Persona guida

La prima volta che ho sentito parlare della sindrome di
Asperger, tra i vari sintomi vi era scritto "bisogno di una persona
guida" in quel momento ho pensato ad un tutore che aiutasse, gli asperger,
a svolgere la propria vita.. Informandomi di più sulla sindrome ho capito che
ciò non è possibile, o meglio lo è solo nei casi più gravi, ma nei casi più
lievi cos’è la persona guida? Io naturalmente una mia idea me le fatta, ma
potrebbe anche essere un idea sbagliata perciò sarò lieto se potete rispondere
a queste mie domande: potere aiutarmi a
capire questo concetto in maniera chiara, magari con l’aiuto di qualche
esempio? La persona guida è solo una o
può cambiare nel tempo? Inoltre vorrei chiedervi se vi è mai capitato di
perdere, per qualunque ragione, la vostra persona guida, se si come avete reagito?
e se per un lungo periodo non si riesce a “scegliere” la persona guida?
Asperger, tra i vari sintomi vi era scritto "bisogno di una persona
guida" in quel momento ho pensato ad un tutore che aiutasse, gli asperger,
a svolgere la propria vita.. Informandomi di più sulla sindrome ho capito che
ciò non è possibile, o meglio lo è solo nei casi più gravi, ma nei casi più
lievi cos’è la persona guida? Io naturalmente una mia idea me le fatta, ma
potrebbe anche essere un idea sbagliata perciò sarò lieto se potete rispondere
a queste mie domande: potere aiutarmi a
capire questo concetto in maniera chiara, magari con l’aiuto di qualche
esempio? La persona guida è solo una o
può cambiare nel tempo? Inoltre vorrei chiedervi se vi è mai capitato di
perdere, per qualunque ragione, la vostra persona guida, se si come avete reagito?
e se per un lungo periodo non si riesce a “scegliere” la persona guida?
"Quando sei miserabile..cerchi qualcosa che è ancora più miserabile di te. Quelli che non sono umani..quelli che sono disumani.. SIETE VOI!" - Elfen Lied -
" All'angelo corrotto cacciato dal paradiso non resta altro destino che farsi demonio..." - Cowboy Bebop -
"Ecco che se ne va: uno dei prototipi di Dio. Un mutante ad alta potenzialità neanche preso in considerazione per una produzione di massa. Troppo strano per vivere e troppo raro per morire" - Paura e delirio a Las Vegas -
Post edited by Andato_Sim on
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Commenti
Io ho una vita solo grazie alle mie persone guida.
Ne ho 3.
Rappresentano per me una specie di catalizzatore mentale,
senza di loro non so uscire di casa senza provare ansia, (tranne in luoghi vicini e conosciuti),
sono indispensabili per fare ogni cosa che richieda interagire con persone sconosciute,
senza di loro non potrei vivere o sarebbe veramente una vita da reclusa.
Non mi è mai capitato di perdere una persona guida e francamente l'idea mi preoccupa.
Un amico dell'università che, tra l'altro, mi ha introdotto in un cerchio di conoscenze virtuoso. Grazie a queste circostanze, credo, sono arrivato alla laurea e a tante altre cose.
Di me so soltanto il risultato del test. Nessun parere medico.
Le persone guida non hanno caratteristiche che ammiro particolarmente,
ma mi fido di loro ciecamente, sono persone che conosco da tanto tempo e so che non mi lascerebbero mai nei guai.
credo dipenda dalle persone, sia nd o nt che siano.
Spesso la persona guida è un genitore o un parente molto prossimo. L'Asperger ha necessità d'avere una persona guida per avere un esempio da seguire nel relazionarsi col mondo e con gli altri, per decodificare ciò che non riesce a capire degli altri e delle relazioni, per capire come relazionarsi, ecc... Non solo. L'Asperger per sua natura stabilisce pochi rapporti affettivi nella sua vita, ma questi pochi sono comunque molto intensi. Di solito i pochi legami affettivi che stabilisce sono proprio quelli con le persone guida.
La perdita di una persona guida per un Asperger è un lutto molto grave, molto simile alla perdita di un genitore in età infantile o adolescenziale. L'Asperger si sente perso perché il suo mondo ruotava tutto attorno a lei/lui. La persona guida ha una grande responsabilità morale e se se ne va, ignorando il rapporto affettivo, fa un grande danno, proprio per le difficoltà che l'Asperger avrà nel rimpiazzarla, date i suoi problemi nell'instaurare rapporti e amicizie nuove.
