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Autismo al Lavoro con Tony Attwood! 11-12 Maggio 2023. A Milano e online!

infanzia

TweekTweek Post: 235
modificato luglio 2014 in Altre diversità
Nel mio percorso di autoanalisi necessito di un vostro riscontro: anche voi da bambini, forse fino alle medie, vi siete sentiti degli esperimenti?
Post edited by Andato_Sim on
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Commenti

  • Se puoi cerca di spiegare meglio cosa intendi per "esperimenti".. perchè è molto interessante il tema ma non è ben chiaro
  • TweekTweek Post: 235
    E' difficile da spiegare e credo sia soggettivo. Nel mio caso per il fatto di avere comportamenti diversi da quelli dei miei compagni, per le attenzioni che ricevevo e per le aspettative che percepivo dagli insegnanti pensavo di essere soggetto ad un esperimento educativo, oppure di essere io stesso un esperimento non ricordo di che tipo, se "genetico" o simil robotico. A volte pensavo di essere stato adottato o lasciato in affidamento ai miei genitori.
  • zisczisc Post: 1,603
    si la senzazioni ci stanno tutte, solo che nel mio caso piu' che esperimenti si tratta goffi redicoli stupidi  di tentativi (in completa non osservanza dei diritti umani) ,  poiche' gli esperimenti necessitano di un minimo di capacita' deduttive.
    io ho sempre pensato di essere o un robot o un alieno o comunque diverso.
  • andato21andato21 Post: 1,191
    mmm..ho sempre saputo di essere diverso dagli altri, ma ero abbastanza intuitivo da afferrarne grossomodo i motivi. Quindi no, non credo.
    Più che altro il perché gli adulti spesso sembravano non dar peso a questo fatto mi confondeva non poco (e ripensandoci ora, non avevo nemmeno tutti i torti).
  • BluBlu Post: 639
    modificato agosto 2013
    Personalmente mi sono sentito per un periodo un alieno credendo per un po' di essere stato lasciato qui, poi, proprio nel periodo delle medie ho cominciato ad osservare sistematicamente gli altri per operare un'imitazione che mi ha permesso di sembrare abbastanza accettabile.
    Post edited by Blu on
    Tutti indaffarati a cercare lo spiraglio nel baratro delle maschere divoratrici.
  • il mio pensiero fisso era "tutto ciò che vedo è assurdo, non ha senso, nessuno da quello che gli piace davvero, sembra si sforzino a farsi piacere delle cose che a loro non piacciono, solo per essere accettati da altre persone... e ti attaccano se sei diverso... se c'è un modo per andarsene di qui, aiutatemi".
  • TweekTweek Post: 235
    Non so, forse ero influenzato da Ivan drago ( ho visto rocky 4 tutti i giorni almeno una volta al giorno credo per un mese) ma la mia sensazione era che mi studiassero dall'esterno per vedere dove potevo arrivare. Quando mi sono bloccato ho anche pensato "ho fallito come prototipo, spero abbiano migliorato in seguito quelli dopo di me"
  • KrigerinneKrigerinne Post: 3,163
    modificato agosto 2013
    Io ero fermamente convinta del fatto che gli altri erano diversi da me perché loro erano tutti cattolici mentre io e la mia famiglia eravamo pentecostali.
    E secondo me non è una percezione così errata. I miei genitori si sono conosciuti in chiesa e mi hanno educata a ideali molto forti quali la giustizia che se non altro ha incrementato tutti i miei tratti aspie e ha peggiorato i miei rapporti con gli altri bambini. A volte credo sia solo questo, in realtà, l'essere stata "sottoposta" a un'educazione non fondata sul perdono dei vizi poiché siamo umani e emotivi, ma un'educazione fondata sul pugno di ferro della giustizia, della verità e della disciplina. (da piccola odiavo gli altri bambini perché non seguivano uno schema organizzato nei giochi e nell'interazione) La mia famiglia è molto pentecostale e molto fascista nella sua struttura. Per il resto mio padre non va in chiesa da quando ha 18 anni e bestemmia, ma l'educazione evangelica è altro, e l'ha ricevuta dai suoi genitori così come loro dai loro genitori. Sono pentecostale da generazioni sia da parte di mamma che di papà, praticamente da quando il movimento religioso è arrivato in Italia nei primi anni del '900... Ma sto divagando...
    Spesso penso che sia solo questo, unito ad una vita campagnola e isolata e ad un'infanzia passata in compagnia di me stessa, che mi fanno essere aspie. Poi però mamma mi dice che a 2 anni si è preoccupata di me perché quando alzava troppo il volume della tv o le persone parlavano ad alta voce io mi mettevo a piangere mentre mio fratello no. E allora deve esserci per forza dell'altro... Anche perché mio nonno è un falegname ossessivo e mio fratello è stato un vero bambino prodigio (sono gelosissima! XD, io che non c'avevo proprio niente di speciale... XD). Ma sto ancora una volta divagando.
    Voglio dire... non tutti accetterebbero simili compromessi dati dalla religione, se i miei antenati l'hanno fatto dev'esserci un motivo. Anche perché i pentecostali interpretano la Bibbia alla lettera, infatti in chiesa non ci sono riproduzioni grafiche della Trinità e non ci sono i santi, né la confessione, né i preti, né i ceri e si crede che Gesù abbia avuto dei fratelli perché c'è scritto sulla Bibbia.

