voglio proteggere questa persona e lei protegge me. Quando la guardo noto piccoli dettagli del suo volto che mi fanno emozionare. Quando non c'è mi manca, ma sapere che sia a lavoro o in giro con le amiche mi fa stare bene, so che è felice o si sta realizzando. L'amore è stare bene per la felicità dell'altro, stare male per la sofferenza dell'altro"
Citando Gabbani "Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa."
e aggiungo "Che sei tu che mi fai essere felice quando anche tu lo sei, e viceversa"
Quindi capirete che l'amore per me è infinitamente superiore all'innamoramento.
Son contento per te, ma non puoi renderti conto che sei sotto l'effetto stupefacente dell'amore.
Quando ti leggo in certi argomenti non ti vedo asperger ma NT, ti manca la razionalità tipica, è uno spettro, io son da una parte, tu dall'altra, in questo non ci capiamo
Il fatto è che tu vedi l'essere ND come una cosa cristallizzata e statica, mentre con la terapia e le esperienze di vita tante cose possono cambiare.
Non c'è razionalità in una persona che ha letto un solo libro, ma solo dei grandi paraocchi.
Lo so che ti vedi razionale, ma sei razionale sulla base di ciò che sai. I tuoi calcoli ti portano a quelle conclusioni, ma non avendo tutti i dati a tua disposizione le tue conclusioni sono incomplete. Hai riempito il tuo bicchiere con pregiudizi e convinzioni che ti hanno aiutato a trovare un tuo posto, seppur in bilico costante, senza lasciare più spazio alle novità e al cambiamento.
Non fraintendere, parlo con affetto, mi sei simpatico, ma dovresti aprire un po' di più la mente alle nuove possibilità.
In fondo mi pare di capire che tu non stia tanto bene, dunque perché insistere su una linea che ti ha portato dove sei?
La mia relazione dura da 5 anni, ho avito tanti alti e bassi e tanti momenti per riflettere su innamoramento e amore, complici anche le relazioni precedenti.
La vita senza emozioni è una vita monca. Per me le emozioni sono il sale della vita, senza emozioni non sento, mi perdo, tutto diventa vano.
L'amore è chimica e basta.
Ne colgo un lato umoristico, e credevo nascondesse quell'intento.
Vedi? In questo caso non sei stato razionale, ma emotivo.
Fossi stato razionale avresti vagliato questa ipotesi e avresti chiesto spiegazioni, anziché minacciare un flame.
Ma non fraintendere di nuovo, trovo molto divertente parlare con te, non per il fatto che mi divertono i tuoi ragionamenti, ma mi diverte che insieme ragioniamo. Poi se tu vai per conto tuo non lo so, ma io trovo molto utile confrontarmi con te e arricchire i miei ragionamenti grazie anche ai tuoi.
Il problema non credo sia che non vivi le emozioni, quanto il fatto che tu, e molti altri, e qualche volta ancora anche io, non sappia riconoscerle.
Per le emozioni ci vuole pratica, e qui siamo maestri in quelle negative. FOrse dovremmo parlare un po' di più di quelle positive, conoscerle, provarle, farci un idea e aprire la nostra mente a nuove possibilità.
Sono stato assuefatto dalle emozioni negative, ci sguazzavo, mi ci crogiolavo, e rifuggevo le emozioni positive, perché credevo fossero solo un trampolino di lancio per quelle negative.
Ad oggi la mia opinione si è ribaltata, qualche volta mi complico la vita arrampicandomi nella depressione, e più salgo, più ho paura di tuffarmi, più continuo a salire, e le gambe fanno male, e non ne posso più.
Poi prendo coraggio, capisco che spetta a me rimboccarmi le maniche, mi tuffo.
Più sono salito, più sarà complicato il salto.
Ma quando arrivo giù è fantastico e amo nuotare.
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Ah comunque, tutto è chimica, anche i pensieri. Razionalità? Sono solo i percorsi neuronali offerti dal tuo cervello uniti alla plasticità che permette di aprire nuovi percorsi. Tutti siamo limitati dal nostro cervello, per questo abbiamo bisogno delle idee degli altri e del confronto per crescere. Siamo tutti limitati, non c'è niente di veramente razionale.