La persona guida di solito non viene scelta con criteri razionali, ma affettivi. Oltretutto l'Asperger ha molta difficoltà (a volte impossibilità) a comprendere le reali intenzioni della gente e può rimanere "fregato" scegliendo persone guida che poi lo abbandonano o lo mettono su una cattiva strada.
Io personalmente, ho avuto diverse persone guida, prima tra tutte un famigliare stretto, che tuttavia all'età di 13 anni mi ha letteralmente abbandonato trasferendosi lontano dalla famiglia e interrompendo i rapporti con me per svariati anni. In seguito i rapporti sono stati ripresi, in modo superficiale e rarefatto, ragione per cui l'abbandono è stato perpetrato. Si tratta a tutt'oggi di una ferita aperta.
Negli ultimi anni, dopo che mi sono ammalata ed è morta mia mamma, si è fatta strada un altra persona guida, ma anche questa col tempo sta maturando la volontà di abbandonarmi perché probabilmente non so sente all'altezza della situazione. Se accadrà anche questa lascerà una ferita indelebile. E non so come farò.
Ho in effetti un altra persona guida o meglio un punto di riferimento, un Rifugio, come si dice nel Buddhismo tibetano, che è la pratica del Dharma stesso. Fino a due anni fa il mio Rifugio era un Lama molto anziano e saggio. Ogni volta che avevo bisogno di qualcosa chiedevo a lui sul da farsi. Quando lasciò il corpo (temporalmente vicino alla scomparsa di mia madre) provai un dolore e soprattutto uno smarrimento terribile. Ma tenni duro ed inoltre, fortunatamente il Buddhismo tibetano pullula di Lama realizzati a cui chiedere consiglio e su cui fare affidamento, cosicché a distanza di qualche anno sono riuscita a raccapezzarmi. Ma per quanto riguarda figure o persone guida nella mia vita materiale sono stata parecchio sfortunata e non so come andrà a finire perché purtroppo in questa vita non siamo solo spirito ma anche corpo e un minimo di aiuto per la nostra sussistenza è necessario averlo.
Prego per questo spesso, non solo per me, ma anche per tutte le persone sfortunate o che hanno condizioni simili alle mie.
Io credo però che un amico o un fidanzato/a possa aiutare moltissimo una persona con sindrome di Asperger, soprattutto nella mediazione dei rapporti sociali. Un amico un"sincero" vale più di mille terapie.
Io ho delle persone a cui tengo tantissimo, ma non le definirei delle guide. Sono persone con cui mi confido, che mi aiutano a ragionar sulle cose (due in particolare), però certamente l'imitazione non è contemplata.
Qualche persona "ponte" invece c'è stata. Nel senso che in genere io me ne sto in disparte, ma poi qualcuno magari mi si avvicina e allora è un modo per inserirmi in un gruppo. Però dopo che mi sono inserita nel gruppo non ho più il bisogno che questa persona ci stia perché possa "parlare" con gli altri.
Ma e' vitale, e posso anche soffrire della sua assenza, ma non sono sola.
Eppure sono stata sola per tanto tempo, ma non ero sola davvero.
Si capisce qualcosa di quello che ho scritto? :-/
E' stato fondamentale trovare questo tipo di rapporto nell'adolescenza.
Ma anche frustrante, capivo che io ne avevo bisogno e l'altro di me non capiva niente.
Questo tipo di legame fiduciario e affettivo e' spesso stato motivo di delusioni e sofferenze.
Ho smesso di essere dipendente quando ho conosciuto la mia analista. Almeno aveva gli strumenti per assolvere a questo compito.
Cinico forse, ma ho preferito pagare per essere ascoltata.
La mia analista comunque e' una persona magnifica, sono stata fortunata.
Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
Quindi lasciate ogni volta che è finito.
Se ho un legame intenso (e se sono donne poi può darsi ne venga attratta), il mio impegno nel capire l'emotività e la persona si esaurisce o è tutto concentrato su quell'unica. In parte è la mia compagma, prima attributivo a lei (gelosia, preoccupazione) il fatto che io non partecipassi a cene o serate con altri, in realtà sono io che senza di lei non partecipo.
Mi è capitato di partecipare alla "vita di gruppo" sempre in funzione dell'interesse di una persona. Finito l'interesse (relazione generica) quasi con pulsante on/off, finita la necessità/ utilità di sopportare la vita di gruppo di cui odio, non capisco né sopporto tutte quelle dinamiche emotive e relazionali che si creano sempre. E mi chiedo anche come facciano a vedersi solo per il gusto di farlo.