    Scusate il poema non mi so regolare...
    mandragola77
    Backend developer ~ Asperger ~ ex tutor ABA
    You split the sea so I could walk right through it
  • andato21andato21 Post: 1,191
    @Krigerinne hai mai provato a vedere la cosa da un punto di vista epigenetico?
  • damydamy Post: 1,196
    Infanzia e adolescenza mi sono sempre sentita un' aliena, un pesce fuor d'acqua, un' osservatrice o spettatrice del mondo, mai prima attrice. Ricordo all' asilo come fosse ieri, desideravo avvicinarmi agli altri bambini ma loro mi scacciavano sempre. Ho pensato che fosseper via del mio aspetto, e forse era così.
    Mia madre mi tagliava i capelli cortissimi e fino ai 18 anni mi comprava i vestiti, fuori moda ed extralarge per coprirmi le forme. All' università non ho avuto più questi problemi.
  • KrigerinneKrigerinne Post: 3,163
    @Krigerinne hai mai provato a vedere la cosa da un punto di vista epigenetico?
    Uhm beh non saprei... Non ne so molto, giusto il minimo ecco. Non so ad esempio QUANDO e a causa di COSA può avvenire una mutazione fenotipica. Poi dovrebbe essere una cosa molto comune se a me sono bastati una vita campagnola e dei genitori severi... Cedo piuttosto di aver avuto una vita campagnola e genitori severi proprio perché loro hanno entrambi tratti ND. E questa conseguenza è diventata concausa per il mio asperger. L'ho sempre vista così, ma sono aperta a altre idee.
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  • Andato34Andato34 Post: 4,027
    Più che un esperimento mi sentivo un predestinato, un essere superiore.
    La Sindrome di Asperger è solo uno spunto per conoscere meglio se stessi e gli altri.
  • BohBoh Post: 678
    A volte a me è capitato di sentirmi non un esperimento, ma qualcosa di simile, come se tutti gli altri fossero attori e cercassero di condizionarmi in qualche modo, come se tutto fosse falso, come se gli altri avessero una grande verità da nascondermi e fossero TUTTI complici.
    Più che un esperimento mi sentivo un predestinato, un essere superiore.
    Sì, anche io.
    In particolare in prima (superiore) vedevo gran parte dei miei compagni come delle scimmie.

    Mi è però anche capitato di credere che alcuni (in particolare docenti) mi considerassero stupido e che ci fosse una specie di piano per non farmelo capire.
    Asperger probabile, non diagnosticato.
  • zisczisc Post: 1,603
  • andato21andato21 Post: 1,191
    @Krigerinne
    http://www.macroedizioni.it/approfondimenti/_epigenetica_lipton.php

    Magari dà un'occhiata al link, forse ci trovi qualcosa di utile. :)
  • JimJim Post: 787
    Da piccolo una volta vidi D.A.R.Y.L. alla tv e subito pensai "Cacchio, e se pure io fossi un bambino robot?"
    E ho avuto questo dubbio fino all'adolescenza, quando poi ne ho avuto la conferma, dato che "dialogo" meglio
    con la tastiera davanti ad un monitor che a voce o di persona :D