Tra l'altro, tra razionalità e funzionalità, preferisco la seconda, è quella che permette di sopravvivere, riprodursi, e appunto funzionare.
Possono coincidere, ma non sempre.
Hai ragione sul fatto che molte emozioni sono un prodotto culturale, ma non tutte.
Studi antropologici hanno dimostrato che ci sono delle emozioni fondamentali che sono presenti in tutti gli esseri umani di default, anche in popoli sperduti o nei bambini lupo.
Questo dimostra ampiamente che chi non sente le emozioni non è perché non le ha, ma perché le ha dimenticate.
Aggiungo che in qualsiasi studio sull'asperger si evince che gli asperger provano emozioni, ma hanno difficoltà a verbalizzarle.
Provano empatia, ma hanno difficoltà a comunicarlo, verbalmente e non.
Più che problemi emotivi legati all'asperger credo l'argomento sia "problemi emotivi legati ai traumi e all'ambiente in cui si è cresciuti".
tu non ti vedi nel tuo atteggiamento "ho fatto tanta terapia e sono arrivato a comprendere le cose, tu no e sei ancora impantanato nei tuoi ragionamenti sbagliati come lo ero io..."
quindi ti sei messo su un bel piedistallo di conoscenza superiore alla mia, data dalla terapia che hai fatto
io no, e non sono in grado di capire quello che hai capito tu
mi è chiaro che quello che sento verso l'amore è sbagliato per il sentire comune
mi sembra di cercare di ragionare sul fatto che non credo in dio davanti al papa e tutti i suoi sottoposti
Credo possa aiutarvi questo articolo.
purchè non mi vieni a dire che l'amore viene ricondotto alla gioia "gioia, stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri" quindi l'amore è soddisfare i propri desideri?
Amiamo chi ci da ciò che desideriamo? (perchè ne sono convinto)
(e ti scongiuro di non citarmi il film birdman dove facevano una discussione sull'amore, è stata la cosa più assurda che abbia mai sentito in un film, l'ho rimossa, ma codificata come "con che si sono fatti questi!?")
e si, sembro pazzo e divertente, ma son io, so che ridete di me come si trova divertente ridere di Sheldon Cooper, ma io trovo coerenti i ragionamenti di Sheldon, niente di assurdo o divertente.
Un'ottimista-razionale avrebbe detto "wow grazie, ci proverò, perché non provare a ragionare su qualcosa di nuovo?"
Un pessimista-razionale be', lo sai già.
Ma poi, usando il tuo esempio, non siamo tutti su un piedistallo in qualcosa rispetto a qualcun altro?
Non ricordi quando ho chiesto per la videosorveglianza? Sono un completo ignorante in materia, e per fortuna mi hai aiutato, dal tuo piedistallo sbrilluccicante e che ho apprezzato molto. Ma perché se si parla di materia emotiva o psicologica non accetti aiuto?
Puoi offrire aiuto, puoi usare aiuto degli altri per vivere tutti i giorni (vedi tutti gli oggetti di uso comune non creati da te, o i soldi che ti permettono di vivere), ma quando si tratta di aiutarti a ragionare ti chiudi a riccio.
Ma chi te lo fa fare? Stai sprecando anni preziosi, e mi dispiace tanto.
Scusami ma sono schietto, lo so, caratteristica Asperger.
Comunque ti è sfuggita la parte in cui dico quanto mi piaccia parlare con te, il che è una forma di ringraziamento che ti faccio (gratitudine, altra emozione).
Se acquisisco conoscenza, ogni giorno, è grazie allo scambio di opinioni che ho con gli altri, e non solo grazie alla terapia.
Ma in questo momento credo tu sia troppo arrabbiato (quindi emotivo e non razionale) per capire il punto della questione.
Il punto non è terapia o no. Il punto è rimboccarsi le maniche e smetterla di piangersi addosso.
Tutti abbiamo punti di partenza differenti e nessuno pretende di posizionare il punto di arrivo per gli altri (non si arriva mai, lo so...) , ma hai i piedi legati, e non riesci a correre, e io ti indico dov'è il nodo, ma tu continui a volerlo lasciare lì.