Come professionista invece c'è una figura detta "compagno adulto", che rispetto all'educatore ha un rapporto più tra pari ( per molti aspetti è simile all'educatore territoriale), con cui se sei persona adulta puoi nello specifico chiedere in base ai tuoi bisogni, ad esempio imparare a cucinare, uscire per fare esperienze per le abilità sociali, chiedere consigli e anche trovare e/o sviluppare le risorse.
Può essere anche una persona Asperger che ha trovato strategie e con cui confrontarti e trarne spunto per attivare poi le tue strategie.
Per i bambini a scuola in generale si cerca in una prospettiva inclusiva di far fare attività insieme, però non so. Di solito l'educatrice o l'educatore svolgono questa funzione, fra le altre cose ad esempio spiegano se ci sono situazioni non comprese oppure preparano e strutturano le attività in modo da mettere a proprio agio il bambino, ad esempio con la descrizione della programmazione chiara della giornata, aiutando anche nella gestione dell'agenda e del materiale occorrente (cioè aiuta nella gestione) , rassicurando rispetto a cambiamenti, oppure rispondendo alle domande relative a situazioni nuove, sì direi che l'educatore a scuola ha anche il ruolo di persona guida di riferimento, accompagnamento e strumenti per l'autonomia. Sono attente alle dinamiche per riconoscere disagio e "attutire i colpi del contesto" (metto tra virgolette perché non trovo al momento un'espressione migliore).
so che questo post è vecchio ma mi stavo giusto chiedendo cose in merito a questa “persona guida”
Anche io se ci rifletto, ne ho avute molte e mai contemporaneamente. Una di queste è anche morta quando ero molto giovane e nessuno ha capito veramente il tipo di lutto che stavo passando.
una cosa però mi chiedo: la persona guida può essere anche una persona con cui hai una relazione sentimentale?
le persone guida per me (tranne nel caso di quella morta che era una zia) sono sempre state persone con cui ho instaurato un’intensa amicizia che sfociava anche nell amore sentimentale. Mi fa strano perciò vederle associate ad una figura materna o paterna (io odio la figura paterna e il paternalismo)
sono persone che stanno sulla mia stessa lunghezza d’onda, con cui posso fare ragionamenti profondi e disquisire del mondo. Sono anche persone che possono insegnarmi qualcosa, ma anche io insegno qualcosa a loro perciò il rapporto non è del tutto asimmetrico. Sono persone che arrivano dove io non arrivo a livello sociale, come un manager per un artista. Ci sono cose su cui proprio sono imbranato come le relazioni con la stampa. A me piace molto stare solo però amo scrivere a queste persone spesso, voglio condividere con loro ogni esperienza.
questo mi fa ragionare sul fatto che la solitudine che tanto amiamo in realtà è anche un po’ imposta dall ignoranza che ci circonda, perché se gli umani fossero tutti intelligenti e sensibili come le nostre persone guida, forse staremmo in compagnia più spesso.
per intenderci, la s-famiglia ce l’hanno anche le dragqueen, la famosa mamma drag, o i gay cacciati di casa.
che dite
Altrimenti non si cresce, oppure il risultato è una poltiglia confusionale di emozioni e impulsi.
Tutti... Nt, nd, (e tutte le sigle del mondo)
Il guaio è quando il mentore che scegliamo, (ammesso che da piccoli si possa scegliere) é più confuso dell'allievo...
Se siamo fortunati e si incontra da piccoli un mentore sufficientemente saldo, forse abbiamo la fortuna di poter riconoscere, crescendo, i vari mentori che la vita ci porterà davanti e sceglieremo di seguire.
Un mentore non è per la vita
Un mentore ti accompagna e ti lascia una parte di eredità spirituale, che è un dono e come tale si può fare ciò che si vuole di tale eredità: trasformarla con le nostre idee e il nostro sentire.
1) gli uomini non ti fanno da mentore perché altrimenti in giro si sparge la voce che fate sesso.
2) gli uomini non ti fanno da mentore perché sono sessisti
3) le donne non ti fanno da mentore perché sono competitive a causa della discriminazione che vivono, che fa scarseggiare le risorse.
alla luce di questi fattori, è possibile che questo abbia influito sul successo sociale e lavorativo delle donne asperger?