    E' stato terribile vedere quel film, ricordo quando vidi la scena in cui il bambino scopriva che la foto classica con i genitori
    era un fotomontaggio (negli anni '90 il fotomontaggio era ancora nella categoria "Sortilegi, incantesimi e Filtri d'amore", quindi fu ancora più destabilizzante),
    e in realtà era nato in un laboratorio, mi è venuto un serio dubbio che fossi un robot. Poi questa convinzione è stata
    ancora più alimentata dal fatto che io non ho una foto classica con i genitori, neanche quelle con i sorrisi pre-stampati
    che ti sforzi di sorridere nonostante ce l'hai con i tuoi e non li sopporti. L'unica foto che ho con mio padre è quando avevo
    poco più di 1 anno, mi sorregge stile Re Leone e io mi mordo una mano, come uno che l'ha fatta grossa... Boh!
    Pongo un limite alla mia felicità, per porre una fine alla tua sofferenza. Questo è amore, secondo me. Rinunciare a un piccolo "me" per un piu' grande "Noi".
  • catwomancatwoman Post: 156
    modificato agosto 2013
    Io alle materne ed elementari pensavo di essere un' aliena perchè capivo di essere diversa dagli altri ma non il perche'. Alle medie e alle superiori invece mi ero convinta di essere stata adottata,anche perchè le differenze somatiche e caratteriali con i miei genitori sono evidentissime, e credevo di provenire da un luogo abitato da persone formali e distanti per natura, ubicato probabilmente in Romania o Russia
    "I gatti sono cani autistici" Tony Attwood
  • TweekTweek Post: 235
    Io alle materne ed elementari pensavo di essere un' aliena perchè capivo di essere diversa dagli altri ma non il perche'. Alle medie e alle superiori invece mi ero convinta di essere stata adottata,anche perchè le differenze somatiche e caratteriali con i miei genitori sono evidentissime, e credevo di provenire da un luogo abitato da persone formali e distanti per natura, ubicato probabilmente in Romania o Russia
    Fino ai 14 anni ho avuto il mito dell'uomo nuovo sovietico (russo o tedesco soprattutto): freddo, infaticabile, disciplinato, portato attraverso il super allenamento o il super studio ad andare oltre i confini delle prestazioni atletiche ed intellettuali. Pur avendo nella vita reale difficoltà ad obbedire agli ordini apprezzavo nell'ideale il progetto coercitivo dello Stato onnipresente che ti seguisse con intenti pedagogici dalla culla alla tomba, togliendo anche dal compito gravoso della scelta (in ogni campo)
  • Io avevo sviluppato una convinzione un po' più particolare, pensavo che (dal lato di mio padre perché praticava esoterismo/occultismo roba così) di essere in realtà una specie di discendente di chissà quale famiglia di demoni perché vedevo che le ragazze avevano paura di me e mi ero convinto di avere qualcosa di demoniaco (ma non in senso cristiano per dire il film l'Esorcista a momenti mi faceva ridere, ma più vicino al concetto nipponico di Yokai o greco di Daimone), vista anche la mia predisposizione all'incazzatura che non riuscivo a controllare (che ora so si chiama Meltdown)  facile mista a quanto raccontato da @catwoman sulla differenza tra me e i compagni... mi guardavo allo specchio pensavo "sono carino non sono brutto perché alle ragazze non piaccio?", a "confermare" la teoria c'era il fatto che nonostante sembrassi più giovane le abilità scolastiche nelle lingue e in materie scientifiche (scienze, matematica, informatica) erano superiori alla media e ovviamente una spiccata tendenza alla bestemmia tipica della cultura veneta (piccoli bestemmiatori crescono...). Oltre al fatto che il più delle volte riuscivo a resistere al freddo molto meglio dei miei coetanei.