E' razionale questo? No, è disfunzionale.
Cammina, corri, fai quello che ti pare, tutto sta a te, è la tua vita. Ma se sei bloccato, non c'è niente di male ad accettare aiuto.
L'amore non credere che sia così chiaro per me, o meglio è chiaro per me, nel senso che io ho una mia idea e credo di sentirlo.
Che gli altri lo percepiscano allo stesso modo non mi è dato saperlo. Mi piace come lo vedo io e mi fa stare bene.
E' ciò che faccio, quando qualcosa mi fa stare bene me la tengo.
Tu stai bene così, con questa idea di amore? O è un rifugio?
Stammi bene @charlie, quando vuoi sono qui, e se mi vuoi mandarmi a fanculo fallo in privato, non ti segnalerò.
Credo la rabbia sia una grande risorsa e qualche volta va espressa, poi trasformata in energia.
Be' almeno su dio siamo d'accordo, forse.
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Non ho mai riso di te e non vedo motivi per farlo. Ho riso CON te qualche volta.
Sheldon è molto razionale, ma disfunzionale, e infatti senza i suoi amici probabilmente non riuscirebbe neanche ad ordinare da mangiare, rispondendo "ahoy!" al telefono gli attaccherebbero in faccia.
Anche le emozioni primarie sono chimica.
L'amore lo vedo come una forma di gioia. Io gioisco vedendo mia moglie, vivendo con lei, condividendo. (tranne quando mi telefona mentre sto scrivendo, scherzo)
In quanto ai desideri e bisogni forse ti può essere utile un approfondimento sulla piramide di Maslow.
Ho pescato il primo link capitato: https://www.psicologiadellavoro.org/la-piramide-dei-bisogni-di-maslow/
Birdman ancora non l'ho visto ma mi hai incuriosito, lo guarderò!
a questa vorrei risposta, se la tua donna @Alessandroebasta ti lasciasse e si portasse via la bambina, come la vedi? gioirai perchè lei è gioiosa di non averti più accanto o la odierai?
la ami perchè ti da ciò che desideri, io la vedo così, poi puoi ricamarci quanto ti pare, ma soddisfa tuoi bisogni, l'amore che provi è perchè soddisfa tuoi bisogni
Guardati birdman, a te magari piace e ci trovi il senso della vita, io ho visto solo due ore buttate, non ricordo film peggiore, e pure oscar
Questo fa capire che a volte ci innamoriamo di chi ricambia, ma in fondo i desideri non vengono colmati e questo porta alla fine della relazione con la fine dell'innamoramento, stimato in circa 6 mesi. (ed infatti è la durata media delle mie relazioni precedenti)
Mia moglie è mia complice, in tutto. Mi capisce, mi da felicità, mi ha dato una famiglia. Mi fa divertire, mi fa parlare, apprezza la mia intelligenza ed io la sua. Non siamo uguali, per niente, ma abbiamo valori e obiettivi comuni.
Se se ne andasse? Significherebbe che è cambiata radicalmente lei o io, quindi o avrei smesso di amarla io, cambiando desideri, o avrebbe smesso di essere chi è, e forse smetterei di amarla se non fosse chi è oggi, o smetterebbe lei di amare me. Ma si parla di cambiamenti radicali.
Portare via le figlie... tremo solo all'idea e cerco di essere ogni giorno una persona adeguata al ruolo di padre e di marito affinché questo non succeda.
Spero di aver risposto alla tua domanda.
---
Sì infatti, soddisfa i miei bisogni. Ma chi altri potrebbe farlo? Solo lei ci riesce in questo modo, per questo la amo. E' unica, e io cerco di esserlo per lei. Guarda che non si parla mica di amore romantico del tipo "muoio gratis per te!", tutto è egoismo.
C'è l'egoismo che fa male, e quello che fa bene (alcuni lo chiamano altruismo).
Mi piacciono le persone che nel loro egoismo fanno del bene agli altri. Lei è una di queste.
ma rimane che è un appagamento reciproco dei desideri, se uno un giorno ne venisse meno, cade l'idillio
e @inconscio ha lanciato la discussione e non si fa vedere
Facciamo così, rispondo un po' a tutti. Io vedo l'amore come affetto e accettazione dell'altro. L'innamoramento come una cosa chimica, una reazione del nostro cervello ai fini riproduttivi come avviene negli animali quando sono nella stagione riproduttiva. Insomma, serve a far trovare con chi accoppiarsi e far continuare la specie.
