Salta il contenuto

Panico puro

Maurizio71Maurizio71 Post: 25
modificato settembre 2022 in La Piazza (discussioni generali)
Durante i mie primi anni dell'infanzia ci furono alcuni episodi di carattere emotivo che non posso dimenticare, e che a distanza di tempo, esaminati con più razionalità, mi fanno pensare che c'erano già i segnali di una possibile "neurodiversità" Il primo accadde in prima elementare. Era la prima ora, la maestra si accingeva a fare lezione, quando giunse voce che in un complesso scolastico prospicente il nostro, avevano piazzato una bomba. I mie compagni non ebbero nessuna reazione, io stetti alcuni minuti a pensare, poi iniziai ad agitarmi, dissi alla maestra che volevo tornare a casa perché avevo paura che esplodesse la bomba; lei cercò di tranquillizzarmi ma nulla, io continuavo a chiedere sempre con più insistenza, e sempre più spaventato, che volevo uscire. Ad un certo punto la maestra chiamò in suo aiuto alcune colleghe, insieme tentarono di calmarmi in tutti i modi. Solo dopo una buona mezz'ora riuscirono a tranquillizzarmi. Ancora oggi mi chiedo perché la maestra non mandò a chiamare i miei genitori, almeno per metterli al corrente dell'episodio. Non molti anni dopo, ne avevo 11-12, accaddero altri due eventi simili. Sin da piccolo sono stato sempre terrorizzato dal fuoco. Un giorno a poche decine di metri da casa mia, prese fuoco un roveto e alcuni alberi; le fiamme erano alte e violente, si sentiva forte il crepitio delle stesse. Io ebbi una crisi di panico, iniziai ad urlare, abbracciai mia madre che tentava di calmarmi dicendo che era tutto a posto. Anche in quel caso ci volle il buon e cattivo tempo per riportarmi in uno stato di tranquillità. Una altro caso del genre successe poco tempo dopo. In età adulta riesco a mantenere una certa razionalità e controllo, ma non nego che certe situazioni mi scatenano sempre una grande e prolungata ansia. 

ant

Commenti

  • Ciao , diciamo che in generale in quella età è normale avere reazioni particolari. Sono dovute a come tu interiormente recepisci i pericoli. Non tutti reagiscono allo stesso modo , anche molti neurotipici si fanno prendere dal panico, dipende sempre da persona a persona.
    Hora, dies et vita fugiunt; manet unica virtus.
    (intj)
  • riotriot Post: 7,016
    Maurizio71 ha detto:
    Durante i mie primi anni dell'infanzia ci furono alcuni episodi di carattere emotivo che non posso dimenticare, e che a distanza di tempo, esaminati con più razionalità, mi fanno pensare che c'erano già i segnali di una possibile "neurodiversità"
    Come segnale di neurodiversità c'è stata la difficoltà, che hai descritto, nel riuscire a controllare le tue emozioni.
    Audreyaddams97
  • Ma la notizia della bomba era una bufala e solo tu non avevi capito la natura goliardica dell'allarme? Perchè altrimenti mi sembra strano che tutti gli altri, studenti-maestre-eccetera, fossero completamente tranquilli in merito a questo. Foss'anche che esperti del settore avevano messo in sicurezza la zona in vista di un disinnesco e/o rassicurato sulla sostanziale inoffensività dell'ordigno al di fuori dell'edificio in cui era collocato, un po' di timore generale (irrazionale quanto vuoi) sarebbe stato più che giustificato.
    Audreyaddams97
  • riotriot Post: 7,016
    Maurizio71 hai fatto qualche terapia? Ad esempio la cognitivo comportamentale ti aiuta tantissimo anche per gestire situazioni del genere.
    Ma puoi anche usare da solo strategie di contenimento dell'emozione, cioè usare un modo tutto tuo per scaricare le tensioni fisiche (spesso infatti c'è somatizzazione).

  • Maurizio71Maurizio71 Post: 25
    modificato ottobre 2022
    Antares ha detto:
    Ma la notizia della bomba era una bufala e solo tu non avevi capito la natura goliardica dell'allarme? Perchè altrimenti mi sembra strano che tutti gli altri, studenti-maestre-eccetera, fossero completamente tranquilli in merito a questo. Foss'anche che esperti del settore avevano messo in sicurezza la zona in vista di un disinnesco e/o rassicurato sulla sostanziale inoffensività dell'ordigno al di fuori dell'edificio in cui era collocato, un po' di timore generale (irrazionale quanto vuoi) sarebbe stato più che giustificato.
    Non lo seppi mai, probabilmente uno scherzo dei ragazzi più grandi che frequentavano quel istituto. Considera comunque che eravamo negli anni '70 anni, gli "anni di piombo" le bombe in Italia erano all'ordine del giorno, e bastava poco a scatenare un allarme.

    ---
    riot ha detto:
    Maurizio71 hai fatto qualche terapia? Ad esempio la cognitivo comportamentale ti aiuta tantissimo anche per gestire situazioni del genere.
    Ma puoi anche usare da solo strategie di contenimento dell'emozione, cioè usare un modo tutto tuo per scaricare le tensioni fisiche (spesso infatti c'è somatizzazione).