    Avendo poi letto il popolare libro Fantasy chiamato Bibbia (Bibbiola per gli amici) pensavo addirittura che mio padre (o qualcuno prima di lui) avesse in qualche modo provocato l'ira di Jahvè e che la mia vita fosse in un qualche modo maledetta...
  • Io alle materne ed elementari pensavo di essere un' aliena perchè capivo di essere diversa dagli altri ma non il perche'. Alle medie e alle superiori invece mi ero convinta di essere stata adottata,anche perchè le differenze somatiche e caratteriali con i miei genitori sono evidentissime, e credevo di provenire da un luogo abitato da persone formali e distanti per natura, ubicato probabilmente in Romania o Russia
    Fino ai 14 anni ho avuto il mito dell'uomo nuovo sovietico (russo o tedesco soprattutto): freddo, infaticabile, disciplinato, portato attraverso il super allenamento o il super studio ad andare oltre i confini delle prestazioni atletiche ed intellettuali. Pur avendo nella vita reale difficoltà ad obbedire agli ordini apprezzavo nell'ideale il progetto coercitivo dello Stato onnipresente che ti seguisse con intenti pedagogici dalla culla alla tomba, togliendo anche dal compito gravoso della scelta (in ogni campo)






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  • andato21andato21 Post: 1,191
    Io avevo sviluppato una convinzione un po' più particolare, pensavo che (dal lato di mio padre perché praticava esoterismo/occultismo roba così) di essere in realtà una specie di discendente di chissà quale famiglia di demoni perché vedevo che le ragazze avevano paura di me e mi ero convinto di avere qualcosa di demoniaco (ma non in senso cristiano per dire il film l'Esorcista a momenti mi faceva ridere, ma più vicino al concetto nipponico di Yokai o greco di Daimone), vista anche la mia predisposizione all'incazzatura che non riuscivo a controllare (che ora so si chiama Meltdown)  facile mista a quanto raccontato da @catwoman sulla differenza tra me e i compagni... mi guardavo allo specchio pensavo "sono carino non sono brutto perché alle ragazze non piaccio?", a "confermare" la teoria c'era il fatto che nonostante sembrassi più giovane le abilità scolastiche nelle lingue e in materie scientifiche (scienze, matematica, informatica) erano superiori alla media e ovviamente una spiccata tendenza alla bestemmia tipica della cultura veneta (piccoli bestemmiatori crescono...). Oltre al fatto che il più delle volte riuscivo a resistere al freddo molto meglio dei miei coetanei.

    Avendo poi letto il popolare libro Fantasy chiamato Bibbia (Bibbiola per gli amici) pensavo addirittura che mio padre (o qualcuno prima di lui) avesse in qualche modo provocato l'ira di Jahvè e che la mia vita fosse in un qualche modo maledetta...
    So si persone con esperienze simili alle tue che si sono, più o meno seriamente, convinti di essere nephilim.
  • io fantasticavo spesso di essere un alieno, oppure un principe in incognito adottato, al limite che mio padre fosse un agente segreto. Credo che sia una cosa "normale", presumo che chi più chi meno lo facciano tutti. La differenza forse sta nel grado di convincimento. Io in questi casi, non è che ci avessi mai creduto fino in fondo, mi rendevo conto che erano più che altro fantasticherie, desideri inconsci di sentirmi "elite", accentuati dal fatto di sentirmi "diverso" e più "consapevole", ma in fondo niente più di flebili speranze. Ora che ci penso, credo che in fondo non siano neanche mai scomparse, visto anche il mio nickname.
  • asparagoasparago Post: 93
    modificato agosto 2013

    Avrei tantissimo da scrivere, ma scrivo solo una cosa che ancora oggi mi viene da pensare.

    Mi ero convinto di essere come un'entità esterna che usava un corpo umano da guidare sulla terra. il fatto di vedere in prima persona a volte mi faceva sentire come se il mio corpo fosse solo un involucro e vedevo le altre persone come delle "cose" che si muovevano in modo automatico. pensavo come se loro non avessero questa entità dentro e quindi io ero come un estraneo.

    esempio semplice.

    come quando giocate a uno sparatutto in prima persona, vedete in prima persona ma siete voi l'entita esterna che guida il personaggio.