Anche gli esseri umani si innamorano, ma poi questa fase finisce. E come ha detto @charlie poi si può anche cercare un'altra fase di innamoramento con un'altra persona. Forse negli esseri umani l'innamoramento è anche una dipendenza, una cosa che fa star bene e che cercano di avere con frequenza.
Io sono un essere umano che pensa molto e che riesce a vedere come funzionano le cose. Se capisco con il ragionamento cos'è l'innamoramento poi perde effetto su di me. Stessa cosa con l'amore, diventa con la ragione un voler bene.
Poi sì, non mi crea problemi avere i miei spazi, vedere poche volte una persona o passarci non troppo tempo assieme. Penso che soffrirei del contrario, della troppa vicinanza o del doverci convivere. Anche stare sempre abbracciati, darsi sempre affetto e cose di questo tipo le soffrirei.
Sullo stare insieme per appagare un desiderio. Può essere anche un desiderio di vicinanza? Tipo avere qualcuno con cui parlare o una compagnia?
Anche io se la persona con cui ho una relazione sentimentale cambiasse smetterei di provare le stesse cose che provo da quando l'ho conosciuta. Non me ne farei un cruccio, se non è più la stessa persona finisce lì. Sono un po' senza emozioni, lo so
Solitudine non significa passare del tempo da soli, sono due cose diverse.
L'amore è un po' ragionato per me, non è come l'innamoramento, che fa venire quella specie di fame chimica dell'altro.
Cioè ci devo pensare a perché con quella persona sto bene. Poi capita di sentirlo anche all'improvviso, senza ragionarci, un po' come un pensiero che arriva e dici "e questo??". E poi però lo sento anche fisicamente, nel petto, nelle spalle, nel viso.
Il romanticismo per me che non sono brava a manifestare i sentimenti è un modo di esprimermi piuttosto scenico per far capire a una persona che le voglio bene e per dirgli qualcosa. Sempre considerando che quel le voglio bene è una forma di affetto particolare, ciò rivolto solo a questa persona, e non di sentimento di amore.
Il concetto di anima gemella invece fa parte della mia interpretazione delle similitudini e delle affinità che ci sono tra me e una persona. È come se il mio cervello avesse bisogno di razionalizzare la possibilità reale di essere affini a una persona, cioè le cose che si hanno in comune, basandosi sul concetto di anima gemella.
Detto questo, quando si conosce più a fondo la persona emergono anche le cose che ci differenziano e il concetto di anima gemella viene a cadere come se fosse stato solo una semplificazione mentale per spiegare le somiglianze e le affinità e a questo punto non ce ne fosse più bisogno. Si inizia ad accettare l'altro così com'è senza cercare troppe simmetrie.
Anche a mio padre capita sempre questo stesso procedimento perchè razionalizza le cose e anche lui parla sempre di anima gemella all'inizio. Che ne pensate? Capita anche a voi?
Probabilmente una ragazza NT (e so già che passa alessandroebasta a dirmi che generalizzo sempre...) , dicevo, una ragazza NT fissata col concetto di anima gemella tende a vedere solo quello che le fa comodo e si adatta alla sua visione.
Un asperger parte da quell'idea ma poi si rende conto che c'è molto altro, sia cose che combaciano, altre che cozzano.
L'anima gemella per un asperger sarebbe un suo clone, magari di genere opposto o dello stesso genere, non discuto sui gusti, ma anche in quel caso riuscirebbe ad averci una relazione?
ovvio che non esiste una persona identica a te, se controlli il codice che hai troverai un * alla fine, significa "esemplare unico, stampo distrutto"
Magari quando ti hanno fatta poi gli è caduto lo stampo e si è rotto, va a sapere come funzionano queste cose... misteri...
Ok, ma avevo capito che avevi l'aspettativa di trovare un anima gemella, ma poi in qualsiasi caso il ragionamento ti porta a vedere che in effetti è impossibile che esista.