    No, nessuna terapia. 
    Post edited by Sniper_Ops on
  • luli12367luli12367 Post: 833
    Maurizio71 ha detto:
    Durante i mie primi anni dell'infanzia ci furono alcuni episodi di carattere emotivo che non posso dimenticare, e che a distanza di tempo, esaminati con più razionalità, mi fanno pensare che c'erano già i segnali di una possibile "neurodiversità" Il primo accadde in prima elementare. Era la prima ora, la maestra si accingeva a fare lezione, quando giunse voce che in un complesso scolastico prospicente il nostro, avevano piazzato una bomba. I mie compagni non ebbero nessuna reazione, io stetti alcuni minuti a pensare, poi iniziai ad agitarmi, dissi alla maestra che volevo tornare a casa perché avevo paura che esplodesse la bomba; lei cercò di tranquillizzarmi ma nulla, io continuavo a chiedere sempre con più insistenza, e sempre più spaventato, che volevo uscire. Ad un certo punto la maestra chiamò in suo aiuto alcune colleghe, insieme tentarono di calmarmi in tutti i modi. Solo dopo una buona mezz'ora riuscirono a tranquillizzarmi. Ancora oggi mi chiedo perché la maestra non mandò a chiamare i miei genitori, almeno per metterli al corrente dell'episodio. Non molti anni dopo, ne avevo 11-12, accaddero altri due eventi simili. Sin da piccolo sono stato sempre terrorizzato dal fuoco. Un giorno a poche decine di metri da casa mia, prese fuoco un roveto e alcuni alberi; le fiamme erano alte e violente, si sentiva forte il crepitio delle stesse. Io ebbi una crisi di panico, iniziai ad urlare, abbracciai mia madre che tentava di calmarmi dicendo che era tutto a posto. Anche in quel caso ci volle il buon e cattivo tempo per riportarmi in uno stato di tranquillità. Una altro caso del genre successe poco tempo dopo. In età adulta riesco a mantenere una certa razionalità e controllo, ma non nego che certe situazioni mi scatenano sempre una grande e prolungata ansia. 

    Ha sempre tutto correlato al fuoco? Hai provato a sentire uno psicologo per farci una o due sedute e parlargli di questo disagio potrebbe aiutarti, magari si tratta di un evento che ti ha traumatizzato Ma che per difesa il tuo cervello ha represso, gli psicologi sanno come fare adottano delle tecniche per farti riemergere quel pensiero e In modo tale da poterlo elaborare e così liberartene
    Il mio canale su YouTube: canale YouTube Asperger 
  • antant Post: 225

    Panico
    Io il mio primo giorno d'asilo (ne ho già accennato in altri interventi relativi alla mia "esperienza scolastica") non ebbi una reazione migliore nei confronti della scuola nè delle suore, solo che nel mio caso non c'erano nè bombe nè presunti pericoli del genere, ma per il me che ero a pochissimi anni il fatto stesso di separarmi dalla famiglia (anche se solo temporaneamente per poche ore, o fosse stato per pochi minuti, ma io questo non lo sapevo) per stare in affido a delle estranee in un ambiente estraneo, costituiva già di per sè un motivo sufficiente a scatenare in me il panico. Anzi paradossalmente nella mia incoscienza tipica dei bambini piccoli, se mai ci fosse stato il pericolo (anche solo per pura ipotesi) di una bomba (e non c'è mai stato) l'avrei presa quasi come un gioco, con curiosità e quasi una certa eccitazione nel vedere gli "adulti" che si preoccupavano per qualcosa che probabilmente era inconsistente ed esagerata. Un allarme bomba ci avrebbe fatto fare uno o più giorni di vacanza, ma io (a voler ragionare con la mente dei bambini) "non avevo questa fortuna", e nella mia scuola non succedeva mai niente, proprio come nel letto di Sandra e Raimondo (che allora seguivo in televisione), nemmeno un temporale talmente forte da far allagare la scuola e far sospendere le lezioni!

    Pericoli reali e immaginari
    Paradossalmente erano altre cose a spaventarmi (e di cui in realtà non avrei dovuto avere paura perchè non costituivano un pericolo) come il buio, i forti botti improvvisi dei fuochi artificiali, ecc (e -come dicevo- la separazione dai miei familiari). Forse perchè la mia generazione è cresciuta a "pane e televisione" dunque ogni giorno, nei film (ma anche nella realtà dei telegiornali) sentivamo parlare di sciagure, di omicidi, di tragedie, di calamità naturali, guerre ecc. però erano cose che riguardavano sempre altri, mai noi, che rimanevano dentro uno schermo, e dunque non distinguevamo troppo tra le favole e gli eventi reali (che però, non riguardando noi direttamente, non ci apparivano troppo "reali"). Strano a dirsi ma per un bambino o una bambina sentire parlare di un fantasma era più pericoloso di una guerra che ci sembrava ormai qualcosa di superato, del passato, soltanto da studiare nei libri di storia


    Maurizio71
Accedi oppure Registrati per commentare.
Dona il 5x1000 a Spazio Asperger ONLUS. Codice Fiscale: 97690370586


Ehi, straniero!

Sembra che tu sia nuovo da queste parti. Se vuoi partecipare accedi con le tue credenziali oppure utilizza il modulo di registrazione!

Libro Gratuito "Lo Spettro Autistico risposte semplici" Scarica il libro: Lo Spettro Autistico, Risposte Semplici