    Post edited by asparago on
  • wolfgangwolfgang Post: 10,787
    Nel mio percorso di autoanalisi necessito di un vostro riscontro: anche voi da bambini, forse fino alle medie, vi siete sentiti degli esperimenti?
    Direi anche fino alla fine dell'adolescenza.
    Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
  • fattore_afattore_a Post: 2,337
    Quando ho cominciato a rendermi conto delle cose brutte che mi succedevano, ogni tanto pensavo: e se fosse uno scherzo, solo per vedere la mia reazione?
    Niente, almeno fino ad oggi, non è venuto fuori quello del "benvenuto a Scherzi a Parte".
  • ThemOutThemOut Post: 239
    Ho sempre cercato di attribuire cause psicologiche e/o nfluenze esterne.
    Anche con la psicologa che dava nomi ai miei silenzi o arrivava a conclusioni sui fatti detti a metà. Ed erano sbagliate ma almeno x'era un motivo. Anche se finito il periodo da lei. È sempre stato uguale a prima. In più la rabbia d'aver in qualche modo mentito. A me stessa e a chi chiedeva spiegazioni.
    Mi viene da vomitare se ci penso.
    E anche io ho creduto di essere adottata ma questo non mi dava fastidio.
  • Lycium_bLycium_b Post: 1,868
    E' difficile da spiegare e credo sia soggettivo. Nel mio caso per il fatto di avere comportamenti diversi da quelli dei miei compagni, per le attenzioni che ricevevo e per le aspettative che percepivo dagli insegnanti pensavo di essere soggetto ad un esperimento educativo, oppure di essere io stesso un esperimento non ricordo di che tipo, se "genetico" o simil robotico. A volte pensavo di essere stato adottato o lasciato in affidamento ai miei genitori.
    Io ho creduto per tutta l'infanzia e la parte iniziale della adolescenza di essere stata adottata o comunque che i miei veri genitori fossero altrove. In effetti avrebbe spiegato molte cose.
  • vanessavanessa Post: 1,163
    Esperimento non proprio, tra l'altro mio padre e mio nonno passavano le domeniche a parlare di alieni che avevano scaricato elementi difettosi della loro razza sulla Terra dando origine così alla razza umana e che passavano il loro tempo a guardarci e a godere della propria superiorità, cosa che è un po' l'essenza del Grande Fratello che ancora non esisteva. Non so quanto ci credessero veramente. Mi sentivo diversa quello si però lo attribuivo soprattutto alle piccole bizzarrie della mia famiglia e alle ansie di occultarle di mia mamma e d'altra parte alla natura di piccole comari paesane dei miei compagni di classe maschi o femmine che fossero. Il dubbio che ci fosse qualcosa di più profondo mi è venuto dopo i vent'anni. Prima al massimo mi sentivo superiore e offesa dalla mediocrità altrui.
  • vanessavanessa Post: 1,163
    Esperimento non proprio, tra l'altro mio padre e mio nonno passavano le domeniche a parlare di alieni che avevano scaricato elementi difettosi della loro razza sulla Terra dando origine così alla razza umana e che passavano il loro tempo a guardarci e a godere della propria superiorità, cosa che è un po' l'essenza del Grande Fratello che ancora non esisteva. Non so quanto ci credessero veramente. Mi sentivo diversa quello si però lo attribuivo soprattutto alle piccole bizzarrie della mia famiglia e alle ansie di occultarle di mia mamma e d'altra parte alla natura di piccole comari paesane dei miei compagni di classe maschi o femmine che fossero. Il dubbio che ci fosse qualcosa di più profondo mi è venuto dopo i vent'anni. Prima al massimo mi sentivo superiore e offesa dalla mediocrità altrui.
  • RakiRaki Post: 17
    Credevo fossi l'unico ad aver pensato una cosa del genere!
    soprattutto da bambino sentivo il mondo girare intorno a me, come se tutti
    fossero li a recitare esclusivamente per me! come se fossi Jim Carrie in
    "The truman show" Anche
    ora mi capita, anche se molto di meno, mi sembra che sia tutto così finto,
    tutto progettato e studiato per andare in quel modo, ed io l'unica vera persona
    in un mondo di attori..


    "Quando sei miserabile..cerchi qualcosa che è ancora più miserabile di te. Quelli che non sono umani..quelli che sono disumani.. SIETE VOI!" - Elfen Lied - " All'angelo corrotto cacciato dal paradiso non resta altro destino che farsi demonio..." - Cowboy Bebop - "Ecco che se ne va: uno dei prototipi di Dio. Un mutante ad alta potenzialità neanche preso in considerazione per una produzione di massa. Troppo strano per vivere e troppo raro per morire" - Paura e delirio a Las Vegas -
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